Il rivelatore IFR istallato sull’esperimento BaBar

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Transcript della presentazione:

Il rivelatore IFR istallato sull’esperimento BaBar L’esperimento BaBar studia l’asimmetria tra materia ed antimateria nelle interazioni tra elettroni e positroni ad un’energia nel centro di massa corrispondente alla soglia di formazione della risonanza Y(4S) che decade in un sistema di mesoni B0 anti-B0. La violazione di CP potrebbe spiegare perché l’universo è costituito da materia e non da antimateria. Il gruppo di Napoli ha realizzato la parte del rivelatore di maggiori dimensioni (l’IFR, Instrumented Flux Return), costituito da rivelatori RPC, per la rivelazione delle particelle  e K0L, insieme ai colleghi dei gruppi di Frascati e di Genova. L’acceleratore PEP-II permetterà di generare circa un miliardo di collisioni all’anno. Questa elevata statistica è necessaria per studiare gli eventi di violazione di CP che sono molto rari. BaBar comincerà a raccogliere dati nel 1999. La costruzione dell’esperimento è già partita nel 1997, ed attualmente è stata completata con successo l’istallazione del rivelatore IFR, responsabilità del gruppo di Napoli. Nell’IFR vengono identificate anche le particelle neutre più penetranti (adroni), come i K0L, che sono presenti in alcuni dei decadimenti di violazione di CP, come B0  K0L B0 Un evento tipico di violazione di CP con decadimenti dei mesoni B0 e anti B0 in altre particelle. In questo caso, B0  K0S Il rivelatore IFR I muoni sono le particelle più penetranti che vengono rivelate in BaBar. Il rivelatore IFR, realizzato dal gruppo di Napoli, permette di identificare queste particelle con 19 piani di Camere Resistive Piane (RPC). Disegno schematico del rivelatore IFR. Il rivelatore IFR istallato sull’esperimento BaBar