Ricordargli di leggersi la sentenza 96 del 1981 per giovedì prossimo!!

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Transcript della presentazione:

Ricordargli di leggersi la sentenza 96 del 1981 per giovedì prossimo!!

Tassatività: Il divieto di analogia Definizione del divieto Fondamento costituzionale del divieto Destinatari del divieto I fattori di stress del divieto Il divieto di analogia non esaurisce la tassatività, ma noi ci occupiamo solo di questa

1. Definizione del divieto Divieto di interpretazione analogica e possibilità della sola interpretazione letterale (anche se estensiva) Analogia (vietata): In caso di lacuna involontaria applicare la disposizione ai casi in essa non previsti quando vi è identità di ratio tra la disposizione e il caso concreto in esame: si crea una nuova norma “uscendo” dalla disposizione Interpretazione letterale (ammessa): si interpreta la disposizione nei limiti dei significati compatibili con il suo tenore letterale: non si crea una nuova norma, se ne esplorano dall’interno tutti i suoi significati letterali. Fare l’esempio dello struzzo e usare lo schema di MS Giannini sul triangolo

Esempio: Cosa mobile. Nucleo concettuale risiede nella consistenza materiale: ogni entità fisica che presenti i caratteri della definitezza spaziale. Il furto di gas (interpretazione estensiva ma ancora dentro la disposizione) Il furto di energia elettrica (sarebbe analogia, ma v. 624 comma 2) art. 624 c.p. “Furto”. Chiunque si impossessa della cosa mobile altrui, sottraendola a chi la detiene, al fine di trarne profitto per sé o per altri è punito con la reclusione da 6 mesi a 3 anni e con la multa da euro 154 a 516. Il criterio ce lo dà la stoccabilità e quindi la materialità. Da un punto di vista logico non vi è nessuna differenza, neanche da quello economico.

2. Fondamento costituzionale del divieto A) Fonti ordinarie 14 disp. preliminari al codice civile vs. art. 12 artt. 1 e 199 del codice penale B) Fondamento costituzionale. Costituzione 25, 2° comma e 27, 1° e 3° comma (divieto di analogia come corollario logico del principio di legalità-riserva di legge) Divieto di analogia e frammentarietà Fare cenni al codice penale nazista, il divieto di analogia è scelta politica per inculcare una cultura del limite alla ubris dell’interprete

3. I destinatari del divieto 3.1. Il legislatore 3.2. Il giudice

3.1. Divieto di analogia e Il legislatore (a) Principio di precisione e divieto di analogia: un’intima connessione (b) Principio di determinatezza (in senso empirico) e divieto di analogia (il caso di ieri dell’associazione per delinquere e le organizzazioni mafiose) (c) il problema delle c.d. fattispecie ad analogia esplicita Esempi degli atti sessuali piuttosto che della cosa mobile o del concetto di uomo.

(c) Fattispecie ad analogia esplicita Elenchi eterogenei: norma illegittima es. art. 121 TULPS ora modificato e depenalizzato. È punito chiunque esercita senza iscrizione il mestiere ambulante di venditore o distributore di merci, generi alimentari o bevande, di scritti o disegni, di cenciaiolo, saltimbanco, cantante, suonatore, servitore di piazza, facchino, cocchiere, conduttore di autoveicoli di piazza, barcaiuolo, lustrascarpe e mestieri analoghi. (v. anche 600 c.p. pre 1957). Elenchi omogenei: norma legittima (es: art. 711 c.p., ora abrogato) Chiunque, esercitando il mestiere di fabbro, chiavaiulo, ovvero un altro simile mestiere, apre serrature o altri congegni analoghi apposti a difesa di un luogo o di un oggetto, su domanda di chi non sia da lui conosciuto come proprietario o possessore del luogo o dell’oggetto, o come loro incaricato, è punito con l’arresto (v. anche art. 434 c.p) L’art 434 serve a fare vedere che può cambiare la tecnica: non elenco in una disposizione ma in un raggruppamento di disposizioni

3.2. Divieto di analogia e Il giudice Due esempi

Un primo esempio Art. 593 c.p. Chiunque, trovando abbandonato o smarrito un fanciullo minore degli anni dieci, o un'altra persona incapace di provvedere a se stessa, per malattia di mente e di corpo, per vecchiaia o per altra causa, omette di darne immediato avviso all'Autorita', e' punito con la reclusione fino a tre mesi o con la multa fino a lire seicentomila. Alla stessa pena soggiace chi, trovando un corpo umano che sia o sembri inanimato, ovvero una persona ferita o altrimenti in pericolo, omette di prestare l'assistenza occorrente o di darne immediato avviso all'Autorita'. (…) Il significato di “trovare” arriva a ricomprendere anche “averne avuto notizia”? Un medico, presso una stazione ferroviaria, alle 16 e 15 viene avvertito che alle 16 e 30 arriverà un treno sul quale un viaggiatore colto da malore abbisognava di soccorso. Decide di non attendere e se ne va. Cfr. Art. 489 cod. navigazione e montego bay - Obbligo di assistenza L’assistENza a nave o ad aeromobile in mare o in acque interne, i quali siano in pericolo di perdersi, è obbligatoria, in quanto possibile senza grave rischio della nave soccorritrice, del suo equipaggio e dei suoi passeggeri, oltre che nel caso previsto nell’articolo 485, quando a bordo della nave o dell’aeromobile siano in pericolo persone. Il comandante di nave, in corso di viaggio o pronta a partire, che abbia notizia del pericolo corso da una nave o da un aeromobile, è tenuto nelle circostanze e nei limiti predetti ad accorrere per prestare assistenza, quando possa ragionevolmente prevedere un utile risultato, a meno che sia a conoscenza che l’assistenza è portata da altri in condizioni più idonee o simili a quelle in cui egli stesso potrebbe portarla.

Un secondo esempio E il direttore di un giornale on line? Articolo 57. Reati commessi col mezzo della stampa periodica. Salva la responsabilità dell’autore della pubblicazione e fuori dei casi di concorso, il direttore o il vice-direttore responsabile, il quale omette di esercitare sul contenuto del periodico da lui diretto il controllo necessario ad impedire che col mezzo dalla pubblicazione siano commessi reati, è punito, a titolo di colpa, se un reato è commesso, con la pena stabilita per tale reato, diminuita in misura non eccedente un terzo. E il direttore di un giornale on line?

Un terzo esempio E se il fatto è commesso ai danni della Comunità europea? Art. 640 bis c.p. Truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche La pena e' della reclusione da uno a sei anni e si procede d'ufficio se il fatto di cui all'articolo 640 riguarda contributi, finanziamenti, mutui agevolati ovvero altre erogazioni dello stesso tipo, comunque denominate, concessi o erogati da parte dello Stato, di altri enti pubblici o delle Comunita' europee (1). (1) Articolo aggiunto dalla L. 19 marzo 1990, n. 55. Art. 640 c.p. Truffa Chiunque, con artifizi o raggiri, inducendo taluno in errore, procura a se' o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno, e' punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da lire centomila a due milioni. La pena e' della reclusione da uno a cinque anni e della multa da lire seicentomila a tre milioni: 1) se il fatto e' commesso a danno dello Stato o di un altro ente pubblico (…) Art. 57 c.p.

Il “dramma” dell’analogia: l’interpretazione per sua natura è mediazione tra il fatto e il diritto Ripasso: cosa è l’Analogia (vietata)? “A cosa serve?” L’analogia si fonda sull’uguaglianza (casi simili, trattamenti simili): (art. 12 preleggi), vietarla vuol dire sbarrare la strada all’idea di uguaglianza. Il divieto di interpretazione analogica (di quella vera) pone il giudice di fronte ad un dilemma: qualificare in modo radicalmente diverso casi simili o travalicare la legge?

4. I fattori di stress del divieto Il dramma dell’analogia connesso alla fragilità teorica del presupposto operativo del divieto: (ripasso. Analogia/vietata vs. Interpretazione letterale/ammessa) I limiti definitori del linguaggio e il mito del sillogismo beccariano o del processo di sussunzione (il c.d. circolo ermeneutico) La crisi della legge e il ruolo crescente dei giudici La ùbris dell’interprete nel tempo della crisi della legge e la maggiore importanza del senso del limite Casi difficli: le sette religiose ad esempio.