LICEO SCIENTIFICO N. COPERNICO Classe 4EL anno scolastico 2017/2018

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Transcript della presentazione:

LICEO SCIENTIFICO N. COPERNICO Classe 4EL anno scolastico 2017/2018 Piero della Francesca Gruppo di lavoro: Albani Melissa Bettazzi Costanza Carradori Clarissa Gironi Alessia Luisi Giulia prof. Claudio Puccetti

Secondo Rinascimento 1490-1520 Piero Della Francesca

Piero Della Francesca Tra le più emblematiche personalità del rinascimento italiano, esponente della seconda generazione di pittori-umanisti, troviamo Piero della Francesca. Le sue opere sono sospese tra arte, geometria e complesso sistema di lettura a più livelli. Nelle sue opere vi sono questioni teologiche, filosofiche e di attualità. Piero della Francesca riuscì ad armonizzare i valori intellettuali e quelli spirituali e a mediare tra tradizione e modernità, tra razionalità ed estetica. La sua opera fa da cerniera tra la prospettiva geometrica di Brunelleschi e la plasticità di Masaccio. • semplificazione geometrica (composizione e volume) • Immobilità cerimoniale dei gesti • Attenzione alla verità umana • Estremo rigore della ricerca prospettica • Luce in funzione espressiva. Ricevette la sua formazione a Borgo Sansepolcro dove venne influenzato da fiorentini, senesi e apporti umbri.

Flagellazione di Cristo Piero della Francesca, Flagellazione di Cristo. Tempera su tavola, conservata nella Galleria Nazionale delle Marche di Urbino 1453 circa (58,4x81,5 cm) La composizione della scena, divisa in due parti, con tre figure in primo piano a destra, sullo sfondo di una via cittadina all'aperto, e la flagellazione vera e propria che avviene a sinistra, più distante, al di sotto di un edificio classicheggiante. Due colonne in primo piano inquadrano la scena e, soprattutto quella in posizione semicentrale, fanno da spartiacque con il mondo esterno, regolato da una diversa concezione e illuminazione

Annunciazione Piero della Francesca, Annunciazione. Storie della Vera Croce. Affresco, conservata nella cappella maggiore della basilica di San Francesco ad Arezzo 1452-1458 (329x193cm) L'Annunciazione è un affresco  di Piero della Francesca, facente parte delle Storie della Vera Croce nella cappella maggiore della basilica di San Francesco ad Arezzo, databile al 1452-1458. Maria riceve l'annuncio dall'Angelo, inviato, sullo sfondo del cielo chiaro, Dio Padre sotto forma di raggi che scaturiscono dalle sue mani. Maria sta ruotando il corpo sorpresa dall'Angelo. Nella mano sinistra tiene il libro, che simboleggia le Sacre Scritture che si avverano, mentre con la destra fa un gesto di sorpresa. Le palpebre abbassate la caratterizzano nella posa ella cogitatio (riflessione). La posizione delle colonne separa verticalmente la scena in due metà; la prospettiva è quindi, in questo caso, messa al servizio del tema cristiano. La luce proviene con incisività da sinistra 

Resurrezione Piero della Francesca, Resurrezione. Affresco, conservato nel Museo Civico di Sansepolcro 1450-1463 (225x200cm) La costruzione geometrica della composizione rende le figure astratte e immutabili, quasi appartenenti a un ordine di comprensione superiore. A questo effetto contribuisce la costruzione "atletica" della figura di Cristo, ben eretta e modellata anatomicamente come una statua antica, con un piede appoggiato sul bordo, a sottolineare l'uscita dal sarcofago, e la mano destra che regge il vessillo crociato, emblema del suo trionfo.

Madonna del parto Piero della Francesca, Madonna del parto Affresco, conservato in un museo appositamente predisposto di Monterchi, proveniente dalla Cappella di Santa Maria di Momentana . 1455-1465 (260x203cm) Nell'opera vediamo la vergine gravida al centro del dipinto che indossa il tipico abito delle partorienti del tempo, di colore azzurro con una camicia bianca che mostra il ventre rigonfio. Il suo viso è modellato come un ovale perfetto, ha una espressione di estrema dolcezza e guarda lo spettatore. Si presenta in modo solenne e regale, è quasi superba nell'atteggiamento. Con un gesto elegante poggia una mano sul fianco e l'altra sul grembo. Accanto alla Vergine ci sono due angeli che sorreggono la cartina del padiglione sotto il quale è rappresentata la vergine. Sono tende in damasco foderate di ermellino . gli angeli hanno lo sguardo rivolto verso lo spettatore e indossano gli stessi abiti con i colori invertiti in modo simmetrico.

Doppio ritratto dei duchi di Urbino Piero della Francesca, Doppio ritratto dei duchi di Urbino. Olio su tavola, ritratto dei coniugi Federico da Montefeltro e Battista Sfotrza. Conservata nella Galleria degli Uffizi a Firenze 1465-1472 (47x66cm) Il doppio ritratto dei duchi di Urbino è un olio su tavola. Vi è dipinto il ritratto dei due coniugi Federico da Montefeltro e Battista Sforza. Creato attraverso la tecnica dello spolvero. Grazie al contatto con i pittori fiamminghi, Piero della Francesca impara ad utilizzare la tecnica ad olio. Oggi i dipinti sono separati, ma anticamente collegati da una cornice. La pittura fa pensare ad un oggetto privato più che a un ritratto pubblico. I sovrani sono rappresentati di profilo in un’immobilità solenne. In quest’opera, l’infinitamente e l’infinitamente vicino si fondono dando origine ad una realtà superiore e ordinata. La luce è calda ed ha un’unica provenienza: alle spalle di Federico.

Doppio ritratto dei duchi di Urbino- carri allegorici I trionfi erano un tema caro agli umanisti perché rievocavano in mondo dell’antica Roma. Federico è ritratto sul carro trionfale trainato da due cavalli bianchi mentre una Vittoria Alata lo incorona di alloro. Nella parte anteriore del carro vi sono le quattro virtù cardinali rappresentate da uno specchio (prudenza), spada e bilancia (giustizia), raffigurata di spalle (temperanza), colonna spezzata (forza). L’ordine proviene dalla figura di Federico evidenziato dal prolungamento della linea orizzontale tramite una spada nello sfondo. Il trionfo di Battista esalata le virtù coniugali. Vi sono rappresentati i Liocorni simbolo di castità e le virtù Teologali: in rosso con calice e Ostia( Fede), vestita di nero con un pellicano simbolo di sacrificio materno (carità), rappresentata di spalle (speranza). La foschia nel paesaggio schiarisce le cose più lontane, vi è una prospettiva aerea.

Battista sforza particolare Presenta una colorazione chiara e candida, tipica dell’etichetta del tempo simbolo di nobiltà. La fronte è molto alta Acconciatura elaborata intessuta di gioielli. Brillantezza delle perle: tecnica delle velature a olio.

Federico da Montefeltro particolare Ritratto naturalistico Figura possente incorniciata dal colore rosso della veste Sguardo fiero Costante ritratto di profilo (intento di coprire la cicatrice sul naso che si era procurato durante un torneo) Pelle dipinta nei minimi particolari con distaccata oggettività