FARMACOLOGIA GENERALE

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Transcript della presentazione:

FARMACOLOGIA GENERALE Università degli Studi di Ferrara Corso di Laurea in SCIENZE MOTORIE FARMACOLOGIA GENERALE Prof. Katia Varani Dip. Scienze Mediche Sezione di Farmacologia Tel. 0532-455217 e-mail: vrk@unife.it

Università degli Studi di Ferrara FARMACOLOGIA GENERALE CORSO DI FARMACOLOGIA GENERALE TESTI CONSIGLIATI: ROSSI CUOMO RICCARDI Farmacologia Edizioni Minerva Medica -PAOLETTI, NICOSIA, CLEMENTI, FUMAGALLI Farmacologia Generale e Molecolare Edizioni UTET

DEFINIZIONE DI FARMACO (OMS) FARMACOLOGIA Studio unificato delle proprietà degli agenti chimici e degli organismi viventi e di tutti gli aspetti della loro interazione Scienza integrativa (Biologia, Fisiologia, Biochimica, Chimica, Matematica, Medicina) Comprende : - farmacocinetica & farmacodinamica - tossicologia farmacoterapeutica farmacia DEFINIZIONE DI FARMACO (OMS) Qualunque sostanza usata allo scopo di modificare o studiare funzioni fisiologiche o stati patologici a beneficio di chi la riceve

ed eliminazione dei farmaci; FARMACOCINETICA assorbimento, vie di somministrazione, distribuzione, biotrasformazione ed eliminazione dei farmaci; FARMACODINAMICA gli effetti biochimici e il meccanismo d’azione dei farmaci; fattori che influenzano sicurezza ed efficacia dei farmaci; TOSSICOLOGIA Studio degli effetti tossici e/o pericolosi degli agenti chimici FARMACOTERAPEUTICA - Applicazione dei farmaci nella prevenzione, trattamento e diagnosi delle malattie. - Correla la farmacodinamica alla fisiopatologia e agli aspetti biochimici o microbiologici delle malattie.

CENNI STORICI “Pharmakon” parola greca : significa PRINCIPIO ATTIVO e quindi rimedio, ma anche veleno. Medicine antiche: alcool, oppio, chinino, olio di ricino Veleni: curaro, veratrina, oubaina IPPOCRATE (400 A.C.): l’organismo ha ampie risorse per combattere le malattie: - Usare farmaci il meno possibile e a piccole dosi. Codice di etica medica TEOFRASTO (350 A.C.): storia e proprietà mediche delle piante DIOSCORIDE (57 D.C.): “De Materia Medica” primo trattato di farmacologia contenente la descrizione di 600 piante medicinali. GALENO (160 D.C.): preparazioni galeniche: tintura di oppio

CENNI STORICI (2) 1498: Ricettario Fiorentino – Orto Botanico (la prima farmacopea) 1500 PARACELSO (Ferrara): riprende il Laudanum: - ”ogni farmaco è tossico, dipende dalla dose”. - L’organismo è una macchina chimica. 1628 HARVEY W. (Londra): -la circolazione del sangue “De motu cordis”. - trasporto e distribuzione 1850 BERNARD CLAUDE (Parigi): - sito d’azione del curaro. “il curaro non blocca il nervo, non blocca il muscolo, blocca la sinapsi (giunzione)”. - Farmacologia sperimentale, metabolismo. “Le milieu interne”

FARMACOLOGIA MODERNA 1845-1915 PAUL EHRLICH (Germania) : messa a punto di sostanze parassitotrope e non organotrope Formula inoltre il concetto di RECETTORE (corpora non agunt nisi fixata),studi di struttura-attività con circa 900 sostanze. introduce la chemioterapia nella cura contro la sifilide (SALVARSAN, composto n°606 di una serie di derivati dell’arsenico) scoperta di sieri e vaccini contro il tetano e la difterite. Paul Ehrlich: corpora non agunt nisi fixata 1921 BAUTING E BEST (Toronto): scoprono l’insulina come cura del diabete 1943/45 FLEMING: scopre la penicillina. Inizia l’epoca degli antibiotici. 1947 SALK : scopre il vaccino contro la poliomelite

FARMACOLOGIA MODERNA (2) 1970 scoperta degli inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina. Antiipertensivi (Ferreira) 1975 VANE (Londra): scopre il meccanismo d’azione dell’aspirina 1980 BLACK J.: Scopre gli inibitori dell’H2 (terapia dell’ulcera gastrica) 1984 NAKANISHI (kyoto): studia il primo codice genetico di un recettore, l’NK-2 CHIMICA 1806 SERTOURMER: isola la morfina dall’oppio 1850 Germania: nasce l’industria farmaceutica: MERCK, BAYER. 1870 (Strasburgo): BUCHHEIM, SCHMIEDEBERG Libro di testo di farmacologia. Prima rivista scientifica: “Naunyn-Schmiedeberg Arch. Für experimentelle Pathologie und Pharmakologie” N.S.Arch.Pharmacol. Un allievo di Schmiedeberg, J. ABEL fu il padre della farmacologia americana. La farmacologia diventa una scienza e si organizza prima negli USA (1905-1910) ASPET, JPET e poi in Inghilterra, dove GADDUM fonda ad Edimburgo l primo Istituto di Farmacologia (1930).

PERIODICI MENSILI: (JPET, Br.J.Ph.) RIVISTE (Review): Pharm. Rev. PUBBLICAZIONI: FARMACOPEE PERIODICI MENSILI: (JPET, Br.J.Ph.) RIVISTE (Review): Pharm. Rev. SERIE ANNUALI: Ann.Rev.Pharmacol. ELENCO DELLE SOSTANZE IN COMMERCIO: INDICE MERCK MESSA A PUNTO DELLE SOSTANZE: MEDICAL LETTERS; MODERN DRUG ENCICLOPEDIA NOMENCLATURA CHIMICO FARMACOLOGICO COMMERCIALE Acido acetilsalicilico Aspirina Aspro 7-Cl-2metilamino-5fenil Benzodiazepina Librium -3H-1 benzodiazepina (ansiolitico) -4ossido

Con le nuove conoscenze e le disponibilità tecnologiche sono avvenuti continui cambiamenti del percorso della ricerca di nuovi farmaci. Periodo Disciplina scientifica o tecnologica Esempio di farmaci Anni ’40-‘60 Estrazione Prodotti Naturali Chimica Farmaceutica Biochimica Nuovi Antibiotici, AAntistaminici, Curari sintetici, Anestetici locali, Antitumorali (daunomicina), Immunosoppressori (azioioprina), Anti-Parkinson(L-DOPA), Antipsicotici, Ansiolitici (benziodiazepine) Anni ‘70 Chimica Farmaceutica dei Recettori Farmacologia dei Recettori Farmacologia dei canali ionici Antagonisti β-adrenergici Agonisti β-adrenergici, Antistaminici H2, Antagonisti 5-HT3, calcio antagonisti Anni ’80 Biologia Molecolare Farmaci dalle Biotecnologie Insulina, Interferoni, Ormone della crescita, Immunostimolanti ( G-CSG, GM-CSF), Alteplase (tPA), Eritropoietina, Anticorpi monoclonali Anni ’90 Chimica combinatoriale Chimica delle proteine Sequenziamento genoma e bioinformatica Studio funzionale dei geni (genomics) Screening altamente automizzato Oligonucleotidi antisenso (fomivirsen), Inibitori proteasi 2000 e oltre Funzioni e proprietà delle proteine (proteomics) Genotipo pazienti (pharnacogenomics)

Investimento per la ricerca e lo sviluppo di nuovi farmaci nel mondo Il grafico fa riferimento alle spese complessive nel mondo (rosso), e evidenzia alcuni paesi in particolare. Notare il notevole aumento delle spese nel corso degli anni ’90. nello stesso periodo il numero di nuovi farmaci approvati al mondo è rimasto stabile sui 35-45 all’anno. (Fonte: Indicatori Farmaceutici Farmindustria, 1990-1998; Annual Report of Medical Chemistry, 1990-1998).

Investimento per la ricerca e lo sviluppo di nuovi farmaci nel mondo Spesa per la ricerca farmaceutica (totale di tutti i paesi in miliardi di euro) Numero di nuovi farmaci Il grafico fa riferimento alle spese complessive nel mondo in miliardi di euro nella ricerca e sviluppo di nuovi farmaci (rosso). Notare il notevole aumento delle spese nel corso degli anni ’90. Nello stesso periodo il numero di nuovi farmaci approvati al mondo è rimasto stabile sui 35-45 all’anno e negli ultimi anni tende a diminuire. (Fonte: Indicatori Farmaceutici Farmindustria, 1991-2003; Annual Report of Medical Chemistry, 1991-2003).

NUOVO FARMACO Necessità terapeutica (“medical need”) Numero di pazienti Stato delle conoscenze scientifiche NUOVO FARMACO Valutazione economica Probabilità di successo Competizione internazionale Capacità tecnico-scientifiche disponibili “Fattore umano”

La scoperta dei nuovi farmaci per il trattamento dell’AIDS è avvenuta in parallelo con l’emergere delle conoscenze sulla patogenesi e sul ciclo vitale del virus

Passaggi critici nel percorso di ricerca di nuovi farmaci

Tappe importanti per la scoperta di farmaci partendo dalle conoscenze del genoma umano e di organismi prototipo.

Percorso degli studi tossicologici per verificare la sicurezza dei nuovi farmaci

Processo complessivo di ricerca e sviluppo di nuovi farmaci.

AZIONE DEI FARMACI Variazione di funzione e processi fisiologici Aumento o diminuzione delle funzioni normali dei tessuti o degli organi. NON conferiscono NUOVE funzioni Effetti quantitativi, non qualitativi Effetti espressi in termini relativi La parte del corpo, organo, tessuto o cellula dove un farmaco agisce per iniziare la catena di eventi che conducono all’EFFETTO è noto come SITO DI AZIONE. Es. chinina: PLASMODIO (Malaria) F. specifico Centri termoregolatori (Febbre non malarica) F. non specifico

Dove agisce un farmaco ipotensivo? REGOLA GENERALE Più un processo fisiologico è complesso, maggiore è il n° di siti sui quali un farmaco può agire per produrre la stessa alterazione funzionale Es. PRESSIONE ARTERIOSA È regolata da: diametro dei vasi, frequenza cardiaca, quantità di sangue forzata fuori dal cuore a ogni battito, influenze che vengono al cuore o ai vasi da diverse aree cerebrali. Dove agisce un farmaco ipotensivo? MECCANISMO D’AZIONE Farmaci extracellulari Farmaci cellulari NaHCO3 + HCl NaCl + H2O+CO2 eparina+ proteine della coagulazione --- diminuzione della abilità del sangue a coagulare MECCANISMO D’AZIONE DELL’EPARINA: Combinazione chimica e rimozione delle proteine dalla reazione di coagulazione EFFETTO

SITO D’AZIONE SULLA MEMBRANA CELLULARE Ach contrazione della muscolatura scheletrica Meccanismo d’azione: Combinazione dell’Ach con un RECETTORE(nicotinico) alla giunzione neuromuscolare SITO DI AZIONE INTRACELLULARE Sulfamidici inibizione della crescita batterica Interferenza con la sintesi del Componente intracellulare Necessario per la crescita batterica EFFETTO EFFETTO

RECETTORI Molti farmaci mostrano SELETTIVITA’ e SPECIFICITA’ d’azione. Ciò implica: Esistenza di un qualcosa di eccezionale nelle proprietà chimico-fisiche della molecola biologica ai siti nei quali le risposte vengono prodotte dalla interazione col farmaco Questa unicità è assente altrove Relazione tra struttura e azione: - piccole variazioni in una parte specifica del farmaco possono portare a grandi variazioni di azione fino a variazioni qualitative. - grandi variazioni in altre parti del farmaco portano solo a variazioni quantitative. - stereoselettività Le macromolecole tissutali (Proteine, Acidi nucleici) con cui i farmaci interagiscono per produrre i loro effetti sono i

TIPI DI LEGAME FARMACO-RECETTORE LEGAME IONICO 5 kcal/mole Esempio chimico Na + Cl Na + Cl Può essere definito come l’attrazione elettrostatica tra ioni di carica opposta. F= q1q2 Es: Eparina con proteine del r2 processo di coagulazione LEGAME COVALENTE 100 kcal/mole Si ha compartecipazione degli elettroni: H + H = H H LEGAME IDROGENO 2-5 kcal/mole Es: FORZE DI VAN DER WAALS 0.5 kcal/mole

CARATTERISTICHE DELL’INTERAZIONE FARMACO-RECETTORE SELETTIVITA’ STABILITA’ REVERSIBILITA’ Un’operazione concertata di LEGAMI IONICI (rapidi a formarsi e capaci di agire a lunga distanza), LEGAMI IDROGENO e di VAN DER WAALS (legami di rinforzo e maggiori contribuenti alla specificità della interazione F-R) e in alcuni casi covalenti è necessaria per iniziare l’azione della maggior parte dei farmaci ed è responsabile della loro SPECIFICITA’.

ORDINE IPOTETICO DI EVENTI formazione legame ionico-avvicinamento farmaco-recettore aumento stabilità del legame con forze di Van der Waals la formazione del legame idrogeno completa l’accoppiamento farmaco-recettore. Aumento di stabilità e/o specificità. Modello basato sul risultato di studi struttura-attività. CH3 | N----CH2----CH2---O---C---CH3 | | || CH3 CH3 O + LEGAME IONICO LEGAME IDROGENO FORZE DI VAN DER WAALS

ASPETTI TRIDIMENSIONALI DELLA COMBINAZIONE FARMACO-RECETTORE - H | C + CONTATTO A 3 PUNTI L-ADRENALINA | C + H D-ADRENALINA - CONTATTO A 2 PUNTI

AZIONI NON COINVOLGENTI RECETTORI Es. Farmaci antiacidi agiscono extracellularmente Agenti chelanti Battericidi Detergenti Alcool agiscono a livello cellulare Agenti ossidanti Anestetici generali MgSO4 (effetto osmotico) Sostituenti macromolecolari farmaci non recettoriali del plasma

PRINCIPI GENERALI DEL PASSAGGIO DEI FARMACI ATTRAVERSO LE BARRIERE BIOLOGICHE - CARATTERISTICHE CHIMICO-FISICHE DEI FARMACI - COEFFICIENTE DI DIFFUSIONE - BIOTRASPORTO PRINCIPALI MECCANISMI DI TRASPORTO ATTRAVERSO LE BARRIERE BIOLOGICHE

CARATTERISTICHE CHIMICO-FISICHE DEI FARMACI SOLUBILITA’ DIFFUSIBILITA’ DISSOCIABILITA’ COEFFICIENTE DI RIPARTIZIONE OLIO/ACQUA PRINCIPIO DI la potenza di farmaci non specifici FERGUSON: è determinata dalla loro attività termodinamica COEFFICIENTE DI l’attività dei farmaci è legata DIFFUSIONE: alla loro capacità di diffondere LEGGE DI FICK: dm = -DA dc dt dx dm/dt =velocità di diffusione A = area di applicazione dc = gradiente di concentrazione dx = spessore della membrana D = coefficiente di diffusione A x Il flusso è tanto maggiore quanto maggiore è l’area del cilindro A e quanto maggiore è la diffusibilità delle molecole espressa dal coefficiente di diffusione D che tiene conto sia dell’energia cinetica delle molecole sia degli attriti che esse incontrano muovendosi. Si giunge così alla legge di Fick.

Il COEFFICIENTE DI DIFFUSIONE esprime la capacità del farmaco di diffondere indipendentemente dalle condizioni ambientali in cui si trova, ma unicamente in base alle proprie caratteristiche. È inversamente proporzionale al P.M. del farmaco: quanto meno pesa il farmaco tanto più grande sarà la sua distribuzione nei compartimenti idrici dell’organismo. PM D(cm2/sec.105) H2O 18 3.2 UREA 60 1.95 GLUCOSIO 180 0.90 INULINA 5500 0.21 ALBUMINA 69000 0.09

Traslocazione di un soluto (nella stessa forma) da una fase all’altra. BIOTRASPORTO Traslocazione di un soluto (nella stessa forma) da una fase all’altra. FASE: parte omogenea, fisicamente distinta di un sistema, separata dalle altre parti del sistema da definite superfici di confine. FASE BIOLOGICA: struttura anatomica (p.s. strato epidermico) ES.: CONTENUTO INTESTINALE SANGUE FASE 1 FASE 2 H2O H2O GLUCOSIO GLUCOSIO SACCAROSIO PARETE INTESTINALE

PRINCIPALI MECCANISMI DI TRASPORTO ATTRAVERSO LE BARRIERE BIOLOGICHE DIFFUSIONE PASSIVA DIFFUSIONE FACILITATA TRASPORTO ATTIVO PINOCITOSI Diffusione facilitata Pinocitosi

DIFFUSIONE PASSIVA Velocità di trasferimento Gradiente di concentrazione Movimento diretto di un soluto attraverso una barriera biologica dalla fase a più alta concentrazione a quella a più bassa concentrazione senza richiesta di energia da parte del sistema biologico. La facilità con cui un soluto diffonde dipende dalla natura della barriera. Però anche se le velocità assolute di diffusione dei diversi soluti variano secondo le caratteristiche delle barriere, le velocità relative di diffusione sono le stesse indipendentemente dal tipo di barriera coinvolta.

IMPORTANZA DELLE MEMBRANE POMPE Na+/K+ (sono parte integrale della membrana plasmatica) PORI O CANALI (diametro 0.90 nm) RECETTORI ACCOPPIATI A CANALI O A SISTEMI ENZIMATICI (adenilato ciclasi) TRASPORTATORI

STRUTTURA DELLE MEMBRANE Similarità LIPIDI PROTEINE LIPIDI DI MEMBRANA Colesterolo Fosfolipidi GRUPPI CHIMICI: - OH - NH - CH2 – IDROFILI CONFIGURAZIONE ORDINATA

STRUTTURA DEI FOSFOLIPIDI Nel doppio strato lipidico il colesterolo è orientato in modo tale che le interazioni avvengano con la parte superiore prossimale dei fosfolipidi, lasciando le parti più distali delle catene lipidiche relativamente flessibili e permettere in tale regione maggiore fluidità. Fosfatidilcolina Colesterolo

MODELLI DI MEMBRANA La struttura di membrana secondo l’ipotesi di Danielli e Davson è data da un doppio strato di fosfolipidi compreso fra due monostrati di molecole di proteine globulari che interagiscono con la testa polare dei lipidi e conferiscono alla membrana proprietà idrofile. Nel modello a mosaico fluido di Singer e Nicolson, le proteine sono distribuite dentro e fuori il doppio strato lipidico relativamente fluido, che costituisce l’impalcatura della membrana.

ASIMMETRIA DELLE MEMBRANE I fosfolipidi derivati dalla colina (fosfatidilcolina e sfingomielina) sono presenti in percentuale maggiore nel foglietto esterno della membrana, mentre fosfatidiletanolammina e fosfatidilserina tendono a trovarsi nel foglietto citoplasmatico. L’asimmetria è mantenuta grazie alla lentezza con cui ha luogo lo scambio di singole molecole lipidiche tra i due foglietti (FLIP-FLOP). La metilazione dei fosfolipidi porta ad un aumento della fluidità di membrana. Questo effetto potrebbe essere legato alla interazione farmaco-recettore.

DIFFUSIONE ATTRAVERSO LE MEMBRANE FUNZIONE DI BARRIERA DELLA MEMBRANE (arrangiamento compatto delle catene –CH2) ESEMPIO ANESTETICI LOCALI: V (Penetrazione) = f (Liposolubilità) 0.01 0.1 1 10 100 1000 coefficiente di partizione olio/gas 100 10 1 0.1 0.01 0.001 ESPERIMENTO DI OVERTON E MEYER dimostrarono la correlazione tra la potenza dell’anestetico e solubilità lipidica ALCOOL< FORMULA CONC.CAPACE DI PRODURRE CESSAZIONE EQUIVALENTE DEL MOVIMENTO (MOLI/LITRO) COEFFICIENTE DI PARTIZIONE OLIO/H20 METILICO CH3OH 0.57 0.0097 ETILICO CH3CH2OH 0.29 0.0357 PROPILICO CH3CH2CH2OH 0.11 0.156 ISOBUTILICO CH3CH(CH3)CH2OH 0.045 0.588 effetto dell’alcool sul movimento dei girini in ambiente acquoso

ESPERIMENTO DI COLLANDER E BARLUND Coefficiente di ripartizione olio/acqua Permeabilità relativa ESPERIMENTO DI COLLANDER E BARLUND Penetrazione dei composti organici in cellule vegetali

Coefficiente di ripartizione REGOLA GENERALE: La velocità di diffusione di un soluto attraverso la barriera biologica dipende dalla sua solubilità e dalle sue dimensioni molecolari. Velocità di trasferimento Coefficiente di ripartizione 100 300 ECCEZIONI ALLA REGOLA secondo la quale NON sono assorbite sostanze idrosolubili, polari e di elevato peso molecolare: Composti contenenti N quaternario o di gruppi guanidinici formazione di LIPOSOMI e svuotamento allìinterno della cellula; antibiotici ionizzati (TETRACICLINE) formano complessi con gli aminoacidi enterici; tossine (BOTULINO) (AMANITINA-FALLOIDINA) PINOCITOSI

FATTORI CHE INFLUENZANO LA DIFFUSIONE PASSIVA ATTRAVERSO LE MEMBRANE CELLULARI Situazioni che ostacolano la diffusione Situazioni che facilitano la diffusione

DISSOCIAZIONE ED ASSORBIMENTO DEI FARMACI AH + H2O H3O+ + A- [H3O+ ][A-] [H2O][AH] [AH] pKa = log 1/Ka pH = pKa + log pKb = log 1/Kb pH = pKb + log ACIDI DEBOLI pH < pKa prevale la forma indissociata pH > pKa prevale la forma dissociata pH = pKa [forma dissociata] = [forma indissociata] BASI DEBOLI pH < pKa prevale la forma dissociata pH > pKa prevale la forma indissociata pH = pKa [forma dissociata] = [forma indissociata] = Keq = Ka [FORMA DISSOCIATA] [FORMA INDISSOCIATA] [FORMA DISSOCIATA] [FORMA INDISSOCIATA]

ASSORBIMENTO DI ACIDI ORGANICI NELLO STOMACO FARMACO pKa % DI ASSORBIMENTO FENOSULFONFTALEINA 1 ASPIRINA 3.5 25 SECOBARBITAL 7.8 40 ASSORBIMENTO DI BASI ORGANICHE NELLO STOMACO FARMACO pKa % DI ASSORBIMENTO CAFFEINA 1 35 AMINOPIRINA 5 18 EFEDRINA 9.6 4

EFFETTI GASTROLESIVI DELL’ASPIRINA CELLULA GASTRICA (pH basico) LUME GASTRICO (pH acido) VASO H+ A- AH Opportunità di somministrazione aspirina con i pasti Aspirina tamponata ritardo nell’assorbimento

DIFFUSIONE SEMPLICE DI UN FARMACO ATTRAVERSO LE MEMBRANE CELLULARI è la modalità più frequente di passaggio dei farmaci attraverso le membrane avviene attraverso la porzione lipidica della membrana è direttamente proporzionale al gradiente di concentrazione e alla superficie della membrana è inversamente proporzionale allo spessore della membrana è tanto più rapida e completa quanto più il farmaco è liposolubile non richiede consumo di energia da parte della cellula non è selettiva (non dipende dal tipo di farmaco ma solo dai suoi caratteri fisico-chimici).

DIFFUSIONE FACILITATA DIFFUSIONE FACILITATA DI GLUCOSIO IN GLOBULI ROSSI UMANI Specificità interazione E con carrier Selettività specifici Primum movens gradiente di concentrazione LA VELOCITA’ DI DIFFUSIONE DIPENDE DALLA CAPACITA’ DEL SOLUTO DI LEGARSI AL CARRIER Limiting steps disponibilità del carrier VALE PER : ZUCCHERI- AMINOACIDI- IONI (FARMACI IDROSOLUBILI ?)

DIFFUSIONE FACILITATA avviene attraverso la porzione lipidica della membrana avviene sempre secondo il gradiente i concentrazione non è strettamente regolata dal gradiente di concentrazione (può cessare quando il gradiente è ancora presente) non richiede consumo di energia da parte della cellula richiede la presenza di particolari molecole dette TRASPORTATORI È selettiva (il trasportatore è specifico per un dato farmaco o farmaci strutturalmente affini) è antagonizzabile (competitivamente) da parte di farmaci affini a quelo trasportato. È saturabile (quando il numero totale di molecole trasportabili è superiore al numero di trasportatori).

TRASPORTO ATTIVO Processo di trasporto che richiede energia (metabolismo ATP) di origine cellulare per muovere un soluto attraverso una barriera biologica da un gradiente di concentrazione più basso a uno più alto. Velocità di trasporto capacità di legarsi del soluto al carrier Limiting step disponibilità del carrier Molecola insolubile nella membrana che si muove contro gradiente di concentrazione

PINOCITOSI le macromolecole di soluto a contatto con la membrana vengono inglobate in cavità microscopiche della superficie della membrana; la membrana si fonde e include completamente il liquido formando una vescicola; la vescicola si richiude trasferendo fluido e soluti attraverso la membrana all’interno della cellula.