ODISSEO E’ IL PROTAGONISTA DI DELL’ODISSEA
“MA GLI ALTRI DENTRO LA SALA DI ZEUS OLIMPIO STAVANO INSIEME RACCOLTI” GLI DEI RIUNITI DECIDONO LA SORTE DI ODISSEO: POTRA’ TORNARE IN PATRIA
“E GLI RISPOSE LA DEA ATENA OCCHIO AZZURRO…” ATENA, DIVINITA’ CHE PROTEGGE ODISSEO, OTTIENE DA ZEUS CHE GLI SIA CONCESSO IL RITORNO. COSI’ ERMES, MESSAGGERO DEGLI DEI, E’ INVIATO PRESSO L’ISOLA DI OGIGIA DOVE ODISSEO E’ TRATTENUTO, MENTRE ATENA SI RECA AD ITACA AD INCORAGGIARE TELEMACO, FIGLIO DI ODISSEO, A CERCARE IL PADRE
“VA’ A PILO, PRIMA DI TUTTO, IL CHIARO NESTORE INTERROGA, E DI LA’ A SPARTA, DAL BIONDO MENELAO…” TELEMACO SEGUE I CONSIGLI DELLA DEA ATENA, CHE LO MANDA PRIMA A PILO E POI A SPARTA. TELEMACO COMINCIA UN LUNGO VIAGGIO ALLA RICERCA DEL PADRE CHE OCCUPA I PRIMI QUATTRO LIBRI DELL’OPERA DETTI TELEMACHIA
“LA VENERANDA NINFA CALIPSO, LA SPLENDIDA DEA, LO TRATTENEVA NEGLI ANTRI PROFONDI, VOLENDO CHE LE FOSSE MARITO” LA NINFA CALIPSO TRATTIENE ODISSEO NELLA SUA ISOLA, OGIGIA, LEI INFATTI NE E’ INNAMORATA, MA ODISSEO GUARDA IL MARE E SI COMMUOVE: PROVA UNA FORTE NOSTALGIA DI CASA
“IO MI T’INCHINO, SIGNORA: SEI DEA O SEI MORTALE?” ODISSEO FA NAUFRAGIO SULL’ISOLA DI SCHERIA DOVE VIVE IL POPOLO DEI FEACI, GOVERNATO DA RE ALCINOO. ODISSEO INCONRA NAUSICAA, FIGLIA DI ALCINOO, LA QUALE LO CONDUCE ALLA REGGIA. “IO SONO LA FIGLIA DEL MAGNANIMO ALCINOO”
“ODISSEO IL GRAN MANTO PURPUREO AFFERRANDO CON LE MANI GAGLIARDE […] NASCOSE LA BELLA FRONTE, CHE’ DEI FEACI AVEVA PUDORE A VERSARE LACRIME SOTTO LE CIGLIA” DURANTE UN BANCHETTO, L’AEDO DEMODOCO CANTA DELLE VICENDE DELLA GUERRA DI TROIA. ULISSE SI COMMUOVE E IL RE ALCINOO GLI CHIEDE CHI EGLI SIA. ODISSEO RIVELA LA SUA IDENTITA’ E COMINCIA A RACCONTARE LA SUA STORIA.
“DA ILIO IL VENTO, SPINGENDOMI, AI CICONI M’AVVICINO’, A ISMARO… DI QUI NAVIGAMMO AVANTI, SCONVOLTI NEL CUORE, LIETI D’AVER SCAMPATO LA MORTE, MA PRIVI DEI CARI COMPAGNI” FERMATISI AD ISMARO, ODISSEO E I SUOI COMPAGNI DEPREDARONO I VILLAGGI, POI ODISSEO DISSE AI COMPAGNI DI RIPARTIRE IN FRETTA, MA ESSI SI ATTARDARONO E I CICONI NE UCCISERO MOLTI. ODISSEO SI SALVO’ E PORTO’ CON SE’ PROVVISTE E MOLTO VINO “GIUNGEMMO ALLA TERRA DEI MANGIATORI DI LOTO, CHE MANGIANO CIBI DI FIORI … ALLORA MANDAI DEI COMPAGNI A INFORMARSI … CHI MANGIO’ IL FRUTTO DEL LOTO NON VOLEVA PORTARE NOTIZIE E TORNARE” ODISSEO E LA SUA FLOTTA GIUNGONO SULLA TERRA DEI LOTOFAGI, I MANGIATORI DI LOTO, CHE E’ UN FIORE CHE FA DIMENTICARE. CHI TRA I COMPAGNI MANGIO’ IL FIORE, INFATTI DIMENTICO’ CHE DOVEVA RIPARTIRE E ODISSEO FU COSTRETTO A PORTARE VIA CON LA FORZA I SUOI COMPAGNI DA QUELLA TERRA
ODISSEO E I SUOI COMPAGNI INCONTRANO IL CICLOPE POLIFEMO “Stranieri chi siete? … Noi siamo Achei… Così dicevo, ma egli le mani gettava sui compagni e li sbatteva per terra, scorreva fuori il cervello e bagnava la terra … e io rimasi a meditare vendetta nel cuore” “Io il palo cacciai sotto molta brace … e con parole a tutti i compagni facevo coraggio … essi, alzando il palo puntuto d’olivo, nell’occhio lo spinsero” ODISSEO E I SUOI COMPAGNI INCONTRANO IL CICLOPE POLIFEMO Fa’ click sulla schermata nera e vedrai un video su Polifemo!
“E IO REPLICAI RISPONDENDO «COSI’ DELLA VITA E DEL FIATO T’AVESSI POTUTO PRIVARE E MANDARTI A FINIRE NELLA CASA DELL’ADE» ED EGLI PREGAVA POSEIDONE SOVRANO «ASCOLTA POSEIDONE CHE CINGI LA TERRA SE DAVVERO SON TUO E MIO PADRE TI VANTI DAMMI CHE IN PATRIA NON TORNI ODISSEO DISTRUTTORE DI ROCCHE»” COSI’ POLIFEMO PREGAVA SUO PADRE POSEIDONE, IL DIO DEL MARE, AFFINCHE’ PUNISSE ODISSEO, CHE LO AVEVA ACCECATO
“E ALL’ISOLA EOLIA ARRIVAMMO, QUI STAVA EOLO IPPOTADE … MI DIEDE UN OTRE E DENTRO DEGLI URLANTI URAGANI COSTRINSE LE STRADE …” SCAMPATI A POLIFEMO ODISSEO E I COMPAGNI APPRODANO ALLE ISOLE EOLIE, DOVE VIVE IL DIO DEI VENTI: EOLO. EOLO OFFRE OSPITALITA’ E CHIUDE I VENTI CONTRARI IN UN OTRE CHE CONSEGNA AD ODISSEO. LA NAVIGAZIONE VERSO ITACA PROCEDE BENISSIMO FINCHE’ ODISSEO SI ADDORMENTA E I COMPAGNI, CURIOSI E INVIDIOSI DEL DONO CHE EGLI HA RICEVUTO DA EOLO, APRONO L’OTRE. NE ESCONO TUTTI I VENTI E GLI URAGANI E COSI’ ULISSE E I SUOI FANNO DI NUOVO NAUFRAGIO
Clicca s ul riquadro nero ODISSEO E I COMPAGNI GIUNGONO NELLA TERRA DEI LESTRIGONI, GIGANTI CANNIBALI , DA CUI ODISSEO E POCHI COMPAGNI SI SALVANO A STENTO. RIPRESO IL MARE, LA NAVE DI ODISSEO APPRODA IN UNA NUOVA ISOLA, DOVE VIVE LA MAGA CIRCE
“E GIUNGEMMO ALL’ISOLA DI EEA , QUI STAVA CIRCE RICCIOLI BELLI … TROVARONO LA CASA DI CIRCE … E INTORNO C’ ERANO LUPI MONTANI E LEONI ” CIRCE TRASFROMA I COMPAGNI DI ODISSEO IN PORCI E TRATTIENE ODISSEO E I SUOI PER DIVERSO TEMPO NELLA SUA ISOLA, FINCHE’ ODISSEO LA PREGA DI LASCIARLO ANDARE…
“IO PARLANDOLE PAROLE FUGACI DICEVO «O CIRCE, COMPIMI LA PROMESSA CHE HAI FATTA DI RIMANDARCI A CASA …» «DIVINO LAERZIADE, INGEGNOSO ODISSEO, ALTRO VIAGGIO C’E’ PRIMA DA FARE E ARRIVARE ALLE CASE DELL’ADE A INTEROGARE L’ANIMA DEL TEBANO TIRESIA” CIRCE, PRIMA DI LASCIAR PARTIRE ODISSEO, GLI DICE DI ANDARE NEL REGNO DEI MORTI PER PARLARE CON L’INDOVINO TIRESIA.
“INFINE VENNE L’ANIMA DEL TEBANO TIRESIA … E MI DISSE « DIVINO LAERZIADE , INGEGNOSO ODISSEO,… QUANTO A TE, TARDI E MALE TORNERAI, PERDUTI I COMPAGNI… MORTE DAL MARE TI VERRA’»” NELL’ADE ODISSEO INCONTRA ANCHE ANTICLEA, SUA MADRE, AGAMENNONE, ACHILLE E AIACE, SUOI COMPAGNI IN GUERRA. TIRESIA CONSIGLIA AD OSISSEO CHE, GIUNTO NELL’ISOLA TRINACRIA, NON DOVRA’ TOCCARE LE VACCHE DEL SOLE; GLI PREANNUNCIA IL RITORNO IN PATRIA E LO SCONTRO CON I PRINCIPI DI ITACA; INFINE GLI PREDICE LA SUA MORTE, CHE SAREBBE AVVENUTA SUL MARE LONTANO DA CASA
USCITO DALL’ADE, ODISSEO TORNA DA CIRCE CHE LO METTE IN GUARDIA RIGUARDO A NUOVI OSTACOLI CHE INCONTRERA’ SUL SUO CAMMINO: LE SIRENE E I MOSTRI DI SCILLA E CARIDDI. INFINE CIRCE GLI RIBADISCE IL DIVIETO DI PRENDERE LE VACCHE DEL SOLE
“INTANTO RAPIDAMENTE GIUNSE LA NAVE BEN FATTA ALL’ISOLA DELLE SIRENE…« QUI PRESTO VIENI , O GLOSIORO ODISSEO, … FERMA LA NAVE»” ODISSEO, AVVISATO DA CIRCE, SI ERA FATTO LEGARE ALLA NAVE DAI COMPAGNI, CHE NULLA SENTIVANO POICHE’ AVEVEANO LE ORECCHIE TURATE CON LA CERA
“COSI’ PER LO STRETTO NAVIGAVAMO GEMENDO, DA UNA PARTE ERA SCILLLA, DALL’ALTRA LA DIVINA CARIDDI PAUROSAMENTE INGOIAVA L’ACQUA SALSA DEL MARE” SUPERATI GLI SCOGLI DI SCILLA E CARIDDI, LA NAVE APPRODA ALL’ISOLA TRINACRIA (SICILIA), DOVE I COMPAGNI AFFAMATI UCCIDONO LA VACCHE SACRE AL SOLE, PERTANTO LA NAVE VIENE DISTRUTTA E SI SALVA SOLO ODISSEO, CHE APPRODA ALL’ISOLA DI CALIPSO
CONCLUSO IL RACCONTO, ODISSEO VIENE ACCOMPAGNATO AD ITACA DAI FEACI CONCLUSO IL RACCONTO, ODISSEO VIENE ACCOMPAGNATO AD ITACA DAI FEACI. QUI ATENA LO TRSFORMA IN UN VECCHIO MENDICANTE, PER PREPARARE LA VENDETTA CONTRO I PRETENDENTI. ODISSEO SI RECA ALLA CAPANNA DI EUMEO, IL PORCARO, DOVE INCONTRA TELEMACO, CUI RIVELA LA SUA IDENTITA’ E IL SUO PIANO. GIUNTO A PALAZZO, ODISSEO NON SOLO E’ RICONOSCIUTO DAL CANE, ARGO, MA ANCHE DALLA NUTRICE EURICLEA.
DURANTE LA LUNGA ASSENZA DI ODISSEO SUA MOGLIE PENELOPE AVEVA RIMANDATO LE NOZZE CON UNO DEI PRINCIPI DI ITACA CON L’INGANNO DELLA TELA, MA NON POTENDO PIU’ FARLO PROPONE UNA GARA: CHI TENDERA’ L’ARCO DI ODISSEO SARA’ SUO MARITO
LA GARA CONSISTE NELLO SCAGLIARE UNA FRECCIA ATTRAVERSO GLI ANELLI DI DODICI SCURI CONFICCATE A TERRA, SOLO IL MENDICANTE CI RIESCE. RICONOSCIUTO DA TUTTI, ODISSEO COMPIE, CON L’AIUTO DEL FIGLIO E DEI SERVI FEDELI, LA STRAGE DEI PRETENDENTI
PENELOPE, ANCORA INCERTA SULLA REALE IDENTITA’ DELLO SCONOSCIUTO VINCITORE DELLA GARA, SI CONVINCE CHE SI TRATTA DI ODISSEO QUANDO EGLI LE RIVELA COME AVEVA COSTRUITO IL LORO LETTO NUZIALE, RICAVATO DA UN CEPPO D’ ULIVO CON LE RADICI PIANTATE ANCORA NELLA TERRA
ODISSEO SI RECA INFINE IN CAMPAGNA DAL PADRE LAERTE, MA SOPRAGGIUNGE UNA FOLLA DI ABITANTI DI ITACA CHE VOGLIONO VENDICARE I LORO PARENTI. ODISSEO UCCIDE UNO DI LORO E SI SAREBBE VERIFICATA UNA NUOVA STRAGE SE ATENA NON FOSSE INTERVENUTA A SEPARARE I CONTENDENTI. LA PACE E’ DEFINITIVAMENTE SANCITA DA ZEUS CHE SCAGLIA UN FULMINE DAL CIELO.