Cenni di storia bizantina 19 marzo 2017
Divisione dell’impero
Il concetto di storia bizantina Bisanzio, Costantinopoli, Istanbul (=is tin polin «nella città») Bizantini, romani, romei (Rhomaioi) L’uso della parola bizantini è di origine moderna e non trova riscontro nelle fonti Autodefinizione: oi Rhomaioi. Rhomània indica l’intero impero bizantino E’ usato anche dagli stranieri che indicano così i territori governati dall’impero
Romagna Ar-Rum (la parola con cui gli arabi indicano i sudditi di Bisanzio); sultanato di Rum che i turchi costituiscono in Anatolia con terre ex bizantine; Romania (usato dai crociati per impero biz.) Greci: considerato dispregiativo a B. Rivalutato solo dagli umanisti locali dal 200 (l’impero occidentale, che si presenta a sua volta come romano, usa con disprezzo «Greci», «re dei Greci»)
L’idea di romanità è alla base della bizantinità Continuazione di Roma con diritto teorico alla sovranità Fin dalla prima epoca a questa concezione politica si sovrappone quella religiosa: l’impero è un disegno di Dio, che ha eletto il popolo Cristiano come depositario della sua volontà Quello di B. è l’unico imperatore
Dalle riforme dioclezianee Potere assoluto del sovrano Centralizzazione e burocratizzazione dell’apparato amministrativo Riforme del sistema di tassazione, dell’esercito e della successione al trono Cambia il profilo dell’imperatore: monarca orientale, non primus inter pares Dominus et deus; adoratio Per tutto il millennio l’imperatore si considera scelto da Dio
Poteri assoluti: comandante esercito, legislatore, giudice supremo, protettore della chiesa Rappresentante di Dio in terra La sua persona è considerata sacra
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Guerra greco-gotica: una guerra lunga e distruttiva (535 - 553) Gli Ostrogoti furono sconfitti Nuova epidemia di peste Guerra e peste causarono in Italia 15 milioni di morti, la metà della popolazione di allora I Bizantini affidarono i loro possedimenti italiani a un governatore chiamato esarca che scelse, come residenza, Ravenna
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Luoghi delle battaglie navali tra arabi e bizantini
Agli inizi dell’VIII secolo
All’età di Carlomagno
Nell’età di Manuele Comneno
Dopo il 1204
1400
1450
Luoghi delle battaglie navali tra arabi e bizantini
I temi di Eraclio
I temi di Eraclio 610-642
Agli inizi dell’VIII secolo
Iconoclastia Movimento religioso, sviluppatosi a Bisanzio tra l'VIII e il IX secolo, che considerava idolatrico il culto delle immagini sacre (Cristo, la Vergine, i santi) e predicava la loro distruzione. La venerazione delle immagini (iconolatria) in oriente aveva dato vita a forme di fanatismo. La disputa divenne politica quando l'imperatore bizantino Leone III Isaurico, abbracciata decisamente l'iconoclastia (726), cominciò a perseguitare gli iconoduli (adoratori di immagini), chiuse monasteri e chiese ribelli (confiscandone le terre e distribuendole a contadini-soldati) e tentò di imporre anche a Roma la distruzione delle immagini sacre. L'opposizione di papa Gregorio II alla politica iconoclasta provocò, di fatto, la fine del dominio bizantino nell'Italia centrosettentrionale: gli esarchi (governatori bizantini) di Venezia, Ravenna e Roma vennero cacciati o uccisi.
Iconoclastia 2 Come ritorsione, l'imperatore ordinò la separazione delle diocesi di Grecia, Macedonia, Epiro e Creta dalla giurisdizione romana. Da qui ebbe inizio la divisione tra chiesa greca e latina. L'imperatore Costantino V Copronimo, figlio e successore di Leone III, al concilio di Hieria (753) ribadì le tesi iconoclaste. Nel frattempo Roma si affrancava dalla tutela bizantina, prima appoggiandosi ai longobardi, poi ai franchi, al cui re Carlo finì addirittura per riconoscere il titolo imperiale nell'800. Il concilio di Nicea II (787), filoromano, promosso dall'imperatrice Irene, fu infatti solo interlocutorio poiché poco dopo Bisanzio ritornò all'iconoclastia. Solo nell'843, quando l'imperatrice Teodora nominò patriarca di Costantinopoli l'iconodulo Metodio, la crisi venne superata. Ma era nato, ormai l’impero: Bisanzio e Roma risultavano più lontane che mai.
Come ritorsione, l'imperatore ordinò la separazione delle diocesi di Grecia, Macedonia, Epiro e Creta dalla giurisdizione romana. Da qui ebbe inizio la divisione tra chiesa greca e latina. L'imperatore Costantino V Copronimo, figlio e successore di Leone III, al concilio di Hieria (753) ribadì le tesi iconoclaste. Nel frattempo Roma si affrancava dalla tutela bizantina, prima appoggiandosi ai longobardi, poi ai franchi, al cui re Carlo finì addirittura per riconoscere il titolo imperiale nell'800. Il concilio di Nicea II (787), filoromano, promosso dall'imperatrice Irene, fu infatti solo interlocutorio poiché poco dopo Bisanzio ritornò all'iconoclastia. Solo nell'843, quando l'imperatrice Teodora nominò patriarca di Costantinopoli l'iconodulo Metodio, la crisi venne superata. Ma era nato, ormai l’impero: Bisanzio e Roma risultavano più lontane che mai.
All’età di Carlomagno
Nell’età di Manuele Comneno
Dopo il 1204
XIII secolo
1400