L’ INFINITO Di Giacomo Leopardi Gasverde Giada CL.3^ D Monticello d’ Alba L’ INFINITO Di Giacomo Leopardi Laboratorio di sinestesia digitale.
CHE DA TANTA PARTE DELL’ ULTIMO ORIZZONTE IL GUARDO ESCLUDE.
Io nel pensier mi fingo;
ove per poco il cor non si spaura.
Io quello infinito silenzio a questa voce vo comparando:
e mi sovvien l’eterno,
e le morte stagioni, e la presente e viva, e il suon di lei.
Così tra questa immensità s’annega il pensier mio:
e il naufragar m’è dolce in questo mare.
Secondo te all’ autore della poesia piacerebbe il tuo lavoro perché… Secondo me, all’autore sarebbe piaciuto il mio lavoro perché avrebbe notato l’emozione che anche io ho provato nel rielaborare questa poesia. Ho cercato di immedesimarmi al meglio nella situazione in cui si trovava Leopardi e presumo che sarebbe stato orgoglioso di me.