Il valore educativo delle opere segno in parrocchia Nepi, 22 febbraio 2018 - Diocesi di Civitacastellana Mons. Enrico Feroci Direttore Caritas diocesana di Roma
Alcuni riferimenti per dare significato alle parole Chiesa missionaria Opere segno Caritas Evangelizzazione Comunità parrocchiale Pedagogia della Carità
La Chiesa in uscita Ogni cristiano e ogni comunità discernerà quale sia il cammino che il Signore chiede, però tutti siamo invitati ad accettare questa chiamata: uscire dalla propria comodità e avere il coraggio di raggiungere tutte le periferie che hanno bisogno della luce del Vangelo. (EG n. 20)
L’esodo come dono La gioia del Vangelo che riempie la vita della comunità dei discepoli è una gioia missionaria. […] Questa gioia è un segno che il Vangelo è stato annunciato e sta dando frutto. Ma ha sempre la dinamica dell’esodo e del dono, dell’uscire da sé, del camminare e del seminare sempre di nuovo, sempre oltre. (EG n. 21)
La dinamica per l’Evangelizzazione: La realtà è superiore all’idea Il criterio di realtà, di una Parola già incarnata e che sempre cerca di incarnarsi, è essenziale all’evangelizzazione…questo criterio ci spinge a mettere in pratica la Parola, a realizzare opere di giustizia e carità nelle quali tale Parola sia feconda. Non mettere in pratica, non condurre la Parola alla realtà, significa costruire sulla sabbia, rimanere nella pura idea e degenerare in intimismi e gnosticismi che non danno frutto, che rendono sterile il suo dinamismo. (EG n. 233)
La comunità parrocchiale: soggetto dell’evangelizzazione La parrocchia è presenza ecclesiale nel territorio, ambito dell’ascolto della Parola, della crescita della vita cristiana, del dialogo, dell’annuncio, della carità generosa, dell’adorazione e della celebrazione. Attraverso tutte le sue attività, la parrocchia incoraggia e forma i suoi membri perché siano agenti dell’evangelizzazione. (EG n. 28)
Le opere segno della comunità La comunità evangelizzatrice si mette mediante opere e gesti nella vita quotidiana degli altri accorcia le distanze, si abbassa fino all’umiliazione se è necessario, assume la vita umana, toccando la carne sofferente di Cristo nel popolo. Gli evangelizzatori hanno così “odore di pecore” e queste ascoltano la loro voce. (EG n. 24)
IL RUOLO DELLA CARITAS: La «prevalente funzione pedagogica» «Al di sopra dell’aspetto puramente materiale della vostra attività, deve emergere la sua prevalente funzione pedagogica» (Paolo VI, Convegno Nazionale delle Caritas, 1972)
Dai Servizi alle OPERE SEGNO Non Servizi ma gesti ed Opere per Testimoniare la Carità Quando parliamo di Opere segno non stiamo considerando solo dei servizi, perché non pensiamo ad agenzie umanitarie che terminano il proprio scopo nell’aiuto. Con le Opere segno esprimiamo il desiderio di rendere Testimonianza della Carità. Il nostro impegno è dunque di far dire alle opere che l’aiuto che diamo ai poveri ha un significato più grande: indicare l’Altro. Rinnovare, invitare e annunciare l’incontro con Gesù!
L’Opera come INCONTRO CON L’ALTRO L’incontro con il fratello povero è annuncio di Gesù Scorrendo le pagine del Vangelo, restiamo colpiti dai gesti di Gesù: gesti che trasmettono la Grazia, educativi alla fede e alla sequela; gesti di guarigione e di accoglienza, di misericordia e di speranza, di futuro e di compassione; gesti che iniziano o perfezionano una chiamata a seguirlo e che sfociano nel riconoscimento del Signore come unica ragione del presente e del futuro. (Benedetto XVI, 24 novembre 2011, 40° Anniversario Caritas Italiana Aiutare il fratello è fare gesti di Vangelo, è annunciare attraverso l’aiuto la speranza di buono che Dio ha posto nell’umanità. Gesti che generano «Frammenti di Salvezza»!!!
L’Opera segno FRUTTO della COMUNITA’ per la Comunità La comunità che si ad-opera per essere testimone Tutta la comunità è pertanto chiamata a vivere gesti di carità, così come è chiamata a celebrare ed a conoscere la Parola. La comunità non si divide in compiti ma nelle diverse specificità di ogni esperienza. Ascoltare, Celebrare e Agire vivono in una coerenza di significati, formano la comunità che sceglie e segue Cristo nella costruzione del Regno!
Il Valore delle Opere segno Gesù «Eucarestia». Gesù «Povero» Vivere la sequela di Gesù è farsi pane spezzato per gli altri, come Gesù nell’eucarestia si fa pane spezzato per tutti noi. L’eucarestia e il povero sono l’incontro con Gesù che possiamo sperimentare «comunitariamente». Spezzare la vita «con» gli altri, è vivere il pane spezzato che riceviamo (e condividiamo) nell’Eucarestia.
Il valore delle Opere nella pedagogia della Carità Caritas significa allora impegno per realizzare opere che siano capaci di educare la comunità attraverso l’esperienza dell’incontro con i fratelli in difficoltà. Per questo diciamo: la pedagogia della Carità! Quella dei gesti, dei segni è una modalità connaturata alla funzione pedagogica della Caritas. Attraverso i segni concreti, infatti, voi parlate, evangelizzate, educate. Un’opera di carità parla di Dio, annuncia una speranza, induce a porsi domande. Vi auguro di sapere coltivare al meglio la qualità delle opere che avete saputo inventare. Rendetele, per così dire, «parlanti», preoccupandovi soprattutto della motivazione interiore che le anima, e della qualità della testimonianza che da esse promana. Sono opere che nascono dalla fede. Sono opere di Chiesa, espressione dell’attenzione verso chi fa più fatica. Sono azioni pedagogiche, perché aiutano i più poveri a crescere nella loro dignità, le comunità cristiane a camminare nella sequela di Cristo, la società civile ad assumersi coscientemente i propri obblighi. (Benedetto XVI, 24 novembre 2011, 40° Anniversario Caritas Italiana)
Lo STILE delle opere segno Le opere sono segni se… Non sono un’attività per pochi ma uno strumento della Comunità per poter testimoniare l’attenzione ai fratelli. Contribuiscono alla crescita della comunità interagendo con l’ascolto della Parola, la celebrazione, la catechesi ad ogni livello (bambini, giovani, famiglie, adulti,…) Aiutano le persone e i gruppi a vivere con maggiore autenticità la sequela di Gesù offrendo la possibilità di un’esperienza concreta di incontro e di ascolto del fratello povero, aiutando e comprenderne la storia e le cause del suo disagio. Cercano l’incontro con l’altro povero prima delle scambio dei beni o dell’aiuto, superando la sola logica dell’efficienza, Realizzano «con» l’aiuto dell’altro (e non per l’altro) il percorso di aiuto, valorizzandone le capacità e includendolo come possibile nella comunità ecclesiale e civile.
Un’Esperienza parrocchiale Casa della Carità - Parrocchia S. Frumenzio (Corto).mp4
Grazie! L’umanità non necessita solo di benefattori, ma anche di persone umili e concrete che, come Gesù, sappiano mettersi al fianco dei fratelli condividendo un po’ della loro fatica. In una parola, l’umanità cerca segni di speranza. […] Cari amici, aiutate la Chiesa tutta a rendere visibile l’amore di Dio. Vivete la gratuità e aiutate a viverla. Richiamate tutti all’essenzialità dell’amore che si fa servizio. Accompagnate i fratelli più deboli. Animate le comunità cristiane. Dite al mondo la parola dell’amore che viene da Dio. Ricercate la carità come sintesi di tutti i carismi dello Spirito (Benedetto XVI, 24 novembre 2011, 40° Anniversario Caritas Italiana)