L’Italia unita 1861… A. Formazione del Regno d’Italia
B. compressione dei tempi storici a) Aprile 1859 8 STATI Regno di Sardegna Regno Lombardo-Veneto Ducato di Parma e Piacenza Ducato di Modena e Reggio Granducato di Toscana Repubblica di San Marino Stato Pontificio Regno delle Due Sicilie B. compressione dei tempi storici Aprile 1859/marzo 1861 23 mesi b) 17 marzo 1861 Regno d’Italia
un processo di costruzione statale durato troppo poco C. compressione? Cioè Francia: 6 secoli Spagna: 4 secoli Gran Bretagna: 6 secoli Italia 23 mesi
1) Fragilità dell’identità collettiva Popolo italianoGrande guerra 1915-1918 Riti collettivi fascismo 1922-1943 Italofoni Toscana e Roma N.B.un centinaio di dialetti incomunicabili D. Conseguenze 2) fragilità del sistema politico
E. fragilità del sistema politico 1.5 1) Crisi di governo endemiche N.B. la crisi non coincide con le elezioni politiche E. fragilità del sistema politico Crisi di fine secolo 1898-1900 2. Primo dopoguerra 1919-1922 avvento del fascismo 3. 25 luglio 1943 (crisi di regime) 4. 8 settembre 1943 (collasso dello Stato) 2) Crisi politiche
Estensione dello Statuto La politica delle annessioni
1. Guerra internazionale: Lombardia Vittoria militare franco-piemontese (Magenta e Solferino) Parma 2. Moti di piazza con “agenti provocatori” piemontesi A. Modalità delle annessioni Modena Bologna Toscana 3. Invasione di Stati neutrali a) Stato Pontificio Umbria, Marche b) Regno delle Due Sicilie
B. Legittimazione delle annessioni: i Plebisciti del 1860 Ducati Padani Parma e Modena Legazioni Pontificie Bologna, Ferrara, Ravenna, Forlì a) 11-12 marzo Toscana b) 20-21 ottobre Due Sicilie Marche c) 4 novembre Umbria
a) Il governo consulta il popolo C. Cos’è un plebiscito? b) Risposta binaria Si / No N.B. FORTI ANALOGIE CON IL REFERENDUM
Differenze SI REFERENDUM risposta libera NO PLEBISCITO risposta obbligata SI
L’Italia unita e i suoi regimi 1861 /…
1) Monarchia 1861 / 1946 A. L’Italia unita (1861-2004) 2) Repubblica 1946 / 2004
B. La Monarchia dei Savoia 2) Monarchia fascista 1922 / 1943 1) Monarchia costituzionale 1861 / 1922 B. La Monarchia dei Savoia 2) Monarchia fascista 1922 / 1943 3) Guerra civile 1943 / 1945 4) Interregno 1945 / 1946
4) Solidarietà nazionale 1976-79 1) Costituente 1946-48 2) Centrismo 1947-1960 3) Centrosinistra 1961-1976 C. La Repubblica 4) Solidarietà nazionale 1976-79 5) Pentapartito 1980-1992 6)Verso un sistema maggioritario 1992-2006 6) Crisi della Repubblica 2006-2011
LO STATUTO ALBERTINO 4 marzo 1848
lo Statuto è una costituzione ribattezzata in altro modo 2. lo Statuto è stato “concesso” da re Carlo Alberto N.B. non è stato votato da una Assemblea Costituente A. Caratteri dello Statuto 3. lo Statuto si presenta come “irrevocabile” ma non prevede modalità di modifica [carta “flessibile”] 4. non è dimostrato che lo Statuto sia stato percepito come insieme di norme giuridiche vincolanti
a) charte francese 1814 1) lo Statuto si è ispirato a b) costituzione belga 1831 cioè ha tratto i principi ispiratori, sviluppandoli autonomamente B. 2 letture inconciliabili 2) lo statuto albertino è la traduzione della charte francese del 1814 N.B. modifiche irrilevanti
C. 3 punti centrali («le roi règne et ne Gouverne pas seul») 2) bicameralismo imperfetto il re ha poteri sostanziali ed è irresponsabile 3) mancano disposizioni su («le roi règne et ne Gouverne pas seul») Camera elettiva di stampo cansitario Senato di nomina regia governo p.d.C. Posizione extra-statuaria
N.B. 70 anni dopo le costituzioni americane (1776-1787) e francesi (1789-1795) lo Statuto non ne tiene conto N.B. b) adotta un modello borbonico-orleanista (1814/1830) c) primitivismo redazionale d) vertice statale re (esprime una «totalità esecutiva» incarnata da Re Vittorio Emanuele II che ha regnato per i primi 17 anni di vita) del Regno d’Italia.
D. Chi presiede il Gabinetto? a) p.d.C.? D. Chi presiede il Gabinetto? b) re?
Il re nello Statuto 24 articoli su 84
(votano solo i più ricchi e i maschi)
Il re “capo supremo dello Stato (art. 5) 1) Comanda le forze armate (art. 5) 2) Dichiara la guerra (art. 5) 3) Fa i trattati internazionali (art. 5) Poteri forti 4) Nomina a tutte le cariche (art. 6) Il re “capo supremo dello Stato (art. 5) 5) Contitolare potere legislativo (art. 3,7) 6) convoca, proroga, scioglie le Camere (art. 9) 7) Nomina e revoca i ministri (art. 65)
DALLO STATUTO ALLA COSTITUZIONE La storia costituzionale italiana si divide in tre- quattro periodi: il periodo liberale il periodo fascista (il periodo provvisorio) il periodo democratico.
IL PERIODO LIBERALE Il 4 marzo 1848 segna la data di concessione dello Statuto Albertino, concesso dal Re Carlo Alberto al Regno di Sardegna, diventato la “costituzione” del Regno d’Italia con la sua proclamazione tramite la legge 17 marzo 1861, n. 4761.
IL PERIODO LIBERALE Con lo Statuto Albertino: la forma di Stato è quella liberale e molto accentrata (non esistono le Regioni e la disciplina dei Comuni è rimessa integralmente alla legge) la forma di governo è “costituzionale pura”: al Sovrano il potere esecutivo, al Parlamento quello legislativo, di stampo “dualistico”.
IL PERIODO LIBERALE La prassi del periodo liberale: i diritti individuali sono stati molto limitati dall’intervento (che non aveva limiti) del legislatore, anche se con il Codice Zanardelli del 1889 si abolisce la pena di morte
IL PERIODO LIBERALE La prassi del periodo liberale: la forma di governo diviene quella parlamentare: i Governi devono avere la fiducia del Parlamento e non sono più espressione della volontà del Sovrano, pertanto, si rafforza il capo dell’esecutivo (si pensi a Cavour).
IL PERIODO LIBERALE La prassi del periodo liberale: Vittorio Emanuele II si oppose più volte ai Governi, ma senza esiti perché oramai era il Parlamento a decidere. Nel 1878, morto il Re, De Pretis presentò le dimissioni nella mani di Umberto I, che però le rifiutò perché il Governo aveva l’appoggio del Parlamento.
IL PERIODO LIBERALE Come per ogni Stato liberale, anche in Italia il suffragio durante il periodo liberale è molto limitato: nel 1848 solo il 2% della popolazione aveva diritto di voto (sopra i 25 anni e 40 lire di imposta), nel 1882 solo il 7%, mentre nel 1919 si introduce il suffragio “universale” maschile (maggiore età) e si adotta il sistema proporzionale, cancellando i piccoli collegi uninominali.
IL PERIODO LIBERALE Lo Stato “monoclasse” liberale italiano entra in crisi anche per la nascita dei partiti politici “al di fuori” del Parlamento, i partiti politici “di massa”: nel 1892 il Partito Socialista e nel 1919 il Partito Popolare.