Noi e gli altri [Roma e il mondo] appunti di storia medievale (IV-XV secolo) Lez. 8 b Bonifacio VIII Prof. Marco Bartoli
Celestino V Alla morte di Niccolò IV (4 aprile 1292) i cardinali, ridotti di numero e divisi tra loro, non riuscivano a scegliere un successore. Il Conclave durò oltre due anni. il 5 luglio 1294 venne eletto Pietro da Morrone, un eremita che viveva sulla Maiella, che prese nome Celestino V La consacrazione avvenne a L’Aquila, alla presenza del re Carlo II Il papa non si recò mai a Roma Prese disposizioni favorevoli ai francescani Spirituali Abdicò dal pontificato il 13 dicembre 1294
Bonifacio VIII Il successore di Celestino V, fu Bonifacio VIII, della famiglia Caetani Grande propugnatore dell’autorità pontificia, si dovette però misurare con le nuove forze emergenti (Stati e città) La Francia di Filippo IV il Bello Firenze Il Regno di Sicilia (angioino)
Lo scontro con i Colonna Bonifacio dichiarò invalide tutte le disposizioni di Celestino (anche quella riguardante gli Spirituali) Si scontrò con la famiglia Colonna, giungendo a bandire una crociata contro di loro 1298 espugnò la rocca di Palestrina I Colonna fecero proprie le posizioni degli Spirituali, promovendo il Manifesto di Lunghezza nel quale si proclamava illegittima l’elezione di Bonifacio Iacopone da Todi viene imprigionato ( O papa Bonifazio, molt'ài iocato al mondo)
La Francia di Filippo IV il Bello 1296: bolla Clericis laicos con cui si proibisce ai re di tassare la chiesa e ai chierici di pagare senza autorizzazione papale 1297 il re vieta l’esportazione di oro e argento (in pratica blocca le decime): il papa riconosce il diritto di chiedere aiuto al clero. Canonizzazione di Luigi IX 1301: bolla Ausculta filii, contro la pretesa del re di giudicare Bernardo Saisset, vescovo di Pamier 1302: bolla Unam Sanctam 1303: Guglielmo di Nogaret è incaricato di portare a Roma un appello per un concilio, che riconosca l’invalidità dell’elezione di Bonifacio: “schiaffo” di Anagni (cui partecipa Sciarra Colonna).
Firenze Il papato aveva condotto una politica di espansione dello Stato della Chiesa, giungendo a controllare Lazio, Umbria e Marche. Logica prosecuzione di tale politica era l’annessione anche della Toscana. A Firenze, dopo la definitiva affermazione dei guelfi e gli Ordinamenti di giustizia di Giano della Bella, non si erano sopiti i contrasti, che si riproponevano tra Bianchi (la famiglia de’ Cerchi) Neri (Corso Donati, decisamente dalla parte del papa)
Carlo di Valois Nel 1300, priore delle arti è Dante Alighieri, ma mentre egli è a Roma in missione diplomatica presso Bonifacio VIII, il papa chiama Carlo di Valois, fratello di Filippo il Bello, come paciere Carlo di Valois in realtà sostiene i Neri, consentendo loro di cacciare gli avversari politici. Dante è esiliato (1301 Corso Donati non riesce a trasformare la vittoria in un successo duraturo, poiché muore tragicamente (1308) Il governo di Firenze passa nelle mani del Popolo Grasso, cioè dei rappresentanti delle Arti Maggiori.
Il Regno di Sicilia 1297 trattato di Anagni: Giacomo II d’Aragona rinuncia alla Sicilia (che resta al fratello Federico) Roberto, figlio di Carlo II d’Angiò sposa Jolanda d’Aragona, sorella di Giacomo e di Federico. 1299. Aragonesi e Angioini insieme contro i Siciliani. Roberto conquista Catania e pone l’assedio a Messina, ma viene sconfitto a Falconara (Trapani) 1300. Bonifacio fa intervenire Templari e Ospedalieri, ma senza risultato 1302. Pace di Caltabellotta (morte di Jolanda) 1309 Roberto diventa re di Sicilia, e sposa Sancia di Maiorca 1323, forte dell’investitura papale, l’Aragona conquista la Sardegna
Il Giubileo del 1300 La fine di Bonifacio, l’11 ottobre 1303, pochi giorni dopo l’oltraggio di Anagni, appare in contrasto con Il Giubileo del 1300 In quell’anno folle di pellegrini si presentarono a Roma nella certezza di trovarvi il perdono dei peccati. Il papa riconobbe l’importanza dell’evento, concedendo l’indulgenza plenaria a tutti i pellegrini.