LA POLITICA REGIONALE EUROPEA

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Transcript della presentazione:

LA POLITICA REGIONALE EUROPEA La principale politica di investimento dell’Unione europea

CHE COS’È? La politica regionale è una materia di competenza concorrente, sostiene la creazione di posti di lavoro, la competitività tra imprese, la crescita economica, lo sviluppo sostenibile e il miglioramento della qualità della vita dei cittadini in tutte le regioni e le città dell’Unione europea. I fondi della politica di coesione sono per lo più concentrati nei paesi e nelle regioni in ritardo di sviluppo affinché possano mettersi in pari, riducendo le disparità economiche, sociali e territoriali tuttora esistenti in Unione europea. La politica regionale ha attenuato l’impatto della crisi finanziaria iniziata nel 2008.

COME VIENE FINANZIATA? L’attuazione della politica regionale passa attraverso due fondi principali: il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) e il Fondo di coesione (FC). Il Fondo sociale europeo (FSE), il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e il Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP) costituiscono i Fondi strutturali e di investimento europei (Fondi SIE). Si prevede un impatto della politica di coesione per il periodo 2014-2020 quantificabile in circa 450 miliardi di EUR.

Il Fondo europeo di sviluppo regionale Il FESR mira a consolidare la coesione economica e sociale dell'Unione europea correggendo gli squilibri fra le regioni. Il FESR concentra gli investimenti su diverse aree prioritarie chiave. Tale approccio assume il nome di «concentrazione tematica»: innovazione e ricerca agenda digitale sostegno alle piccole e medie imprese (PMI) economia a basse emissioni di carbonio

Il Fondo di coesione Il Fondo di coesione assiste gli Stati membri con un reddito nazionale lordo (RNL) pro capite inferiore al 90% della media dell'Unione europea. I suoi obiettivi sono la riduzione delle disparità economiche e sociali e la promozione dello sviluppo sostenibile. Il Fondo di coesione prevede lo stanziamento di complessivi 63.4 miliardi di EUR da destinarsi ad attività comprese nelle seguenti categorie: reti transeuropee di trasporto tutela dell'ambiente

Il Fondo sociale europeo Il FSE investe sulle persone, riservando speciale attenzione al miglioramento delle opportunità di formazione e occupazione in tutta l'Unione europea. Suo ulteriore obiettivo è avvantaggiare le persone in condizioni di maggiore vulnerabilità e a rischio di povertà. Il FSE si concentra su quattro obiettivi tematici della politica di coesione: la promozione dell'occupazione e il sostegno alla mobilità dei lavoratori la promozione dell'inclusione sociale e la lotta contro la povertà l'investimento in istruzione, competenze e apprendimento permanente il miglioramento della capacità istituzionale e l'efficienza dell'amministrazione pubblica

Fondo di solidarietà dell'UE Il Fondo di solidarietà dell'Unione europea (FSUE) è nato per rispondere alle grandi calamità naturali ed esprimere la solidarietà europea alle regioni colpite all'interno dell'UE.

Strumento di preadesione (IPA) A decorrere da gennaio 2007, lo Strumento di preadesione (IPA) sostituisce una serie di programmi e strumenti finanziari dell'Unione europea destinati ai paesi candidati e ai potenziali paesi candidati all'adesione all'UE. Gli interventi previsti nell'ambito dell'IPA possono interessare cinque misure: sostegno alla transizione e rafforzamento delle istituzioni cooperazione transfrontaliera (con gli Stati membri dell'UE e gli altri paesi ammissibili all'IPA) sviluppo regionale (trasporti, ambiente e sviluppo economico) risorse umane (valorizzazione del capitale umano e lotta contro l'esclusione) sviluppo rurale

TAPPE FONDAMENTALI DELLA POLITICA 1957: la politica regionale trova le sue origini nel trattato di Roma che istituisce la Comunità economica europea. 1993: il trattato di Maastricht introduce tre novità: Il Fondo di coesione Il Comitato delle regioni il principio di sussidiarietà 2000: la "strategia di Lisbona" sposta le priorità dell'UE verso la crescita, l'occupazione e l'innovazione. Di conseguenza vengono riviste anche le priorità della politica di coesione: nasce la «coesione territoriale».

LA COESIONE TERRITORIALE È una dimensione della politica volta a: Favorire lo sviluppo integrato dei territori Promuovere politiche basate sul territorio Incoraggiare la cooperazione fra territori Migliorare la conoscenza dei territori

OBIETTIVI 2014-2020

PRINCIPI La politica di coesione si fonda su quattro principi chiave: Concentrazione Programmazione Partnership Addizionalità

Concentrazione Concentrazione delle risorse: la gran parte delle risorse dei fondi strutturali (70% per il periodo 2014-2020) è destinata alle regioni e ai paesi più poveri. Concentrazione degli sforzi: Indirizzare gli investimenti alle priorità chiave per la crescita Ricerca e innovazione Tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC) Potenziamento della competitività delle piccole e medie imprese (PMI) Sostegno a favore della transizione verso un'economia a basso tenore di carbonio Concentrazione della spesa: all'inizio di ciascun periodo di programmazione ad ogni programma vengono assegnati i finanziamenti annuali. Tali finanziamenti devono essere utilizzati entro la fine del secondo anno successivo alla loro assegnazione (nota come regola N+2)

Programmazione Partnership Addizionalità La politica di coesione non finanzia singoli progetti, bensì programmi nazionali pluriennali in linea con gli obiettivi e le priorità dell'UE. Partnership Ogni programma viene elaborato mediante un processo collettivo che coinvolge amministrazioni a livello europeo, nazionale o regionale e locale, parti sociali e organizzazioni della società civile. Questa collaborazione riguarda ogni fase del processo di programmazione, dall'elaborazione alla gestione e all'attuazione, fino al monitoraggio e alla valutazione. Addizionalità I finanziamenti dei fondi strutturali europei non possono sostituirsi alla spesa nazionale di uno Stato membro.

FASI DI IMPLEMENTAZIONE DELLA POLITICA Il bilancio per la politica e le norme per il suo utilizzo sono decisi di concerto tra il Consiglio europeo e il Parlamento europeo sulla base di una proposta presentata dalla Commissione. I principi e le priorità della politica di coesione sono frutto di un processo di consultazione tra la Commissione e i paesi dell'Unione europea. Ogni Stato membro redige un progetto di Contratto di partenariato che descrive la propria strategia e propone un elenco di programmi. La Commissione negozia con le autorità nazionali il contenuto definitivo del Contratto di partenariato e di ogni programma. I programmi espongono le priorità del paese e/o delle regioni o dell'area di cooperazione interessata. I programmi sono implementati dagli Stati membri e dalle rispettive regioni.

Per ciascun programma operativo l'amministrazione nazionale nomina: un’autorità di gestione (un ente pubblico nazionale, regionale o locale oppure un organismo pubblico o privato per gestire il programma operativo) un organismo di certificazione (un ente o un organismo pubblico nazionale, regionale o locale per certificare le dichiarazioni di spesa e le richieste di pagamento prima del loro invio alla Commissione) un organismo di audit (un ente o un organismo pubblico nazionale, regionale o locale per ciascun programma operativo per verificare il funzionamento del sistema di gestione e di controllo) La Commissione impegna i fondi (affinché i paesi possano iniziare a spenderli per i propri programmi). La Commissione rimborsa le spese certificate a ciascun paese. La Commissione monitora ogni programma congiuntamente al paese interessato. Sia la Commissione sia gli Stati membri presentano relazioni nel corso di tutto il periodo di programmazione.

NORMATIVA DI RIFERIMENTO TITOLO XVIII COESIONE ECONOMICA, SOCIALE E TERRITORIALE Articoli 174 - 178 (TFUE) FONDO EUROPEO AGRICOLO DI ORIENTAMENTO E DI GARANZIA e FONDO SOCIALE EUROPEO Articoli 43 e 164 (TFUE) PROTOCOLLO n°28 SULLA COESIONE ECONOMICA, SOCIALE E TERRITORIALE REGOLAMENTO RECANTE DISPOSIZIONI COMUNI (Regolamento UE n. 1303/2013) REGOLAMENTO FESR (Regolamento UE n. 1301/2013) REGOLAMENTO FSE (Regolamento UE n. 1304/2013) REGOLAMENTO ETC (Regolamento UE n. 1299/2013) REGOLAMENTO GECT (Regolamento UE n. 1302/2013) REGOLAMENTO FONDO DI COESIONE (Regolamento UE n. 1300/2013) REGOLAMENTO FEASR (Regolamento UE n. 1305/2013) REGOLAMENTO FEAMP (Regolamento UE n. 508/2014)

LA STRATEGIA 2014-2020 Maggiore concentrazione sui risultati: obiettivi chiari e misurabili per migliorare la responsabilità. Semplificazione: un insieme di norme unico per cinque fondi. Condizioni: introduzione di prerequisiti specifici da soddisfare prima della canalizzazione dei fondi. Potenziamento della dimensione urbana e della lotta per l’inclusione sociale: destinazione di una quota minima del FESR a favore di progetti integrati nelle città e del FSE a sostegno delle comunità emarginate. Collegamento alla riforma economica: la Commissione può sospendere i finanziamenti allo Stato membro che disattenda le norme di carattere economico dell’Unione europea.

CASO SICILIA: LA COMMISIONE TAGLIA PARTE DEI FONDI La Commissione Ue taglia 380 milioni su 1,2 miliardi di euro del Fondo sociale europeo alla Sicilia dopo aver accertato diverse irregolarità per il periodo 2000-2006 Irregolarità, assenza di controlli, gravi carenze negli anni, progetti presentati dopo le scadenze, consulenti esterni privi di qualifiche, spese non attinenti ai progetti, attività formative false, violazioni sistematiche negli appalti e nella selezioni di docenti, esperti e formatori In alcuni anni, la percentuale di irregolarità dei progetti era anche del 98% CGUE rigetta integralmente il ricorso dell’Italia con sentenza 25/01/2018

ESEMPIO DI POLITICA REGIONALE EUROPEA IN ITALIA Un finanziamento dell'UE sostiene l'acquisto di imbarcazioni per soccorrere i migranti in mare In linea con l'agenda europea sulla migrazione, il progetto ha aiutato le autorità a migliorare le misure di soccorso dei migranti. Il progetto sottolinea l'impegno dell'Europa nel proteggere i diritti umani potenziando la propria capacità di fornire protezione umanitaria alle persone in situazioni disperate. L'investimento complessivo per il progetto «Acquisto di beni marittimi per le operazioni di soccorso di migranti in mare» è di 125 400 000 EUR, con un contributo da parte del Fondo europeo di sviluppo regionale dell'UE di 94 050 000 EUR, attraverso il programma operativo «Italia: regioni di convergenza» per il periodo di programmazione 2007-2013.

ESEMPIO DI POLITICA REGIONALE EUROPEA IN CALABRIA Migliorare l’accesso ai servizi a banda larga in Calabria L’investimento prevede la fornitura di un’architettura di rete a banda larga, compresi i condotti per cavi e la fibra ottica, e consentirà agli operatori nel settore delle telecomunicazioni di fornire accesso alla banda larga alla velocità di 30 megabit al secondo (Mbps) a più di 790 000 famiglie e imprese in Calabria. L’investimento complessivo per il progetto «Banda ultra larga e sviluppo digitale in Calabria» ammonta a 101 614 000 EUR, di cui 48 750 000 EUR sono contributi del Fondo europeo di sviluppo regionale dell’Unione europea erogati attraverso il programma operativo «Calabria» per il periodo di programmazione 2007-2013.

POLITICHE REGIONALI EUROPEE: IL CASO CALABRIA Punti di debolezza dei passati cicli di programmazione che possiamo così sintetizzare: primato dell’amministrazione sul cittadino e necessità per cittadini e imprese di mediazione amministrativa, con conseguenti lungaggini e diseconomie nel processo decisionale pubblico livelli di partecipazione molto spesso meramente formali e comunicazione a una via (dall’amministrazione all’impresa/cittadino e raramente al contrario) debolezza nelle strategie e nella definizione delle policy quindi frammentazione (interventi puntuali, talvolta di pregio ma raramente integrati e sostenibili) scarso accesso di cittadini e stakeholder alle informazioni pubbliche, sia quelle inerenti alle opportunità generate dalla programmazione europea, sia quelle riguardanti l’andamento e i risultati della programmazione

Un’analisi dei fattori ostativi del processo di sviluppo ha indotto a cambiare metodo in questa direzione: visione manageriale dell’azione amministrativa: “Progetto Strategico CalabriaCompetitiva”, che aiuta le imprese calabresi a diventare più innovative, più aperte, più grandi e più competitive “Progetto Strategico CalabriaInnova”, che punta a rafforzare il sistema dell’innovazione regionale sostenendo le imprese, i centri di ricerca “Progetto Strategico CalabriaImpresa.eu”, che offre strumenti digitali alle imprese per la gestione telematica dei bandi e degli avvisi “Progetto Strategico CalabriaAltaFormazione”, che punta a valorizzare il ruolo del sistema dell’alta formazione garantendo maggiori opportunità per i giovani calabresi, rafforzando la capacità di sviluppare ricerca di eccellenza e valorizzando i percorsi di specializzazione dei giovani ricercatori

Trasparenza e digitalizzazione delle procedure di accesso ai fondi: per consentire la riduzione dei costi di transazione e garantire ampio accesso alle informazioni Riorganizzazione e accessibilità alle banche dati pubbliche: è istituito l’ufficio statistico regionale per seguire l’andamento degli investimenti regionali e valutarne i risultati Nuove forme di partenariato istituzionale a livello locale: per far fronte alle carenze degli enti territoriali riguardo l’attuazione delle normative europee Una decisa spinta all’innovazione del sistema produttivo regionale: valorizzare il sistema della ricerca e dell’università e stimolare la generazione di start up e imprese innovative in grado di competere nel mercato globale. Per quantificare i primi risultati, ad oggi, a fronte di una dotazione finanziaria pari 2.378,95 milioni di euro, il POR Calabria FESR –FSE 2014/2020 ha avviato procedure di attuazione per un importo pari a 1.339 milioni di euro, oltre la metà della dotazione complessiva del Programma.