I FILOSOFI PLURALISTI I filosofi pluralisti furono i primi in grado di elaborare una filosofia riguardante il divenire e la molteplicità senza escludere l’ideologia di un essere che permane eternamente identico a se stesso e vengono denominati in questo modo perché gli elementi originari sono molteplici Principio pluralista: nell’incessante divenire della natura, nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si trasforma senza che mutino gli elementi originari di cui le cose sono costituite Essi ricavano codesti concetti da filosofi anteriori e in particolare: La nozione del divenire della natura da Eraclito La nozione dell’ unicità dell’essere da Parmenide Per conciliare questi due discorsi venne posta la distinzione tra elementi e composti: Gli elementi sono immutabili poiché sono sempre uguali a se stessi, mentre i composti sono mutevoli poiché sono aggregati continuamente diversi; si giunge così alla concezione della nascita delle cose , come la formazione dei composti mediante l’unione di elementi originari , e della morte , come la loro disgregazione.
Eraclito: divenire della natura Fisici pluralisti Eraclito: divenire della natura Parmenide: unicità dell’essere Elementi immutabili (morte) Composti mutabili (vita)
TESI DI ERACLITO La visione del mondo di Eraclito si può riassumere con l’espressione Pànta rei, tutto scorre. La realtà non è statica, ma è un flusso perenne, un divenire continuo: tutto ciò che ci circonda, e anche noi stessi, non restiamo mai identici, ma cambiamo continuamente e ci trasformiamo incessantemente. Il divenire nasce dal conflitto degli opposti e la legge universale che governa questo conflitto è l’armonia degli elementi senza la quale nulla esisterebbe.
AFORISMA DEL FIUME Non si può discendere due volte nello stesso fiume né toccare due volte una sostanza mortale nello stesso stato; per la velocità del movimento tutto si disperde e si ricompone di nuovo, tutto viene e tutto va.
ANALISI DELL’AFORISMA La fonte principale di questa attribuzione risalirebbe a Platone,che nel suo Cratilo scrive: «Dice Eraclito "che tutto si muove e nulla sta fermo" e confrontando gli esseri alla corrente di un fiume, dice che "non potresti entrare due volte nello stesso fiume"». Il riferimento è al frammento 91 del trattato Sulla natura, dove si può constatare che l'espressione "tutto scorre" non è presente: « Non si può discendere due volte nel medesimo fiume e non si può toccare due volte una sostanza mortale nel medesimo stato, ma a causa dell'impetuosità e della velocità del mutamento essa si disperde e si raccoglie, viene e va. » In questo frammento Eraclito sottolinea come l'uomo non possa mai fare la stessa esperienza per due volte, giacché ogni ente, nella sua realtà apparente, è sottoposto alla legge inesorabile del mutamento. Altrove tuttavia Eraclito sottolinea che v'è un logos, sottostante a questo continuo mutare, un'armonia profonda che governa in modo oscuro e inconoscibile la perenne dialettica fra contrari, che provoca il divenire perpetuo degli enti sensibili. Il discepolo di Eraclito estremizzerà poi il pensiero del suo maestro, sostenendo che non solo non ci si può bagnare due volte nello stesso fiume, ma neppure una volta sola.
ERACLITO PANTA REI LEGGE UNIVERSALE Tutto scorre Aforisma del fiume Armonia degli opposti Contrapposizione luce-ombra, …ecc.
TESI DI PARMENIDE: ATTRIBUTI DELL’ESSERE A partire dall’affermazione secondo cui l’essere è e non può non essere, Parmenide ricava gli attributi costituivi dell’essere. Essi vengono definiti tramite la dimostrazione per assurdo, ovvero un‘affermazione è vera se il suo contrario è assurdo. L’essere è allora:ingenerato, imperituro, eterno, immobile, immutabile, unico, continuo, indivisibile, omogeneo, finito, necessario.
L’ESSERE IMPERITURO IMMUTABILE IMMOBILE INDIVISIBILE INGENERATO FINITO CONTINUO ETERNO OMOGENEO UNICO NECESSARIO
FILOSOFI A CONFRONTO GENERE LETTERARIO UTILIZZATO ORIGINE DELLA DOTTRINA CONCEZIONE DEL DIVENIRE CONCEZIO NE DELL’ESSERE ERACLITO Aforismi di difficile comprensione. Riflessione personale: Conosci te stesso. Tutto diviene. Causa del divenire è il conflitto degli opposti. Legge universale basata sull’armonia. Coincide con quella del divenire. PARMENIDE Poema filosofico. Riflessione esterna:Essere. Il divenire è apparenza ingannevole in quanto in non-essere non esiste. L’essere è: ingenerato, immobile, unico, continuo, omogeneo, finito, necessario.
TRA I PLURALISTI MAGGIORI: EMPEDOCLE Tra i pluralisti maggiori ritroviamo la figura enigmatica e mitica di Empedocle. Empedocle (in greco antico: Ἐμπεδοκλῆς, Empedoklês; ... – ...) è stato un filosofo e politico siceliota, vissuto nel V secolo a.C. ad Akragas (attuale Agrigento) Egli nacque ad Agrigento nel 484 a.C. da una famiglia nobile, conosciuto come uomo politico divenne il capo della fazione democratica della sua città natale e tra il 446 e il 444 si schierò con i democratici contro l’oligarchia. Durante i suoi studi, gli venne conferita la fama di filosofo, medico e traumaturgo e si attesta che venne influenzato dall’ orfismo e dal pitagorismo. Alla fine della sua vita, passata in esilio nel Peloponneso, vennero diffuse diverse versioni riguardanti la sua morte, la più nota di tutti è quella che essendosi butttato nell'Etna che ne avrebbe eruttato un sandalo di bronzo. Possediamo numerosi frammenti dei suoi poemi in esametriintitolati Sulla Natura e Carme Iutrale. Egli trasmette le conoscenze come un messaggio di verità.
RADICI DI TUTTE LE COSE Empedocle indaga il mondo naturale, a partire dall’intuizione parmenidea, di un essere ingenerato e imperituro, che individua in quattro elementi: acqua, aria, fuoco e terra; Così sostiene che la realtà è costituita da quattro elementi che nomina “radici di tutte le cose” ed essi sono qualitativamente uguali, ma quantitativamente disuguali. Da qui ne ricava la concezione di vita e di morte: La vita è data dalla loro aggregazione La morte è data dalla loro disgregazione Questa continua rimembranza può essere suddivisa in 4 fasi.
VITA E MORTE FASE DELLO SFERO PRIMA FASE FASE DELLO SFERO Dominio assoluto dell’amore: non c’è vita. SECONDA FASE FASE DELL’IRRUZIONE DELL’ODIO Irrompe l’odio che introduce la separazione delle cose: c’è vita. TERZA FASE FASE DEL CAOS Dominio assoluto dell’odio: non c’è vita. QUARTA FASE FASE DELL’ IRRUZIONE DELL’AMORE Irrompe l’amore che procede alla riunificazione delle cose: c’è vita.
ELEMENTI Il filosofo introduce due importanti novità nella storia del pensiero occidentale: Elemento, realtà originaria ed immutabile capace di unirsi con qualcos’altro e di separarsi da esso. Concezione pluralistica della realtà, che supera il monismo ionico.
Il simile conosce il simile Per Empedocle il principio supremo della conoscenza è quello secondo cui il simile conosce il simile. Quanto affermato precedentemente è possibile in quanto l’uomo e le cose sono costituititi dagli stessi elementi. Da tutti i corpi esistenti vengono sprigionati degli effluvi, i quali in seguito si propagano nell’aria e attraverso i pori della nostra pelle giungono infine nel sangue, il quale dato che è a sua volta composto da quattro elementi, trasmette le caratteristiche dei diversi corpi presenti negli effluvi agli organi di senso.
Mente e corpo Empedocle non fa distinzione tra mente e corpo, ovvero piano spirituale e piano corporeo, poiché il pensiero umano (avente sede nel cuore) è dato dall’azione del sangue. Quindi la conoscenza umana dalle sensazioni che avvengono attraverso il contatto tra gli elementi presenti nel nostro corpo e quelli presenti nelle cose naturali.
CONCEZIONE DELLA CONOSCENZA LIMITATA La conoscenza dell’uomo è limitata come le sue facoltà: l’uomo può solo conoscere casualmente, in base alle sue esperienze, una millesima parte di tutta una reale conoscenza. Infatti se egli vuole giungere alla giungere alla verità deve servirsi di tutte facoltà conoscitive.
SCHEMA DI RIEPILOGO EMPEDOCLE 1.BIOGRAFIA DEL FILOSOFO 2.TEORIE E SCRITTI 3.RADICI DI TUTTE LE COSE 4.VITA E MORTE 5.ELEMENTI 6.IL SIMILE CONOSCE IL SIMILE 7.MENTE E CORPO 8.CONCEZIONE DELLA CONOSCENZA LIMITATA