Scuola diocesana di Teologia “San Marco Evangelista”

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= SAPERE = AVERE SAPORE = SAPORE DI DIO = GUSTO DI DIO
Credo la CHIESA.
Transcript della presentazione:

Scuola diocesana di Teologia “San Marco Evangelista” Corso di PASTORALE VIVERE LA LITURGIA  

Orazione del Sabato della II settimana di Quaresima O Dio, che per mezzo dei sacramenti ci rendi partecipi del tuo mistero di gloria, guidaci attraverso le esperienze della vita, perché possiamo giungere alla splendida luce in cui è la tua dimora. Amen.

CHE COSA CELEBRIAMO? Si può celebrare solo un evento L’Evento liturgico è l’INCONTRO tra Dio e l’uomo Di tale incontro Dio è l’autore e il garante

Il primato di Dio nella Liturgia La natura dell’incontro con Dio è sempre SALVIFICA: Dio viene a noi, perché noi e tutto il cosmo possiamo andare a Lui Necessità della Trascendenza: non si guadagna la salvezza se non ricevendola da un Altro Necessità dell’Azione Liturgica: Come mediazione perché avvenga l’incontro, salvifico, con Dio

LA CELEBRAZIONE DELLA STORIA DELLA SALVEZZA Dio, il quale «vuole che tutti gli uomini si salvino e arrivino alla conoscenza della verità» (1 Tm 2,4), «dopo avere a più riprese e in più modi parlato un tempo ai padri per mezzo dei profeti» (Eb 1,1), quando venne la pienezza dei tempi, mandò il suo Figlio… Quest'opera della redenzione umana e della perfetta glorificazione di Dio, che ha il suo preludio nelle mirabili gesta divine operate nel popolo dell'Antico Testamento, è stata compiuta da Cristo Signore. Sacrosanctum Concilium, 5

LA CELEBRAZIONE DELLA STORIA DELLA SALVEZZA … Come il Cristo fu inviato dal Padre, così anch'egli ha inviato gli apostoli, ripieni di Spirito Santo. Essi, predicando il Vangelo a tutti gli uomini, non dovevano limitarsi ad annunciare che il Figlio di Dio con la sua morte e risurrezione ci ha liberati dal potere di Satana e dalla morte e ci ha trasferiti nel regno del Padre, bensì dovevano anche attuare l'opera di salvezza che annunziavano, mediante il sacrificio e i sacramenti attorno ai quali gravita tutta la vita liturgica. Così, mediante il battesimo, gli uomini vengono inseriti nel mistero pasquale di Cristo… Allo stesso modo, ogni volta che essi mangiano la cena del Signore, ne proclamano la morte fino a quando egli verrà. SC, 6

LA CELEBRAZIONE DELLA STORIA DELLA SALVEZZA Il Padre compie il « mistero della sua volontà » donando il suo Figlio diletto e il suo Santo Spirito per la salvezza del mondo e per la gloria del suo Nome. Questo è il mistero di Cristo, rivelato e realizzato nella storia secondo un piano, una « disposizione » sapientemente ordinata che san Paolo chiama « adempimento del mistero » (Ef 3,9) e che la tradizione patristica chiamerà « l'Economia del Verbo incarnato » o « l'Economia della salvezza ». Catechismo della Chiesa Cattolica, 1066

LA CELEBRAZIONE DELLA STORIA DELLA SALVEZZA Il dono dello Spirito inaugura un tempo nuovo nella « dispensazione del mistero »: il tempo della Chiesa, nel quale Cristo manifesta, rende presente e comunica la sua opera di salvezza per mezzo della liturgia della sua Chiesa, « finché egli venga » (1 Cor 11,26).  Egli agisce per mezzo dei sacramenti; è ciò che la tradizione comune dell'Oriente e dell'Occidente chiama « l'economia sacramentale »;  CCC,1076

LA CELEBRAZIONE DELLA STORIA DELLA SALVEZZA Vi è un’unica STORIA (economia) DELLA SALVEZZA In due fasi: Il tempo della Rivelazione Il tempo della Chiesa (economia sacramentale) Entrambe sono celebrazione dell’unico MISTERO

LA CELEBRAZIONE DELLA STORIA DELLA SALVEZZA MISTERO DELLA FEDE: Annuncio/rivelazione e celebrazione vanno insieme Il Mistero è l’evento storico-salvifico che si celebra

LA CELEBRAZIONE DELLA STORIA DELLA SALVEZZA La Storia della Salvezza progredisce nella sua celebrazione La celebrazione è sempre celebrazione della Salvezza che non può che manifestarsi storicamente

LA CELEBRAZIONE DELLA STORIA DELLA SALVEZZA Quando celebriamo, l’eterno mistero continua a rivelarsi nella storia, la nostra storia diventa storia salvata EVENTO ATTUALIZZAZIONE COMPIMENTO

LA CELEBRAZIONE DELLA STORIA DELLA SALVEZZA INTERPRETAZIONE TIPOLOGICA Della Storia della Salvezza Ogni realtà è figura (tipo) di una realtà futura (anti-tipo) EVENTO ATTUALIZZAZIONE COMPIMENTO Polarità identità - differenza

LA CELEBRAZIONE DELLA STORIA DELLA SALVEZZA Evento veterotestamentario Evento neotestamentario Evento sacramentale Evento escatologico Esempio: il sacrificio del primogenito ATTUALIZZA PREFIGURA

LA CELEBRAZIONE DELLA STORIA DELLA SALVEZZA PASSATO PRESENTE FUTURO una volta già ogni volta Non ancora per sempre EVENTO AZIONE rituale COMPIMENTO referente anteriore fonda l’azione referente ultimo dà il senso all’azione anamnesi LODE / INVOCAZIONE prolessi ricorda anticipa

LA CELEBRAZIONE DELLA STORIA DELLA SALVEZZA « Il sacramento è segno commemorativo del passato, ossia della passione del Signore; è segno dimostrativo del frutto prodotto in noi dalla sua passione, cioè della grazia; è segno profetico, che preannunzia la gloria futura ». Tommaso d’Aquino, Summa theologiae, III, q. 60, a. 3, c È memoriale del passato È avvenimento - incontro nel presente È caparra del futuro

LA CELEBRAZIONE DEL MISTERO PASQUALE La Liturgia è opera della Santissima Trinità PADRE Produttore FIGLIO SPIRITO SANTO Attore Regista

LA CELEBRAZIONE DEL MISTERO PASQUALE Nella liturgia della Chiesa Cristo significa e realizza principalmente il suo mistero pasquale. Durante la sua vita terrena, Gesù annunziava con l'insegnamento e anticipava con le azioni il suo mistero pasquale. Venuta la sua Ora, egli vive l'unico avvenimento della storia che non passa: Gesù muore, è sepolto, risuscita dai morti e siede alla destra del Padre « una volta per tutte » (Rm 6,10; Eb 7,27; 9,12).

LA CELEBRAZIONE DEL MISTERO PASQUALE È un evento reale, accaduto nella nostra storia, ma è unico: Tutti gli altri avvenimenti della storia accadono una volta, poi passano, inghiottiti dal passato. Il mistero pasquale di Cristo, invece, non può rimanere soltanto nel passato, dal momento che con la sua Morte egli ha distrutto la morte, e tutto ciò che Cristo è, tutto ciò che ha compiuto e sofferto per tutti gli uomini, partecipa dell'eternità divina e perciò abbraccia tutti i tempi e in essi è reso presente. L'evento della croce e della risurrezione rimane e attira tutto verso la vita. CCC, 1085

LA CELEBRAZIONE DEL MISTERO PASQUALE MISTERO PASQUALE CUORE DELL’ECONOMIA SALVIFICA CUORE DELLA LITURGIA

LA CELEBRAZIONE DEL MISTERO PASQUALE IL SACRIFICIO DI CRISTO Offerta vicaria Atto esteriore Atto interiore

LA CELEBRAZIONE DEL MISTERO PASQUALE Attraverso il mistero Pasquale la NUZIALITÀ TRINITARIA è partecipata in massimo grado a tutta la realtà Nell’offerta di sé sulla Croce e con la sua Risurrezione, Cristo risolve le polarità fondamentali e “attira tutto verso la vita” Questo dinamismo trasformante è riprodotto attraverso l’economia sacramentale.

LA CELEBRAZIONE DEL MISTERO PASQUALE LA NOVITÀ DEL CULTO IN CRISTO 1. Sacrifici esteriori “sostitutivi” 2. Insoddisfazione 3. Assenza del Tempio – culto della Parola 4. Sacrificio del cuore 5. Culto spirituale (logiké latreia)

LA CELEBRAZIONE DEL MISTERO PASQUALE LA NOVITÀ DEL CULTO IN CRISTO La sua umanità, nell'unità della persona del Verbo (Logos), fu strumento della nostra salvezza. Per questo motivo in Cristo « avvenne la nostra perfetta riconciliazione con Dio ormai placato e ci fu data la pienezza del culto divino ». SC, 5

I SACRAMENTI DI CRISTO …dal costato di Cristo dormiente sulla croce è scaturito il mirabile sacramento di tutta la Chiesa. Per questo, nella liturgia, la Chiesa celebra principalmente il mistero pasquale per mezzo del quale Cristo ha compiuto l'opera della nostra salvezza. CCC, 1067

I SACRAMENTI DI CRISTO « Assiso alla destra del Padre » da dove effonde lo Spirito Santo nel suo corpo che è la Chiesa, Cristo agisce ora attraverso i sacramenti, da lui istituiti per comunicare la sua grazia. I sacramenti sono segni sensibili (parole e azioni), accessibili alla nostra attuale umanità. Essi realizzano in modo efficace la grazia che significano, mediante l'azione di Cristo e la potenza dello Spirito Santo CCC, 1084

I SACRAMENTI DI CRISTO Le parole e le azioni di Gesù nel tempo della sua vita nascosta e del suo ministero pubblico erano già salvifiche. Esse anticipavano la potenza del suo mistero pasquale. Annunziavano e preparavano ciò che egli avrebbe donato alla Chiesa quando tutto fosse stato compiuto. I misteri della vita di Cristo costituiscono i fondamenti di ciò che, ora, Cristo dispensa nei sacramenti mediante i ministri della sua Chiesa, poiché « ciò che [...] era visibile nel nostro Salvatore è passato nei suoi sacramenti ». CCC, 1115

I SACRAMENTI DI CRISTO « Forze che escono » dal corpo di Cristo, sempre vivo e vivificante, azioni dello Spirito Santo operante nel suo corpo che è la Chiesa, i sacramenti sono i « capolavori di Dio » nella Nuova ed eterna Alleanza. CCC, 1116

LA CELEBRAZIONE DELLA CHIESA IL SOGGETTO CELEBRANTE La Trinità, protagonista della Liturgia Cristo ministro dell’economia salvifica Il ministero della Chiesa

LA CELEBRAZIONE DELLA CHIESA LA PARTECIPAZIONE ALLA LITURGIA Partecipare, cioè esser parte del Corpo di Cristo Nel Sacrificio di Cristo, il mio sacrificio - La partecipazione ecclesiale

LA CELEBRAZIONE DELLA CHIESA La necessaria dinamica intersoggettiva (immanente e trascendente) della liturgia rivela che il culmine verso cui tutta l’azione liturgica tende è l’unione agapica con Dio di tutta l’umanità, il cosmo, la storia.

LA CELEBRAZIONE DELLA CHIESA Lo Spirito Santo abilita la Chiesa a partecipare alla celebrazione del mistero (CCC, 1105-1109) La Chiesa “fa” la Liturgia La Liturgia “fa” la Chiesa

LA CELEBRAZIONE DELLA FEDE La Fede nasce dalla celebrazione Ascolto della Parola Traditio - redditio Symboli Riti esplicativi battesimali

LA CELEBRAZIONE DELLA FEDE Mistero della Fede La fede esiste nella celebrazione, come professio Nell’anamnesi - Nella dossologia - Nell’epiclesi - prolessi

LA CELEBRAZIONE DELLA FEDE LA FEDE COME INCONTRO CELEBRATO La liturgia infatti, mediante la quale, specialmente nel divino sacrificio dell'eucaristia, «si attua l'opera della nostra redenzione», contribuisce in sommo grado a che i fedeli esprimano nella loro vita e manifestino agli altri il mistero di Cristo e la genuina natura della vera Chiesa. SC, 2