Intervento di Bruno Pavesi Il futuro dell'energia e l'opzione nucleare Bruno Pavesi Presidente FIERA MILANO TECH 18 MAGGIO, FIERA MILANO CITY Mercoledì 18 maggio 2005 Intervento di Bruno Pavesi Presidente Fiera Milano Tech E’ con vivo piacere che partecipo a questo convegno dedicato a un tema particolarmente interessante e dibattuto: l’energia nucleare.
Il futuro dell'energia e l'opzione nucleare “bisogna riavviare un discorso serio e razionale sull’utilizzo dell’energia nucleare” Si tratta di un argomento che è recentemente ritornato alla ribalta della cronaca dopo alcune dichiarazioni del Presidente del Consiglio, che ha riaperto il dibattito tra favorevoli e contrari, e del neo-ministro delle Attività Produttive Claudio Scajola. Quest’ultimo, ha recentemente affermato che “bisogna riavviare un discorso serio e razionale sull’utilizzo dell’energia nucleare”. Ministro delle Attività Produttive Claudio Scajola
Il futuro dell'energia e l'opzione nucleare Fino al 1987 l’Italia era il terzo produttore mondiale di energia nucleare dopo Stati Uniti e Gran Bretagna Dopo il disastro di Chernobyl, con il referendum del 1987, si chiudono le centrali nucleari in Italia 80,6% Si, 19,4% No (65,1% Votanti) Come molti ricorderanno, fino al 1987 l’Italia era il terzo produttore al mondo di energia nucleare dopo Stati Uniti e Gran Bretagna. Tutto venne poi bloccato da un referendum tenutosi sulla spinta emotiva del disastro di Chernobyl - unico nella storia e, peraltro, causato da una centrale costruita senza i necessari requisiti di sicurezza - che portò al frettoloso smantellamento delle nostre centrali.
Il futuro dell'energia e l'opzione nucleare Oggi l’Italia importa a costi elevati energia da Francia, Svizzera, Austria, Slovenia L’Italia e’ “circondata” da centrali nucleari; in Francia ve ne sono 56 Le conseguenze sono oggi sotto gli occhi di tutti: l’Italia è costretta a importare a caro prezzo energia da Francia, Svizzera, Austria, Slovenia. Il nostro Paese, inoltre, è di fatto “circondato” da centrali nucleari: basti pensare che ve ne sono 56 solo in Francia.
Il futuro dell'energia e l'opzione nucleare “un mondo senza energia nucleare è impensabile perché aumenterebbero le emissioni di gas nocivi nell’atmosfera di 955 milioni di tonnellate l’anno, rendendo di fatto inapplicabile il Protocollo di Kyoto” Queste valutazioni sono condivise da autorevoli esponenti del mondo industriale e scientifico. Lo stesso Chicco Testa, ad esempio, a suo tempo tra i promotori del referendum, ha dichiarato che oggi un mondo senza energia nucleare è impensabile perché aumenterebbero le emissioni di gas nocivi nell’atmosfera di 955 milioni di tonnellate l’anno, rendendo di fatto inapplicabile il Protocollo di Kyoto. Si tratta di una tesi sostenuta anche dai tecnici del ministero britannico dell’Energia, che recentemente hanno preparato un rapporto nel quale auspicano la costruzione di diverse centrali nucleari di nuova generazione per poter coniugare l’esigenza di rispettare il Protocollo di Kyoto sulle emissioni di anidride carbonica con quella di garantire lo sviluppo economico. CHICCO TESTA Promotore del referendum anti-nucleare del 1987
“senza nucleare rischiamo un disastro energetico ed economico” Il futuro dell'energia e l'opzione nucleare “senza nucleare rischiamo un disastro energetico ed economico” “con gli attuali reattori la sicurezza e’ garantita” In Italia, anche Tullio Regge, Premio Einstein per la fisica, ha affermato che senza nucleare rischiamo un disastro energetico ed economico, e ha aggiunto che con gli attuali reattori la sicurezza è garantita. TULLIO REGGE Premio Einstein per la fisica
Indagine sul nucleare in Italia Il 66% degli intervistati ha dichiarato di ritenere le centrali nucleari oggi molto più sicure che in passato per il 70% degli intervistati è senza senso rifiutare la presenza del nucleare in Italia e poi essere circondati dalle centrali di altri stati Il 57% ha affermato che avere centrali nucleari italiane permetterebbe di investire nella ricerca scientifica e di aumentare la competenza tecnologica Questa rinnovata attenzione nei confronti dell’energia nucleare ha spinto Fiera Milano Tech a commissionare un’indagine all’Ispo, l’Istituto per gli Studi sulla Pubblica Opinione presieduto dal professor Renato Mannheimer. Sono emersi dati interessanti e, per certi versi, sorprendenti, che fanno trasparire un mutato atteggiamento dell’opinione pubblica rispetto al referendum del 1987. Il 66% degli intervistati, ad esempio, ha dichiarato di ritenere le centrali nucleari oggi molto più sicure che in passato. Ma, soprattutto, va rilevato che per il 70% degli intervistati è senza senso rifiutare la presenza del nucleare in Italia e poi essere circondati dalle centrali di altri stati. Il 57%, inoltre, ha affermato che avere centrali nucleari italiane permetterebbe di investire nella ricerca scientifica e di aumentare la competenza tecnologica. ISPO – Istituto per gli Studi sulla Pubblica Opinione, Prof. Mannheimer
Il futuro dell'energia e l'opzione nucleare Si tratta, a mio parere, di dati significativi, risultato di una più matura consapevolezza dei problemi energetici, che credo possano essere utili per nuove riflessioni sulle politiche energetiche future Si tratta, a mio parere, di dati significativi, risultato di una più matura consapevolezza dei problemi energetici, che credo possano essere utili per nuove riflessioni sulle politiche energetiche future. Ritengo inoltre che una mostra come INTEL sia la sede ideale per approfondire questo tema e i qualificati relatori che interverranno oggi daranno un importante contributo in termini di opinioni e idee. Vi ringrazio dell’attenzione e buon lavoro.