il padre terreno di Gesù

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Vi annuncio una grande gioia!
Advertisements

IL REGNO È IN MEZZO A NOI FIGLIO, QUELLO CHE E’ MIO E’ TUO vangelo di Luca IL REGNO È IN MEZZO A NOI Anno C FIGLIO, QUELLO CHE E’ MIO E’ TUO.
I Parte. Annunciazione a Sant’Anna Giotto, Cappella degli Scrovegni, Padova Anna, il Signore ascoltò la tua supplica. Concepirai e genererai e si parlerà.
Colonne della Basilica di Betlemme
Colonne della Basilica di Betlemme
Quarta domenica di Avvento Musica: “Dei Genitrix” XIII sec.
Domenica XIV tempo ordinario 9 luglio 2017 Anno A.
anno A DOMENICA 4 AVVENTO
Preghiera per la famiglia di San Giovanni Paolo II
SAN GIUSEPPE NEI VANGELI
Iv DOMENICA DI AVVENTO ANNO A
Monte degli Ulivi e cima dell’Ascensione
II Domenica di Quaresima Domenica della Samaritana
Emma Martínez Ocaña Cuerpo espiritual
EPI- FANIA IL DIO DI TUTTI Gesù si manifesta.
IMMACOLATA CONCEZIONE DELLA
Domenica XIV tempo ordinario 3 luglio 2011 Anno A.
Dal Vangelo secondo Giovanni 3,16-18
XXII Domenica del Tempo Ordinario
9.00.
G, Reni – San Giuseppe DALLA LITURGIA Della solennità Di san Giuseppe.
12 agosto 2012 Domenica XlX tempo ordinario Anno B
Tempo di AVVENTO.
Dal Vangelo di Matteo cap. 2, 1-23 CARAVAGGIO.
anno A DOMENICA 4 AVVENTO
IMMACOLATA perchè MADRE di DIO e nostra
Monte degli Ulivi e cima dell’Ascensione
L’Evangelista Luca ci racconta:.
VIA MATRIS Come Cristo è l'«uomo dei dolori» (Is 53,3),
Epifania del Signore Dal vangelo secondo Matteo 2,1-12.
Iv DOMENICA DI AVVENTO ANNO B
Canto a Maria, popolare tedesca
II DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO a
Annunciazione del Signore
Musica: “Stella fulget“
Canto a Maria, popolare tedesca
Monastero dove si trova la tomba di Aronne (Giordania)
SANTA FAMIGLIA ANNO B Luca 2,22-40.
S O L E N I T A' D A E P I F A N La melodia di “Stella fulget hodie” ci immerge nelle melodie medievali cristiane. Monges de Sant Benet de Montserrat.
Costruiamo il nostro Presepe
Essa è costituita da tre parti.
Iv DOMENICA DI AVVENTO ANNO B
MARANATHA’ Vieni Signore Gesù! 20/09/2018.
08 aprile 2018 Domenica II di PASQUA Canto Gregoriano.
Música:Cantico di Simeone (Schmitt)
La storia della Nascita di GESÙ
La mamma di Gesù.
Colonne della Basilica di Betlemme
LA vocaZIoNE dI SAN GIUsEPPE
Solennità della Madre di Dio
Colonne della Basilica di Betlemme
Credo in Gesù concepito per opera dello Spirito Santo
Essa è costituita da tre parti.
EPI- FANIA Oggi Gesù si manifesta.
IMMACOLATA CONCEZIONE DELLA
IMMACOLATA CONCEZIONE DELLA
MARANATHA’ Vieni Signore Gesù! 21/02/2019.
LA VITA DI GESU’.
Ti saluto, o piena di grazia!.
IMMACOLATA CONCEZIONE DELLA
IMMACOLATA perchè MADRE di DIO e nostra
Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria
Iconografia Arte Tradizione
”Le sette ultime parole del nostro Redentore sulla Croce”
Iconografia Arte Tradizione
IMMACOLATA perchè MADRE di DIO e nostra
Dal Vangelo secondo Luca 1,26-38.
I SETTE DONI DELLO SPIRITO SANTO
Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria
I SETTE DONI DELLO SPIRITO SANTO
Transcript della presentazione:

il padre terreno di Gesù Giuseppe il padre terreno di Gesù

Giuseppe, in ebraico Yosef, in latino Ioseph Sposo della Vergine, divenuta protagonista del Mistero dell'Incarnazione, Giuseppe, il falegname, è il padre putativo di Gesù, (dal latino puto, credo), cioè colui «che era creduto» suo padre. Le notizie dei Vangeli su Giuseppe sono poche, né viene mai riportata una sua parola. Ne parlano solo Matteo e Luca dai quali sappiamo che, discendente del re Davide, abitava nella piccola città di Nazareth. Giuseppe, in ebraico Yosef, in latino Ioseph

Amato dalla pietà popolare, scelto da Dio come compagno di Maria nel difficile cammino accanto al Messia, Giuseppe, non ha il dovuto rilevo nella Liturgia Anche nell’iconografia della Natività sembra essere lì per caso, un personaggio secondario che guarda altrove…

Giuseppe, custode di Maria e del piccolo Gesù, pur essendo un personaggio decisivo nella storia della salvezza compare in pochi episodi. Certamente testimone dell’adorazione del Bambino, nemmeno viene citato nella visita dei Magi, che «entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre e, prostratisi, lo adorarono». (Mt 2, 11)

Il Vangelo di Matteo lo definisce il giusto, ma non fa menzione delle sue emozioni, delle sue paure. A torto nell’iconografia viene rappresentato come un uomo anziano con la barba e i capelli bianchi, per allontanare ogni dubbio sulla sua castità, sminuendo così il sacrificio di un uomo giovane che rinuncia ai suoi sogni.

Pronto a immolarsi per salvare dalla lapidazione la fanciulla amata, di fronte a quella misteriosa gravidanza, «Giuseppe suo sposo che era giusto e non voleva ripudiarla, decise di allontanarla in segreto». (Mt 1, 19 )

Giuseppe è dunque molto di più di un uomo giusto: è l’uomo dall’animo sacerdotale che ha aperto il suo cuore al Signore che viene, prestando fede alla Parola: “Ecco che gli apparve in sogno un Angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. Ella partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli salverà il suo popolo dai suoi peccati». (Mt 1, 20).

Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’Angelo del Signore e prese con sé la sua sposa. Sposando Maria assunse la paternità legale di Gesù e le conseguenti responsabilità: “Anche per la Chiesa, se è importante professare il concepimento verginale di Gesù, non è meno importante difendere il matrimonio di Maria con Giuseppe, perché giuridicamente è da esso che dipende la paternità di Giuseppe”. (RC, n.7).

Con la Redemptoris Custos, Giovanni Paolo II, inserisce il falegname di Nazareth nel mistero della Redenzione: “Giuseppe è il padre: non è la sua una paternità derivante dalla generazione; eppure, essa non è ‘apparente’, o soltanto ‘sostitutiva’, ma possiede in pieno l’autenticità della paternità umana, della missione paterna nella famiglia” (RC n.21)

«San Giuseppe è stato chiamato da Dio a servire direttamente la persona e la missione di Gesù mediante l’esercizio della sua paternità: proprio in tale modo egli coopera nella pienezza dei tempi al grande mistero della redenzione ed è veramente ministro della salvezza». (RC n.8)

Nei misteri della vita nascosta di Gesù, era indispensabile l’intervento paterno. Toccava al padre, infatti, iscrivere il bambino all’anagrafe, provvedere al rito della circoncisione, imporgli il nome di Gesù “come era stato chiamato dall’Angelo”. (Lc 2, 21)

Toccava al padre terreno presentare il primogenito a Dio e pagare il relativo riscatto: «portarono il bambino a Gerusalemme per offrirlo al Signore,… e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o di giovani colombi». (Lc 2, 22-24)

Toccava al padre proteggere il Bambino e la madre nei pericoli della fuga in Egitto per difenderlo dalla crudeltà di Erode.

È ancora il padre Giuseppe che ha introdotto Gesù nella terra di Israele e lo ha domiciliato a Nazareth, qualificando Gesù come “Nazareno”, che ha provveduto a mantenerlo, a educarlo e a farlo crescere, procurandogli cibo e vestito.

Da Giuseppe, Gesù ha imparato il mestiere, che lo ha qualificato come il figlio del falegname: “Tutti gli rendevano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: «Non è il figlio di Giuseppe?»” (Lc 4, 22); “Non è egli forse il figlio del carpentiere?”. (Mt 13, 55)

All’inizio della vita pubblica di Gesù, Giuseppe non è più menzionato dai Vangeli, se non per dire che talvolta Gesù è chiamato "figlio di Giuseppe“. Molto probabilmente era già morto, d’altronde, se fosse stato ancora vivo, Gesù in croce non avrebbe affidato la madre a Giovanni: “E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa”. (Gv 19, 27)