Psicologia dei processi cognitivi 1 Percezione PPC1-P

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Transcript della presentazione:

Psicologia dei processi cognitivi 1 Percezione PPC1-P Lezione 5 28/03/2018 esperienza diretta, fenomenologia, realismo ingenuo immediatezza e illusione di realtà con necker cube in movimento oggettiva vs. soggettiva? catena psicofisica 2.0 livelli di elaborazione Scienze tecniche e psicologiche prof. Carlo Fantoni 2017-2018

comunicazioni non inviare email con codici esperimento online presentarsi a fine lezione con foglio dei crediti inserimento in moodle2 lista gruppi al più presto

… summary percezione che stupisce: la stanza di Ames contro l’esperienza passata catena psicofisica la percezione trae conclusioni: vaso/facce, Ballerina di Kayahara, cubo di Necker

esperienza diretta, spazio, azione attenzione, coscienza Zorzi (pp. 31-36) due significati di esperienza (passata vs. diretta) la psicologia studia l’esperienza diretta come prodotto del sistema mente/cervello (dato) esperienza diretta corrispondente a specifici stimoli dipendente da: capacità sensoriali, percettive, di riconoscimento (memoria), filtro attentivo, limiti della consapevolezza interazione con l’azione nello spazio Nel linguaggio scientifico, invece, esperienza diretta è tutto ciò che l’osservatore vive come un dato, nel momento considerato: le cose viste e toccate, con il loro colore e la loro durezza; i vari oggetti del mondo, incluso quell’oggetto particolare che è il corpo dell’osservatore. Perché, quindi, i problemi scientifici relativi all’esperienza diretta sono spesso difficili da individuare? Molto dipende dal fatto che essa si presenta per quello che non è; cioè, dal fatto che il mondo percepito è fenomenicamente oggettivo [Riquadro A.1]. In chiave evoluzionistica, l’oggettività fenomenica dell’esperienza diretta viene a volte chiamata illusione di realtà, allo scopo di evidenziare che si tratta di una simulazione geneticamente soggettiva (cioè prodotta dall’organismo) del mondo fisico, tendenzialmente adeguata alle necessità poste dall’interazione con l’ambiente e dalla comunicazione con i conspecifici, ma non del tutto veridica. Tutto ciò che l’osservatore vive come un dato nel momento considerato, cose viste e toccate 4

ambiguità del verso di rotazione anche con necker cube http://www.michaelbach.de/ot/sze-Necker/index.html ambiguità totale

top down o bottom up? tutte le proprietà fenomeniche degli osservati appaiono immediate (esperienza diretta) non è facile capire se l’esperienza diretta risulta solo da processi bottom-up o anche da processi top-down (schemi che guidano il riconoscimento co-determinano l’elaborazione dello stimolo)

livelli di elaborazione esperienza diretta e livelli di elaborazione 7

dove sta il problema? (Köhler 1929) l’esperienza diretta si presenta per ciò che non è fenomenicamente oggettiva (l’osservatore si sente in contatto immediato con il mondo) geneticamente soggettiva (l’esperienza diretta è mediata dall’organizzazione percettiva) illusione di realtà Gestalt: il tutto (esperienza diretta - immediata) è diverso dalla somma delle sue parti (singole sensazioni) 8

Morpheus e Neo (Matrix, 1999) “What is real? How do you define real? If you’re talking about what you can feel, what you can smell, what you can taste and see, then real is simply electrical signals interpreted by your brain. This is the world that you know.”

(Platone, Repubblica 380 a.c.) Mito della caverna (Platone, Repubblica 380 a.c.)

oggettiva vs. soggettiva “Ma come posso dire che una sedia, per esempio, è un’esperienza oggettiva, se debbo ammettere che essa dipende da certi processi interni al mio organismo? Su questa base la sedia non diventa soggettiva? Sì e no. In questo preciso momento abbiamo cambiato il significato dei termini soggettivo e oggettivo”. But how can I say that a “chair,” for example, is an “objective experience” if I must admit that it depends upon certain processes in my organism? Does not the chair become “subjective” then? It does and it does not. At this very moment the meaning of our terms has changed. [Gestalt Psychology, 1929, p. 24] Wolfgang Köhler (1887-1967) Ma come posso dire che una “sedia”, per esempio, è una “esperienza oggettiva” se devo ammettere che dipende da certi processi nel mio organismo? In tal modo la sedia non diviene “soggettiva”? Sì e no. In quel preciso momento il significato dei nostri termini è cambiato. quindi un problema mal posto 11

un obiettivo di questo corso superare il realismo ingenuo (mondo fisico = mondo percepito) sviluppare il realismo critico partiamo da Aristotele e Galileo 12

De Anima (Aristotele, libro II, 354 a.C) percezione ↔ sensazione “In generale, di tutta la percezione possiamo dire che un senso è ciò che ha la capacità di ricevere in se stesso la forma sensibile delle cose senza la materia, come un pezzo di cera si fa imprimere da un sigillo indipendentemente dal metallo (ferro o oro). Simile è l’effetto prodotto sui sensi da ciò che è dotato di colore, odore o suono; non perché è quel che è, ma perché è fatto così, con quella forma.” Percezione come sensazione: esiste un mondo solo dove le cose sono come appaiono

Il Saggiatore (1623) realismo critico “Io vo movendo una mano ora sopra una statua di marmo, ora sopra un uomo vivo. Quanto all'azzione che vien dalla mano, rispetto ad essa mano è la medesima sopra l'uno e l'altro soggetto, ch'è di quei primi accidenti, cioè moto e toccamento, né per altri nomi vien da noi chiamata […] Or quella titillazione è tutta di noi, e non della penna, e rimosso il corpo animato e sensitivo, ella non è più altro che un puro nome. Ora, di simile e non maggiore essistenza credo io che possano esser molte qualità che vengono attribuite a i corpi naturali, come sapori, odori, colori ed altre.” Percezione come fenomenologia, dove galileo sostiene che Nessuno dubita che il solletico dipenda interamente dalla sensibilità di chi lo prova, pur essendo provocato da un’azione meccanica esterna. Allo stesso modo possiamo ipotizzare (e molta della scienza successiva a Galileo ha cercato di confermarlo per le varie modalità sensoriali) che molte altre proprietà, ingenuamente vissute come oggettive, siano piuttosto gli effetti che particolari stimoli esterni producono nel corpo dell’osservatore. È notevole che Galileo paragoni al solletico non solo sapori e odori – vissuti spesso come caratteristiche della sensibilità (“la bocca amara”) oltre che come attributi degli oggetti esterni (“lo zucchero è dolce”) – ma anche il colore, che osservatori pur non tanto ingenui irresistibilmente trattano come una proprietà degli oggetti materiali. 14

(incipit di Gestalt Psychology, 1929) Wolfgang Köhler (incipit di Gestalt Psychology, 1929) “Per la psicologia proprio come per tutte le altre scienze sembra esserci un unico punto di partenza: il mondo come me lo trovo davanti, ingenuamente e acriticamente.” 15

(come in tutte le scienze) anche in psicologia (come in tutte le scienze) teorie ingenue del senso comune teorie scientifiche basate sul controllo empirico degli enunciati, cioè sulla falsificabilità delle ipotesi criterio di verità consistente nella corrispondenza tra enunciati e fatti 16

la teoria scientifica standard 17

(sequenza di stadi/condizioni) catena psicofisica (sequenza di stadi/condizioni) top-down memoria riconoscimento high-level vision esperienza diretta percezione mid-level vision sensazione low-level vision stimolo prossimale bottom-up stimolo distale 18

calendario lun Mar Mer gio ven 04/03 11/03 18/03 25/03 01/04 08/04 15/04 22/04 29/04 06/05 13/05 lun Lab:G1 Lab: G4 Mar 11:00-13:30 1 3 Seminario Ponte Lab:G2 9 11 13 15 17 Mer 12:00-13:45 2 Lauree 6 8 10 12 14 16 18 gio ven Lab:G3 19