La crisi del Trecento.

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Transcript della presentazione:

La crisi del Trecento

Le cattedrali incompiute

La crisi del 1300 Sono diverse le cause della crisi 1.mutamenti del clima 2.carestie 3.terre meno produttive 4.sovraffolamento 5.pestilenze

… un nuovo tracollo demografico Al culmine della spinta espansiva… quali le cause? … un nuovo tracollo demografico Milioni di abitanti tempo Curva demografica

Sovrapponiamo due fenomeni: la curva demografica rallenta la sua crescita nella seconda metà del ‘200, si ferma tra il 1300 e il 1350 per crollare nel cinquantennio successivo 310 300 Indice del prezzo del grano: posto = 100 il prezzo nel 1200, nel 1250 raddoppia nel 1300 triplica per assestarsi nel cinquantennio successivo 200 il forte aumento del prezzo del grano è sintomo di difficoltà economica generale 100

I limiti strutturali del sistema produttivo Incremento demografico decremento demografico estensione delle aree destinate alle coltivazioni alimentari riduzione delle aree destinate al pascolo e all’allevamento squilibrio tra popolazione e risorse alimentari si esaurisce il circolo virtuoso sviluppo/incremento demografico riduzione dei rendimenti minore disponibilità di concime animale minore disponibilità di alimenti

Fattori contingenti Crisi agricola Carestie Inflazione Crisi bancarie Ai limiti strutturali del sistema produttivo… Fattori contingenti peggioramento del clima inverni più freddi maggiore piovosità cattivi raccolti ricorrenti tra il 1310 e il 1346 guerra dei Cento anni ... si aggiungono e si combinano alcuni fattori contingenti Crisi agricola Carestie Inflazione Crisi bancarie

La peste Su una popolazione già provata da carestie e guerra dal 1347 si abbatte il flagello della peste

Le conseguenze immediate crollo demografico contrazione della produzione tensioni e rivolte sociali

Le conseguenze nel breve periodo MUTAMENTI SOCIALI sviluppo della borghesia cittadina ripresa della feudalità

Le carestie Dovute a mutamenti climatici e alla ridotta produttività agricola La gente sottoalimentata è indebolita Il sovraffollamento provoca anche carenze igieniche Condizioni ideali per lo sviluppo di epidemie

La crisi dell’agricoltura Una concomitanza di fattori negativi determinò la crisi dell’agricoltura: dal 1000 al 1300 l’incremento demografico produsse un netto squilibrio tra risorse e popolazione marcati limiti tecnologici condizionarono lo sviluppo agricolo la crescita delle città sottrasse manodopera al mondo rurale in molte regioni, soprattutto dell’Inghilterra, i terreni agricoli vennero trasformati in pascoli scarsità di concime abbassamento generale della temperatura ricorrenza di guerre

Conseguenze della crisi dell’agricoltura I salari rurali crescono (poca manodopera) L’economia signorile viene così danneggiata Crisi anche della manifattura, dell’edilizia, della finanza

La diminuzione del valore del denaro calo demografico dovuto alla peste e alle frequenti carestie improvviso crollo della domanda svalutazione monetaria crisi del settore commerciale indebolimento dell’afflusso di metalli preziosi dall’Oriente fine della pax mongolica

Bancarotte e fallimenti Nella prima metà del ’300, per l’insolvenza dei sovrani e la svalutazione della moneta, alcuni importanti creditori si trovarono nell’impossibilità di restituire il denaro affidato loro dai clienti. I Monsignori di Siena prima (1298), i Bardi e i Peruzzi di Firenze dopo (1344), furono costretti a dichiarare il fallimento. Prestavalute con la moglie in un famoso dipinto del fiammingo Quentin Massys

Crisi di finanza e manifattura Con il calo demografico, cala la domanda di manufatti a basso costo. Nel settore tessile lo sviluppo della manifattura inglese riduce il mercato per i produttori delle Fiandre e dell’Italia. I grandi mercanti determinano la crisi del sistema corporativo: Fornendo agli artigiani materia prima e commercializzazione ne condizionano la produzione. Diventano imprenditori, organizzando il lavoro a domicilio nelle campagne (Inghilterra), o costruendo nuovi opifici. Lo sfruttamento degli operai produce nelle città tensioni sociali e ribellioni.

La nascita del Purgatorio Secondo vari studiosi (p.e. lo storico francese J. Le Goff) la riforma trecentesca della geografia dell’aldilà, con l’affermarsi dell’antica idea di un “terzo luogo” intermedio tra Paradiso e Inferno, si può rimandare all’emergere di un ceto sociale interposto tra signori e contadini: quello dei mercanti e della borghesia urbana. Il Purgatorio si delineò come un luogo di punizione e purificazione. Mercanti trattano i loro affari davanti a un libro di conti

Tumulti cittadini in Francia Indebolita dalle vittorie inglesi e gravata dal flagello della peste, la Francia dovette subire anche una serie di rivolte da parte della borghesia cittadina: a Bruges, dove la rivolta capeggiata da un tessitore provocò la caduta di molti governi aristocratici locali nelle Fiandre, dove l’embargo imposto dal sovrano inglese Edoardo III aveva fatto vacillare l’economia fiamminga a Parigi, dove la borghesia cittadina insorse domandando un nuovo ordinamento politico e la possibilità per i rappresentanti delle Arti di esercitare il pieno controllo della politica fiscale Etienne Marcel, capo della rivolta parigina del 1358 viene gettato dalle mura della città

La Jacquerie Contemporaneamente ai tumulti cittadini, nelle campagne intorno a Parigi si verificò una generale e insolita sollevazione dei contadini contro i signori feudali. “Jacques Bonhomme” era il soprannome con il quale gli aristocratici indicavano i contadini.

Ristrutturazione agricola Il calo demografico del XIV secolo produce: Diminuzione dei prezzi, abbandono delle terre, ampliamento dei pascoli, diversificazione delle colture. Maggiori disponibilità per i sopravvissuti, crescita del tenore di vita. Diminuzione dell’offerta di manodopera: rivendicazioni salariali. Rifeudalizzazione nell’Est europeo.

La crisi del Trecento nel Trecento si assiste ad un considerevole crollo demografico, economico e sociale, culminato con la peste del 1348 le manovre economiche dei sovrani tendono alla svalutazione finanziaria e all’aumento delle imposte a metà del Trecento l’Europa è colpita da una grave crisi in Europa si scatenano guerre e rivolte popolari

La crisi del Trecento nel Trecento si assiste ad un considerevole crollo demografico, economico e sociale, culminato con la peste del 1348 le manovre economiche dei sovrani tendono alla svalutazione finanziaria e all’aumento delle imposte a metà del Trecento l’Europa è colpita da una grave crisi in Europa si scatenano guerre e rivolte popolari

La crisi del Trecento nel Trecento si assiste ad un considerevole crollo demografico, economico e sociale, culminato con la peste del 1348 le manovre economiche dei sovrani tendono alla svalutazione finanziaria e all’aumento delle imposte a metà del Trecento l’Europa è colpita da una grave crisi in Europa si scatenano guerre e rivolte popolari