Ti lodino i popoli, Dio, * ti lodino i popoli tutti. 21 MAGGIO 2018 LUNEDÌ - VII SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO UFFICIO DELLE LETTURE INVITATORIO V. Signore, apri le mie labbra R. e la mia bocca proclami la tua lode. Antifona Dinanzi al volto del Signore cantiamo la sua lode. SALMO 66 Tutti i popoli glorifichino il Signore Sia noto a voi che questa salvezza di Dio viene ora rivolta ai pagani (At 28, 28) Dio abbia pietà di noi e ci benedica, * su di noi faccia splendere il suo volto; perché si conosca sulla terra la tua via, * fra tutte le genti la tua salvezza. Ti lodino i popoli, Dio, * ti lodino i popoli tutti. Esultino le genti e si rallegrino, † perché giudichi i popoli con giustizia, * governi le nazioni sulla terra. Ti lodino i popoli, Dio, * ti lodino i popoli tutti. La terra ha dato il suo frutto. * Ci benedica Dio, il nostro Dio, ci benedica Dio * e lo temano tutti i confini della terra. Gloria al Padre e al Figlio * e allo Spirito Santo. Come era nel principio, e ora e sempre, * nei secoli dei secoli. Amen. Antifona Dinanzi al volto del Signore cantiamo la sua lode.
Inno O Trinità beata, oceano di pace, la Chiesa a te consacra la sua lode perenne. Padre d'immensa gloria, Verbo d'eterna luce, Spirito di sapienza e carità perfetta. Rovéto inestinguibile di verità e d'amore; ravviva in noi la gioia dell'agape fraterna. O principio e sorgente della vita immortale, rivelaci il tuo volto nella gloria dei cieli. Amen.
1^ Antifona Viene il nostro Dio, non si nasconde e non tace 1^ Antifona Viene il nostro Dio, non si nasconde e non tace. SALMO 49, 1-6 (I) Il culto gradito a Dio Cristo non abolì il culto antico, ma lo portò alla sua perfezione; disse infatti: Non sono venuto per abolire, ma per dare compimento (cfr. Mt 5, 17). Parla il Signore, Dio degli dèi, * convoca la terra da oriente a occidente. Da Sion, splendore di bellezza, * Dio rifulge. Viene il nostro Dio e non sta in silenzio; † davanti a lui un fuoco divorante, * intorno a lui si scatena la tempesta. Convoca il cielo dall'alto * e la terra al giudizio del suo popolo: «Davanti a me riunite i miei fedeli, * che hanno sancito con me l'alleanza offrendo un sacrificio». Il cielo annunzi la sua giustizia: * Dio è il giudice. Gloria al Padre e al Figlio * e allo Spirito Santo. Come era nel principio, e ora e sempre, * nei secoli dei secoli. Amen. 1^ Antifona Viene il nostro Dio, non si nasconde e non tace.
2^ Antifona Offri a Dio un sacrificio di lode 2^ Antifona Offri a Dio un sacrificio di lode. SALMO 49, 7-15 (II) Il culto gradito a Dio Cristo non abolì il culto antico, ma lo portò alla sua perfezione; disse infatti: Non sono venuto per abolire, ma per dare compimento (cfr. Mt 5, 17). «Ascolta, popolo mio, voglio parlare, † testimonierò contro di te, Israele: * Io sono Dio, il tuo Dio. Non ti rimprovero per i tuoi sacrifici; * i tuoi olocausti mi stanno sempre dinanzi. Non prenderò giovenchi dalla tua casa, * né capri dai tuoi recinti. Sono mie tutte le bestie della foresta, * animali a migliaia sui monti. Conosco tutti gli uccelli del cielo, * è mio ciò che si muove nella campagna. Se avessi fame, a te non lo direi: * mio è il mondo e quanto contiene. Mangerò forse la carne dei tori, * berrò forse il sangue dei capri? Offri a Dio un sacrificio di lode * e sciogli all'Altissimo i tuoi voti; invocami nel giorno della sventura: * ti salverò e tu mi darai gloria». Gloria al Padre e al Figlio * e allo Spirito Santo. Come era nel principio, e ora e sempre, * nei secoli dei secoli. Amen. 2^ Antifona Offri a Dio un sacrificio di lode.
3^ Antifona Amore voglio, non sacrifici; non offerte, ma comunione con me, dice il Signore. SALMO 49, 16-23 (III) Il culto gradito a Dio Cristo non abolì il culto antico, ma lo portò alla sua perfezione; disse infatti: Non sono venuto per abolire, ma per dare compimento (cfr. Mt 5, 17). All'empio dice Dio: † «Perché vai ripetendo i miei decreti * e hai sempre in bocca la mia alleanza, tu che detesti la disciplina * e le mie parole te le getti alle spalle? Se vedi un ladro, corri con lui; * e degli adulteri ti fai compagno. Abbandoni la tua bocca al male * e la tua lingua ordisce inganni. Ti siedi, parli contro il tuo fratello, * getti fango contro il figlio di tua madre. Hai fatto questo e dovrei tacere? † Forse credevi ch'io fossi come te! * Ti rimprovero: ti pongo innanzi i tuoi peccati». Capite questo voi che dimenticate Dio, * perché non mi adiri e nessuno vi salvi. Chi offre il sacrificio di lode, questi mi onora, † a chi cammina per la retta via * mostrerò la salvezza di Dio. Gloria al Padre e al Figlio * e allo Spirito Santo. Come era nel principio, e ora e sempre, * nei secoli dei secoli. Amen. 3^ Antifona Amore voglio, non sacrifici; non offerte, ma comunione con me, dice il Signore.
V. Ascolta, mio popolo, ti voglio parlare: R. io sono Dio, il tuo Dio V. Ascolta, mio popolo, ti voglio parlare: R. io sono Dio, il tuo Dio. Prima Lettura: Dal libro di Qoèlet 2,1-3. 12-26 Vanità dei piaceri e della sapienza umana Io ho detto in cuor mio: «Vieni, dunque, ti voglio mettere alla prova con la gioia: Gusta il piacere!». Ma ecco anche questo è vanità. Del riso ho detto: «Follia!» e della gioia: «A che giova?». Ho voluto soddisfare il mio corpo con il vino, con la pretesa di dedicarmi con la mente alla sapienza e di darmi alla follia, finché non scoprissi che cosa convenga agli uomini compiere sotto il cielo, nei giorni contati della loro vita. Ho considerato poi la sapienza, la follia e la stoltezza. «Che farà il successore del re? Ciò che è già stato fatto». Mi sono accorto che il vantaggio della sapienza sulla stoltezza è il vantaggio della luce sulle tenebre: Il saggio ha gli occhi in fronte, ma lo stolto cammina nel buio. Ma so anche che un'unica sorte è riservata a tutt'e due. Allora ho pensato: «Anche a me toccherà la sorte dello stolto! Allora perché ho cercato d'esser saggio? Dov'è il vantaggio?». E ho concluso: «Anche questo è vanità». Infatti, né del saggio né dello stolto resterà un ricordo duraturo e nei giorni futuri tutto sarà dimenticato. Allo stesso modo muoiono il saggio e lo stolto. Ho preso in odio la vita, perché mi è sgradito quanto si fa sotto il sole. Ogni cosa infatti è vanità e un inseguire il vento. Ho preso in odio ogni lavoro da me fatto sotto il sole, perché dovrò lasciarlo al mio successore.
Prima Lettura: Dal libro di Qoèlet 2,1-3 Prima Lettura: Dal libro di Qoèlet 2,1-3. 12-26 Vanità dei piaceri e della sapienza umana E chi sa se questi sarà saggio o stolto? Eppure potrà disporre di tutto il mio lavoro, in cui ho speso fatiche e intelligenza sotto il sole. Anche questo è vanità! Sono giunto al punto di disperare in cuor mio per tutta la fatica che avevo durato sotto il sole, perché chi ha lavorato con sapienza, con scienza e con successo dovrà poi lasciare i suoi beni a un altro che non vi ha per nulla faticato. Anche questo è vanità e grande sventura. Allora quale profitto c'è per l'uomo in tutta la sua fatica e in tutto l'affanno del suo cuore con cui si affatica sotto il sole? Tutti i suoi giorni non sono che dolori e preoccupazioni penose; il suo cuore non riposa neppure di notte. Anche questo è vanità! Non c'è di meglio per l'uomo che mangiare e bere e godersela nelle sue fatiche; ma mi sono accorto che anche questo viene dalle mani di Dio. Difatti, chi può mangiare e godere senza di lui? Egli concede a chi gli è gradito sapienza, scienza e gioia, mentre al peccatore dà la pena di raccogliere e d'ammassare per colui che è gradito a Dio. Ma anche questo è vanità e un inseguire il vento! Responsorio R. A chi gli è gradito Dio concede sapienza, scienza e gioia; al peccatore lascia la pena di raccogliere e d'ammassare. * Tutto è vanità e un inseguire il vento. V. L'attaccarsi al denaro è radice di tutti i mali; per il suo sfrenato desiderio, alcuni si sono tormentati con molti dolori. R. Tutto è vanità e un inseguire il vento.
Seconda Lettura: Dalle «Omelie sull'Ecclesiaste» di san Gregorio di Nissa, vescovo (Om. 5; PG 44, 683-686) Il saggio ha gli occhi in fronte Se l'anima solleverà gli occhi verso il suo capo, che è Cristo, come dichiara Paolo, dovrà ritenersi felice per la potenziata acutezza della sua vista, perché terrà fissi gli occhi là dove non vi è l'oscurità del male. Il grande apostolo Paolo, e altri grandi come lui, avevano «gli occhi in fronte» e così pure tutti coloro che vivono, che si muovono e sono in Cristo. Colui che si trova nella luce non vede tenebre, così colui che ha il suo occhio fisso in Cristo, non può contemplare che splendore. Con l'espressione «occhi in fronte», dunque, intendiamo la mira puntata sul principio di tutto, su Cristo, virtù assoluta e perfetta in ogni sua parte, e quindi sulla verità, sulla giustizia, sull'integrità; su ogni forma di bene. Il saggio dunque ha gli occhi in fronte, ma lo stolto cammina nel buio (Qo 2, 14). Chi non pone la lucerna sul candelabro, ma sotto il letto, fa sì che per lui la luce divenga tenebra. Quanti si dilettano di realtà perenni e di valori autentici sono ritenuti sciocchi da chi non ha la vera sapienza. E` in questo senso che Paolo si diceva stolto per Cristo. Egli nella sua santità e sapienza non si occupava di nessuna di quelle vanità, da cui noi spesso siamo posseduti interamente.
Seconda Lettura: Dalle «Omelie sull'Ecclesiaste» di san Gregorio di Nissa, vescovo (Om. 5; PG 44, 683-686) Il saggio ha gli occhi in fronte Dice infatti: Noi stolti a causa di Cristo (1 Cor 4, 10) come per dire: Noi siamo ciechi di fronte a tutte quelle cose che riguardano la caducità della vita, perché fissiamo l'occhio verso le cose di lassù. Per questo egli era un senza tetto, non aveva una sua mensa, era povero, errabondo, nudo, provato dalla fame e dalla sete. Chi non lo avrebbe ritenuto un miserabile, vedendolo in catene, percosso o oltraggiato? Egli era un naufrago trascinato dai flutti in alto mare e portato da un luogo all'altro, incatenato. Però, benché apparisse tale agli uomini, non distolse mai i suoi occhi da Cristo, ma li tenne sempre rivolti al capo dicendo: «Chi ci separerà dalla carità che è in Cristo Gesù? Forse la tribolazione, l'angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada?«» (cfr. Rm 8, 35). Vale a dire: Chi mi strapperà gli occhi dalla testa? Chi mi costringerà a guardare ciò che è vile e spregevole? Anche a noi comanda di fare altrettanto quando prescrive di gustare le cose di lassù (cfr. Col 3, 1-2) cioè di tenere gli occhi sul capo, vale a dire su Cristo. Responsorio R. Ecco, come gli occhi dei servi sono rivolti alla mano dei padroni. * I nostri occhi al Signore nostro Dio, finché abbia pietà di noi. V. Io sono la luce del mondo; chi segue me, non cammina nelle tenebre, ma avrà la luce della vita. R. I nostri occhi al Signore nostro Dio, finché abbia pietà di noi.
Orazione Il tuo aiuto, Padre misericordioso, ci renda sempre attenti alla voce dello Spirito, perché possiamo attuare nelle parole e nelle opere ciò che è conforme alla tua volontà. Per Cristo nostro Signore. Amen. Benediciamo il Signore. R. Rendiamo grazie a Dio.