La dialettica hegeliana

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Transcript della presentazione:

La dialettica hegeliana

Dialettica I termini generali, la parola dialettica è connessa a quella di dialogo: entrambe, infatti, derivano dalla combinazione di due parole greche: diá = attraverso e lógos = discorso   Dialettica e dialogo si riferiscono, in origine, a una forma argomentativa che procede attraverso il confronto tra due o più persone 2 | La dialettica dai filosofi greci a Hegel

Kant   Kant aveva una concezione sostanzialmente negativa della dialettica.   Per lui la dialettica era un modo di pensare sostanzialmente errato in cui resta invischiata la mente umana quando si avventura oltre i limiti dell’esperienza possibile.   Secondo Kant, la dialettica porta a fare affermazioni contraddittorie e non scientifiche (sull’Anima, sul Mondo e su Dio) perché non si hanno le conoscenze necessarie. IN BREVE: L’IO PENSA SENZA CONOSCERE (= METAFISICA) La dialettica hegeliana

La dialettica hegeliana   Con Hegel la dialettica torna a essere la forma più alta della conoscenza umana.   Data l’identità tra soggetto e oggetto sostenuta dall’idealismo, la dialettica è considerata al tempo stesso legge del pensiero e legge razionale che governa la realtà. “Ciò che è razionale è reale e ciò che è reale è razionale” 8 | La dialettica dai filosofi greci a Hegel

procedono dinamicamente per cicli triadici La triade dialettica Secondo Hegel, sia la realtà sia la ragione che la comprende procedono dinamicamente per cicli triadici ogni posizione (TESI) manifesta la propria limitatezza e richiama così il suo opposto ogni sintesi può a sua volta diventare la tesi di un’ulteriore triade dialettica tuttavia, anche l’opposto della tesi (ANTITESI) deve essere negato nella sua unilateralità si genera così una terza posizione (SINTESI), che, superando gli aspetti accidentali e limitati delle prime due, ne mantiene in sé quelli più validi 9 | La dialettica dai filosofi greci a Hegel

Contraddizione e conflitto La dialettica hegeliana valorizza il momento della contraddizione (ANTITESI) Hegel riprende esplicitamente le concezioni di Eraclito il quale, tra il VI e il V secolo a.C., aveva evidenziato l’importanza degli aspetti conflittuali della realtà Pólemos (la guerra), diceva Eraclito, è re di tutte le cose Anche Hegel vede nella guerra, e più in generale nella contrapposizione, un momento dinamico e positivo nello sviluppo dialettico della storia 10 | La dialettica dai filosofi greci a Hegel

Il superamento Per spiegare perché la sintesi è ri-affermazione della tesi dopo l’antitesi, Hegel usa il termine tedesco Aufhebung (“superamento”) che comporta al tempo stesso negazione e conservazione. La tesi e l’antitesi sono negate nella loro unilateralità e limitatezza ma nella sintesi vengono conservate e innalzate a un piano più elevato, rivelando il loro significato più profondo. Il seme (tesi) potenzialmente è vita, ma deve morire ed essere seppellito (antitesi) per poter germogliare e così realizzarsi come pianta (sintesi), la cui vita è a sua volta la negazione della morte del seme.

Intelletto e ragione astratto o intellettuale Hegel indica i tre momenti dialettici anche con le espressioni: dialettico o negativo-razionale speculativo o positivo-razionale   L’INTELLETTO è la facoltà (limitata) che coglie i diversi aspetti del reale nella loro singolarità e unilateralità, cioè in forma astratta.   La RAGIONE è la facoltà (illimitata) che comprende ogni aspetto del reale in riferimento al proprio opposto, cioè in forma concreta.

Hegel e Kant   La dialettica, secondo Hegel, permette di pensare e conoscere l’intera realtà perché la realtà è Dio che pensa e conosce sé stesso.   E siccome per Hegel Dio (Idea), incarnato nell’uomo (Spirito) dopo essersi fatto Natura, pensa dialetticamente…   …Hegel ritiene di aver superato il limite che Kant aveva imposto alla ragione umana: l’uomo, ossia Dio, può pensare e conoscere tutto. 13 | La dialettica dai filosofi greci a Hegel