La percezione visiva tra luce e occhio
Lo studio della percezione rappresenta uno dei primi temi di ricerca della psicologia sperimentale. In realtà tale studio é iniziato molto prima che la psicologia si affermasse come scienza autonoma. Nei secoli sono state proposte diverse teorie filosofiche e fisiologiche.
Il meccanismo della visione è reso possibile innanzitutto dalla luce. E’ chiaro che la luce di per sé non è sufficiente, è necessaria un’altra entità che è costituita dall’organo preposto all’elaborazione dell’informazione visiva: l’occhio.
Lo studio sul funzionamento del processo visivo ha radici antiche nella filosofia greca.
Lucrezio (98 ca- 54 a.C.): “fumo che esce dal legno” Ipotesi e teorie per spiegare come funzionava il collegamento tra occhio e oggetto 1) Un qualcosa che dall’occhio andava verso l’oggetto Pitagora (570-490 ca a.C.) e i pitagorici “Così come il cieco esplora l’ambiente col bastone bianco. ) Euclide (300 ca a.C.) nei suoi studi sull’Ottica (studio della propagazione della luce) e la Catottrica (studio dei fenomeni di riflessione della luce) 2) Oppure, al contrario, qualcosa che dall’oggetto veniva inviato all’occhio (Democrito 460 ca – 370 a.C. eidola) 3) Una compresenza di queste due entità invisibili (Platone 427-347). Lucrezio (98 ca- 54 a.C.): “fumo che esce dal legno”
Breve biologia dell’occhio e delle vie ottiche
La luce
Teoria «tricromatica» (livello retinico) Teoria dei «processi opposti» (vie nervose del sistema visivo)
Contrasto simultaneo di colore
Contrasto simultaneo di colore.
Contrasto consecutivo di colore.