Paolucci, Signorini La storia in tasca

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Transcript della presentazione:

Paolucci, Signorini La storia in tasca Dal Mille alla metà del Seicento Volume 3 8. L’età del Rinascimento 9. Il mondo si allarga: esplorazioni e scoperte 10. Dalla scoperta alla conquista 11. Economia e politica nell’Europa del Cinquecento Paolucci, Signorini La storia in tasca. Dal Mille alla metà del Seicento © Zanichelli editore 2013

Capitolo 10 Dalla scoperta alla conquista Paolucci, Signorini La storia in tasca. Dal Mille alla metà del Seicento © Zanichelli editore 2013

Le civiltà più antiche in Centro-America L’America è sede di fiorenti civiltà di cui gli europei, fino al 1492, ignoravano l’esistenza. Tra le civiltà precolombiane nell’area del Messico, la più antica finora conosciuta è quella degli Olmechi (fra il 1000 e il 300 a.C.). Poco più a nord la città di Teotihuacán, testimonia l’esistenza, fra il III e il VII secolo d. C., di un grande centro religioso e commerciale. Paolucci, Signorini La storia in tasca. Dal Mille alla metà del Seicento © Zanichelli editore 2013

Le civiltà amerindie: i Maya Nella penisola dello Yucatán (Messico meridionale) esisteva una civiltà le cui origini risalivano a oltre duemila anni prima di Cristo: si tratta dei Maya. - Essi conoscevano la scrittura; la loro principale attività produttiva era l’agricoltura e utilizzavano per arare la ruota e l’aratro. Coltivavano mais, fagioli, zucche, pomodori, peperoncino. - Attraverso raffinate conoscenze architettoniche diedero vita a vaste scalinate e templi sorretti da numerose colonne. Tra le costruzioni maya fondamentali sono le piramidi monumentali da cui osservavano le stelle e teorizzavano articolati sistemi astronomici. Paolucci, Signorini La storia in tasca. Dal Mille alla metà del Seicento © Zanichelli editore 2013

Le civiltà amerindie: gli Aztechi Intorno al 1500, quando in America arrivarono gli spagnoli, la potenza maya era oramai giunta al tramonto. In piena fioritura era invece la civiltà dei Mexica, detti Aztechi. - Gli Aztechi erano un popolo guerriero divenuto da nomade a stanziale e si era stabilito sugli altipiani del Messico. Nel 1325 gli Aztechi avevano fondato la loro capitale nel luogo dove oggi sorge Città del Messico. Paolucci, Signorini La storia in tasca. Dal Mille alla metà del Seicento © Zanichelli editore 2013

Le civiltà amerindie: gli Inca Nell’America del sud, nella regione delle Ande, dal XIII secolo cominciò ad espandersi l’Impero degli Inca. Fortemente accentrato nella figura del sovrano che veniva creduto diretto discendente del dio Sole, l’Impero era strutturato da sacerdoti, funzionari, governatori e comandanti militari, oltre che a una moltitudine di persone al diretto servizio del sovrano. - La capitale dell’Impero incaico è Cuzco che nel XV secolo era una delle più grandi e ricche città del Mondo. - La rete stradale si estendeva per ben 40.000 chilometri e superava i dislivelli per mezzo di ponti, scalinate, gallerie, passerelle. - Gli Inca si occupavano soprattutto della semina e raccolta del mais, estrazione dei minerali e bonifica delle terre coltivabili. Non conoscevano la scrittura. Paolucci, Signorini La storia in tasca. Dal Mille alla metà del Seicento © Zanichelli editore 2013

Gli europei conquistano l’America e distruggono la civiltà azteca Agli esploratori succedono i conquistadores, uomini senza scrupoli e avidi di facili ricchezze investiti dalla Corona per espandere e rendere produttive le precedenti conquiste. Tra essi il primo e il più famoso è Hernàn Cortès, salpato dalle Antille nel 1519. Nel giro di due anni, nella guerra di conquista contro gli Aztechi, si impadronì del loro regno massacrando, distruggendo, torturando la popolazione e assassinando il loro ultimo re. - Tra le cause della conquista vi sono il comportamento contraddittorio del re azteco Montezuma, il malcontento della popolazione nei confronti del sovrano, la superiorità in termini di armamenti dell’esercito di Cortès che utilizzava le armi a scoppio. Paolucci, Signorini La storia in tasca. Dal Mille alla metà del Seicento © Zanichelli editore 2013

La distruzione della civiltà inca Nel 1532 fu la volta dell’Impero inca. Francisco Pizarro, alla guida dei conquistatori spagnoli, catturò il sovrano Attahualpa chiedendo per la sua liberazione un riscatto esorbitante. Pur essendo quest’ultimo stato corrisposto, gli spagnoli accusarono il re di tradimento e dopo averlo battezzato, lo strangolarono. Dopo aver incoronato un re fantoccio, facendo leva sui conflitti fra i diversi schieramenti a sostegno dell’uno o dell’altro sovrano, Pizarro entrò a Cuzco nel 1533 rendendo l’Impero una colonia spagnola col nome di Perù. Paolucci, Signorini La storia in tasca. Dal Mille alla metà del Seicento © Zanichelli editore 2013

Il calo delle popolazioni d’America dopo la conquista La conquista fu accompagnata da un calo demografico impressionante dei nativi americani. Si calcola che il Nuovo Mondo ospitasse all’inizio del Cinquecento circa ottanta milioni di abitanti. Verso la metà del secolo non ne rimanevano che dieci milioni. - Non solo gli amerindi vennero massacrati durante le guerre di conquista, essi furono maltrattati, violentati, costretti alla conversione, sottomessi al lavoro schiavo nelle miniere e nelle piantagioni. Il lavoro massacrante a cui vennero obbligati contribuiva a decimarli. - Il sistema delle encomiendas è quello istituito dai conquistadores e consisteva nella divisione della terra in lotti che venivano assegnati a ciascun colono inclusi gli indigeni che vi abitavano. Se il contratto di assegnazione prevedeva che il colono proteggesse questi ultimi, essi erano per lo più lasciati morire di fame. Paolucci, Signorini La storia in tasca. Dal Mille alla metà del Seicento © Zanichelli editore 2013

Mercanti di schiavi: la tratta dei neri Lo sterminio degli Indios non fu una tragedia soltanto per l’America ma anche per l’Africa. Gli europei infatti cominciarono a deportare nelle colonie migliaia e migliaia di schiavi neri, intesi a rimpiazzare le morenti popolazioni amerindie e a lavorare a costo zero. - Furono i Portoghesi a dare inizio alla tratta ma presto, come e più di loro, se ne occuparono anche Spagnoli, Inglesi, Olandesi, Francesi. - I neri venivano comprati o strappati alle loro famiglie con l’inganno soprattutto dei villaggi dell’attuale Congo. Essi furono deportati e venduti come schiavi non solo nell’America Latina ma soprattutto in Nord America. - Causa della nascita di numerosi bambini meticci fu la mescolanza interrazziale tra uomini bianchi e donne indie, uomini bianchi e donne nere: all’origine di essa erano le violenze perpetrate dai primi nei confronti delle seconde. Paolucci, Signorini La storia in tasca. Dal Mille alla metà del Seicento © Zanichelli editore 2013

Paolucci, Signorini La storia in tasca Paolucci, Signorini La storia in tasca. Dal Mille alla metà del Seicento © Zanichelli editore 2013