L’ESPANSIONE ISLAMICA
L’islamistica internazionale si è recentemente divisa in due parti: LE FONTI Non ci sono testimonianze coeve alla vita e alla predicazione di Maometto. Le prime testimonianze scritte dell’islamismo sono posteriori di oltre un secolo. L’islamistica internazionale si è recentemente divisa in due parti: I negazionisti, ossia gli studiosi che destituiscono di qualsiasi fondamento i racconti delle origini; I fautori delle ricerche interdisciplinari che possano integrare la mancanza di fonti coeve di ambito islamico: fonti cristiane, fonti numismatiche, archeologiche, atti amministrativi di provenienza prevalentemente egiziana. 9. 17 ottobre 2018 03/01/2019
LA PREDICAZIONE DI MAOMETTO 1. L’Arabia preislamica L’Arabia preislamica è una società non eccessivamente avanzata. Due i centri urbani, La Mecca e Yàtrib, dove abitavano i gruppi mercantili sedentari. Le carovane rappresentano invece i contatti con l’esterno. La religione è politeistica, con un centro di aggregazione rappresentato da La Mecca dove è conservato e venerato un oggetto sacro, la kaaba (una pietra nera di origine meteoritica). I pellegrinaggi compiuti per visitare la kaaba sono una fonte importante di guadagno per i mercanti meccani. 9. 17 ottobre 2018 03/01/2019
LA PREDICAZIONE DI MAOMETTO 2. Le prime fasi 570-610. Maometto apparteneva ad una famiglia meccana, probabilmente esercitò il commercio e si sposò con una ricca vedova. 610. Inizia la predicazione affermando di aver ricevuto la rivelazione da parte dell’unico vero dio e di esserne l’ultimo profeta, dopo quelli ebrei e cristiani. La religione che Maometto struttura è un monoteismo estremo e allo stesso tempo particolarmente sobrio. 9. 17 ottobre 2018 03/01/2019
LA PREDICAZIONE DI MAOMETTO 2. I pilastri dell’Islam Sottomissione al volere di dio; Preghiere giornaliere, di devozione e non di richiesta; Elemosina; Digiuno; Pellegrinaggio alla volta della Mecca Le influenze delle altre religioni monoteistiche sono evidenti, ma l’impatto del nuovo credo fu assolutamente innovativo. 9. 17 ottobre 2018 03/01/2019
LA PREDICAZIONE DI MAOMETTO 3. L’Egira e il ritorno a La Mecca 622. Le famiglie mercantili meccane sono contrarie alla predicazione di Maometto e lo costringono a fuggire a Yatrib. Da quel momento inizia l’era islamica e la città cambia nome in Medina (= città del profeta). Maometto inizia a definire meglio il suo sistema di pensiero e presenta il nuovo credo come la purificazione degli altri culti monoteisti. Lo struttura sul modello di un’organizzazione sociale e politica al fine di realizzare uno stato teocratico in cui la strada indicata da dio allo stesso Maometto (= sharia) avrebbe governato tutti gli aspetti della vita. Le tribù dei beduini appoggiano la nuova religione e Medina vi aderisce. 630. Maometto torna a La Mecca, la kaaba viene consacrata all’islamismo e con questo ottiene l’appoggio anche del ceto dirigente meccano. 9. 17 ottobre 2018 03/01/2019
I SUCCESSORI DI MAOMETTO 632. Maometto muore, il suo progetto è avviato, ma non ha eredi maschi, né ha codificato il suo insegnamento. 632-660. I primi quattro successori di Maometto (Abu-Bakr, Oman, Othman, Alì) provengono dal gruppo dei suoi primi compagni o, come Alì che di Maometto era genero, dalla sua famiglia. Proprio con Alì, però, si genera la frattura tra gli aderenti al suo partito (= shi’a) che ritengono la successione al profeta spettante esclusivamente ai componenti della sua famiglia e i fautori della tradizione (= kharigiti) che ritengono qualsiasi fedele meritevole degno della successione. Anche a livello dottrinale si determina una divisione tra i seguaci di Alì che identificano la guida religiosa con quella politica e i fautori della tradizione (= sunna) secondo i quali nessuna mediazione «sacerdotale» è necessaria, ma sono sufficienti le parole e gli insegnamenti trasmessi da Maometto. Secondo i sunniti società religiosa e società civile non devono identificarsi. 9. 17 ottobre 2018 03/01/2019
LA PRIMA ESPANSIONE Nonostante le discordie interne, l’Islam comincia la sua espansione già con i primi califfi. Né i Persiani, né i Bizantini riescono a opporsi per ragioni diverse, ma convergenti. L’imperatore Eraclio (610-641) aveva definitivamente sconfitto la Persia nel 628, ma Bisanzio era uscita dal conflitto totalmente esausta economicamente e fiaccata sotto il profilo militare. La Persia, sconfitta, non era ovviamente in grado di offrire resistenza all’espansionismo islamico, né a proteggere i territori del vicino Oriente. I musulmani riportano quindi facilmente successi militari conquistando, durante il periodo dei primi quattro califfi, la Siria, la Mesopotamia, la Terrasanta e, ad ovest dell’Arabia, l’Egitto e parte della Libia fino a Tripoli. L’impero sasanide scompare, mentre la stessa Bisanzio si vede minacciata. 9. 17 ottobre 2018 03/01/2019
GLI OMAYYADI 661. Alì è ucciso, il partito dei kharigiti ha la meglio ed è eletto califfo Mu’awiya con cui ha origine il califfato ereditario sotto la guida della dinastia Omayyade. Durante i 20 anni di dominio, Mu’awiya si ispira al modello bizantino e a quello persiano le cui strutture fanno ormai parte della prima compagine territoriale islamica. La capitale è spostata a Damasco, città profondamente ellenizzata che accoglie i nuovi dominatori contribuendo a realizzare un significativo sincretismo culturale e dove il potere politico si trovava al centro dello spazio islamico afro-asiatico. 9. 17 ottobre 2018 03/01/2019
L’ORGANIZZAZIONE DELL’IMPERO L’espansione e i successi militari non misero minimamente in crisi la fede che rimase rigorosamente monoteista senza concedere alcuno spazio a posizioni eterodosse, né a movimenti eretici come, al contrario, accadeva da secoli alla religione cristiana. La prima fase dell’espansionismo islamico, pur avendo un carattere prevalentemente militare, non si sovrappone violentemente né alle organizzazioni amministrative locali, né al credo religioso dei popoli conquistati. La fiscalità è articolata su un doppio prelievo. I musulmani devono versare la decima parte dei loro redditi, i non islamici mantengono la tassazione della precedente dominazione. 9. 17 ottobre 2018 03/01/2019
L’ARRIVO IN OCCIDENTE Durante gli ultimi decenni del VII secolo e l’inizio dell’VIII l’Islam prosegue l’espansione verso ovest arrivando ad occupare la Mauritania e trovandosi quindi di fronte al regno visigoto. 711. In una sola battaglia, i Musulmani sconfiggono i Visigoti e occupano la Spagna. L’organizzazione del nuovo territorio li impegna per circa un ventennio con l’opposizione della fascia settentrionale della penisola iberica dove i Baschi offrono una strenua resistenza impedendo all’Islam di radicarsi. 732. Il tentativo islamico di espandersi nel regno franco è fermato dal maestro di palazzo Carlo Martello nella battaglia di Poitiers. Dopo la sconfitta i musulmani non tentano più di spingersi al di là dei Pirenei. 9. 17 ottobre 2018 03/01/2019
L’IMPERO ISLAMICO 9. 17 ottobre 2018 03/01/2019
LA TESI PIRENNE 1. I caratteri generali Maometto e Carlomagno (1937) è il testo in cui lo storico belga Henry Pirenne definisce la sua tesi: L’Islam è un elemento periodizzante, cambia radicalmente la storia d’Europa rappresentando il primo vero elemento di discontinuità con il passato romano; Il Mediterraneo non è più il mare nostrum, ma un mare islamico, i commerci con l’impero bizantino si interrompono, l’asse economico europeo abbandona il mare e si sposta verso il centro del continente conducendo ad una ruralizzazione della società; L’inizio del Medioevo è da posticipare al passaggio tra la fine del VII e l’inizio dell’VIII secolo. 9. 17 ottobre 2018 03/01/2019
LA TESI PIRENNE 2. La prospettiva economica La debolezza della parte economica della tesi Pirenne è evidenziata dalla letteratura storica contemporanea in più punti: La visione di un’Europa tardoantica come un sistema omogeneo senza alcuna differenza con il passato romano e senza considerare le specificità delle nuove formazioni statali. La considerazione soltanto per macro sistemi economici, per i commerci su larga scala e sulla lunga distanza, senza guardare alle economie regionali e locali viste come segno di involuzione. La convinzione che siano i sistemi economici che, mutando, trasformano i contesti sociali e politici senza prendere in esame il percorso inverso. Molte recenti testimonianze archeologiche evidenziano invece il mantenimento di scambi commerciali tra le diverse aree dell’Europa e l’impero bizantino. 9. 17 ottobre 2018 03/01/2019
LA TESI PIRENNE 3. La prospettiva politica Basata su considerazioni tuttora accettate. L’Islam sottrae l’Africa e la Spagna a Bisanzio e alla cristianità. La Chiesa si trova quindi in grande difficoltà e può guardare solo al regno franco per un’alleanza politica e militare. I legami tra papato e impero bizantino si allentano ancora di più. La presenza islamica causa un vuoto di potere all’interno del bacino mediterraneo per l’indebolimento della presenza bizantina. In questo vuoto di potere, grazie alla Chiesa di Roma, si inserisce il regno franco cui il papato fornisce il necessario appoggio per far rinascere un impero occidentale e cristiano svincolato tanto dall’influenza bizantina, quanto da quella musulmana. L’Europa medievale diventa così uno spazio geo-politico di matrice latino-germanica. In sostanza, se non fosse esistito Maometto non sarebbe probabilmente mai esistito neppure Carlo Magno. 9. 17 ottobre 2018 03/01/2019