Relazioni Internazionali A.A. 2017-2018 Roberto Di Quirico diquirico@unica.it
Crisi internazionale, crisi dell’euro e governance monetaria Lezione 4 Crisi internazionale, crisi dell’euro e governance monetaria
Cosa significa “Governance” “Governance” è il concetto utilizzato per designare il modo attraverso il quale una pluralità di soggetti, pubblici e privati, traduce in scelte politiche le soluzioni identificate per la comunità ed il territorio di riferimento. Il concetto include, pertanto, anche un riferimento ai soggetti che partecipano ai processi durante i quali una politica pubblica viene formulata ed attuata: soggetti pubblici (es. altri livelli di governo) e/o privati (società civile, imprese, lobby...). Per “governance multilivello” si intende un'azione coordinata dell'Unione, degli Stati membri dell'Unione europea e degli enti regionali e locali fondata sui principi di sussidiarietà e di proporzionalità e sul partenariato e volta a definire ed attuare le politiche dell'Unione europea.
Il problema della governance economica europea Per “governance economica europea” s’intende una forma di governance multilivello volta a definire e gestire le politiche economiche su cui i vari livelli di governo hanno competenze condivise, in particolare in quei settori in cui tale condivisione ha comportato effettiva cessione di sovranità come avvenuto per la politica monetaria e di bilancio e dove il coordinamento delle politiche economiche è necessario per ottenere la convergenza tra le economie dei paesi membri, come nel caso dei paesi dell’euro. Fino alla crisi la governance economica europea centrata principalmente su patto di stabilità e crescita
Patto di stabilità e crescita il rapporto tra il disavanzo pubblico e il prodotto interno lordo non deve essere superiore al 3% e il rapporto tra il debito pubblico e il prodotto interno lordo non deve essere superiore al 60%; il raggiungimento di un alto grado di stabilità dei prezzi e un tasso medio d'inflazione che, osservato per un periodo di un anno anteriormente all'esame, non superi di oltre 1,5 punti percentuali quello dei tre Stati membri che hanno conseguito i migliori risultati in termini di stabilità dei prezzi; un tasso d'interesse nominale medio a lungo termine che non abbia ecceduto di oltre 2 punti percentuali quello dei tre Stati membri che hanno conseguito il migliore risultato in termini di stabilità dei prezzi; i margini normali di fluttuazione previsti dal meccanismo dei tassi di cambio debbono essere rispettati, senza gravi tensioni per almeno due anni prima dell'esame (solo fino ad entrata nell’euro)
I limiti del patto di stabilità Un’Europa di banchieri? Come decidere sanzioni se chi dovrebbe essere sanzionato può bloccare la decisione di sanzionare? Un patto troppo rigido (riforma del 2005) Che fare di fronte a situazioni straordinarie?
Genesi della crisi dell’euro Distinguere almeno tre fasi: Prima della crisi americana Dopo la crisi americana Crisi dei debiti sovrani
Aspetti cruciali della crisi Flussi di capitale da Paesi Centro-Nord a PIIGS (Portogallo, Irlanda, Italia, Grecia, Spagna) Perdita di competitività e deficit strutturale del Sud Europa Boom edilizio in Spagna e Irlanda finanziato con fondi a basso costo Differenziali d’inflazione e costo lavoro
Flussi di capitale 2006-2012
I differenziali di tassi d’interesse
Costo del lavoro
Differenziali d’inflazione
Gli sviluppi ulteriori della crisi Crisi e I salvataggio della Grecia Salvataggi di Irlanda e Portogallo Crisi dei debiti sovrani di Spagna e Italia Progressiva introduzione della New Economic Governance (incluso fiscal compact e MES) II crisi greca
Lezioni dalla Grecia Dalla seconda crisi greca lezioni importanti: Velleitarietà delle politiche di risovranizzazione Forza della governance informale Difficoltà nel modificare le strutture economiche nazionali
I limiti delle politiche anticrisi Attuate prettamente a livello nazionale Quando europee concentrate soprattutto nel campo finanziario e bancario Efficaci solo quando attuate da istituzioni “potenti” (BCE) Basate su processi di riduzione dell’integrazione finanziaria Utili a fermare la crisi più che a risolverla