La coppa di Nestore
1 giambo + 2 esametri dattilici. Apparecchiava intanto una bevanda la ricciuta Ecamede. Era costei del magnanimo Arsinoo una figliuola che il vecchio aveva condotto via da Tenedo quel dì che Achille la distrusse. E a lui fu data dagli Achei perchè vinceva gli altri per senno nel consiglio. Prima la donna pose a loro una bella tavola, ben levigata, con i piedi di smalto, quindi sopra ci mise un cesto di bronzo con dentro cipolla, compagna del bere, ed anche biondo miele. Poi una coppa bellissima che il vecchio portò a casa, tempestata di borchie d’oro. I manici erano quattro e intorno saltavano due colombe d’oro e sotto c’era un duplice sostegno. La spostavano a fatica dalla tavola gli altri quando era piena ma Nestore, il vecchio, senza sforzo l’alzava. […] Quando bevendo spensero la sete ardente, Si godevano la compagnia parlando l’un l’altro. La coppa di Nestore, re di Pilo - Iliade, XI 632-40 La coppa è una kotyle databile al 730 a.C., larga non più di 10 cm. Necropoli di Valle di S. Montano (Lacco Ameno - NA). Fu importata nella colonia greca di Pithekoussai da Rodi. La coppa reca un epigramma in alfabeto euboico scritto in direzione retrograda, ossia da DX a SX come nella consuetudine fenicia. L’epigramma è formato da tre versi: 1 giambo + 2 esametri dattilici.
Schema alfabetico 5 Cretese 6 Attico 7 Euboico
Da DX a SX
Io sono di Nestore la coppa amabile a bersi; Alfabeto euboico Dialetto ionico Alfabeto classico Dialetto attico Io sono di Nestore la coppa amabile a bersi; chi venga a bere da questa coppa, lo prenderà subito il desiderio di Afrodite dalla bella corona