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Transcript della presentazione:

dalla raccolta al trattamento I Documenti Orali: dalla raccolta al trattamento 1- I Documenti Orali: tipologie 2- I Documenti Orali: implicazioni analitico-interpretative 3- I Documenti Orali: produzione, uso e consumo

1- I Documenti Orali: tipologie I Documenti Orali sono performance narrative che riproducono “un evento comunicativo” formalizzato, costruito sulla relazione dialogica tra: - il rilevatore/ricercatore; l’informatore/narratore; il pubblico/fruitore. I COAUTORI a) narrativa di tradizione orale cantata e non cantata b) saperi di tipo tradizionale c) eventi storici d) soggettività

1a-b Dal taccuino al magnetofono: il “salvataggio” della narrativa e dei saperi di tradizione orale FINE ‘800: Nell’ideologia romantica il sapere popolare rappresenta l’anima dell’identità nazionale (i.e. raccolte edite da Giuseppe Pitrè, etc.) ANNI ‘50-60: Il sapere popolare come forma culturale in via di estinzione a causa del boom economico-tecnologico- culturale (i.e. campagne di rilevazione coordinate da A. M. Cirese etc.) - Formalizzazione della narrativa di tradizione orale cantata (filastrocche, canti, litanìe, etc.) - Formalizzazione della narrativa di tradizione orale non cantata (blasoni, proverbi, fiabe, aneddoti, leggende, etc.) - Formalizzazione dei saperi di tipo tradizionale (saperi della mano o tecnici, saperi terapeutici, saperi magici, etc.)

tra Storia, antropologia e militanza politica 1c La Storia dal Basso: tra Storia, antropologia e militanza politica ANNI ’60-’70: La voce dei “vinti” rappresenta l’“umana e dimenticata storia” valorizzata da intellettuali organici (i.e. campagne di rilevazione coordinate da Alessandro Portelli, Luisa Passerini, Gianni Bosio, Nuto Revelli, Franco Ferrarotti, Pietro Clemente, etc.) - Formalizzazione del vissuto (storie di guerra, storie di lotta di classe; storie dal mondo operaio; storie dal mondo contadino; storie di donne e di femministe)

nuovo genere della narrativa di tradizione orale 1d La Storia di Vita: nuovo genere della narrativa di tradizione orale ANNI ’80-’90: La vita della gente comune come patrimonio collettivo, come risorsa sociale da conservare, da valorizzare e da divulgare (i.e. campagne di rilevazione coordinate da Franco Ferrarotti, Pietro Clemente, Clara Gallini, Valeria Di Piazza, etc.) - Formalizzazione della “testimonianza autobiografica” (storie di vita o biofonie, storie di vita familiare e comunitaria, storie di vita di oggetti, etc.)

-conservare il mondo “non scritto” salvando dall’oblio le umane e GLI OBIETTIVI ETICI -conservare il mondo “non scritto” salvando dall’oblio le umane e dimenticate storie e le culture minoritarie - restituire la voce ai marginali, ai mille volti dell’umanità, valorizzando la loro memoria come risorsa sociale collettiva e come patrimonio condiviso. GLI OBIETTIVI CONOSCITIVI -usare il documento orale come fonte in assenza di documenti scritti (uso contenutistico) -valorizzare il documento orale come performance comunicativa (uso simbolico-rappresentativo)

2- Implicazioni analitico-interpretative Verità Narrativa Verità Storica CONTRO Riconoscere nella testimonianza (storia orale o storia di vita) la forma narrativa attraverso la quale il ricordo viene esteriorizzato

CRITERI ANALITICI-INTERPRETATIVI A- Le istanze paradigmatiche (il contesto di rilevazione; la costruzione del discorso) B- Le istanze rappresentative (genere, stile, retoriche, aneddoti, finalità) C- Il contesto dialogico (legame intersoggettivo tra coautori e pubblico fruitore ) D- Le caratteristiche soprasegmentali (gestualità, toni, silenzi, imbarazzi, etc.)

3- I Documenti Orali: produzione, uso e consumo A- INCHIESTA TEMATICA SEMI-APERTA (ricerche con obiettivi conoscitivi circoscritti, finalizzate alla ricostruzione di stili di vita, di eventi micro-storici, etc.) B- INCHIESTA SU QUESTIONARIO (ricerche con obiettivi contenutistici specifici – . inchieste sulle tecniche artigianali, sulla toponomastica, sui saperi naturalistici, sulla narrativa di tradizione orale, sul ciclo di vita, sul calendario agricolo, etc.) C- INCHIESTA APERTA (ricerche con obiettivi simbolico-rappresentativi –i.e. le storie di vita)

A- INCHIESTA TEMATICA SEMI-APERTA L’inchiesta tematica semiaperta può essere utilizzata in diversi contesti di ricerca. Prevede la formalizzazione scritta di domande semistrutturate, finalizzate alla rilevazione di informazioni connesse ad argomenti circoscritti. L’ordine delle domande può variare sulla base del contesto dialogico specifico. Il ricercatore può decidere se usare o meno lo schema scritto come dispositivo mnemonico da sottoporre all’informatore

Quali sono le pietanze preparate e consumate la domenica? . Per esempio: “La tradizione alimentare festiva, la tradizione alimentare quotidiana” Quali sono le pietanze preparate e consumate la domenica? Chi le prepara? Come e quando? Quali sono le pietanze preparate in occasione dei compleanni? Quali sono le pietanze preparate in occasione della festa patronale? Quali sono le pietanze preparate in occasione del Natale?

B- INCHIESTA SU QUESTIONARIO (fac simile) L’inchiesta su questionario viene usualmente utilizzata quando gli obiettivi conoscitivi della ricerca sono definiti a priori. Prevede la formalizzazione scritta di domande strutturate, finalizzate alla rilevazione di informazioni connesse ad argomenti circoscritti. L’ordine delle domande può eccezionalmente variare sulla base del contesto dialogico specifico, ma nessuna domanda può essere tralasciata. Il ricercatore preferibilmente deve usare lo schema scritto come dispositivo mnemonico da sottoporre all’informatore.

“L’uso terapeutico delle piante selvatiche” Per esempio: “L’uso terapeutico delle piante selvatiche” Usa le piante selvatiche utilizzate a scopo terapeutico? Quali piante? Quali sono i nomi locali? In quale periodo dell’anno avviene la raccolta? Quale parte della pianta viene usata? Come viene preparata? Come viene somministrata? Quale malattia guarisce? Ogni quanto viene somministrata?

C- INCHIESTA TEMATICA APERTA L’inchiesta aperta viene usualmente utilizzata quando gli obiettivi conoscitivi della ricerca sono definiti ma non circoscritti; e/o quando il rilevatore vuole compiere un’inchiesta preliminare prima di concentrarsi sugli argomenti specifici della ricerca; e/o quando il focus della ricerca corrisponde alla rilevazione di testimonianze autobiografiche (o storie di vita) Non prevede la formalizzazione scritta di domande strutturate, ma la formalizzazione di un canovaccio tematico, che il ricercatore può decidere di non osservare sulla base del contesto dialogico specifico.

“Interventi per salvare la memoria della campagna di Russia” Per esempio: “Interventi per salvare la memoria della campagna di Russia” Può raccontare cosa ricorda della guerra? Quale fu la sua esperienza? Quali ricordi conserva della Russia?

4. I Documenti Orali: catalogazione, trascrizione e archiviazione -La schedatura (descrizione del documento dalla preparazione alla rilevazione formalizzata) -La schedatura dei Beni Patrimoniali Immateriali (modello BDI) -La trascrizione per nuclei tematici (estrapolazione e valorizzazione delle informazioni) -La trascrizione integrale (il detto) -La trascrizione integrale combinata (contestualizzazione e valorizzazione dell’evento comunicativo, del detto e del non detto)

5. I Documenti Orali: rappresentazioni - rappresentazione scritta dei documenti entro una forma narrativa “realista” -rappresentazione scritta dei documenti entro una forma narrativa “dialogica” - rappresentazione scritta dei documenti come genere narrativo autonomo rappresentazione visiva dei documenti - rappresentazione “ipertestuale” dei documenti

6. I Documenti Orali: la ricaduta PROBLEMI DI “ETICA PROFESSIONALE” - L’essenzializzazione e la reificazione dei contenuti -La generalizzazione dei contenuti -Il Diritto alla Privacy (il consenso informato /liberatoria) -La non identificazione -L’uso pubblico e l’abuso letterale -La spettacolarizzazione

7- Le forme di restituzione 1- rielaborazione scritta delle fonti entro una forma di rappresentazione “realista” 2- rielaborazione scritta delle fonti entro una forma di rappresentazione “dialogica” 3- rielaborazione scritta della fonte come genere narrativo autonomo 4- rielaborazione testuale, il video etnografico 5- rielaborazione “ipertestuale”, la produzione di dvd