Una prima introduzione al corso

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Transcript della presentazione:

Una prima introduzione al corso Culture politiche Una prima introduzione al corso

Componenti di una cultura politica Teoria politica (socialismo/marxismo, o socialismo democratico, liberalismo eccetera) Riferimenti sociali: lavoratori, classi medie, imprenditori come creatori di marcato e ricchezza, cittadini «esclusi» dai «politicanti», la nazione come destino nazionale ecc.) Realizzazioni e conquiste sociali ed economiche: libero mercato o mercato regolato, welfare e per quali finalità Modalità organizzative: partito di massa radicato, partito popolare di classi medie, partito notabilare, partito d’opinione, partito pigliatutto, partito «liquido» delle primarie ecc. Modelli partecipativi: partecipazione costante dei militanti e/o «democrazia dei partiti», aggregazioni intorno a notabili, democrazia referendaria, finanziamento diffuso o per grandi somme, democrazia diretta e oggi «telematica»

Teoria politica Una teoria politica: socialismo (marxista o utopistico, a sua volta socialismo rivoluzionario oppure gradualista): il problema principale sono le diseguaglianze fra lavoratori e capitale (più ancora che imprenditori/salariati) Liberalismo: moderato o conservatore, a volte radical progressista e democratico: i diritti preesistono alla società politica. Gli individui vi entrano per salvaguararli. Ergo Stato minimo o comunque non Stato regolatore Eccezione «Liberals» Usa: welfare e giustizia sociale per realizzare la democrazia e battere le rivolte totalitarie (contro fascismo, nazismo e agitazione comunista nella crisi 1930) Nazionalismo ecc.: Nazionalismo democratico (Mazzini) le nazioni hanno un ruolo storico/identità, liberati da oppressioni esterne/non nazionali i popoli sono pacifici e per forza repubblicani e democratici Fascismo-Nazismo: esistono gerarchie fra popoli, i più forti devono dominare gli altri.

Un riferimento sociale: Socialismo democratico: lavoratori e classi medie a reddito fisso; insegnanti e lavoratori del welfare, intellettuali - Sinistra radicale: «avanguardia» e scissionisti, spesso intellettuali o quadri politici professionali Liberali e conservatori: classi medie borghesi, professionali e imprenditoriali; tecnici e alti dirigenti, più raramente intellettuali Neopopulisti: esclusi o svantaggiati dalle decisioni politiche e dalle elites al potere, oppure indignati per tali decisioni (indignados=Podemos) - Tornare al popolo «autentico» Nazionalisti: ufficialmente nessuno, la nazione nel suo insieme. Esclusi da un potere dominante «straniero», contrari alle vecchie monarchie potenze non nazionali dominanti. - Ma anche (Fascismo prima fase): soggetti inquieti ed estremi, ribelli verso le classi politiche socialisti e liberali scettiche verso la Prima Guerra mondiale, combattenti a disagio

Una modalità organizzativa: Socialismo: partito di massa, alleanza con i sindacati, partito «della classe» (non solo di classe) Liberalismo conservatore e/o democristiano moderno: partito popolare (quasi di massa) ma «della classe media», o rurale. Partito popolare ma non proletario Liberalismo originario: partito dei notabili Liberalismo progressista: partito di opinione (progressista) e/o notabilare Radicalismo di sinistra: partito militante di quadri e/o di opinione ma ideologizzato Nazionalismo/fascismo: partito del capo carismatico e delle mobilitazione di massa (non democrazia di massa) Neo-Populismo: capo carismatico come «megafono» del popolo, democrazia diretta (M5S),

Culture e obbiettivi politici (welfare) Socialismo democratico: rafforzare lavoratori e classi medie nel rapporto con il capitalismo. Parità capitale/lavoro. Evitare il lavoro con sfruttamento: redditi di disoccupazione, sanità, scuola pubblica per tutti Il welfare che rafforza il singolo lavoratore rafforza il movimento dei lavoratori Liberalismo: mantenere le persone in vita mentre passano da un lavoro all’altro (il mercato decide cosa e come) Liberalismo progressista: alcuni diritti sociali per potere essere compiutamente cittadini democratici (istruzione, sanità) Ordoliberismo: un welfare per mantenere ordine sociale nel mercato, non per la parità capitale-lavoro Nazionalismo: un welfare della comunità nazionale Neopopulisti/nazionalpopulisti: dipende: reddito di cittadinanza? Oppure «prima gli italiani», prima gli svedesi ecc.

Culture e obbiettivi politici (istituzioni) Socialismo democratico: democrazia costituzionale per garantire la presenza e il protagonismo delle masse di lavoratori e classi medie sindacalizzate Di solito sono per un accentuato Parlamentarismo (e proporzionalismo): le elezioni non esauriscono la democrazia. La forza organizzata del lavoro come fattore sui lavori parlamentari/governi a prescindere dal colore dei governo Liberali: al principio libertà fondamentali elitiste. - Poi (liberali progressisti, democritiani-popolari ecc.) per garantire le libertà fondamentali (al principio elitiste) finiscono per riconoscere l’inevitabilità della democrazia parlamentare - Ordoliberalismo: democrazia e costituzione in base a regole ordinanti: bassa inflazione, basso debito pubblico, welfare limitato ecc. Nazionalismo fascista: nessuna democrazia «tutto è nello Stato, nulla fuori dallo Stato» come rappresentante unico dei destini della nazione - Camera delle corporazioni: non elettiva, capitale e lavoro di ogni settore rappresentano questo settore e non interessi distinti e confliggenti

Culture e radicamento/democrazia Socialismo democratico: classi lavoratrici e popolari come «movimento» Le componenti di una sub-cultura politica: scuole di politica, infomrazione autonoma, cooperative, feste popolari di autofinanziamento, associazioni ricreative e sportive Big money in smalls sums: bilanciare con l’organizzazione la potenza economico- mediatica avversaria Liberalismo moderato e conservatore: Notabilato con risorse proprie oppure «big money in big sums» - Cristiano democratici: Partito popolare delle classi medie con donazioni non elitiste, associazionismo filo religioso ecc. (Democrazia Cristiana) Partito di opinione liberal-radicale: inserimento nei media con battaglie democratico-liberali, diritti civili eccetera, grandi personalità intellettuali Neo-populisti: mobilitazione mediatica del «popolo autentico» oppure democrazia telematica

Partiti-cartello Con il finanziamento pubblico dei partiti e le regole tecnocratiche (pareggio di bilancio, bassa inflazione, mercati globali della finanza, regole UE) I partiti classici tendono a distinguersi poco come radicamento Minore distinzione fra «subculture»: DC vs Psi, Conservatori vs Laburisti, Socialdemocratici vs Liberali-democristiani. Differenze tuttavia persistono Si rafforzano i neo-populismi o nuove soluzioni di «ritorno alla vocazione popolare» Nel socialismo democratico: UK Corbyn (nel Labour storico) nei Pasi Bassi PS contro PvdA (vecchi laburisti) Grecia Syriza vs Pasok ecc. Neopopulismi: Podemos progressista, M5S non classificabile (falliscono sia destra sia sinistra), Nazionalpopulisti (Lega, Le Pen, Sverigedemokraterna) anti-immigrati e xenofobi (non razzismo puro fascista)