Skylab : una finestra sul cosmo

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Raccolta dati Set up esperimento di diffrazione
Advertisements

Microscopio Elettronico a Scansione
Onde 10. I raggi luminosi (I).
STRUMENTAZIONE PER SPETTROFOTOMETRIA
Ottica geometrica La luce incide sugli specchi o attraversa le lenti
II Prova di recupero del corso di Fisica 4 A.A. 2000/1
LEZIONI DI OTTICA.
Prova di esame del corso di Fisica 4 A.A. 2010/11 19/9/11 NOME………….....…. COGNOME…………… ……… ) Un sottile foglio metallico separa da.
Test di Fisica Soluzioni.
Ottica geometrica. I raggi di luce Un raggio di luce è un fascio molto ristretto che può essere approssimato da una linea sottile. In un mezzo omogeneo,
Ottica geometrica Specchi e lenti.
Principio di Fermat Il percorso fra due punti preso da un raggio di luce è quello che è attraversato nel minor tempo. La legge della rifrazione deriva.
Lez. 20 – Specchi e lenti 1 Prof. Giovanni Mettivier.
1 Esercizio n. 1 Una fibra ottica cilindrica, delimitata da due sezioni ortogonali al suo asse e costituita da un materiale di indice di rifrazione n =1.63,
13/11/
Struttura, Storia e Utilizzo
Gli assiomi della relatività ristretta
Dati caratteristici La Luna ed i suoi movimenti •Raggio medio: 1738 km
Cosa c’è in un un quadrato di un centimetro di lato nel cielo del planetario?
Uno sguardo all’Universo
Interferometro di Michelson e
LA TABELLA PERIODICA DEGLI ELEMENTI
Struttuta interna della Terra
02 – La radiazione elettromagnetica
Riflessione e rifrazione con lenti e specchi
TELESCOPIO Esposito Alessandro Perrotta Gioacchino Scaglione Ruben
MERCURIO. MERCURIO ASTRONOMIA Mercurio è il pianeta più interno del sistema solare e il più vicino alla nostra stella, il Sole. La superficie di Mercurio.
Università degli Studi di Napoli
immagini di lenti e specchi
13/11/
MOD. 1: Grandezze e misure
Onde elettromagnetiche
Fibre Ottiche Classe V Tele a. s
MONITORAGGIO DELLA RADIAZIONE SOLARE ULTRAVIOLETTA
Luce ed onde elettromagnetiche
Lezione 2: onde elettromagnetiche
RADIAZIONI.
LEGAMI COVALENTI Presi due elementi elettronegativi (due non metalli) supponiamo che si possa formare una coppia ionica. Per compensare 711 KJ i due ioni.
Gli otto pianeti del sistema solare
STORIA DELLA TERRA E SUE DINAMICHE
Usare schermo completo – cliccare quando serve
13/11/
ASSIOMI DELLA RELATIVITA’ RISTRETTA
ASSIOMI DELLA RELATIVITA’ RISTRETTA
LA LUCE PARTE 1.
LE FIBRE OTTICHE Dileo e Perrone.
Le onde elettromagnetiche
Skylab : una finestra sul cosmo
Una introduzione allo studio del pianeta
L’Atmosfera.
Ricerca di: Ottaviano Roberta Classe 1° C A.S. 2008/09
Una introduzione allo studio del pianeta
FOTOVOLTAICO LA RADIAZIONE SOLARE.
Gli elettroni nell’atomo
Le stelle e l’evoluzione stellare
La Via lattea vista dal Sistema Solare
Evoluzione cosmica - stellare
Dati caratteristici La Luna ed i suoi movimenti •Raggio medio: 1738 km
Il cilindro DEFINIZIONE. Si dice cilindro il solido generato dalla rotazione completa di un rettangolo attorno ad uno dei suoi lati. Analizzando la figura.
La Terra e il paesaggio Dinamiche della geosfera
Diffrazione.
ANALISI SPETTROSCOPICA
II Prova in itinere corso di Fisica 4 21/4/2006
Acustica degli ambienti chiusi
CLASSI III LA FUSIONE NUCLEARE.
Propagazione del suono in ambiente esterno
Fisica: lezioni e problemi
Acustica degli ambienti chiusi
1.
Laboratorio del 6 maggio 2012
Transcript della presentazione:

Skylab : una finestra sul cosmo Liceo Majorana - Desio Liceo Fermi - Alghero Palestra della Scienza - Faenza Società Astronomica Italiana

TELESCOPIO A RAGGI X

Perchè è stato progettato? L’obiettivo dei fisici, dopo la scoperta dei raggi X, è quello di rilevarne sorgenti al di fuori del Sistema Solare. Inizialmente le prime osservazioni del cielo in raggi X furono fatte con semplici contatori Geiger. Essi non forniscono immagini ma solo l'intensità e la direzione approssimata del cielo da cui proviene il segnale rilevato.

I progettisti Giacconi propone il progetto alla NASA ma questa non è interessata. Inizialmente sceglie quindi di fabbricare contatori simili a quelli Geiger, ma aumentandone la sensibilità. Riccardo Giacconi e Bruno Rossi nel 1960 pubblicano la descrizione del loro progetto sul telescopio a raggi X. Riccardo Giacconi Bruno Rossi

Qual è il problema? I raggi X vengono riflessi solo se colpiscono uno specchio con un angolo di incidenza di circa 1°. Quanto più energetica è la radiazione X che si vuole riflettere con questa tecnica, tanto più l'incidenza della radiazione sullo specchio deve essere radente.

La riflessione Raggi provenienti da una sorgente a grande distanza arrivano sulla Terra paralleli tra loro. In un fascio incidente di raggi paralleli, essi vengono fatti convergere in un punto, detto fuoco (F) in seguito alla loro riflessione su un paraboloide, il cui asse sia parallelo al fascio incidente.

La riflessione per i raggi x La proprietà prima citata vale anche per i raggi X, ma, come già detto, la loro incidenza deve essere radente lo specchio. Perciò, invece di utilizzare la regione della parabola vicina al vertice, si usano le pareti, che formano con il fascio incidente un angolo piccolo quanto è necessario.

Per migliorare le prestazioni di questi specchi, si aggiunge poi una seconda superficie riflettente (iperboloide), anch'essa ad incidenza radente. Ciò permette di ridurre la lunghezza focale e le dimensioni dello strumento.

Un ulteriore problema Dato il piccolo angolo tra la superficie dello specchio ed il fascio incidente, la maggior parte della radiazione che arriva dal cielo si perderebbe nel ‘buco’centrale. Per aumentare l'area di raccolta si usano allora più specchi concentrici con lo stesso fuoco, uno dentro l'altro, che mettono a fuoco i raggi incidenti tutti nello stesso punto.

La lavorazione degli specchi La lavorazione di questi specchi è estremamente complessa: le irregolarità superficiali devono essere di dimensioni minori della lunghezza d'onda del raggio che riflette. Nel caso dei raggi X, le lunghezze d'onda sono mille volte minori di quelle della luce visibile, e quindi gli specchi per raggi X devono essere molto più lisci.

Il processo Si utilizza un mandrino di alluminio rivestito di uno strato di un decimo di millimetro di nichel, depositato sull’alluminio attraverso un processo chimico. Il mandrino così preparato viene sagomato fino a ottenere il profilo parabolico o iperbolico desiderato. Il mandrino viene inserito in un crogiuolo con della polvere d’oro. Il sistema viene riscaldato attraverso un bombardamento di elettroni, fino ad ottenere l’evaporazione della polvere. Gli atomi d’oro si depositano sulla superficie del mandrino, formando un sottile strato di circa 100 miliardesimi di metro.

Lo strato di oro è rivestito di un ulteriore strato di nichel attraverso un bagno elettrolitico fino al raggiungimento dello spessore desiderato (0,1 – 1,0 mm). L’ultima fase è la separazione dello strato dal mandrino, ottenuta raffreddando quest’ultimo: infatti il coefficiente di espansione termica dell’alluminio è circa il doppio di quello del nickel e con il raffreddamento si crea una piccola intercapedine che permette la separazione dello specchio.

È lo strato d’oro rinforzato da quello di nickel che costituisce lo specchio. La superficie d’oro ha la funzione di riflettere i raggi X. Il rivestimento di nichel serve a dare consistenza meccanica al sottile strato di metallo prezioso. L’oro viene usato perché ha densità molto elevata il che permette la riflessione dei raggi x anche di energia relativamente alta.

GARIBOLDI ANDREA GIUFFRE’ RICCARDO PELUCCHI TOMMASO