IL NEOCLASSICISMO
IL NEOCLASSICISMO corrente artistico-letteraria nata nella seconda metà del 1700 e durata fino ai primi due decenni dell’Ottocento prima nelle arti figurative, poi nella letteratura e nella cultura recupero di ciò che è classico e antico in genere
Essa fu elaborata dall’archeologo e storico dell’arte tedesco Johann Joachim Winckelmann (1717 – 1768)
Scavi archeologici avvenuti ad Ercolano nel 1738: emersero opere che offrirono una nuova visione dell’arte greco-romana Winckelmann esaltò le qualità delle statue greche
Winckelmann idealizzò l’arte classica sostenne che quell’arte rappresentava la bellezza ideale: con le sue forme armoniose, esprimeva un nobile dominio sulle passioni, una “quieta grandezza” e una “nobile semplicità”, simboli dell’armonia spirituale
Nell’arte classica, infatti, l’intelletto dominava sui sensi, il bello veniva preservato da ogni passione eccessiva e dalle imperfezioni della natura e della storia, veniva proiettato in una dimensione ideale
scopo della poesia e dell’arte è dunque la contemplazione della bellezza ideale, intesa come trasfigurazione della realtà in immagini di bellezza perfetta, non turbata dalle passioni, fatta solo di armonia di forme, colori e suoni
Ci sono stati altri classicismi in precedenza (esempio Umanesimo, 1400): gli intellettuali tentavano di recuperare l’antico, visto come sorgente di grande splendore e grandezza Alla base stava l’idea che la perfezione, nell’arte e nella vita, fosse già stata raggiunta dagli uomini di alcune grandi civiltà passate: per recuperare una simile perfezione sarebbe quindi stato necessario ritornare al loro esempio
Differenza: gli umanisti si erano avvicinati ai classici per staccarsi dai modelli del Medioevo, cercavano di fare propri i valori e i comportamenti degli antichi perché li ritenevano ancora attuali, perché li vivevano come risposta ai problemi del proprio tempo
Invece… Il Neoclassicismo vede l’arte classica come bello ideale, ma proposto come canone eterno, fuori dal tempo, quindi sente il netto distacco dalla propria epoca
Il Neoclassicismo del 1700 nacque come reazione agli abusi del barocco: i classici antichi vennero visti come modelli di naturalezza, razionalità, spontaneità le opere della scultura e dell’architettura greca furono considerate modelli di serietà morale e di dominio su istinti e passioni
Il Neoclassicismo identificò negli autori dell’antichità greca e latina quelle qualità classiche di armonia, misura, equilibrio, che si intendevano recuperare per il presente
Questa ricerca di chiarezza e razionalità accomunò Illuminismo e Neoclassicismo, ma senza una ricerca di utilità Armonia, equilibrio e misura erano le regole per fare una nuova arte, insieme all’elaborazione della teoria del bello ideale
I poeti neoclassici non devono inserire nelle loro opere i fatti della storia, ma le leggende e i personaggi della mitologia Si diffonde poi il mito della Grecia antica, vista come un mondo perfetto: questo mondo idealizzato suscita un sentimento di forte nostalgia, il rimpianto verso ciò che non poteva essere riportato in vita
In primo luogo la letteratura neoclassica cerca di ottenere l’eleganza delle forme, l’assoluto controllo della forma stilistica per questo è preferibile la poesia, che consente una maggiore attenzione formale
predilige i temi mitologici, più lontani dall’attualità predilige i temi mitologici, più lontani dall’attualità. In realtà, però, l’attualità c’è, ma travestita in forme antiche, secondo il precetto del poeta francese Andrea Chènier: “Su pensieri nuovi facciamo versi antichi”
perifrasi (giri di parole) e vengono usati moltissimo i patronimici, tipici delle opere classiche (il patronimico indica il personaggio attraverso il nome di suo padre; per es. “il pelide Achille” significa Achille figlio di Peleo)
Il maggior rappresentante del neoclassicismo italiano è Vincenzo Monti.