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Heidegger Gadamer Vattimo

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Presentazione sul tema: "Heidegger Gadamer Vattimo"— Transcript della presentazione:

1 Heidegger Gadamer Vattimo
Estetica 900 Heidegger Gadamer Vattimo 18/09/2018 prof.ssa Gloria Sica

2 HEIDEGGER Saggio su “L’origine dell’opera d’arte”:
L’opera d’arte viene definita da Heidegger “una cosa fabbricata”; nel mondo possiamo distinguere tre tipi di cose: le cose presenti in natura, le cose come strumenti prodotti dall’uomo e le cose come opere d’arte. “Nell’opera d’arte la verità dell’ente si è posta in opera”, cioè nell’opera d’arte si dà un disvelamento dell’essere dell’essente privo di strumentalità (tecnica). 18/09/2018 prof.ssa Gloria Sica

3 Arte e Verità Dunque, per Heidegger, l’opera d’arte è rivelatrice dell’essere ( come la logica? Più della logica? ). Nell’opera d’arte non si realizza il commercio con la cosa, ci si apre ad essa per ascoltare il suo richiedere. “Quando il produrre produce l’aprimento dell’ente, la VERITA’, il prodotto è un’opera. Un tal prodotto è il fare dell’arte”. 18/09/2018 prof.ssa Gloria Sica

4 Le scarpe di Van Gogh La riflessione che Heidegger compie sull’arte evidenzia un diverso processo conoscitivo e permette di esprimere la possibilità di un rapporto tra l’uomo e le cose che non si esaurisca nella mera “utilizzabilità”. Attraverso l’arte possiamo “uscire” dal mondo tecnicizzato. 18/09/2018 prof.ssa Gloria Sica

5 GADAMER Gadamer riprende Heidegger e sottolinea che l’esperienza artistica non si può ricondurre alla soggettività dell’artista o a quella del fruitore. Ciò che è in gioco nell’opera d’arte è il rapporto dell’artista e del fruitore con l’evento artistico, con quel suo particolare linguaggio che modifica coloro che ne vengono investiti. Ermeneutica=ontologia: “L’essere che può venire compreso è il linguaggio”. 18/09/2018 prof.ssa Gloria Sica

6 “Verità e metodo” Scrive Gadamer: “L’essere dell’opera d’arte non è un in-sé, che si distingua dalla sua esecuzione o dalla contingenza del suo modo di presentarsi”. “Parliamo di un linguaggio dell’arte, così come di un linguaggio della natura, o più in generale di un linguaggio che le cose stesse parlano. Il concetto di “affinità” indica uno stare in rapporto con la “cosa” e insieme con una “tradizione” di cui la cosa possa parlare. 18/09/2018 prof.ssa Gloria Sica

7 VATTIMO Seguendo la grande lezione di Nietzsche e Pareyson, Vattimo ritiene l’arte un evento ontologico. (Il processo artistico organizza in forme sempre nuove il mondo). Ma anche l’estetica va inserita all’interno del “pensiero debole”: non c’è metafisica. La cd. “esperienza di sant’ Ivo” per Vattimo ci fa capire bene cos’è l’esperienza estetica. 18/09/2018 prof.ssa Gloria Sica

8 CROCE “L’arte è visione o intuizione. L’artista produce un’immagine o fantasma; e colui che gusta l’arte volge l’occhio al punto che l’artista gli ha additato, guarda per lo spiraglio che colui gli ha aperto e riproduce in sé quell’immagine”. (“Breviario di estetica”, 1912). 18/09/2018 prof.ssa Gloria Sica

9 Una sintesi Nell’arte avviene, per Croce, una sintesi tra sentimento e immagine. L’arte è intuizione pura, lirica, fantasia. Essa è autonoma e indipendente dalla morale e dalla filosofia. “Il sentimento senza l’immagine è cieco, e l’immagine senza il sentimento è vuota”. L’intuizione si oggettiva in immagini concrete: parole, suoni, colori. 18/09/2018 prof.ssa Gloria Sica

10 “Homo nascitur poeta” Per Croce c’è una stretta relazione tra intuizione comune e intuizione estetica, tra genio artistico e uomo comune, tra linguaggio e poesia. Esiste solo una differenza di intensità espressiva, e questo rende possibile la corrispondenza con l’animo del genio artistico per coloro che hanno affinato il proprio gusto estetico. 18/09/2018 prof.ssa Gloria Sica


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