REPORT 2016 IV con dati aggregati.

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REPORT 2016 IV con dati aggregati

Metodi Dati aggregati Dati minimi di incidenza, prevalenza e mortalità, Formato «breve»: set minimo di dati aggregati compatibile con richieste Registro EDTA, Formato «lungo»: espansione delle categorie di età a cadenza quinquennale con troncatura a 20 e 85 anni Architettura di dati attualmente disponibile per poche regioni Ripresa di dati disaggregati appena possibile da registri regionali autorizzati e da Registro della MRC, istituito e in corso di definizione con CNT presso ISS.

Caratteristiche dei dati Dati completi (dialisi e trapianto) Calabria Emilia Romagna Friuli Venezia Giulia Liguria Piemonte + Valle D’Aosta Puglia Sicilia Veneto

Copertura Incidenza: 77% (nel 2015 96%) Prevalenza: rimane il problema dei trapiantati, attualmente disponibili per 7 regioni in formato lungo Mortalità: disponibile per tutte le regioni, ma elaborabile compiutamente solo in 7. Copertura

Incidenza

PRD IRR p GN 1,003 0.031 PKD 1,004 <0.0001 DM 1 NS HT 1,005 Altre 1,01

Aspetti fondamentali L’incidenza in RRT aumenta in Italia fino al 2011, poi tende a diminuire in modo significativo. La variabilità regionale è ampia, i fattori che possono spiegare questa variabilità sono la proporzione di anziani che accedono alla RRT e il contributo di malattie renali primitive diverse dal diabete. Le regioni che hanno un’incidenza significativamente differente rispetto all’Italia sono il Veneto, la Toscana (inferiore), la Sicilia e le Marche (superiore). La distribuzione delle malattie primitive che portano all’ESRD è stabile, soprattutto per quanto riguarda diabete (20%), GN (10%) e PKD (7%). L’incidenza di pazienti in DP sta aumentando, sia pur con intensità diversa, in tutte le regioni italiane.

Prevalenza

Stima del numero di pazienti in RRT in Italia nel 2016 Trattamento N° pazienti Dialisi extracorporea 45926 Dialisi peritoneale 3027 Trapiantati 17275 Totale in RRT 66227

Mortalità

Mortalità per malattia = anni di vita persi

I dati disponibili consentono un’analisi della mortalità solo in termini di frequenza e tassi, non uno studio della sopravvivenza. Il Global Burden of Disease study ha sviluppato una misura chiamata standard expected years of life lost (YLL). YLL confronta l’età di morte con una curva indipendente standardizzata di vita attesa, tenendo quindi conto della mortalità propria della popolazione e dell’effetto aggiuntivo determinato dalla malattia. Permette inoltre di pesare l’età in cui avviene l’evento, dando il giusto peso alle morti premature. Aspetti metodologici

Calcolo di YLL Le morti e la popolazione sono stati divisi in 18 classi di età, 01 L’età media di morte per ogni classe è stata calcolata per identificare l’attesa di vita standardizzata per l’intervallo di età, 02 Il numero di morti per l’attesa di vita dell’intervallo fornisce gli anni di vita persi per l’intervallo, che vengono pesati per età. 03 Si calcolano infine a) la media degli anni di vita persi a causa della condizione patologica (nel nostro caso per RRT, HD, PD e TX) e 04 il tasso standardizzato per età per 100000 persone per anno, sia per la popolazione generale che per la popolazione in RRT. 05

Risultati RRT HD PD TX Morti 3140 2663 182 116   RRT HD PD TX Morti 3140 2663 182 116 Anni di vita persi (YLL) 44710,74 35626,55 3684,019 3206,073 Contributo per trattamento (%) 100 81,7 6,7 6,6 Anni di vita persi in media (aYLL) 10,8 10,3 12,4 19,2 Tasso di anni vita persi in RRT per 100 py 57,5 35,8 6,8 Tasso di anni vita persi per popolazione generale per 100000 py 128,1 103,3 8,9 11,3 Popolazione 26031 Popolazione generale 23277488 Regioni: Calabria, Emilia R, Friuli VG, Liguria, Puglia, Sicilia, Veneto

YLL HD Coef t p Età 0,048 1,76 ns Diabete 0,037 3,03 0,013 Cardiopatia -0,003 -0,42 IPA 0,014 1,06 MVP -0,064 -2,1 MCV -0,048 -1,91

La maggior parte degli anni di vita persi è dovuta ai pazienti in HD. Considerando il singolo paziente, perde più anni di vita un trapianto di un dializzato, perché muoiono mediamente pazienti più giovani. Il tasso di perdita di anni di vita è elevato per i dializzati, basso per i trapiantati (i primi muoiono molto di più) Il tasso di perdita di anni di vita è trascurabile per la popolazione generale. Il maggior numero di anni di vita persi è dato da pazienti in dialisi di età compresa tra i 50 e i 70 anni edè associato alla presenza di diabete. Discussione

Considerazioni conclusive: incidenza e prevalenza La prevalenza di trapiantati è molto variabile tra le regioni, raggiunge livelli soddisfacenti solo in Friuli, Marche e Trentino (nota; < 1,5 milioni di popolazione). La dialisi peritoneale sta aumentando lentamente in quasi tutte le regioni, mentre il trapianto pre-emptive è praticamente assente (solo in Piemonte e Veneto arriva al 4% degli incidenti. L’incidenza è in rapporto con l’età avanzata, la base è costituita dai diabetici e le altre malattie renali spostano in alto il livello, in base alla loro presenza. Rimane molto elevata in alcune regioni, tra queste un’attenzione particolare dovrebbe essere rivolta alle Marche, dove si raggiungono livelli paragonabili con gli USA. L’incidenza di RRT è in riduzione dal 2011 in poi. Considerazioni conclusive: incidenza e prevalenza

Considerazioni conclusive: mortalità La mortalità in dialisi è molto elevata (17%). La mortalità è più elevata nelle regioni ad alta incidenza (popolazioni più malate? Offerta della dialisi a pazienti molto fragili?) La mortalità è soprattutto dovuta a pazienti in emodialisi, di età compresa tra i 50 e 70 anni, preferibilmente diabetici. I pazienti in dialisi perdono molti anni di vita, ma l’effetto sulla mortalità della popolazione generale è molto modesto. Considerazioni conclusive: mortalità