I GOVERNI DELL’ITALIA UNITA DALLA DESTRA STORICA ALLA SINISTRA STORICA
IL GOVERNO DELLA DESTRA STORICA – LE TASSE Dal 1861 al 1876 la Destra storica è al governo. Deve affrontare il problema del risanamento del debito pubblico. Decide di aumentare le tasse ma non ottiene i risultati sperati a causa dell’evasione fiscale. Impone la tassa sul macinato che è ineludibile e provoca molte rivolte. La politica fiscale della Destra permette di raggiungere il pareggio di bilancio ma blocca lo sviluppo dell’industria.
IL GOVERNO DELLA DESTRA STORICA – IL LIBERISMO Mentre la crisi economica internazionale costringe le nazioni a preferire il protezionismo al liberismo, la Destra storica in Italia mantiene vivo il liberismo. Liberismo: assetto istituzionale e politiche economiche che garantiscono la libertà del commercio internazionale (libero scambio), in opposizione al protezionismo. Protezionismo: politica economica che prevede aiuti pubblici ad alcuni segmenti produttivi, attraverso dazi che ostacolino o impediscano la concorrenza di prodotti stranieri sul mercato nazionale. (definizioni tratte dal Dizionario di Economia e Finanza Treccani, 2012)
LA SINISTRA STORICA Dal 1876 al 1896 la Sinistra storica è al governo. Nel 1878 muore Vittorio Emanuele II e diventa re Umberto I, che regna fino al 1900. I governi della sinistra sono formati da democratici, molti dei quali hanno partecipato alla spedizione dei Mille, come Francesco Crispi. Governo Depretis: vara la legge Coppino, che rende obbligatoria e gratuita l’istruzione elementare. Governo Crispi: abolisce la pena di morte, riconosce il diritto di sciopero, abolisce la tassa sul macinato, introduce il protezionismo, favorendo lo sviluppo industriale del Paese. Reprime le rivolte dei lavoratori (es. Fasci siciliani). Crolla con la disastrosa impresa coloniale in Etiopia.
RIVOLTE PER IL PANE 1898 Forte aumento del prezzo del pane Proteste ovunque, soprattutto a Milano con assalti ai forni, guerriglie urbane e barricate nelle strade. Il generale Fiorenzo Bava Beccaris ordina di sparare sulla folla con i cannoni; reprime così la rivolta. Bava Beccaris viene decorato con una medaglia al valore da re Umberto I ma viene poi assassinato da un anarchico, nel 1900, a causa della strage compiuta.