LA MACCHIA MEDITERRANEA: la fauna del territorio lametino

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Transcript della presentazione:

LA MACCHIA MEDITERRANEA: la fauna del territorio lametino A cura degli alunni della 2B EOA Guidati dalla prof.ssa Maria Carmela Lento Progetto ‘’ Scuola-Territorio’’

INDICE La fauna del nostro territorio Il cardellino La vipera La volpe Il riccio

La fauna del nostro territorio La vita animale è rappresentata, fra gli invertebrati, soprattutto dagli insetti, tra cui cicale, locuste, mantidi, lepidotteri, scorpioni e millepiedi. Tra i rettili abbiamo la biscia, le lucertole, la vipera e la testuggine comune che predilige zone aride e cespugliose. Numerose sono le specie di uccelli che trovano rifugio e nidificano nella macchia: tordi, capinere, cinciallegre, cardellini, verdoni, pernici, picchi, poiane  e ghiandaie. Ridotti sono i mammiferi: cinghiali, istrici, linci,ricci, volpi , etc.

IL CARDELLINO

ASPETTO Esso è un uccelletto dalla testa arrotondata, becco conico e appuntito, grandi occhi, ali appuntite e coda dalla punta lievemente forcuta. I cardellini presentano la mascherina facciale di colore rosso scuro, con una piccola banda nerastra che va dai lati del becco all'occhio. Dorso, fianchi e petto sono di colore bruno nelle popolazioni europee. Al centro del petto è presente una macchia circolare bianca, che si congiunge al bianco del ventre e del sottocoda. La coda è di colore nero, con presenza di un'ampia banda alare di colore giallo sulle copritrici.

ALIMENTAZIONE ll cardellino è un uccello dalle abitudini essenzialmente diurne, infatti passa la maggior parte della giornata alla ricerca di cibo, preferibilmente cardi, semi di acetosa, cicoria, romice, tarassaco, crespigno e girasole, oltre che dei semi di piante arboree a seme piccolo, foglioline, germogli, bacche e frutta matura.

HABITAT Il cardellino è molto adattabile e può essere osservato in una grande varietà di habitat con presenza di boschi non eccessivamente fitti, aree aperte erbose o cespugliose e fonti permanenti d'acqua dolce. Lo si trova pertanto in un'ampia forbice di ambienti che va dalla macchia mediterranea alla taiga, ai campi di taglio alle pinete, alle piantagioni ed ai gineprai. In Italia la specie è dffusa in tutto il territorio nazionale , risultando particolarmente vasta in Campania e Sardegna.

RIPRODUZIONE La stagione riproduttiva va da aprile alla fine di agosto. Le coppie cominciano a formarsi verso febbraio, coi due partner che vivranno a stretto contatto fino a settembre e anche dopo, aggregandosi generalmente al medesimo stormo. I maschi attirano le femmine cantando a squarciagola col becco aperto e le ali aderenti al corpo ondeggiando il corpo per corteggiarle. Le femmine ondeggiano a propria volta per segnalare interesse, accovacciandosi all'avvicinarsi del maschio e spostando lateralmente la coda per segnalare la propria disponibilità all'accoppiamento,

LA VIPERA Vipera aspis

ASPETTO L'aspide o vipera è  un serpente della famiglia Viperidae. Lunga al massimo 94 cm, (mediamente sui 60–65 cm.), presenta testa più o meno distinta dal collo, con l'apice del muso leggermente rivolto all'insù, ed occhi di dimensione media con la pupilla verticale ellittica. La coda è nettamente distinta dal corpo, caratteristica tipica della vipera e che la differenzia, tra le altre cose, dagli innocui colubridi. La colorazione varia a seconda dell'individuo dal nero (raro) alle varie tonalità di marrone, rossiccio e grigio e concede la possibilità al rettile di confondersi nell'ambiente in cui vive

ALIMENTAZIONE Si ciba di topi, lucertole e piccoli uccelli. Si tratta di un animale territoriale. È goffa, lenta nei movimenti ma in grado di reagire fulmineamente se calpestata o molestata. Il suo veleno è molto attivo nei confronti dei piccoli animali, dal momento che contiene sia neurotossine che emotossine, tuttavia raramente si configura mortale per l'uomo, pur richiedendo soccorso immediato e provocando effetti anche seri. A rischio sono prevalentemente i soggetti esposti alle reazioni allergiche, quelli emotivi, gli anziani ed i malati affetti  patologie  croniche, nonché i bambini.

HABITAT È il più comune viperide  italiano, presente in tutte le regioni ad eccezione della Sardegna, dove è presente la "sosia" Natrix maura, detta biscia viperina. La Vipera aspis vive in luoghi freschi ed assolati, prediligendo ambienti poveri di vegetazione, prati, pascoli e soprattutto pietraie.

RIPRODUZIONE La vipera aspis, insieme alle altre vipere presenti sul territorio italiano, è una specie vivipara. Si sviluppa, ovvero, una placenta primitiva che permette lo scambio di nutrienti tra il flusso sanguigno materno e l'embrione . Durante il periodo degli amori, che avviene in primavera, i maschi possono intraprendere delle lotte ritualizzate: essi sollevano le parti anteriori del corpo e le attorcigliano intorno al proprio rivale per valutare le reciproche forze.

LA VOLPE Vulpes vulpes

ASPETTO Questi animali possono misurare da 75 a 140 cm, per un peso che varia tra i 3 e gli 11 chili. Il colore spesso rossiccio , va dal giallo al marrone, a seconda degli individui e delle regioni. La gola, il ventre e l’estremità della coda sono bianche. La coda è lunga e folta, il muso è allungato e le orecchie sono triangolari ed estremamente mobili.

ALIMENTAZIONE Nonostante sia classificato come carnivoro la volpe è un animale onnivoro nonché grande opportunista. È in grado di cacciare prede di diverse dimensioni, da insetti di 0,5 cm di lunghezza a uccelli di 1,5 m di apertura alare. La sua dieta si basa su una grande varietà di specie: invertebrati, piccoli mammiferi, uccelli, uova e piccoli anfibi e rettili. Tra i vegetali particolarmente graditi ci sono i frutti di bosco e altri tipi di frutta. Possono anche nutrirsi di carogne e di qualsiasi cosa di commestibile incontrino.

HABITAT La volpe rossa è la più grande delle volpi propriamente dette e il carnivoro con l'areale più vasto, essendo presente in tutto l'emisfero boreale dal circolo polare artico al Nord Africa, il Nord America e l'Eurasia. È classificata come specie a rischio minimo dall'IUCN. Il suo areale si è espanso insieme a quello umano

RIPRODUZIONE Il periodo degli amori varia con la latitudine e per le nostre regioni ha luogo in inverno. La femmina partorisce dopo circa 7 settimane di gestazione, in una tana, da 3 a 5 piccoli che vengono allattati per un mese.Al termine di questo periodo iniziano ad assumere cibi solidi predigeriti dalla madre.

IL RICCIO Erinaceus europaeus

ASPETTO Tutti i ricci sono dotati di aculei, che sono peli modificati e resi rigidi dalla presenza di cheratina. In un adulto la loro lunghezza è circa 2/3 cm e il numero medio intorno a 5000. La tipica strategia di difesa dei ricci consiste nell'appallottolarsi spingendo gli aculei verso l'esterno. Tale protezione è utile anche in caso di caduta. Gli aculei, infatti, sono utilizzati dall'animale per attutire il colpo. Bisogna fare attenzione a non danneggiarli; sono, infatti, molto delicati soprattutto negli esemplari giovani . I ricci cuccioli pesano 150 grammi circa.

ALIMENTAZIONE Il riccio è un animale onnivoro. La sua dieta include insetti, lumache, rane, uova di uccelli e vari vegetali. Ama la frutta, i vermi e tutti gli animaletti che popolano il sottobosco. Può arrivare a mangiare uccelli di piccola taglia, topi e serpenti.

Le varie specie sono diffuse in Europa,Asia e Africa. HABITAT Le varie specie sono diffuse in Europa,Asia e Africa. Prediligono come habitat il sottobosco , ma possono vivere anche in luoghi diversi.

RIPRODUZIONE La gestazione può durare dai 30 fino ai 50 giorni e il numero di piccoli che nascono può variare da 1 a 9. Il parto avviene nel periodo fra maggio e ottobre, ma se la femmina si riproduce in anticipo potrà partorire due volte.   I piccoli nascono già con gli aculei, ricoperti però da una membrana per proteggere la madre durante il parto; dopo 36 ore questi primi aculei saranno sostituiti da un nuovo mantello sviluppatosi all'interno e da un ulteriore terzo mantello che sostituirà definitivamente i primi due

FINE