IL CANONE NEO-TESTAMENTARIO E IL COMPLESSO RAPPORTO FRA I DUE TESTAMENTI
Il contenuto. Vangeli e Atti tutte le chiese cristiane adottano lo stesso canone si compone di 27 libri, tutti scritti in greco 4 vangeli Matteo Marco Luca Giovanni Atti degli Apostoli (in origine insieme a Luca, poi furono separati per tenere insieme i vangeli) 22/02/2019
Il contenuto. Corpus paolino 13 lettere paoline di queste, 9 apostoliche (cioè inviate a specifiche comunità, di solito fondate da Paolo) Romani 1, 2 Corinzi Galati Efesini Filippesi Colossesi 1, 2 Tessalonicesi 22/02/2019
Il contenuto. Corpus paolino 3 lettere pastorali (inviate a pastori, genericamente collaboratori fidati) 1 Timoteo 2 Timoteo Tito la lettera a Filemone 22/02/2019
Il contenuto. I libri non paolini lettera agli Ebrei 7 lettere apostoliche, cioè di valore universale, non dirette a singole comunità: Giacomo 1, 2 Pietro 1, 2, 3 Giovanni Giuda Apocalisse o Rivelazione 22/02/2019
Gli autori la paternità dei singoli libri è ancora molto discussa, le cose possono cambiare da un decennio all'altro ormai molti sono ritenuti da tempo pseudo- epigrafici, cioè attribuiti a personaggi di rilievo per dare al testo maggiore autorevolezza niente di strano, nell'antichità era una cosa normale inoltre, salvo rari casi, i testi sono elaborati comunque nella cerchia dei discepoli dello pseudo-autore, per cui seguono sostanzialmente il suo insegnamento o suoi sviluppi successivi esempi esterni ben noti: Socrate (Platone), Deutero-Isaia, Qoelet (Salomone)... 22/02/2019
Libri pseudo-epigrafici (oggi) ad oggi i seguenti libri sono ritenuti da gran parte degli studiosi pseudo-epigrafici Efesini Colossesi 2 Corinzi 2 Tessalonicesi 1, 2 Timoteo Tito Giacomo 1, 2 Pietro 1, 2, 3 Giovanni Apocalisse 22/02/2019
Periodo di composizione diversamente dall'AT, la cui redazione si estende quasi su 1000 anni, il NT è composto in tempi brevissimi, al massimo 80 anni il testo più antico è 1 Tessalonicesi, attorno al 51; il più tardo, ma di datazione molto dubbia, è 2 Pietro, secondo alcuni addirittura attorno al 150 22/02/2019
Le lettere paoline autentiche attualmente, per le lettere attribuite a Paolo, le datazioni approssimative sono le seguenti: 1 Tessalonicesi: 51 1 Corinzi: 55-56 Galati: 56-57 Romani: 57-58 Filippesi: 61-62 Filemone: 61-63 22/02/2019
Il canone muratoriano per secoli la prima testimonianza affidabile di un elenco di libri santi era dovuta ad Ireneo di Lione che nel suo Contro le eresie riporta alcuni libri, ma non tutti quelli a noi noti; parliamo della seconda metà del II secolo nel '700 Muratori scopre però un testo latino, molto malandato, tradotto da un originale greco perduto, che riferisce come molto recente il pontificato di Pio I quindi il contenuto del frammento muratoriano si può far risalire alla prima metà del II secolo l'elenco è molto simile a quello a noi noto, ma considera eretiche 2 e 3 Giovanni, Giuda e Apocalisse sembra non conoscere Ebrei, 1 e 2 Pietro 22/02/2019
Fissazione del canone inizialmente, come i rabbini del I secolo, neanche la nascente Grande Chiesa sente il bisogno di formalizzare un elenco semplicemente, tutti erano d'accordo sull'ispirazione e sull'uso di diversi libri, e la circolazione di alcuni altri non era vista con particolare sospetto crescendo, la Grande Chiesa conosce il moderno fenomeno delle correnti, e alcune di queste propongono con molta energia elenchi diversi da quelli condivisi, seppure non formalizzati 22/02/2019
Il canone marcionita a metà del II secolo, un certo Marcione, forse vescovo a Sinope, propone una dottrina che, fra le altre cose, ritiene ispirati pochissimi libri in pratica, dell'intera Bibbia, salvava solo: Luca, molto rimaneggiato lettere apostoliche (spesso rimaneggiate) di Paolo, esclusa Efesini Filemone lettera ai Laodicesi (secondo Tertulliano è Efesini) 22/02/2019
La risposta della Grande Chiesa di fronte all'evidente estremismo dell'eresia marcionita, si corre ai ripari nel concilio di Ippona (393) viene proposto il canone attuale, e nei concili di Cartagine (397 e 419) la proposta viene accettata il canone viene riconfermato nel concilio di Firenze (1441) e fissato dogmaticamente (qualunque cosa ciò significhi) nel concilio di Trento (1546) 22/02/2019
I deuterocanonici del NT a ridosso del concilio di Trento, Sisto da Siena, ebreo convertito ed erudito autorevole, introdusse una distinzione ancora in vigore fra testi protocanonici e deuterocanonici essa si basa su documentate discussioni dei primi secoli circa i testi da includere nel canone: i deuterocanonici sono i testi che più di altri sono stati accolti con forti resistenze e dopo lunghe discussioni è a lui che risale la lista dei deuterocanonici dell'AT che abbiamo già visto a suo tempo per il NT, egli propose come deuterocanonici i seguenti libri: Lettera agli Ebrei Seconda lettera di Pietro Seconda lettera di Giovanni Terza lettera di Giovanni Lettera di Giuda è importante che questa distinzione sia ripresa in piena Controriforma: evidentemente i dubbi sollevati già nei primi secoli erano significativi, al punto da poterne parlare apertamente senza rischio di finire sotto l'Inquisizione 22/02/2019
AT-NT: una distinzione da superare già prima del C.V. II gli studiosi, cristiani e non, avevano cominciato a studiare la figura di Gesù cercando di evitare il condizionamento della tradizione il Concilio ha riconosciuto che “Gesù era ebreo e lo sarà per sempre”, affermazione ribadita in varie altre occasioni nell'ambito del dialogo ebraico-cristiano; da allora gli studi su Gesù ebreo si sono molto intensificati in Rm 11,28-29 Paolo, pur definendo gli altri ebrei “nemici quanto al Vangelo”, ribadisce che l'elezione di Israele è eterna e immutabile tuttavia forse proprio Paolo, con numerose affermazioni, ha alimentato la tradizione secondo cui l'AT sarebbe “superato”, “provvisorio”, al massimo soltanto “propedeutico” al NT quest'ultimo sarebbe insomma l'unica “vera” alleanza 22/02/2019
AT-NT: una distinzione da superare la lettura tradizionale è ormai non più accettabile per vari motivi; vediamo solo i più semplici: i Vangeli, soprattutto i sinottici, si sono rivelati indiscutibilmente ebraici, quale più quale meno è impossibile capire i Vangeli senza l'AT: essi sono letteralmente “immersi” nell'AT gli autori del NT non hanno alcuna autocoscienza cristiana; essi si considerano giudei fra i giudei, ovviamente con le proprie specificità, e anche in polemica con gli altri gruppi essi, ovviamente, non sanno neanche cosa sia l'AT e parlano di Legge (Torah), Profeti e a volte di Salmi (scritti sapienziali in generale), senza alcun evidente intento di distinguere queste scritture dalle proprie 22/02/2019
Alla ricerca di alternative la cosa è talmente sentita che da più parti si sono proposte alternative, tutte inadeguate per un motivo o per un altro scritture ebraiche – scritture cristiane, inadatta perché appunto gli autori non si sentiva cristiani, ma giudei; rischia di sottolineare una frattura che c'è stata, ma molto tempo dopo primo – secondo, crea comunque una disparità che non c'è; tuttavia una prestigiosa rivista biblica americana usa da decenni questa dizione scritture d'Israele – scritture apostoliche, inadatta perché ci sono moltissimi esempi nell'AT di scritture con caratteri apostolici almeno quanto quelle del NT primo – nuovo, è la scelta della comunità di Bose da decenni (ma ad esempio Alberto Mello, pure di Bose, non l'approva) quest'ultima, anche se introduce un'evidente asimmetria, smorza la discontinuità, avvertita sempre più come artificiosa 22/02/2019
Riferimenti Vademecum per il lettore della Bibbia, Biblia (associazione), Brescia Morcelliana, 1996 L'ebraicità di Gesù e dei Vangeli, Alberto Mello, Bologna EDB, 2011 I libri nascosti, gli apocrifi cristiani. 1) I Vangeli perdenti, Gaetano Lettieri, Radio 3 – Uomini e profeti 2007 22/02/2019