Le norme fiscali del TFUE Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea FUNZIONE Assicurare che le norme tributarie degli stati membri siano compatibili con il diritto dell’UE Quindi funzione diversa rispetto alle norme tributarie nazionali la cui funzione è quella di procurare entrate TIPOLOGIA DI NORME La classificazione avviene in base allo SCOPO: Norme che mirano a garantire l’INTEGRAZIONE c.d. «POSITIVA», dette anche norme sull’armonizzazione. Norme che mirano a garantire l’INTEGRAZIONE c.d. «NEGATIVA» PRINCIPIO DI NON DISCRIMINAZIONE LE LIBERTA’ FONDAMENTALI LIBERA CIRCOLAZIONE DELLE MERCI LA LIBERA CIRCOLAZIONE DELLE PERSONE LA LIBERTA’ DI STABILIMENTO LA LIBERA CIRCOLAZIONE DEI SERVIZI LA LIBERA CIRCOLAZIONE DEI CAPITALI IL DIVIETO DI AIUTIDI STATO
Le norme sull’integrazione positiva (l’armonizzazione) FONTI art. 113 del TFUE Il CONSIGLIO EUROPEO, previa consultazione del PARLAMENTO EUROPEO, adotta le disposizioni (principalmente DIRETTIVE) che riguardano l’armonizzazione delle legislazioni relative alle IMPOSTE INDIRETTE (principalmente IVA) nella misura in cui ciò è necessario per assicurare: Il funzionamento del mercato interno Un regime di libera concorrenza, non alterato da distorsioni fiscali Art. 115 TFUE Non è ancora espressamente prevista l’armonizzazione in tema di IMPOSTE DIRETTE ma si ritiene che il CONSIGLIO possa agire in tal senso alla luce del principio generale in tema di armonizzazione previsto nell’art. 115 TFUE CRITICITA’ DELL’ARMONIZZAZIONE POSITIVA Le DIRETTIVE del Consiglio devono essere assunte all’UNANIMITA’ E per questo che: Maggiore importanza riveste l’INTEGRZIONE NEGATIVA Nel caso di INTEGRAZIONE POSITIVA si preferisce il procedimento, meno gravoso (c.d. «soft low») di: Raccomandazioni, pareri, comunicazioni, note interpretative, accordi
Le norme sull’integrazione negativa IL PRINCIPIO DI NON DISCRIMINAZIONE FONTE: articolo 12 del TFUE Si tratta di una norma di carattere generale che viene applicate in assenza di norme specifiche La CORTE DI GIUSTIZIA ha, ad esempio, applicato tale articolo per vietare discriminazioni basate su: Nazionalità; Residenza LA LIBERA CIRCOLAZIONE DELLE MERCI FONTE: articolo 28 del TFUE ESTRINSECAZIONI: Divieto di istituire DOGANE e DAZI DOGANALI Divieto di restrizioni quantitative all’importazione Divieto di imposizioni si merci provenienti da paesi UE superiori a quelle previste per le merci nazionali.
…continua Le norme sull’integrazione negativa LA LIBERA CIRCOLAZIONE DELLE PERSONE FONTI Articolo 20 TFUE: disposizione di carattere generale Articolo 45 TFUE: diritto di libera circolazione dei LAVORATORI CASI GIURISPRUDENZIALI in materia tributaria Legislazioni che prevedono regimi fiscali diversi tra RESDIENTI e NON RESIDENTI Se il soggetto produce, però, la quasi totalità del suo reddito in un paese dell’unione ove non risiede si verifica l’inverso (nozione sostanziale di residenza: prevalenza della sostanza sulla forma). LA LIBERTA’ DI STABILIMENTO FONTE: articolo 49 TFUE SOGGETTI INTERESSATI Lavoratori autonomi Imprese OGGETTO Libertà primaria: iniziare l’attività o trasferirla in un qualsiasi stato membro Libertà secondaria: aprire agenzie, succursali, filiali in un qualsiasi stato membro
…continua Le norme sull’integrazione negativa CASI GIURISPRUDENZIALI SULLA «LIBERTA’ DI STABILIMENTO» La CORTE DI GIUSTIZIA ha ritenuto incompatibili con la libertà di stabilimento le norme nazionali che: Hanno previsto la tassazione della plusvalenza all’atto del trasferimento dell’attività all’estro e non al momento del realizzo Hanno previsto l’indeducibilità degli interessi passivi in capo alla società madre per prestiti contratti per la partecipata estera; Hanno previsto nelle operazioni infragruppo l’indeducibilità della perdita sofferta dalla partecipata estera Derivazione del principio di libertà di stabilimento è l’altro di PARITA’ DI TRATTAMENTO (NON DISCRIMINAZIONE) tra società residente e stabili organizzazioni.
…continua Le norme sull’integrazione negativa LA LIBERA CIRCOLAZIONE DEI SERVIZI FONTE: articolo 56 TFUE SOGGETTI: tutti gli operatori economici siano o meno titolari di p.iva CASI GIURISPRUDENZIALI Sono state dichiarate incompatibili con tale principio le norme fisali che negano o limitano la deducibilità dei costi sostenuti per prestazioni rese da soggetti non residenti. LA LIBERA CIRCOLAZIONE DEI CAPITALI FONTE: articolo 63 TFUE Vieta ogni restrizione ai movimenti di capitali e ai pagamenti tra gli Stati membri I Paesi membri non debbono ostacolare gli investimenti con norme fiscali che possono avere: effetti restrittivi della circolazione dei capitali; Effetti discriminatori tra investitori residenti e non residenti LA CORTE ha censurato il sistema fiscale italiano che assoggettava a ritenuta la 27 % i dividendi in uscita (distribuiti da società residenti a soci non residenti)e quelli in entrata rispetto a quelli domestici per i quali, in alcuni casi, è prevista un sistema di esenzione al 95%.
Deroghe e cause di giustificazione La CORTE DI GIUSTIZIA ha elaborato cause che giustificano la compressione delle libertà fondamentali (tali cause sono state denominate «rule of reason»): Esigenza di preservare i Controlli fiscali; Protezione salute pubblica; Difesa dei consumatori Esigenza di contrastare l’elusione fiscale
Il divieto di AIUTI DI STATO FINALITA’ DEL TRATTATO Non solo che il mercato unico europea sia uno spazio senza frontiere Ma anche che al suo interno le imprese possano operare ad armi pari, in condizioni di concorrenza non falsata FONTE: ART. 107 TFUE Una misura si configura «aiuto di stato» quando: Vi è un VANTAGGIO sotto forma di SOVVENZIONI (aiuto positivo o diretto) ALLEGGERIMENTO DI COSTI o oneri (anche fiscali) Contributi, crediti d’imposta, norme di favore Il vantaggio è concesso dallo STATO o mediante RISORSE STATALI; Il vantaggio incide sulla CONCORRENZA e sugli scambi tra Stati membri; il vantaggio è concesso in maniera SPECIFICA e SELETTIVA (e non generalizzata)
… continua: Il Divieto di Aiuti di Stato CASI GIURISPRUDENZIALI La Commissione Europea ha iniziato nel 2014 un’indagine nei del Lussemburgo per aiuti in favore di AMAZON La Commissione aveva iniziato una procedura di infrazione anche nei confronti dell’ITALIA per: il regime dei minimi (ora forfettari) Il Consiglio ha concesso una proroga fino al 31-12-2016; non sappiamo cosa succederà dopo Onlus ed enti non commerciali Per il momento si è tradotto in un semplice ammonimento (un monito al legislatore); non è detto che si apra una procedura di infrazione DEROGHE previste dal Trattato Agricoltura, pesca, cultura, aiuti concessi in occasione di calamità naturali PROCEDURA Ogni Stato prima di adottare un provvedimento a favore delle imprese, devono comunicare il progetto alla COMMISSIONE EUROPEA Non possono eseguirlo prima che si sia pronunciata Se v’è inosservanza l’aiuto va restituito
LA CARTA DI NIZZA E LA CONVENZIONE EUROPEA DEI DIRITTI DELL’UOMO (CEDU) Assicura ad ogni cittadino il «diritto ad una buona amministrazione» che si traduce nell’esigere: Imparzialità, Giustizia, Tempo ragionevole delle decisioni, Diritto di essere ascoltati, Diritto di accesso ai documenti amministrativi, Diritto di ottenere decisioni motivate. CEDU La Corte Europea dei Diritti Dell’uomo (con sede in Strasburgo) deputata all’attuazione della Convenzione ha statuito in materia tributaria: Che l’IMPOSTA non deve essere un onere eccessivo e non deve recare un sostanziale danno alla situazione finanziaria dell’individuo Che non è consentita una applicazione sproporzionata di provvedimenti cautelari pro fisco La Corte Europea ha elaborato il principio di PROPORZIONALITA’ in virtù del quale È stato ritenuto ingiustificato il differimento per un tempo irragionevole del rimborso di un tributo In tema di detrazione di IVA ha più volte ribadito il principio di prevalenza della SOSTANZA sulla FORMA Acquirente che dimentica di fornire p.iva Deduzioni forfettarie Secondo la CEDU una legge tributaria non chiara lede i diritti del contribuente che si espone all’arbitrio dell’amministrazione