I battimenti Il terzo suono di tartini

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Transcript della presentazione:

I battimenti Il terzo suono di tartini Tesi n°8 I battimenti Il terzo suono di tartini

La produzione sperimentale di onde Producendo sperimentalmente due onde sonore, possiamo incorrere in alcuni casi di curioso effetto fonico: il rinforzo, l'interferenza i battimenti.

Il rinforzo Avviene il rinforzo sonoro se le due onde sonore sono esattamente uguali nelle loro caratteristiche di frequenza e di timbro : l'effetto fonico risultante sarà un'onda sonora che avrà ampiezza uguale alla somma delle due.

Interferenza Nel caso di onde sonore che abbiano la stessa forma d'onda e uguale frequenza, ma non siano state prodotte nello stesso momento, si avrà invece il fenomeno dell'interferenza. Ciò è stato sperimentalmente dimostrato dall'apparato di Quincke, costituito da un tubo cavo a forma rettangolare con due aperture poste su due lati opposti in modo da ottenere lo sdoppiamento del percorso interno in due di lunghezza differente.

Il tubo di Quincke Un suono puro emesso da un diapason ad una certa frequenza, entra in un tubo che presenta una diramazione ad U e si distribuisce nella parte superiore e inferiore di tale diramazione. uscita entrata Una delle due parti è di lunghezza variabile, cioè il tubo che la costituisce può essere allungato ed accorciato (un po' come la coulisse del trombone). Le due diramazioni si ricongiungono poi in unico tubo di uscita.

Il tubo di Quincke Se all'uscita viene posto un microfono, si osserva che, facendo variare la lunghezza della diramazione mobile, esso rileva un'intensità sonora che presenta massimi e minimi. Cosa sta accadendo? Variando la differenza dei cammini percorsi le onde sonore nelle due diramazioni si sfasano: se tale differenza di cammini è uguale ad un multiplo della lunghezza d'onda del suono emesso allora siamo in condizioni in intereferenza costruttiva e i due suoni si rinforzano; se la differenza dei cammini è pari ad un multiplo dispari di una semi-lunghezza d'onda l'interferenza è distruttiva e le due onde si cancellano producendo un minimo dell'intensità sonora (assenza di suono).

I battimenti Se invece produciamo due onde sonore estremamente simili, con mimine differenze in ordine alla frequenza avremo come risultato fonico il fenomeno dei battimenti. Le onde sonore si ostacoleranno soltanto parzialmente, generando l'effetto di una sorta di oscillazione fastidiosa sia di intensità che di frequenza sonore.

Il terzo suono Giuseppe Tartini, violinista, compositore e teorico musicale italiano, scoprì nel 1714 il fenomeno del "terzo suono": egli scoprì che se sul suo violino, perfettamente intonato, si producevano contemporaneamente due suoni tra loro consonanti (bicordo), automaticamente era udibile anche un terzo suono, di minima intensità, avente frequenza ben determinata.

Il terzo suono Il suono prodotto è uguale all'armonico risultante dalla differenza numerica dei due suoni prodotti volutamente: generando ad esempio gli armonici 5° e 6° di una qualsiasi serie si otterrà anche la nota risultante dalla differenza 6-5 = 1, cioè il primo armonico della serie stessa, che è in questo caso il suono fondamentale; MI – SOL originano il DO producendo gli armonici nn.6-8 si produrrà l'armonico n.2 (8-6=2), che è il fondamentale all'ottava alta, e così via..