Fil Ling 18-19 Lezioni 22-24.

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Transcript della presentazione:

Fil Ling 18-19 Lezioni 22-24

Lez. 22 19/11/18

Vittorio Morato, "Contingent necessity-makers" Lunedì ore 8.30-10 AULA B 0,25 cfu

argomento della terra gemella (ripasso) Secondo Putnam (1973, 1975, 1978 [nell'antologia]) questi nomi non possono esprimere un senso che determina il referente (contrariamente a quello che potrebbe suggerire Frege) (v. Penco p. 89) Argomento della terra gemella (analogo a quello di Castore e Polluce): C'è una terra gemella in cui però l'acqua non è H2O ma XYZ Oscar e Oscar gemello (prima della chimica moderna) dicono: "l'acqua è insapore" Sono nello stesso stato mentale, associano lo stesso senso alla parola "acqua" eppure con "acqua" si riferiscono a due cose diverse Quindi il senso di "acqua" non può essere contemporaneamente (i) capace di determinare il referente e (ii) qualcosa che "sta nella mente"

giada, giadeite, nefrite Un caso reale paragonabile al caso H2O/XYZ è fornito dalla giada, della quale ci sono 2 varietà: giadeite e nefrite (v. Putnam, "The meaning of 'meaning' (1973), §8, “other senses”) Nel caso della giada , abbiamo 2 concetti chimici corrispondenti a un unico concetto ordinario. giada  [giadeite(sodio, alluminio) v nefrite (calcio, magnesio, ferro)] acqua  [H2O v XYZ]

zaffiri e rubini Ecco due casi in cui, al contrario, 2 concetti ordinari corrispondono a un unico concetto chimico (+ qualcos'altro) (G. Segal, A slim book about narrow content, 2000, p. 130) zaffiro  [Al2O3 & blu] Rubino  [Al2O3 & rosso]

Abbiamo visto che l'argomento della terra gemella ci dice che il senso di "acqua" non può essere contemporaneamente (i) capace di determinare il referente e (ii) qualcosa che "sta nella mente" Vediamo adesso un altro argomento ...

divisione del lavoro linguistico olmo (elm) e faggio (beech). Chi li sa distinguere? Ipotesi della divisione del lavoro linguistico: anche se non sappiamo esattamente come applicare "olmo", faggio", "oro" o "tigre" ne conosciamo il significato in quanto apparteniamo ad una comunità linguistica dove ci sono gli esperti su questi termini. Anche per questo motivo il significato non sta nella testa. Per applicare tali termini di solito ci basta lo stereotipo. Per es., una tigre è feroce, con mantello a strisce, ecc. In realtà ci sono tigri senza strisce, e quindi lo stereotipo non determina il referente, ma lo sanno gli esperti.

contenuto ampio e stretto Secondo Putnam bisogna distinguere (nella terminologia di "the meaning of meaning"): "contenuto stretto": sta nella mente ma non determina il referente [stereotipo] "contenuto ampio": determina (o coincide con) il referente, ma "non sta nella testa", dipende dalla realtà esterna, sia perché presuppone una (originaria?) definizione ostensiva ("questa è acqua", v. p. 191) ed è quindi di carattere deittico (i termini in questione sono designatori rigidi (v. p. 192), stesso referente in tutti i mondi possibili), sia perché presuppone la competenza degli esperti della comunità linguistica.

Aspetto deittico Per esempio, il contenuto ampio di "oro" è qualcosa del genere: sostanza (stuff) che è della stessa natura di questo solido qui intorno (oppure, di quel liquido a cui hanno fatto riferimento con "oro" i "battezzatori ostensivi" originari che hanno iniziato una catena comunicativa che porta fino al mio uso di questo token di "oro").

il significato Putnam suggerisce di vederlo come una coppia ordinata (p. 193): <concetto/stereotipo (sta nella mente ma non fissa il referente), referente/estensione (sta nella realtà)> Ci sono molte ambiguità e aspetti poco chiari della proposta. Provo a ricostruire ...

Un modo di intendere l'approccio di Putnam Riguarda nozioni ordinarie (acqua) e non scientifiche (H2O). Distinguiamo tra: concetto SOGGETTIVO inteso come capacità classificatoria (struttura mentale che tipicamente sfrutta immagini percettive prototipiche, stereotipi) effettivamente presente nella mente di un parlante concetto OGGETTIVO inteso come capacità classificatoria idealmente presente nella mente di un parlante ideale (possibilmente effettivamente presente nella mente di un esperto)

olmo/faggio il mio concetto soggettivo di faggio potrebbe essere niente di più di: albero di medie dimensioni chiamato "faggio" nella mia comunità linguistica. Oppure un concetto che si avvale di uno stereotipo che mi porta a confondere olmi e faggi Ma il significato di "faggio" è il concetto oggettivo, posseduto dagli esperti. E da questo dipende il valore di verità della mia affermazione "questo è un faggio".

natura del concetto oggettivo Il concetto oggettivo è in un certo senso deittico, in quanto porta una traccia di una originaria definizione ostensiva. acqua = natura, essenza (un certo universale) di quella particolare sostanza che in un certo tempo t e in un certo posto p ha generato questo stereotipo (immagine percettiva) Nessuno sa quali sono t e p, ma il concetto ne porta traccia nella misura in cui è associato a una parola il cui uso parte da t e p ed è tramandato di parlante in parlante attraverso una catena causale comunicativa

Referente Il referente è un certo universale nella realtà empirica (estensione: l'insieme di tutti gli oggetti che esemplificano tale universale) Un concetto ordinario (acqua) e un concetto scientifico (massa composta da molecole di H20) possono corrispondere ad uno stesso referente nella realtà empirica Quando ciò avviene, asserti d'identità come (abbreviando) "l'acqua è H20" sono veri (acqua  H20) (necessariamente, ma lo sappiamo a posteriori) ("è" va inteso alla maniera di Frege: ci informa che ci sono due sensi, ma un solo referente)

Lezione 23 20/11/18

Ripasso Questo il concetto di acqua nella mia ricostruzione di Putnam: natura, essenza (un certo universale) di quella particolare sostanza che in un certo tempo t e in un certo posto p ha generato questo stereotipo (immagine percettiva) Si può vedere come il senso di "acqua". Il referente è l'universale (essenza, natura) *acqua* "H20" ha un senso diverso, ma ha lo stesso referente (Per Putnam, *acqua* è il significato di "acqua" e lo stereotipo sta nella mente ma non determina il referente)

H20 vs. XYZ (1) l'acqua è XYZ Assumiano la situazione controfattuale immaginata da Putnam e la teoria che abbiamo delineato la frase (1) detta da un terrestre è falsa, ma detta da un terrestre gemello è vera il suo token della parola "acqua" esprime un concetto ordinario diverso dal nostro, in quanto porta traccia di una definizione ostensiva in un posto p in un tempo t in presenza di XYZ e non di H20. Ma è corretto? Consideriamo un caso reale ...

come effettivamante usiamo "giada" https://gioiellis.com/tutto-alla-giada/ Che cosa è. Il termine giada comprende in genere due pietre diverse: giadeite e nefrite. Il motivo di questo equivoco è dovuto al fatto che giadeite e nefrite sono specie mineralogiche difficilmente distinguibili.

o "jade" https://www.gemselect.com/gem-info/nephrite-jade/nephrite-jade- info.php Nephrite is one of two distinct mineral forms classified as jade (the other is jadeite) and up until 1863, nephrite was believed to be one and the same as jadeite.

Un senso con 2 referenti Sembrerebbe che, contrariamente a quello che dice Putnam, il concetto ordinario non ha una natura deittica (in che non esclude che la deissi sia necessaria nell'imparare il concetto) E' semplicemente una capacità classificatoria, che potrebbe non discriminare, come nel caso di 'giada', tra due diversi universali nella realtà 'giada': ci sono 2 referenti (due universali) Nel qual caso il concetto scientifico equivalente è "disgiuntivo": giada  [giadeite(sodio, alluminio) v nefrite (calcio, magnesio, ferro)]

Kant e Carnap su analitico/sintetico

Analitico/sintetico Studieremo il punto di vista di Carnap su questa distinzione e il suo articolo "empirismo, semantica e ontologia"; poi l'articolo di Quine "Due dogmi dell'empirismo" che ha Carnap come bersaglio principale Il primo dogma che Quine critica è la distinzione tra analitico e sintetico Prima di discutere Carnap e la critica di Quine, accenneremo al punto di vista di Kant e alle reazioni che ha suscitato.

Lezione 24 21/11/18

terminologia kantiana La terminologia "analitico/sintetico" proviene da Kant (1724-1804) Si riallaccia al dibattito , nel '600 e '700, tra empiristi e razionalisti che ammettevano qualcosa di analogo alla distinzione analitico/sintetico, grosso modo parallela alle distinzioni a priori/a posteriori e necessario/contingente.

Giudizi analitici (veri) Secondo Kant, sono veri in base a principio di non contraddizione (leggi della logica) e contenimento del predicato nel soggetto (definizioni) Es. di Kant: nessun uomo ignorante è dotto ignorante = non dotto nessun uomo non dotto è dotto (tautologia, equivalente a "ogni uomo non dotto non è dotto")

Esempio tipico Ogni scapolo è non sposato Scapolo = uomo adulto non sposato La teoria di Putnam nasce anche come reazione all'idea che il significato dei termini generali possa sempre essere specificato in questo modo. Per Putnam ci sono verità analitiche di questo genere ma sono poche e poco interessanti.

Giudizi sintetici (veri) Secondo Kant, in essi il predicato non è contenuto nel soggetto, ma aggiunge qualcosa di nuovo. Sono "ampliativi" Esempi: questo tavolo è verde Tutti i cigni sono bianchi

Prima di Kant Come possiamo conoscere proposizioni necessariamente vere quali quelle della logica, della matematica, o addirittura nella metafisica o fisica? Empiristi: tutte (?) le conoscenze sono a posteriori Razionalisti: ci sono conoscenze a priori Si tende ad associare: necessità e apriorità contingenza e aposteriorità Si tende anche ad associare (anche se non con questa terminologia): analiticità e apriorità sinteticità e aposteriorità

giudizi sintetici a priori Kant cambia le carte in tavola introducendo giudizi sintetici a priori (necessari in quanto a priori, nonostante siano sintetici e quindi presupponenti l'intuizione di oggetti nello spazio e nel tempo) per matematica, geometria e proposizioni basilari della fisica. In effetti, date le conoscenze logiche al tempo di Kant è difficile vedere le conoscenze matematiche come analitiche, ossia basate solo sulla logica (sul principio di non contraddizione) Esempi di Kant ...

Esempi kantiani di giudizi sintetici a priori ogni evento ha una causa giudizi matematici come 7+5=12 teoremi o postulati della geometria euclidea come "la retta è la più breve linea tra due punti" Giudizi della fisica pura come il principio di azione e reazione o l'invarianza della quantità di materia nei cambiamenti.

Carnap vs. Quine Il neo-positivismo logico (Carnap) ha Kant e (grosso modo) il sintetico a priori come bersaglio principale: rimettere l'analiticità dove Kant ha messo il sintetico a priori Quine ha Carnap come bersaglio: negare addirittura che vi sia una distinzione analitico/sintetico (per arrivare a una forma diversa di empirismo)

Carnap Carnap è stato un allievo di Frege. E' stato il più importante esponente del neo-positivismo logico (circolo di Vienna)

Il punto di vista di Carnap Per Carnap, analitico, necessario e a priori coincidono: tutte le verità necessarie sono analitiche e conoscibili a priori. Le verità analitiche sono verità necessarie in virtù del significato dei termini del linguaggio, ossia degli assiomi e regole inferenziali che governano i termini Convenzionalità nella scelta di un linguaggio Rifiuto del sintetico a priori e dell'intuizione pura di oggetti di Kant Questo è reso possibile dai progressi della logica dovuti a Frege

Carnap (cont.) Grazie a questi progressi, possiamo affermare che laddove Kant vedeva verità sintetiche a priori, ci sono verità analitiche (v. Autobiografia di Carnap, p. 94) quindi, necessità e a priori coincidono (come per Kant), ma sono dovute (contro Kant) all'analiticità.

Carnap (cont.) come notato nella nostra antologia (intro all'art. di Carnap, p. 87), l'articolo di Carnap propone (più o meno esplicitamente) la netta separazione tra:

Carnap (cont.) questioni di significato stipulazione a priori convenzionale di strutture linguistiche giudizi analitici necessità questioni di fatto giustificazione a posteriori di asserzioni genuine giudizi sintetici contingenza