Ufficio Statistica Comune di Ferrara

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Stime di povertà nel comune di Ferrara dalla 5 a indagine campionaria triennale sulle Condizioni di vita a Ferrara Anno 2006 U.O. Statistica Comune di.
Advertisements

Cicli e trend nell’economia italiana UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI GENOVA CORSO DI ECONOMIA DELLO SVILUPPO.
CONTRASTO ALLA POVERTÀ Le proposte di Sinistra Italiana.
Rapporto sull’economia della provincia di Rimini Rimini, 20 marzo 2007.
Conferenza Stampa Istat-Aci 2016 Giorgio Alleva Presidente dell’Istituto Nazionale di Statistica Incidenti stradali Roma, 19 luglio 2016.
LA STATISTICA. Cenni storici ● In Egitto: si rilevava l'ammontare della popolazione e i vari beni ai fini fiscali; si tenevano elenchi delle famiglie.
L’occupazione giovanile in provincia di Parma Relazione al Consiglio Provinciale Parma, 6 aprile 2011 Provincia di Parma – Sala Consiglio Piazzale della.
1 LE SCUOLE SUPERIORI DEL PARMENSE NEL DECENNIO ASSESSORATO POLITICHE SCOLASTICHE SERVIZIO SCUOLA.
A Milano il lavoro è donna Milano, 28 settembre 2016 Antonella Marsala Il mercato del lavoro Milanese in un’ottica di genere.
FOCUS GENOVA. Demografia Si conferma la forte caratterizzazione anziana della popolazione provinciale con una percentuale di over 64 pari a circa il 27%,
IL GAP NATIVI-IMMIGRATI RISPETTO ALLA POVERTÀ: UNA PROSPETTIVA EUROPEA E TRANSNAZIONALE Elena Bárcena Martín Universidad de Málaga SPAGNA “(Dis)Integrati.
Figli a carico, riordinare e potenziare le misure a sostegno
Ufficio Statistica Comune di Ferrara
CONGIUNTURA FLASH ANDAMENTO SALDI ESTIVI REPORT
SCELTE DI POLICY E DISTRIBUZIONE DEL REDDITO
Vincenzo Ilotte Presidente Camera di commercio di Torino.
Più imprese che nascono o più imprese che muoiono nel “bel paese”?
Gli effetti della crisi sulla disuguaglianza economica
Ruolo dell’operatore famiglie e misure statistiche
Il mercato del lavoro Paolo Sereni
1.
Agenda Controesodo Premessa
Osservatorio sul sistema formativo piemontese
una chiave di lettura dei cambiamenti nei rapporti di genere
Le imprese femminili in Ufficio Studi e Statistica
I percorsi evolutivi dei territori italiani
La dinamica della povertà negli anni di crisi letta attraverso le diverse misure di povertà e deprivazione. Nicoletta Pannuzi | ISTAT SAPIENZA UNIVERSITÀ.
CRISI ECONOMICHE E REDDITI DEGLI ITALIANI
DINAMICHE DEMOGRAFICHE E PROCESSI SOCIALI
Liberare l’economia per tornare a crescere
DALLA TABELLA DELLE OSSERVAZIONI ALLA TABELLA DELLE FREQUENZE
Luisa Donato – IRES Piemonte
La spesa di personale nei documenti di finanza pubblica.
Liberare l’economia per tornare a crescere
I COMPORTAMENTI DI SPESA DELLE FAMIGLIE DURANTE LA CRISI
La produzione aggregata
Matteo Jessoula | Università degli Studi di MIlano
LA SICUREZZA STRADALE IN ITALIA
Insegnante Teresa Petraglia
I giovani piemontesi tra scuola e lavoro
Il disagio abitativo nella diocesi ambrosiana
Indagine multiscopo sulle famiglie Aspetti della vita quotidiana
le nuove sfide dell’educazione giovanile
Indicatori Europei di sostenibilità ambientale
Manos Matsaganis | Politecnico di Milano UNIVERSITÀ SAPIENZA DI ROMA
DEMOGRAFIA Demos = popolo Grafia = descrizione
Metodologia Universo di riferimento:
Statistica per i più piccoli impariamo divertendoci
La congiuntura dei consumi in prossimità del Natale:
Il Servizio Statistica divulga il report “Un quadro demografico della popolazione giovanile” che offre una sintesi aggiornata delle principali caratteristiche.
Roberto Camagni I dati della XXVI edizione
BILANCIO DEMOGRAFICO AL
Obiettivi e fasi dell’indagine
LA DOMANDA ABITATIVA NEL VENETO Cassa di Risparmio
Elaborazioni a cura dell’Ufficio Studi della CCIAA di Roma
Crisi e risanamento della finanza pubblica: l’impatto sui Comuni
Caratteristiche dell’indagine
L’imprenditoria straniera in Italia nel 2012
Borsa del Turismo delle 100 città d’arte d’Italia
IL MERCATO DEL LAVORO TRENTINO
Una riforma per sostenere lavoratori e famiglie con redditi medi
MORTALITA’ PER SCLEROSI MULTIPLA NELLA Obiettivo dello studio
Le parole della geostoria
Immigrazione Dossier Statistico 2008
Povertà ed esclusione sociale
6 Ottobre 2018 Mario Mezzanzanica
Piccoli Comuni XIX Conferenza Nazionale NOI SIAMO PICCOLI MA…
Nord-Italia verso l’Europa, Sud altrove
Formazione e Mercati del lavoro 2019
Osservatorio sulla condizione abitativa Gli sfratti
Transcript della presentazione:

Ufficio Statistica Comune di Ferrara 9a indagine campionaria triennale sulle famiglie residenti nel comune di Ferrara Povertà a Ferrara Mutamenti negli scenari di povertà nel Comune di Ferrara, 2009-2018 12 gennaio 2019 – Sala Arengo di Palazzo Municipale - Ferrara

Obiettivi dell’indagine triennale Analisi delle condizioni abitative ed economiche, stili di vita e di consumo dei residenti nel Comune di Ferrara Valutazione dell’incidenza di povertà Effettuata negli anni 1994, 1997, 2000, 2003, 2006, 2009, 2012, 2015 e 2018 2

Disegno dell’indagine Universo: 65.100 famiglie residenti nel comune di Ferrara Campione: 1000 famiglie estratte casualmente dagli archivi anagrafici. Metodo: Questionario con domande a risposte per lo più chiuse ad intervista diretta con rilevatore che si reca presso la famiglia campione Periodo di rilevazione: aprile-maggio 2018 Risposte: questionari validi: 941 (errore campionario inferiore al 3,2% ad un livello fiduciario del 95%) mancate risposte (per dati reddito) 3,3% 3

Non sono rilevati persone che vivono ed hanno la residenza in una convivenza (case di riposo, alberghi, caserme, convivenze ecclesiastiche, ecc.); persone temporaneamente presenti per motivi di studio o lavoro; immigrati da altri comuni che per motivi di vario genere non hanno ancora provveduto al trasferimento di residenza; immigrati stranieri, principalmente extracomunitari, in posizione irregolare; nomadi e persone senza fissa dimora. 4

Le famiglie e le abitazioni a Ferrara A Ferrara sono maggiormente frequenti le famiglie di un solo componente e le coppie senza figli, mentre sono meno frequenti le famiglie numerose e quelle tradizionali costituite da coppie con figli. Il 75,9% delle famiglie intervistate è proprietaria o usufruttuaria dell’abitazione in cui vive. Questa percentuale, in costante crescita fino al 2006, mostra nel 2009 e nel 2012 una battuta di arresto, per poi riprendersi nel 2015 e nel 2018. In Italia la quota di famiglie proprietarie è il 72,5% 5

Le condizioni economiche delle famiglie ferraresi In Italia 70,1% nel 2017 A partire dal 1994, i risparmiatori sono diminuiti (erano il 47%) ed hanno avuto una contrazione in particolare nel 2012 a causa della crisi economica, scendendo a 38,9%. Dal 2015 e ancor più nel 2018 assistiamo ad un aumento della quota di famiglie risparmiatrici, ritornate al 47,2% nel 2018, indicando, dopo il peggioramento del tenore di vita dal 2009 al 2012, una ripresa. Le famiglie ferraresi con gravi difficoltà ad arrivare a fine mese, 5,6%, sono in diminuzione: ammontavano nel 2009 e nel 2012 all’11%. 6

Le condizioni economiche delle famiglie 7

Stili di vita e di consumo Tutte le percentuali di famiglie che hanno incontrato nel 2018 difficoltà in alcuni acquisti sono in calo rispetto al 2012 e al 2015, indicando un miglioramento delle condizioni economiche. 8

Indicatori di disuguaglianza dei redditi E’ possibile ordinare gli individui dal reddito equivalente più basso a quello più alto. Il primo quinto comprende il 20% degli individui con redditi equivalenti più bassi mentre l’ultimo quinto include il 20% di individui con i redditi più alti. Il 20% più povero della popolazione del comune di Ferrara dispone soltanto del 9% delle risorse totali, mentre il quinto più ricco ne percepisce il 34,8%; in altri termini, il reddito totale dei più benestanti è pari a 3,9 volte quello degli individui appartenenti al quinto più povero. In Italia (2016) questo indicatore è di 5,9 volte. Indice di Gini: 0,245 a Ferrara contro 0,327 in Italia 9

Alcune stime di povertà Indicatori legati al reddito: Povertà relativa Rischio di povertà Indicatore che si riferisce all'abilità delle persone di fare o essere quello che desiderano fare o essere: Indicatore di deprivazione materiale 10

La povertà relativa a Ferrara L’approccio è di tipo relativo, in quanto la condizione di disagio economico viene definita rispetto allo standard medio della popolazione al momento dell’indagine. Si utilizza il criterio del international standard of poverty line che definisce povera la famiglia di due persone che abbia un reddito non superiore al reddito medio pro-capite. Il metodo si estende alle famiglie di numerosità diversa mediante una scala di equivalenza. Il reddito medio pro-capite ferrarese rilevato ammonta a euro 1.140. Sulla base dei redditi familiari dichiarati nelle interviste, la % di famiglie del comune che si colloca al di sotto dei valori soglia è risultata nel 2018 pari al 6,7%, che corrisponde in valore assoluto a 4.364 famiglie nell'intero comune. Nel 2009 per la prima volta l’incidenza di povertà relativa a Ferrara è aumentata, a 9,3%, da un valore che si era mantenuto stabile, fino al 2003, attorno al 5%. Nel 2012 e nel 2015 si è attestata attorno all’8,5%, registrando, invece, nel 2018 una diminuzione statisticamente significativa, a 6,7%. 11

La povertà relativa a Ferrara e in Italia N.B. Il cambio di metodologia nella rilevazione dei consumi delle famiglie ha determinato una interruzione nella serie storica dei dati nazionali sulla povertà, che perciò dal 1997, pur essendo riportati in grafico, non sono confrontabili con i precedenti. 12

Le famiglie povere in Italia Nel 2012 l’Istituto Nazionale aveva osservato una crescita dell’incidenza di povertà fino al 10,8%, mantenendosi poi a quel livello fino al 2016. Nel 2017 a livello italiano si registra però un ulteriore aumento della povertà relativa: l’incidenza sale al 12,3%; tale peggioramento è trainato in larga parte dal mezzogiorno. L’Emilia Romagna si conferma la regione con la più bassa incidenza di povertà (pari al 4,6%), preceduta solo dalla Valle d’Aosta (4,4%). La povertà relativa è più diffusa: Tra le famiglie con 4 componenti (19,8%) o 5 componenti e più (30,2%), soprattutto tra quelle giovani: raggiunge il 16,3% se la persona di riferimento è un under35, mentre si rilevano valori inferiori alla media nazionale tra le famiglie con persona di riferimento di 55 anni o più. L’incidenza di povertà relativa si mantiene elevata per le famiglie di operai e assimilati (19,5%) e per quelle con persona di riferimento in cerca di occupazione (37,0%), queste ultime in peggioramento rispetto al 31,0% del 2016. Difficoltà per le famiglie di soli stranieri: l’incidenza raggiunge il 34,5%, con forti differenze sul territorio (29,3% al Centro, 59,6% nel Mezzogiorno). Nelle famiglie miste è pari a 23,9% (in miglioramento rispetto al 2016); i valori delle famiglie di soli italiani sono decisamente più contenuti (10,5%). Considerando il livello di istruzione della persona di riferimento, segnali di peggioramento si rilevano ai livelli medio-bassi: con nessun titolo di studio o licenza elementare si sale al 19,6%, con licenza di scuola media al 16,6%. Se la persona di riferimento ha almeno il diploma l’incidenza si attesta a 6,5%. 13

Le famiglie povere a Ferrara La tipologia della povertà nel nostro comune mostra nel 2012, nel 2015 e nel 2018 differenze meno sensibili rispetto alle valutazioni effettuate dall’Istat a livello nazionale, anche negli andamenti. Le famiglie con figli, specie se minori, e i fenomeni di disoccupazione e sottoccupazione: la dimensione media delle famiglie ferraresi è molto ridotta ed i casi di famiglie con numerosi figli sono assolutamente sporadici; ma già nelle famiglie con almeno un figlio (e più in generale nelle famiglie con minori, 12,5%) si osserva nel 2012, nel 2015 e nel 2018 una incidenza di povertà superiore alla media comunale; la crescita della disoccupazione, osservata nel 2012 nel nostro comune, proseguita fino al 2014, ha portato il tasso di disoccupazione al 12,8%, il valore più elevato registrato a Ferrara nel decennio. Una riduzione della disoccupazione è stata registrata nel 2015, con un valore del 10,8%, e si è mantenuta su tale valore per il 2016 e il 2017. Si osservano valori elevati di povertà quando la persona di riferimento della famiglia è disoccupata (30,8%) e per le famiglie con persona di riferimento 35- 44 anni (10,7%), che maggiormente hanno risentito della crisi occupazionale. L’incidenza di stranieri residenti nel comune è tendenzialmente crescente ed ha raggiunto la percentuale del 10,3%. Le famiglie con almeno uno straniero sono il 10,8% delle famiglie ferraresi. Le difficoltà economiche che esse incontrano sono notevoli: tra queste l’incidenza di povertà relativa raggiunge il 26%. 14

Le famiglie povere a Ferrara 15

Le famiglie povere a Ferrara Stabile la situazione economica delle famiglie monogenitoriali a livello locale (incidenza di povertà del 6,8%) ed in crescita a livello dell’intero Paese (15,3%). Per queste tipologia di famiglie, l’incidenza di povertà aveva sempre mostrato a Ferrara segni di crescita. Tra i lavoratori autonomi, si era osserva nel 2012 e nel 2015, un forte aumento dell’incidenza di povertà, che ha raggiunto in quegli anni il 9%, mentre si osserva un miglioramento nel 2018, con un valore che scende al 2%. Quando il capofamiglia è un lavoratore dipendente, l’incidenza di povertà si è, invece, mantenuta nel periodo di crisi sotto la media e nel 2018 è ulteriormente diminuita ed è pari a 4,9%. I pensionati sia in Italia che a Ferrara sono una categoria che mostra una certa stabilità al di sotto del valore medio (6,2%), anche a seguito del fatto che le pensioni sono redditi garantiti e che le più basse hanno mantenuto l’adeguamento alla dinamica inflazionistica. Le maggiori difficoltà sono però per gli anziani che vivono soli (7,8%). Si registrano valori di povertà superiori alla media quando la persona di riferimento è di genere femminile e quando è divorziato/a. 16

Rischio di povertà Popolazione a rischio di povertà, cioè la quota di persone che vivono in famiglie con un reddito disponibile equivalente (dopo i trasferimenti sociali) inferiore ad una soglia di rischio di povertà, fissata al 60% della mediana della distribuzione del reddito familiare disponibile equivalente (per Ferrara 60% di 1.333 euro=800 euro; per l’Italia, calcolata sui redditi 2016, la soglia è €9.925 annui) A Ferrara nel 2018 si stima una percentuale di persone a rischio di povertà pari all’11,3%, percentuale in diminuzione rispetto al 15% del 2012 e inferiore a quella nazionale (20,3%) che segna invece un aumento. 17

Indicatore di deprivazione Severa deprivazione materiale: percentuale di persone che vivono in famiglie che mostrano almeno quattro segnali di deprivazione su un elenco di nove: arretrati nel pagamento di bollette, affitto, mutuo o altro tipo di prestito riscaldamento inadeguato incapacità di affrontare spese impreviste incapacità di fare un pasto adeguato almeno una volta ogni due giorni incapacità di andare in vacanza per almeno una settimana l’anno non potersi permettere un televisore non potersi permettere il frigorifero non potersi permettere l’automobile non potersi permettere il telefono A Ferrara nel 2018 si stima una percentuale di persone con severa deprivazione pari all’1,8%, in diminuzione. 18

Rischio di povertà e Indicatori di deprivazione Percentuale di persone a rischio di povertà e con deprivazione materiale (deprivazione e severa deprivazione)   PERSONE A RISCHIO DI POVERTA' PERSONE CON DEPRIVAZIONE Deprivazione (almeno 3 aspetti) Severa deprivazione (almeno 4 aspetti) Ferrara - 2012 14,3% 8,5% 3,7% Ferrara - 2015 15,0% 4,6% 2,0% Ferrara - 2018 11,3% 4,5% 1,8% Italia 2012 19,5% 25,2% 14,5% Italia 2015 19,9% 22,6% 11,5% Italia 2017 20,3% 17,9% 10,1% 19

Uno sguardo all’Europa     Nella Strategia Europa 2020, l’Unione Europea si propone di ridurre di 20 milioni gli individui esposti al rischio di povertà o esclusione sociale, nel periodo tra il 2008 e il 2020. Nel 2017 circa 116 milioni di persone, ossia il 22,5% della popolazione, nell’Unione Europea sono a rischio di povertà o esclusione sociale. Dopo gli incrementi osservati tra il 2009 e il 2012 fino a raggiungere quasi il 25% di valore medio EU, la proporzione di persone a rischio di povertà o esclusione sociale ha iniziato a decrescere fino a tornare per molti paesi al di sotto dei livelli del 2008 (23,7% la media EU in quell’anno). I livelli più elevati si registrano ancora per Bulgaria (38,9%), Romania (35,7%) e Grecia (34,8%). All’estremità opposta della graduatoria con i valori più bassi si trovano la Repubblica Ceca (12,2%), Finlandia (15,7%) e Slovacchia (16,3%). Nel 2017 ancora al di sopra dei valori del 2008 troviamo Grecia, Lituania, Italia, Spagna, Cipro, Estonia, Lussemburgo (in crescita) e Paesi bassi (in crescita). 20

Grazie per l’attenzione     La ricerca è in elaborazione e sarà consultabile e scaricabile on line nel sito del Ufficio Statistica del Comune di Ferrara all’indirizzo: http://www.comune.fe.it/statistica Caterina Malucelli Ufficio Statistica del Comune di Ferrara 21