ONDE O PARTICELLE?.

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ONDE O PARTICELLE?

LA DUALITA’ ONDA-PARTICELLA DELLA LUCE

LA DUALITA’ ONDA-PARTICELLA DELLA MATERIA A ogni particella elementare con quantità di moto p si deve associare una lunghezza d’onda λ detta lunghezza d’onda di De Broglie

LA DUALITA’ ONDA-PARTICELLA DELLA MATERIA Nel modello ondulatorio l’elettrone è un’onda stazionaria che si richiude su se stessa. La lunghezza 2𝜋𝑟 dell’orbita non può essere arbitraria, ma deve essere un multiplo intero della lunghezza d’onda dell’elettrone 2𝜋𝑟=𝑛𝜆 che è proprio la condizione di quantizzazione introdotta da Bohr

LA DUALITA’ ONDA-PARTICELLA DELLA MATERIA h è una costante molto piccola e quindi agli oggetti macroscopici che si muovono a velocità ordinarie corrispondono lunghezze d’onda praticamente nulle che quindi non generano alcun effetto osservabile. Invece per gli elettroni e le particelle subatomiche la lunghezza d’onda di De Broglie è relativamente garnde ( se confrontata con le dimensioni di un atomo) e quindi in determinate circostanze essi si comportano come onde

LA DUALITA’ ONDA-PARTICELLA DELLA MATERIA

LA DUALITA’ ONDA-PARTICELLA DELLA MATERIA

ESPERIMENTI DI INTERFERENZA CON PALLOTTOLE , ONDE, ELETTRONI

og

Quindi non è vero che gli elettroni raggiungano lo schermo o essendo passati dalla fenditura 1 o dalla fenditura 2 perché se ciò fosse accaduto avrei P1,2= P1+ P2 che non è. SI HA INTERFERENZA!! Inoltre : nel massimo della figura di interferenza :P1,2>P1+P2 nel minimo :P1,2 < P1+P2

E se andiamo a guardare dove passano gli elettroni E se andiamo a guardare dove passano gli elettroni? ( ad esempio mettendo una lampadina nei pressi della fenditura)

NON E’ POSSIBILE MIGLIORARE L’ESPERIMENTO NON E’ POSSIBILE MIGLIORARE L’ESPERIMENTO. GUARDARE , CAMBIA L’ESITO DELL’ESPERIMENTO. «E’ impossibile ideare un esperimento in grado di determinare da quale foro sia passato l’elettrone , che allo stesso tempo non perturbi l’elettrone sufficientemente da distruggere l’interferenza»

Il principio di indeterminazione

Una particella non potrà mai avere posizione e velocità contemporaneamente determinate, perché se ∆x =0 allora ∆p tenderebbe all’infinito, mentre se ∆p =0 , allora ∆x tenderebbe 0. Conseguenze: 1- Una particella non si può muovere lungo una traiettoria, perché ciò significherebbe avere in ogni istante x e v ben definite. 2- Possiamo spiegare il risultato dell’esperimento delle due fenditure. Mettere la lampadina per vedere dove è passato l’elettrone, significa fare un amisura di posizione dell’elettrone con ∆x molto piccola , quindi anche ∆p cambia. Lo stato dell’elettrone cambia quando faccio la misura.