STORIA CONTEMPORANEA PRIMA PARTE Edoardo Bressan Università degli Studi di Macerata STORIA CONTEMPORANEA PRIMA PARTE
La Grande Guerra: tre problemi le ragioni del conflitto, legate alla crisi degli equilibri europei e all’incapacità del sistema diplomatico di controllare la situazione internazionale del 1914 lo sviluppo della guerra e la “dismisura” dell’impegno umano e dei sacrifici richiesti, che portano a una radicalizzazione dello scontro i mutamenti irreversibili sanciti dai trattati di pace, che segnano la fine della centralità europea e che aprono la strada a una nuova conflittualità di natura politica, ideologica e nazionale
Complessità delle fonti diplomatiche militari giornalistiche autobiografiche letterarie cinematografiche
Tre narrazioni patriottica nazionalista pacifista
Gli imperi europei del 1914 Germania Austria Ungheria Russia Impero ottomano
I sistemi di alleanze Triplice Alleanza (1882-1887): Germania, Austria-Ungheria, Italia Triplice Intesa (1894-1904-1907): Francia, Russia, Gran Bretagna
Le nazionalità dell’Impero austro-ungarico (1910) Tedeschi 12.000 Magiari 10.100 Cèchi 6.600 Polacchi 5.000 Ruteni 4.000 Croati 3.200 Romeni 2.900 Slovacchi 2.000 Serbi 2.000 Sloveni 1.300 Italiani 700 50.800
Le cifre della mobilitazione mobilitati [nelle colonie] caduti Le cifre della mobilitazione Mobilitati Caduti Russia 12.000 1.700 Germania 11.000 1.900 Gran Bretagna 9.000 [4.000] 780 Francia 8.000 [1.400] 1.400 Austria-Ungheria 8.000 1.050 Italia 5.500 600 USA 4.500 114 Turchia 3.000 400 Bulgaria 1.000 100
Giustizia militare: 24 maggio 1915 – 2 settembre 1919 (aministia) Denunce 870.000 470.000 – mancanza alla chiamata 400.000 – diserzione e altri reati Processi 350.000 Condanne 210.000 capitali 4.028 eseguite 750 sommarie ?
Italia 1914 - 1915 Dichiarazione di neutralità (2 agosto 1914) Dibattito neutralisti/interventisti Fallimento delle trattative italo-austriache Patto di Londra (26 aprile 1915) Denuncia della Triplice Alleanza (3 maggio 1915) «Radioso Maggio» Inizio delle ostilità (24 maggio 1915)
Statuto Albertino (riguardo il Patto di Londra e la dichiarazione di guerra) Art. 5. - Al Re solo appartiene il potere esecutivo. Egli è il Capo Supremo dello Stato: comanda tutte le forze di terra e di mare; dichiara la guerra: fa i trattati di pace, d'alleanza, di commercio ed altri, dandone notizia alle Camere tosto che l'interesse e la sicurezza dello Stato il permettano, ed unendovi le comunicazioni opportune. I trattati che importassero un onere alle finanze, o variazione di territorio dello Stato, non avranno effetto se non dopo ottenuto l'assenso delle Camere. Art. 65. - Il Re nomina e revoca i suoi Ministri. Art. 67. - I Ministri sono risponsabili. Le Leggi e gli Atti del Governo non hanno vigore, se non sono muniti della firma di un Ministro.
Gli eventi decisivi del 1917 Intervento in guerra degli Stati Uniti d’America (6 aprile 1917) Rivoluzione bolscevica (7-8 novembre [25-26 ottobre] 1917)
Gli appelli di pace Nota di Benedetto XV ai capi Stato dell potenze belligeranti (1° agosto 1917) «Quattordici punti» di Wilson (8 gennaio 1918): - libertà di scambi e comunicazioni - autodeterminazione dei popoli - Società delle Nazioni
I trattati di pace Germania Versailles (28 giugno 1919) Austria St. Germain-en-Laye (10 settembre 1919) Bulgaria Neuilly (27 novembre 1919) Ungheria Trianon (4 giugno 1920) Turchia Sèvres (10 agosto 1920)
I nuovi Stati Polonia Cecoslovacchia Austria Ungheria Iugoslavia Polonia Cecoslovacchia Austria Ungheria Iugoslavia Finlandia Estonia Lettonia Lituania
Le nazionalità (maggioranza) Polonia (polacchi) 69,1% Cecoslovacchia (cechi) 46 Austria (tedeschi) 95,3 Ungheria (magiari) 92 Iugoslavia (serbi) 46 Romania (romeni) 76
Camera dei Deputati 1913
Camera dei Deputati 1919 - 1921
Camera dei Deputati 1924
Italia 1919 - 1921
Lo Stato fascista (Renzo De Felice)
Carta del Lavoro (21 aprile 1927) I. La Nazione italiana è un organismo avente fini, vita, mezzi di azione superiori, per potenza e durata, a quelli degli individui divisi o raggruppati che la compongono. È una unità morale, politica ed economica, che si realizza integralmente nello Stato Fascista.
«Fascismo» (Enciclopedia Italiana, vol. XIV, 1932) 7. Antiindividualistica, la concezione fascista è per lo Stato; ed è per l'individuo in quanto esso coincide con lo Stato, coscienza e volontà universale dell'uomo nella sua esistenza storica. È contro il liberalismo classico, che sorse dal bisogno di reagire all'assolutismo e ha esaurito la sua funzione storica da quando lo Stato si è trasformato nella stessa coscienza e volontà popolare. Il liberalismo negava lo Stato nell'interesse dell'individuo particolare; il fascismo riafferma lo Stato come la realtà vera dell'individuo. E se la libertà dev'essere l'attributo dell'uomo reale, e non di quell'astratto fantoccio a cui pensava il liberalismo individualistico, il fascismo è per la libertà. È per la sola libertà che possa essere una cosa seria, la libertà dello Stato e dell'individuo nello Stato. Giacché, per il fascista, tutto è nello Stato, e nulla di umano o spirituale esiste, e tanto meno ha valore, fuori dello Stato. In tal senso il fascismo è totalitario, e lo Stato fascista, sintesi e unità di ogni valore, interpreta, sviluppa e potenzia tutta la vita del popolo.
Il totalitarismo (Hannah Arendt) Ideologia Partito unico Polizia politica
L’evoluzione totalitaria del regime (Emilio Gentile – Giovanni Sabbatucci) - il ruolo del PNF e il «totalitarismo imperfetto» la legge sulle corporazioni (1934) la «diarchia»: la legge sul primo maresciallo dell’Impero (1938) le «leggi razziste» (1938) la Camera dei Fasci e delle Corporazioni (1939)
La politica sociale la Carta del Lavoro e l’intervento dello Stato nella vita sociale la maternità e l’infanzia la riforma dell’assistenza l’opera del PNF, l’ONB/GIL e le colonie estive la previdenza sociale la tutela infortunistica l’assicurazione di malattia il «Dopolavoro»
La spesa sociale La spesa sociale (% totale) 1922 3,9 1927 5,5 1922 3,9 1927 5,5 1941 14,4 L’assicurazione di disoccupazione (% forza lavoro) 1920 12 1925 19 1940 37 L’assicurazione di malattia (% popolazione) 1920-1925 6 1940 47
La politica economica La «bonifica integrale» La legge bancaria L’istituzione dell’IRI
Verso la seconda guerra mondiale la guerra d’Etiopia la guerra civile spagnola l’alleanza con la Germania nazista gli accordi di Monaco, l’espansionismo tedesco e lo scoppio della seconda guerra mondiale l’Italia dalla «non belligeranza» all’intervento del 1940
L’Italia e la seconda guerra mondiale la «guerra parallela» e il suo fallimento gli avvenimenti militari del 1941-1942 la crisi dell’Asse: Russia e Africa settentrionale la situazione del Paese nel 1943 la caduta del regime e il 25 luglio l’8 settembre e l’Italia divisa in due: dalla «morte della Patria» alla rinascita nazionale
Dall’8 settembre alla Resistenza la Repubblica sociale italiana la deportazione degli ebrei il Regno d’Italia e la dichiarazione di guerra alla Germania il CLN e la nascita della Resistenza dal Congresso di Bari alla «svolta di Salerno» e ai governi del CLN la «campagna d’Italia» gli sviluppi della lotta partigiana: «guerra di liberazione nazionale», «guerra civile», «guerra di classe» (Claudio Pavone)
Dalla Liberazione alla Repubblica la fine della guerra e la Liberazione gli accordi fra gli Alleati e il ruolo dell’Italia il «vento del Nord» e il governo Parri da Parri a De Gasperi il referendum e la scelta repubblicana l’Assemblea Costituente
Le scelte costituzionali I lavori dell’Assemblea Costituente Il «compromesso» tra le forze politiche Cultura liberale, cattolica, socialista I rapporti fra Stato e Chiesa e l’art. 7 Lo Stato sociale L’ordinamento regionale L’approvazione della Costituzione
Le scelte politiche Il II Governo De Gasperi La conferenza di pace La scissione socialista e il III Governo De Gasperi La firma del trattato di pace (10 febbraio 1947) e il problema del confine orientale La crisi del maggio 1947: il IV Governo De Gasperi e la fine dell’«unità nazionale» La nascita del «centrismo» Le elezioni politiche del 1948
Il quadro internazionale - 1 Dalla conferenza di Yalta alla divisione dell’Europa La fine della guerra in Europa L’occupazione della Germania La fine della Guerra nel Pacifico e l’uso delle armi nucleari Alleanza occidentale e blocco sovietico: verso la «guerra fredda»
Il quadro internazionale - 2 La nascita dell’ONU e i «diritti umani» Lo Stato di Israele, la questione della Palestina e il Medio Oriente L’indipendenza dell’India La nascita della Repubblica Popolare Cinese I Paesi dell’Africa
La rinascita economica Gli aiuti americani del dopoguerra Il Piano Marshall del 1947 (ERP) L’economia dei Paesi socialisti Il caso italiano e le premesse del «miracolo economico»
La aree di crisi in Asia La Palestina La Corea L’Indocina
L’esperienza del centrismo La collaborazione fra la DC e i partiti laici La scelta atlantica La scelta europea La politica economica Le riforme sociali La sfida della destra: verso le elezioni del 1953