Relazioni Internazionali

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Transcript della presentazione:

Relazioni Internazionali A.A. 2018-2019 Roberto Di Quirico diquirico@unica.it

Antieurismo e Quinta frattura Lezione 8 Antieurismo e Quinta frattura

Euro e partiti Economisti, politici dei partiti esistenti e di quelli nuovi hanno sinteticamente identificato nell’euro e nell’unificazione monetaria la ragione principale del persistere della crisi e dell’incapacità dei governi di superarla. Anche per la necessità di fornire una spiegazione semplice e facilmente comprensibile a basi elettorali digiune di approfondite cognizioni economiche, l’euro è diventato un potente elemento di polarizzazione politica L’euro è così diventato il simbolo tangibile di una nuova frattura rokkaniana che da tempo si stava formando nel sistema politico europeo, frattura che contrappone sovranità nazionale e struttura sovranazionale.

La ridefinizione dei cleavages Questa frattura, più che generare nuove famiglie partitiche, sta alterando la natura dei tradizionali cleavages già individuati da Rokkan, talvolta ridefinendone il significato e talvolta alterandone la dimensione. La frattura centro-periferia ha assunto una dimensione sovranazionale contrapponendo il centro dell’Unione Europea alla periferia costituita dagli stati nazionali La frattura tra capitale e lavoro non è più tanto quella che contrappone lavoratori e datori di lavoro, ma quella tra economia reale ed economia finanziaria e riguarda soprattutto l’alternativa tra salvaguardia dell’occupazione e del welfare e salvaguardia della struttura finanziaria europea.

La crisi di lungo periodo della democrazia occidentale (1) L’insorgere della quinta frattura dipende da fenomeni più complessi della semplice opposizione all’euro e può esser fatta risalire alla ridefinizione dell’asse destra-sinistra conseguente all’avvento dei valori post-materialisti e alla frattura generazionale manifestatasi negli anni Sessanta. In quell’occasione alla dimensione economica legata alla frattura di classe tra capitale e lavoro che orientava la posizione dei partiti sull’asse destra-sinistra, si aggiunse una componente valoriale perpendicolare a tale asse e definita dalla contrapposizione tra valori libertari cari alla sinistra e valori autoritari tradizionalmente di destra

La crisi di lungo periodo della democrazia occidentale (2) Con il procedere dell’integrazione europea e della globalizzazione gli effetti di tali processi contribuirono a un’ulteriore ridefinizione della posizione dei partiti. I perdenti di questa trasformazione del sistema economico internazionale divennero i principali sostenitori della destra che assunse un orientamento anti-europeo sempre più marcato, contrapponendosi a una sinistra in gran parte favorevole all’integrazione, perlomeno fino all’avvento dell’euro In quell’occasione alla dimensione economica legata alla frattura di classe tra capitale e lavoro che orientava la posizione dei partiti sull’asse destra-sinistra, si aggiunse una componente valoriale perpendicolare a tale asse e definita dalla contrapposizione tra valori libertari cari alla sinistra e valori autoritari tradizionalmente di destra

L’euro e l’asse destra-sinistra Gli elementi chiave delle posizioni anti-euro differiscono profondamente per i partiti di destra e per quelli di sinistra, in particolare per quanto riguarda i partiti di recente formazione. Per la nuova destra anti-euro la discriminante principale passa per la contrapposizione tra sovranità nazionale e governance sovranazionale La questione cruciale per la nuova sinistra anti-euro o euro critica è quella del welfare e delle politiche economiche nazionali e di come la cessione di sovranità e le politiche neoliberiste e di austerity europee mettano in pericolo lo stato sociale. Questa caratterizzazione tocca in un modo o nell’altro tutti i partiti di destra o di sinistra, tradizionali o di recente formazione, estremi o moderati.

I partiti anti-euro Discussione del prospetto 8.1