DALLA REVISIONE DEI PERCORSI ALLA SUSSIDARIETA’

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Transcript della presentazione:

DALLA REVISIONE DEI PERCORSI ALLA SUSSIDARIETA’ NUOVE SFIDE PER GLI ISTITUTI PROFESSIONALI Ilario Ierace Paola, 8 maggio 2018

Una storia travagliata L’istruzione professionale in Italia, tre riforme in 25 anni: Il Progetto 92 Il Riordino (DPR N. 87 del 15 marzo 2010) L’attuale revisione (D. Lgs. n.61 del 13 aprile 2017)

Una crisi annunciata Il perché della revisione: Dualismo Stato-Regioni Concorrenza Istruzione Tecnica e Formazione Professionale Scarso appeal Calo delle iscrizioni

I numeri I numeri dell’istruzione Professionale in Italia: 2.000 istituzioni scolastiche 300 istituti alberghieri 529.670 studenti iscritti nei percorsi di istruzione professionali e relative articolazioni e opzioni

Gli alberghieri architrave del sistema La distribuzione degli iscritti: Istituti Alberghieri: 44.57 % Manutenzione e assistenza tecnica:16.49 % Servizi commerciali: 11.91% Servizi socio-sanitari:11.52% Altri:15.51%

Dopo il riordino la revisione Il Decreto ridisegna l’impianto dell’istruzione professionale con questi due obiettivi: Diversificare il più possibile l’istruzione professionale dall’istruzione tecnica Integrare meglio i due sottosistemi di I.P. e I. e F. P.

Una maggiore diversificazione Gli indirizzi passano da 6 a 11. Agli 11 indirizzi di studio corrispondono specifici “profili di uscita e risultati di apprendimento declinati in termini di competenze, abilità e conoscenza” (vedi art.3, comma3). Per adattare meglio l’offerta formativa alla domanda del territorio e dei giovani aumentano: Attività pratiche e di laboratorio Alternanza scuola- lavoro (anticipata al secondo anno) La quota di flessibilità oraria a disposizione delle scuole

Verso l’abrogazione del D.P.R. 15 marzo 2010, n. 87 La nuova riforma prende avvio con le prime classi dall’anno scolastico 2018-2019, e si concluderà nell’anno scolastico 2022/2023 con la definitiva abrogazione del D.P.R. 15 marzo 2010, n.87, che attualmente disciplina gli Istituti Professionali di Stato

Il rafforzamento dell’identità degli I. P. L’idea forte del decreto è quella di rafforzare l’identità dei percorsi di I.P.: Salvaguardando la loro specificità istituzionale, organizzativa e funzionale Assicurando la coesistenza di due sistemi di istruzione professionalizzante (I.P. e I.e.P.), distinti e diversi Garantendo un effettivo raccordo tra i due sottosistemi

Un’unica filiera formativa professionalizzante due sottosistemi Si configurano due sottosistemi che non devono sovrapporsi e confondersi, né essere assorbiti l’uno dall’altro. Ne consegue che: Al termine del percorso scolastico di I. P. si consegue il diploma quinquennale statale. I diplomati possono accedere a: Università, Alta formazione e Istituti tecnici superiori (ITS) L’offerta formativa di I.eF.P., garantita in ogni Regione sia dagli I.P. che dai C.F.P. porta sia alla qualifica al termine del triennio che al diploma di tecnico al termine del quadriennio

Verso il superamento della sussidiarietà integrativa e complementare Anche le istituzioni scolastiche possono attivare percorsi per il conseguimento del diploma di I.eF.P. Gli studenti iscritti ai percorsi quinquennali di I.P. possono passare al quarto anno dei percorsi di I.eF.P. sia presso le istituzioni scolastiche che presso i C.F.P. accreditati dalle Regioni. Analoga possibilità è data agli studenti che, in possesso della qualifica triennale di I.eF.P. intendono passare al quarto anno dei percorsi di I.P.

La nuova sussidiarietà Come si attivano i percorsi in sussidiarietà? Sulla base degli standard regionali Con classi composte da soli alunni che seguono il percorso per la qualifica Sulla base di accordi regionali Nei limiti delle risorse di organico assegnate

L’accreditamento delle scuole Per attivare percorsi di I.eF.P. in regime di sussidiarietà le Istituzioni scolastiche devono essere accreditate dalle regioni sulla base: Dei criteri stabiliti dall’intesa in CSR del 2008 come declinati dalle singole regioni Della specificità delle istituzioni scolastiche Del riconoscendo del RAV quale procedura che assolve al requisito della gestione della qualità

L’accreditamento delle scuole Il decreto prevede inoltre che: Le istituzioni scolastiche già accreditate con la previgente normativa si intendono accreditate Le scuole che devono ottenere l’accreditamento hanno tempo fino alla fine dell’anno scolastico 2018/19

Lo sviluppo della filiera professionalizzante Per incentivare l’inserimento degli studenti nel mercato del lavoro viene previsto uno sviluppo completo della cosiddetta “filiera professionalizzante” che comprende: Un’offerta molto diversificata Percorsi formativi flessibili e di diversa durata Lo stesso apprendistato formativo di primo livello

Due differenti percorsi con pari dignità Al termine del primo ciclo, gli studenti possono scegliere tra: I percorsi della istruzione professionale (IP) per il conseguimento dei diplomi quinquennali I percorsi di I.eF.P. erogati dalle istituzioni formative accreditate dalle Regioni e dalle Province autonome, per il conseguimento di qualifiche triennali e di diplomi professionali quadriennali (art. 2, comma 1, lett. a e b)

Le passerelle Agli studenti che abbiano conseguito la qualifica triennale nella I.eF.P. va consentito di: Passare al quarto anno dei percorsi di IP (secondo le modalità previste dallo stesso decreto legislativo) Proseguire il proprio percorso di studi con il quarto anno dei percorsi di istruzione e formazione professionale (vedi art. 8, comma 7)

Verso un sistema unitario di formazione professionalizzante La IP diventa così il luogo dell’offerta professionalizzante erogata nell’ambito di un sistema di competenza statale, e dunque: Centralizzato ed omogeneo sull’intero territorio statale Raccordato al sistema di istruzione e formazione professionale regionale Declinato in autonomia dalle singole istituzioni scolastiche, statali e paritarie (vedi art.6) Connesso con le “priorità” stabilite dalla programmazione regionale (vedi art.3, comma 5)

Grazie