L’arte nella Preistoria

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Transcript della presentazione:

L’arte nella Preistoria

Che cos’è la Preistoria???? La Preistoria ( dal latino prae “prima” e historia “storia”) è tutto ciò che è accaduto prima dell’invenzione della scrittura ed è divisa in paleolitico, mesolitico e neolitico. L’homo sapiens popolava questo periodo. Egli si affermò sulla Terra circa 40mila anni fa e fu l’unico a possedere un’intelligenza razionale e intuitiva, che lo portò alla scoperta e al controllo di diversi fenomeni naturali (come il fuoco) e la manipolazione dei primi materiali al fine di realizzare armi e utensili. L’uomo preistorico ha sempre sentito la necessità di acquisire regole che garantiscano al meglio i processi di comunicazione e limitando al massimo i conflitti. La creazione di queste regole ha portato lo sviluppo di un linguaggio sempre più complesso, che favorisce anche la formazione di un pensiero libero. A partire dal 4millennio a.C. si svilupperanno le prime forme di religione politeista, cioè con la presenza di più divinità. L’uomo per adorare i suoi dèi costruì templi come la ziggurat e le piramidi. Oltre alle religioni, si svilupparono anche le prime polis, città-stato, e addirittura grandi imperi. Gli antichi egizi inventeranno poi la medicina (che consisteva nel guardare all’interno del corpo umano) e l’astronomia (riuscendo per la prima volta a misurare il tempo delle stagioni). In Mesopotamia si sviluppano soprattutto cognizioni tecniche e scientifiche, come l’idraulica e la geometria. I Babilonesi, invece, inventeranno il primo sistema giuridico, un codice contenente un significativo abbozzo di eguaglianza di diritti di fronte alla legge. Si sviluppa anche la prima forma di scrittura inventata dai Sumeri. Inizialmente sapevano leggere e scrivere solo alcuni sacerdoti, e tale talento si pensava che discendesse dagli dèi. In seguito, grazie alla scrittura, nacque anche un nuovo mestiere: lo scriba.

L’arte rupestre

Che cos’è???? L’arte rupestre è tutto ciò che è stato dipinto nell’era preistorica all’interno delle caverne su supporti murali con pigmenti naturali. Le prime forme di rappresentazione artistiche risalgono al paleolitico superiore. Il significato espresso da esse va ricercato all’interno della magia o nei riti propiziatori. Fra le espressioni artistiche preistoriche particolare rilievo assumono soprattutto la scultura, la pittura e i grafiti rupestri.

La scultura Le sculture di cui ci è rimasta traccia, risalenti al paleolitico superiore, possono essere in pietra,osso, avorio o steatite. Esse rappresentano prevalentemente figure femminili dove erano esageratamente accentuate alcune parti del corpo come i glutei, il ventre e i seni. Queste statuette sono state chiamate veneri preistoriche e rappresentano la fertilità. Scolpendole l’uomo paleolitico non cerca in alcun modo di essere fedele al vero ma deforma la realtà, al fine di conseguire i risultati pratici che si era prefissato. Venere preistorica, pietra calcarea, altezza 11 cm. Vienna (Austria), Naturhistorisches Museum

Graffito e pittura rupestri Le prime forme di rappresentazioni figurative furono eseguite nelle caverne abitate dall’uomo. Si tratta di rappresentazioni di animali da cacciare e, più raramente, anche di cacciatori, di guerrieri, di stregoni e di figure femminili o di parti anatomiche stilizzate, in particolar modo le mani. Le tecniche di esecuzione sono due: il graffito e la pittura. La prima consiste nell’incidere con selci o pietre appuntite nella roccia o sui muri. La seconda, invece, consiste nel tracciare forme e figure mediante tinte a base di terre o minerali precedentemente pestati e mescolati insieme a sostanze vegetali o a grassi animali. I colori, quasi sempre di tonalità calda, vengono inizialmente stesi con le dita e in seguito con l’aiuto di rudimentali pennelli o penne d’uccello. Cavallo cinese, lunghezza 140cm. Dordogna (Francia) Grotta di Lascaux.

Prime raffigurazioni Geometriche Al periodo mesolitico e neolitico risalgono le prime raffigurazione geometriche, cioè di pura invenzione e non più basate su forme concretamente esistenti. In queste sono presenti molte volte segni astratti che introducono per la prima volta il concetto di decorazione. Sono frequenti anche le rappresentazioni di oggetti geometrizzati. Un esempio sono i pugnali incisi nella roccia rinvenuti a Cemmo, in Val Camonica. Le lame, infatti, sono dei lunghi triangoli isosceli, i manici dei sottili rettangoli e le impugnature degli archi di circonferenza. A volte certi simboli geometrici stanno a indicare il numero dei capi di bestiame posseduti; altre volte ricordano gli strumenti da lavoro utilizzati. Pugnali stilizzati incisi nella roccia, 250X260cm, Cemmo, Capo di Ponte in Val Camonica (Brescia)

Testimonianze di Architettura Abitazioni e luoghi magici

Architettura nella Preistoria Quando l’uomo scoprì l’agricoltura e l’allevamento conquista la sedentarietà, cioè abitare stabilmente in un territorio, preferibilmente pianeggiante e attraversato da un corso d’acqua. Quando si stabilì in pianura diventò quasi impossibile trovare rifugio: ecco allora che l’uomo inizia a costruire, cioè a fare “architettura”. Inizialmente scava le cosiddette caverne artificiali, consistenti in profonde fosse, rivestite con corteccia d’albero, pavimentate con terra battuta e ricoperte con frasche, stuoie e pelli di animali. Nelle regioni più calde, invece, egli fa ricorso delle cosiddette camere ipogèe, cioè a veri e propri pozzi in fondo ai quali la temperatura era inferiore a quella esterna. Nel mesolitico compaiono anche le prime capanne costruite completamente fuori terra. Venivano ricoperte con pelli o frasche e poi impermeabilizzate con fango, argilla o escrementi di erbivori. A seconda delle zone si hanno anche strutture più complesse come le palafitte. Esse erano delle costruzioni fatte su una serie di pali conficcate nel fondo melmoso dei laghi, fiumi o paludi. Esse erano solitamente riunite in villaggi nei quali potevano convivere anche molte famiglie. Simili alle palafitte sono le terramare, costituite da capanne sempre sopraelevate ma poste sulla terraferma.

Menhir, Dolmen e Cromlech A partire dal V millennio a.C. l’intero continente europeo è interessato dalla diffusione di oltre ventimila insediamenti megalitici, cioè costruzioni fatte con pietre gigantesche. Questi potevano essere isolati, riuniti in gruppo o disposti secondo vari allineamenti. Le strutture megalitiche si dividono in menhir, dolmen e cromlech.

I menhir Menhir significa pietra fitta e consiste in un monolite, cioè in un enorme blocco di pietra conficcato al suolo e sagomato in tal modo da avere una forma aguzza e slanciata. I menhir sono spesso collocati in lunghe file. Un esempio si trova a Carnac, in Francia. Allineamento di Menhir megalitici a Carnac, Francia.

I dolmen Dolmen significa tavola di pietra. Essi sono costruzioni megalitiche costituite da due o più elementi monolitici verticali aventi funzione di vere e proprie pareti sulle quali viene appoggiato orizzontalmente un enorme lastrone di pietra. In tal modo si delimita un’area dedicata ai riti magici o a sepolture collettive Dolmen Sa Coveccada, altezza 2,70m, lati di base 2,50x 5,00m. Mores, Sassari.

I cromlech I cromlech, dal gallese pietra ricurva, sono invece grandi costruzioni megalitiche e consistono in una serie di monoliti sagomati a parallelepipedo o a tronco di piramide che vengono conficcati nel suolo disposti circolarmente. Il più famoso cromlech è quello di Stonehenge. Esso consiste in un doppio recinto di menhir verticali e a loro volta sormontati da architravi disposti a formare una sorta di duplice cerchio. All’interno dei cromlech si innalzano cinque dolmen disposti a U. Cromlech, pietre calcaree, diametro esterno circa 31m. Stonehenge, Inghilterra.

FINE Realizzato da: Ferraro Domenico Classe: 1° A A.S. 2016/2017