CORSO DI STORIA CONTEMPORANEA Docente Prof. Ventrone L’Italia nella Prima guerra mondiale (lez. 14) A.A. 2018-2019 2002 - Facoltà di Scienze Politiche
L’Italia nella Prima guerra mondiale 14.1 L’Italia nella Prima guerra mondiale Per Giolitti si può ottenere “parecchio” con trattative diplomatiche Neutralismo (giolittiani, socialisti, cattolici, conservatori pro Triplice Alleanza) Per i Prefetti, gli italiani non vogliono la guerra PSI = contro la guerra e a favore dell’internazionalismo Cattolici = neutrali ma anche esigenze di legittimazione nazionale Né cattolici né socialisti organizzano proteste contro la guerra
Interventismo Sinistra rivoluzionaria Democratici 14.2 Sinistra rivoluzionaria Democratici Interventismo Liberali conservatori + Nazionalisti
Obiettivi dei Nazionalisti 14.3 Ricomposizione autoritaria della nazione contro la lotta di classe Obiettivi dei Nazionalisti Contro il suffragio universale Mano libera nella gestione dell’economia indipendentemente da accordi con i socialisti
L’Italia entra in guerra il 24 maggio 1915 14.4 L’Italia entra in guerra il 24 maggio 1915 PATTO DI LONDRA Trento; Tirolo meridionale (fino al Brennero); Trieste; Istria, isole e Dalmazia meridionale; Valona in Albania; Dodecanneso; Adalia (Turchia); Parti dell’impero coloniale tedesco
Dinamica della guerra Coesistono due progetti autoritari: 14.5 Dinamica della guerra Per isolamento degli Interventisti = loro radicalizzazione e quindi preminenza dei settori nazionalistico-autoritari Coesistono due progetti autoritari: Tradizionale: limiti al parlamento + politica estera gestita dal Re + censura e controllo dell’informazione + limiti alle libertà civili + repressione Nazionalismo pro disciplina e giustizia sociale: (specie dopo 1917) ricerca del consenso con attenzione alle esigenze delle classi popolari e intervento diretto dello Stato Apre la strada al Fascismo = saldare nazione e popolo in quadro autoritario ma socialmente riformatore
14.6 Crescita progressiva dei morti, dei feriti e delle diserzioni: 1915: 246 mila morti e feriti 1916: 404 mila morti e feriti 1917: 520 mila morti e feriti 1917: 55 mila condanne per diserzione (la metà nel 1916, 1/5 nel 1915) Raddoppiano i casi autolesionismo + forme di insubordinazione e ammutinamenti + scandali per le forniture militari; proteste delle donne Tumulti nell’agosto 1917 2002 - Facoltà di Scienze Politiche
Anche in Italia, 1917 = anno di svolta: 14.7 Anche in Italia, 1917 = anno di svolta: Cresce il neutralismo Treves (“Il prossimo inverno non più in trincea”) Rivoluzione Sovietica Benedetto XV (“Inutile strage”) 2002 - Facoltà di Scienze Politiche
Problema = Integrazione delle masse nello Stato 14.8 Ottobre 1917: CAPORETTO Cade il governo retto da Paolo Boselli Nuovo Capo supremo delle forze armate = Armando Diaz Nuovo governo V.E. Orlando Esasperazione del clima interno Problema = Integrazione delle masse nello Stato 2002 - Facoltà di Scienze Politiche
Cambia la gestione dell’esercito 14.9 Migliore addestramento Maggiori turni di riposo e razioni di cibo Cambia la gestione dell’esercito Migliore assistenza a soldati e famiglie Ridotti assalti frontali Propaganda: giornali di trincea + ufficiali e cappellani militari con ruolo di assistenti e propagandisti + moltiplicazione dei Comitati patriottici FIRMA DELL’ARMISTIZIO con Austria-Ungheria 4/11/1918 2002 - Facoltà di Scienze Politiche