Analisi di bilancio per flussi finanziari Prof. Fabrizio Di Lazzaro Ordinario di Economia Aziendale Università “Luiss Guido Carli”
INDICE ARGOMENTI INDICE ARGOMENTI Obiettivi dell’analisi per flussi Forma e contenuto del Rendiconto Finanziario Metodologia di redazione Rendiconto finanziario dei flussi di ACN e di Cassa Esercitazione Obiettivi dell’analisi per flussi Forma e contenuto del Rendiconto Finanziario Metodologia di redazione Rendiconto finanziario dei flussi di ACN e di Cassa Esercitazione
PREMESSE La gestione aziendale per essere compiutamente rappresentata necessita di tre dimensioni: la dimensione patrimoniale; la dimensione economica; la dimensione finanziaria. Patrimonio Reddito Finanza
PREMESSE La rappresentazione dei risultati di gestione si poggia pertanto su tre fondamentali pilastri: Stato Patrimoniale Conto Economico Conto Finanziario
PREMESSE Il Conto Finanziario assolve alla funzione di raccordo fra due grandezze stock, espressione di risorse finanziarie spendibili entro un pre - determinato lasso temporale di durata variabile.
STRUTTURA DEL CONTO FINANZIARIO Attualmente esistono schemi obbligatori per la rappresentazione del patrimonio (Stato Patrimoniale) e del risultato economico (Conto Economico) Non esiste, invece, uno schema obbligatorio di Conto Finanziario
STRUTTURA DEL CONTO FINANZIARIO Il conto finanziario, nella sua espressione in forma scalare, risulta così impostato
STRUTTURA DEL CONTO FINANZIARIO
ANALISI FINANZIARIE Le analisi finanziarie possono essere: statiche; dinamiche. Le analisi finanziarie statiche studiano grandezze stock Le analisi finanziarie dinamiche studiano grandezze flusso
ANALISI FINANZIARIE Le analisi finanziarie statiche si conducono sullo Stato Patrimoniale opportunamente riclassificato Le analisi finanziarie dinamiche si conducono sul Conto Finanziario
ANALISI FINANZIARIE Il conto finanziario rappresenta uno strumento indispensabile per le analisi finanziarie dinamiche, in quanto: a) è il prospetto di raccordo fra due situazioni statiche successive; b) evidenzia i flussi sia reddituali che patrimoniali; c) “traduce” in termini finanziari le operazioni reddituali e patrimoniali di gestione.
FASI PER LA COSTRUZIONE DEL CONTO FINANZIARIO La costruzione del conto finanziario si articola nelle seguenti fasi: 1) Scelta dell’aggregato finanziario di riferimento 2) Riclassificazione dello Stato Patrimoniale 3) Riclassificazione del Conto Economico 4) Calcolo delle variazioni patrimoniali 5) Esplicitazione dei movimenti compensativi 6) Rettifica dei movimenti non finanziari 7) Riporto dei flussi finanziari nel conto finanziario
SCELTA DELL’AGGREGATO FINANZIARIO Gli aggregati finanziari utilizzati possono essere: composti, più voci aventi lo stesso segno (es. cassa + Banca c/c attivi); complessi, più voci aventi segno anche diverso (es. cassa + Banca c/c attivi - Banca c/c passivi). Il concetto di risorsa finanziaria impiegato per la redazione del conto finanziario può cambiare a seconda degli obiettivi dell’analisi
SCELTA DELL’AGGREGATO FINANZIARIO Gli aggregati finanziari più utilizzati sono: Attivo Circolante Netto; Tesoreria; Disponibilità monetarie nette; Posizione finanziaria netta (a breve o complessiva).
SCELTA DELL’AGGREGATO FINANZIARIO La variazione dell’aggregato finanziario determina una conseguente variazione del contenuto del conto finanziario L’area del conto finanziario più “sensibile” a variazioni dell’aggregato è la gestione reddituale Le altre aree “patrimoniali” subiscono variazioni più modeste, in quanto le transazioni che le riguardano spesso avvengono utilizzando risorse liquide Non vi è quindi differenza fra flussi di circolante, tesoreria, liquidità
SCELTA DELL’AGGREGATO FINANZIARIO L’attivo circolante netto si utilizza per le analisi di medio termine Vantaggi: è un indicatore finanziario prospettico Svantaggi: non esprime la liquidità immediata effettivamente generata dalle operazioni di gestione E’ influenzato da componenti non monetarie la cui valutazione può risentire di “politiche di bilancio” (es. magazzino)
SCELTA DELL’AGGREGATO FINANZIARIO La tesoreria si utilizza nelle analisi di breve - medio termine Vantaggi: e’ un aggregato finanziario più “certo” dell’attivo circolante netto Consente di valutare la dipendenza dal magazzino per la copertura dell’eventuale deficit di tesoreria (Dipendenza dal magazzino = (Var.Debiti - Var. Crediti) / Var. Magazzino) Svantaggi: anche la tesoreria, come l’attivo circolante netto, non evidenzia la liquidità immediata generata dalle operazioni di gestione
SCELTA DELL’AGGREGATO FINANZIARIO La liquidità si utilizza per le analisi finanziarie di breve termine Vantaggi: consente di valutare la liquidità immediata generata dalle operazioni di gestione Svantaggi: non è un indicatore della situazione finanziaria prospettica dell’impresa (es. flusso di cassa positivo, flusso di circolante o di tesoreria negativo, vedi esempio)
SCELTA DELL’AGGREGATO FINANZIARIO Il seguente esempio mostra i differenti risultati cui si perviene modificando l’aggregato finanziario di riferimento
RICLASSIFICAZIONE DELLO STATO PATRIMONIALE La riclassificazione dello Stato Patrimoniale ai fini della redazione del conto finanziario dei flussi di attivo circolante netto diverge in alcuni punti dalla riclassificazione finanziaria ai fini dell’analisi statica, in particolare è diverso: a) il trattamento dell’Utile o della Perdita di periodo; b) il trattamento dei fondi di rettifica dell’attivo fisso; c) il trattamento della quota a breve delle passività finanziarie a l.t.
RICLASSIFICAZIONE DELLO STATO PATRIMONIALE Nella riclassificazione dello Stato Patrimoniale ai fini dell’analisi statica, l’utile dell’esercizio: per la parte distribuita si posiziona nelle passività a breve; per la parte a riserva si posiziona nei Mezzi Propri. Nella riclassificazione dello Stato Patrimoniale ai fini dell’analisi dinamica: l’utile dell’esercizio “t” si posiziona nei mezzi propri; l’utile dell’esercizio “t+1” si posiziona come voce autonoma.
RICLASSIFICAZIONE DELLO STATO PATRIMONIALE Nella riclassificazione dello Stato Patrimoniale ai fini dell’analisi dinamica: l’utile dell’esercizio “t” si posiziona nei mezzi propri; l’utile dell’esercizio “t+1” si posiziona come voce autonoma. Esempio:
RICLASSIFICAZIONE DELLO STATO PATRIMONIALE Nella riclassificazione dello Stato Patrimoniale ai fini dell’analisi statica, le poste di rettifica dell’attivo fisso si portano a sottrazione delle corrispondenti voci Nella riclassificazione dello Stato Patrimoniale ai fini dell’analisi dinamica , i flussi dell’attivo fisso sono calcolati al lordo dei fondi di rettifica; si calcolano anche le variazioni dei relativi fondi
RICLASSIFICAZIONE DELLO STATO PATRIMONIALE Nella riclassificazione dello Stato Patrimoniale ai fini dell’analisi dinamica, i flussi dell’attivo fisso sono calcolati al lordo dei fondi di rettifica; si calcolano anche le variazioni dei relativi fondi Esempio:
RICLASSIFICAZIONE DELLO STATO PATRIMONIALE Nella riclassificazione dello Stato Patrimoniale ai fini dell’analisi dinamica, la quota a breve delle passività a medio lungo non viene scomputata; si calcola il flusso delle rate “pagate” Nella riclassificazione dello Stato Patrimoniale ai fini dell’analisi statica , la quota a breve delle passività a medio lungo termine, si porta tra le passività correnti
RICLASSIFICAZIONE DELLO STATO PATRIMONIALE Nella riclassificazione dello Stato Patrimoniale ai fini dell’analisi dinamica, la quota a breve delle passività a medio lungo non viene scomputata; si calcola il flusso delle rate “pagate” Esempio La variazione del conto mutui è pari alla rata pagata (q. capitale)
RICLASSIFICAZIONE DEL CONTO ECONOMICO Nelle analisi economiche i modelli di riclassificazione possono essere impostati: per natura; per destinazione; per “reattività”. Nelle analisi finanziarie i costi ed i ricavi sono riclassificati per “scadenza”; Evidenziando il contributo dell’area operativa rispetto alle altre aree.
RICLASSIFICAZIONE DEL CONTO ECONOMICO La differenza Ricavi a breve - Costi a breve è positiva
RICLASSIFICAZIONE DEL CONTO ECONOMICO La differenza Ricavi a breve - Costi a breve è negativa
RICLASSIFICAZIONE DEL CONTO ECONOMICO La differenza Ricavi a breve - Costi a breve può essere riferita alla gestione operativa
RICLASSIFICAZIONE DEL CONTO ECONOMICO I costi a breve termine sono monetari ovvero a manifestazione numeraria differita entro un arco temporale breve (es. 12 mesi) I costi a lungo termine sono non monetari o a manifestazione numeraria differita entro un arco temporale non breve (es. oltre i 12 mesi).
RICLASSIFICAZIONE DEL CONTO ECONOMICO I ricavi a breve termine sono monetari ovvero a manifestazione numeraria differita entro un arco temporale breve (es. 12 mesi) I ricavi a lungo termine sono non monetari o a manifestazione numeraria differita entro un arco temporale non breve (es. oltre i 12 mesi).
RICLASSIFICAZIONE DEL CONTO ECONOMICO Costi a breve: materie, servizi, personale, godimento beni di terzi, oneri diversi di gestione .. Costi a non breve: ammortamenti, accantonamenti, svalutazioni, minusvalenze .. Ricavi a breve: ricavi delle vendite e delle prestazioni, variazione delle scorte, altri ricavi e proventi Ricavi a non breve: incrementi delle immobilizzazioni per lavori interni, rivalutazioni, utilizzo fondi, insussistenze di passivo, plusvalenze..
FLUSSI PATRIMONIALI Per determinare i flussi “patrimoniali” è necessario confrontare due situazioni statiche consecutive e ricavare la variazione per differenza La variazione può essere negli impieghi o nelle fonti, secondo il prospetto di fianco riportato
FLUSSI PATRIMONIALI I flussi patrimoniali, riclassificati in base al segno e alla natura, sono riportati nel prospetto di fianco riportato
FLUSSI REDDITUALI Il flusso reddituale è già determinato Esso è pari al risultato dell’esercizio Se il risultato è positivo è una “fonte” Se il risultato è negativo è un “impiego”
FLUSSI “REDDITUALI” Nel foglio di lavoro il risultato di esercizio può essere rappresentato in modo “diretto” evidenziando i ricavi (fonti) ed i costi (impieghi), opportunamente riclassificati; oppure in modo “indiretto” evidenziando solo il risultato di esercizio
FLUSSI REDDITUALI
FLUSSI REDDITUALI
VARIAZIONI “GREZZE” I flussi “patrimoniali” e “reddituali” riportati nel foglio di lavoro vengono definiti “variazioni grezze” Essi infatti devono essere: a) scomposti; b) rettificati.
SCOMPOSIZIONE DEI FLUSSI PATRIMONIALI I flussi patrimoniali possono essere: a) semplici (unica variazione di segno positivo o negativo) b) composti (più variazioni dello stesso segno) c) complessi (più variazioni di segno anche opposto) a) Es. Acquisto di immobilizzazioni b) Es. Acquisto e Rivalutazione di immobilizzazioni c) Es. Acquisto e Vendita di immobilizzazioni
SCOMPOSIZIONE DEI FLUSSI PATRIMONIALI a) Es. Acquisto di immobilizzazioni b) Es. Acquisto e Rivalutazione di immobilizzazioni c) Es. Acquisto e Vendita di immobilizzazioni
SCOMPOSIZIONE DEI FLUSSI PATRIMONIALI a) Es. Acquisto di immobilizzazioni b) Es. Acquisto e Rivalutazione di immobilizzazioni c) Es. Acquisto e Vendita di immobilizzazioni
SCOMPOSIZIONE DEI FLUSSI PATRIMONIALI a) Es. Acquisto di immobilizzazioni b) Es. Acquisto e Rivalutazione di immobilizzazioni c) Es. Acquisto e Vendita di immobilizzazioni
RETTIFICA DEI MOVIMENTI NON FINANZIARI I flussi “scomposti” possono essere finanziari ==> hanno modificato l’aggregato finanziario di riferimento; Non finanziari ==> non hanno modificato l’aggregato finanziario di riferimento. Devono essere esclusi i movimenti non finanziari ed inclusi i soli movimenti finanziari.
RETTIFICA DEI MOVIMENTI NON FINANZIARI
RETTIFICA DEI MOVIMENTI NON FINANZIARI
RETTIFICA DEI MOVIMENTI NON FINANZIARI Attivo Fisso ==> Mezzi Propri Apporto di immobilizzazioni Rivalutazione di immobilizzazioni Assegnazione di immobilizzazioni Attivo Fisso ==> Passivo l.t. Emissioni di obbligazioni sotto la pari (per la parte corrispondente al disaggio) Acquisto di immobilizzazioni con dilazione > 12 mesi
RETTIFICA DEI MOVIMENTI NON FINANZIARI Attivo Fisso ==> Costi a l.t. Svalutazione di immobilizzazioni Ammortamento di immobilizzazioni Minusvalenze Attivo Fisso ==> Ricavi a l.t. Rivalutazione di immobilizzazioni Lavori interni alle immobilizzazioni Plusvalenze
RETTIFICA DEI MOVIMENTI NON FINANZIARI Passivo l.t. ==> Mezzi Propri Conversione di obbligazioni in azioni Passivo l.t. ==> Costi a l.t. Accantonamenti a fondi spese a l.t. (es. TFR) Passivo l.t. ==> Ricavi a l.t. Insussistenze di passivo a l.t.
RETTIFICA DEI MOVIMENTI NON FINANZIARI Le rettifiche della gestione reddituale possono essere effettuate in due modi: Metodo diretto, si rettificano le specifiche voci di costo a l.t. e di ricavo a l.t. in contropartita alle corrispondenti variazioni patrimoniali non finanziarie; Metodo indiretto, si rettifica indistintamente il risultato di esercizio
RETTIFICA DEI MOVIMENTI NON FINANZIARI Le rettifiche della gestione reddituale con il metodo indiretto sono impostate come segue Utile = Ricavi a l.t. + Ricavi a b.t. - Costi a l.t. - Costi a b.t. Utile a breve = Ricavi a breve - Costi a breve Utile a breve = Utile + Costi a l.t. - Ricavi a l.t.
RETTIFICA DEI MOVIMENTI NON FINANZIARI METODO DIRETTO Ricavo a l.t. = Incrementi per lavori interni agli impianti Attivo Fisso (+) = Variazione impianti per lavori interni METODO INDIRETTO Utile - Incrementi per lavori interni agli impianti Attivo Fisso (+) = Variazione impianti per lavori interni
RETTIFICA DEI MOVIMENTI NON FINANZIARI METODO DIRETTO Costo a l.t. = Ammortamento beni materiali Attivo Fisso (-) = Variazione Fondo Ammortamento METODO INDIRETTO Utile + Ammortamento beni materiali Attivo Fisso (-) = Variazione Fondo Ammortamento
RETTIFICA DEI MOVIMENTI NON FINANZIARI La differenza Ricavi a breve - Costi a breve è positiva
RETTIFICA DEI MOVIMENTI NON FINANZIARI La differenza Ricavi a breve - Costi a breve è negativa
RIPORTO DEI MOVIMENTI NEL CONTO FINANZIARIO Il conto finanziario, nella sua espressione in forma scalare, risulta così impostato
DAI FLUSSI DI CIRCOLANTE AI FLUSSI DI LIQUIDITA’ Il passaggio dai flussi di circolante ai flussi di liquidità si articola nelle seguenti fasi: 1. Scomposizione del flusso di A.C.N. 2. Classificazione delle variazioni endogene dell’attivo circolante netto 3. Rettifica dei flussi di attivo circolante netto della gestione reddituale e patrimoniale; 4. Riporto dei movimenti nel conto finanziario.
SCOMPOSIZIONE DEL FLUSSO DI A.C.N. IL FLUSSO DI A.C.N. VIENE SCOMPOSTO IN DUE PARTI: Parte liquida (Cassa + Banca c/c attivi + Att. Finanz.b.t.- Banche c/c passivi - Pass.Finanz.b.t.) Parte non liquida (Magazzino, Crediti b.t., Debiti b.t.) denominata Capitale circolante netto (Ccn)
CLASSIFICAZIONE DELLE VARIAZIONI ENDOGENE DEL FLUSSO DI A.C.N. La parte liquida dell’Attivo Circolante Netto diviene il nuovo aggregato finanziario di riferimento. La parte non liquida (Ccn) costituita da Magazzino, Crediti e Debiti di funzionamento può essere di origine: a) reddituale, se la variazione di Ccn dipende da costi e/o ricavi a breve non monetari; b) patrimoniale, se la variazione di Ccn dipende da incrementi e/o decrementi patrimoniali.
CLASSIFICAZIONE DELLE VARIAZIONI ENDOGENE DEL FLUSSO DI A.C.N. a) La variazione di Ccn dipende da costi e/o ricavi a breve non monetari; b) La variazione di Ccn dipende da incrementi e/o decrementi patrimoniali. Esempio: Costi a dilazione; ricavi a dilazione; Variazione del Magazzino. Acquisto/Vendita beni patrimoniali a dilazione
RETTIFICA DEI FLUSSI DI A.C.N. La rettifica dei flussi di a.c.n. si articola in due fasi: rettifica dei flussi della gestione reddituale; rettifica dei flussi della gestione patrimoniale.
RETTIFICA DELLA GESTIONE REDDITUALE La gestione reddituale, prima della rettifiche, esprime l’utile “a breve”, ovvero: i ricavi/costi incassati/pagati dell’esercizio; i ricavi/costi da incassare/pagare entro i prossimi 12 mesi.
RETTIFICA DELLA GESTIONE REDDITUALE La gestione reddituale, dopo le rettifiche, deve esprimere l’utile “monetario”, ovvero i ricavi/costi incassati/pagati dell’esercizio, occorre pertanto escludere i ricavi/costi da incassare/pagare entro i prossimi 12 mesi.
RETTIFICA DELLA GESTIONE REDDITUALE La “correzione” della gestione reddituale può avvenire in due modi: metodo diretto (si individuano i costi ed i ricavi regolati per contanti); metodo indiretto, si parte dal flusso di A.C.N. e si elimina la parte non monetaria del flusso.
RETTIFICA DELLA GESTIONE REDDITUALE Con il metodo “indiretto” si procede come segue: Utile a breve = Utile + Costi l.t. - Ricavi l.t. Utile monetario = Utile a breve + costi non monetari a b.t. - ricavi non monetari a b.t.
RETTIFICA DELLA GESTIONE REDDITUALE I costi a breve non monetari ed i ricavi a breve non monetari si trovano nelle variazioni endogene del Ccn ad origine reddituale (Var. Magazzino, Var. Crediti comm.li, Var. Debiti comm.li)
RETTIFICA DELLA GESTIONE REDDITUALE Quindi, seguendo il metodo “indiretto” si procede come segue: Utile a breve = Utile + Costi l.t. - Ricavi l.t. Utile monetario = Utile a breve + Var.(+) Debiti comm. - Var.(+) Crediti comm. - Var.(+) Magazzino
RETTIFICA DELLA GESTIONE PATRIMONIALE Le rettifiche alla gestione patrimoniale più ricorrenti sono le seguenti: operazioni di aumento del c.s. sottoscritte e non versate; acquisto di immobilizzazioni a dilazione; vendita di immobilizzazioni a dilazione.
RETTIFICA DELLA GESTIONE PATRIMONIALE operazioni di aumento del c.s. sottoscritte e non versate. Si hanno crediti v/soci per versamenti ancora dovuti da portare a rettifica del corrispondente aumento di c.s.
RETTIFICA DELLA GESTIONE PATRIMONIALE acquisto di immobilizzazioni a dilazione. Si hanno debiti v/fornitori di immobilizzazioni da portare a rettifica del corrispondente incremento di attivo fisso
RETTIFICA DELLA GESTIONE PATRIMONIALE vendita di immobilizzazioni a dilazione. Si hanno crediti v/cessionari di immobilizzazioni da portare a rettifica del corrispondente decremento di attivo fisso
RIPORTO DEI MOVIMENTI NEL CONTO FINANZIARIO Il conto finanziario, nella sua espressione in forma scalare, risulta così impostato