Scheletro Assile ed Appendicolare

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Transcript della presentazione:

Scheletro Assile ed Appendicolare SOSTEGNO & MOVIMENTO Parte 2 Scheletro Assile ed Appendicolare

SCHELETRO ASSILE E APPENDICOLARE La componente scheletrica viene suddivisa in: Scheletro assile: comprende le ossa del cranio del torace e della colonna vertebrale che insieme formano l’asse longitudinale del corpo Scheletro appendicolare: comprende le ossa degli arti superiori e inferiori ed i cingoli che li collegano al tronco

LO SCHELETRO ASSILE Costituito da 80 ossa, il 40% delle ossa del corpo umano. Comprende: Il cranio (22 ossa) e le ossa associate (6x ossicini uditivi e l’osso ioide La colonna vertebrale (24 vertebre+ il sacro ed il coccige) La gabbia toracica (24 coste + lo sterno) Lo scheletro assile crea una struttura che sostiene e protegge gli organi e fornisce la superficie di inserzione ai muscoli che: Regolano la posizione di testa, collo e tronco Eseguono movimenti respiratori Stabilizzano o posizionano strutture dello scheletro appendicolare

LA TESTA

Costituisce una “scatola” solida che racchiude e protegge l’encefalo, gli organi di senso e le parti iniziali dei sistemi digerente e respiratorio. E’ composto da: Neurocranio: è la racchiude e protegge l’encefalo Splancnocranio o massiccio facciale: è la parte del cranio in rapporto con la porzione iniziale di apparati respiratorio digerente. Le articolazioni tra le ossa della scatola cranica sono tutte sinartrosi e per la maggior parte suture; si trovano, infatti, solo due diartrosi o articolazioni mobili: L’articolazione fra i condili occipitali e l’atlante che stabilizza la porzione del cranio e della colonna vertebrale consentendo, tuttavia una notevole ampiezza dei movimenti della testa L’articolazione fra la mandibola e l’osso temporale

Oltre alla cavità cranica che racchiude e protegge l’encefalo, la testa contiene anche le cavità orbitarie, la cavità nasale e orale oltre a quelle dell’orecchio medio ed interno e ai seni paranasali. I seni paranasali sono cavità circoscritte e connesse alla cavità nasale che rivestite da una mucosa, sono ripiene di aria ed hanno il compito di alleggerire la porzione anteriore del cranio. Prendono il nome delle ossa in cui si trovano: Seno frontale Seno sfenoidale Seno etmoidale Seni mascellari

La superficie esterna del cranio fornisce il passaggio a vasi sanguigni, nervi e alle membrane che proteggono e stabilizzano la posizione dell’encefalo oltre ad un’ampia area per l’inserzione dei muscoli che muovono la testa, gli occhi, la mandibola. E’ una struttura aperta tramite un’apertura, il forame magno dove il midollo spinale si unisce al cervello

Nel neurocranio distinto in base e volta si riconoscono 8 ossa piatte: - 4 pari - 4 impari e mediane Le ossa del neurocranio nel loro insieme costituiscono la cavità del cranio rivestita internamente da una membrana fibrosa che si chiama dura madre, questa è in continuità con l’aracnoide e la pia madre che rivestono l’encefalo e tutte insieme costituiscono le meningi. Lo splancnocranio o cranio facciale è formato da 14 ossa : - 12 pari - 2 impari

IL NEUROCRANIO Nel neurocranio distinto in base e volta si riconoscono 8 ossa piatte: - 4 pari - 4 impari e mediane Ossa impari - Frontale - Occipitale - Sfenoide - Etmoide Ossa pari - Parietali - Temporali

Le ossa del cranio si articolano tramite suture; in particolare si riconoscono: La sutura sagittale, posta sul piano sagittale che separa le due ossa parietali destra e sinistra La sutura coronale, posta sul piano coronale o frontale che separa l’osso frontale dalle due ossa parietali La sutura lamboidea che separa l’osso occipitale dalle due ossa parietali Le suture squamose che separano le ossa parietali e temporali dello stesso lato La sutura frontonasale che separa l’osso frontale dalle due ossa nasali.

Sutura frontonasale

OSSO FRONTALE E’ un osso piatto, impari. Forma lo scheletro della fronte, la volta del cranio e delle orbite e la parte anteriore della base del cranio è formato - squama, - arcate sopracigliari - margini sopraorbitari All’interno sono presenti i seni frontali, cavità comunicanti con le cavità nasali che contengono aria e le fosse lacrimali che accolgono le ghiandole lacrimali.

OSSO OCCIPITALE E’ un osso piatto, impari mediano, situato posteriormente. costituisce la base e la parete posteriore del cranio e presenta un foro che consente il passaggio del midollo spinale, detto foro occipitale o forame magno. Sulla faccia endocranica dell’ osso occipitale si osservano le fosse cerebrali e le fosse cerebellari L’osso occipitale comprende - un corpo, - due parti laterali, - i condili e - la squama, tutti circondano il grande foro. I condili occipitali sono processi che si articolano con l’ atlante, la prima vertebra cervicale.

LE OSSA PARIETALI Sono piatte, pari e simmetriche, di forma quadrangolare Formano la gran parte della parete latero-dorsale della scatola cranica.

LE OSSA TEMPORALI Sono pari e simmetriche, costituiscono parte della superficie laterale e del pavimento della cavità cranica. Sono formate da quattro porzioni: - Parte squamosa, una porzione piatta ed espansa, laterale, caratterizzata da due importanti caratteristiche: Processo zigomatico che si estende anteriormente a formare lo zigomo La fossa mandibolare, dove la mandibola si articola con il cranio. - Parte timpanica, che consiste nella piccola parte che delimita il meato acustico esterno. Inferiormente presenta il processo stiliodeo, ancoraggio per i muscoli della lingua, della faringe e dell’osso ioide.

Parte mastoidea posta posteriormente alla parte timpanica ospita il processo mastoideo dove ha origine il muscolo digastrico che permette l’apertura della bocca. Parte petrosa visibile come la separazione fra la fossa cranica media e quella posteriore sul pavimento del cranio. E’ caratterizzata dalla presenza del: Meato acustico interno passaggio per il nervo acustico (VIII N.C.) Canale carotideo Foro giugulare

OSSO SFENOIDE L’osso sfenoide è un osso impari; insieme all’etmoide contribuisce a formare la base del neurocranio oltre che delle cavità orbitali e nasali. Contrare rapporti con tutte le altre ossa sia dello splancnocranio che del neurocranio La sua forma è paragonabile una di farfalla. Il corpo si trova in posizione mediana tra l’etmoide e l’occipitale ed presenta una sporgenza a forma di sella, chiamata sella turcica che ospita l’ipofisi.

Foro rotondo Foro ovale Vista dall’alto le piccole ali costituiscono il margine posteriore della fossa cranica anteriore mentre le grandi ali insieme all’osso temporale costituiscono fossa cranica media. Le grandi ali formano circa metà della fossa cranica di mezzo e sono caratterizzate dalla presenza di diversi fori tra cui il foro rotondo e il foro ovale che danno il passaggio al nervo trigemino.

ETMOIDE E’ un osso impari, mediano, irregolare, posto anteriormente allo sfenoide; Prende parte alla costituzione della base del cranio, delle fosse nasali, del setto nasale e delle cavità orbitali di cui compone la parte mediale. È formato da tre parti principali: - La lamina perpendicolare impari e mediana che forma 2/3 del setto nasale e divide la cavità nasale in due fosse destra e sinistra. - La lamina cribrosa, orizzontale che forma il tetto delle cavità nasali e possiede una cresta mediana detta cresta galli punto di ancoraggio per la dura madre

Il labirinto, costituito da due ampie masse poste a ciascun lato della lamina perpendicolare. Internamente contiene numerosi spazi d’aria aperti (da cui il nome labirinto) chiamate cellule etmoidali che nel loro insieme costituiscono il seno etmoidale

LA COLONNA VERTEBRALE E’ l’asse portante del corpo, si estende dal cranio alla pelvi tramite la quale scarica il peso del corpo sugli arti inferiori. Rappresenta l’asse fondamentale del tronco. E’ costituita dalle vertebre, ossa corte e irregolari, disposte in serie l’una sopra l’altra articolate fra loro, formando una lunga asta flessibile. Nella cavità centrale della colonna vertebrale trova protezione il midollo spinale. .

La colonna vertebrale è, quindi, formata dalla sovrapposizione di 33-34 metameri ossei, le vertebre. Viene generalmente suddivisa in 4 regioni: Regione Cervicale 7 vertebre Regione Toracica 12 vertebre Regione Lombare 5 vertebre Regione Sacro-coccigea 5 vertebre sacrali + 4-5 coccigee Presenta l’alternanza di 4 curve fisiologiche: 2 a concavità posteriore(lordosi cervicale e lombare) 2 a concavità anteriore (cifosi dorsale e sacrale)

STRUTTURA DELLE VERTEBRE Le vertebre sono quindi metameri che compongono la colonna vertebrale. Ciascuna vertebra, ad eccezione della prima vertebra cervicale, è costituita da: Un corpo le cui dimensioni aumentano in senso cranio-caudale Arco vertebrale le cui dimensioni diminuiscono in senso cranio caudale (coda equina, diversa velocità di accrescimento della componente ossea e nervosa) . Le vertebre sono ossa corte e irregolari, costituite soprattutto da osso spugnoso, rivestito da osso lamellare; la costituzione può comunque variare a seconda dei vari distretti, in relazione alle sollecitazioni funzionali che esse ricevono.

Corpo a forma di cilindro, presenta una faccia superiore e una inferiore. Si articolano fra loro tramite sinfisi costituiti da dischi intervertebrali di fibrocartilagine Arco vertebrale, che delimita il foro vertebrale che contiene il midollo spinale

L’arco vertebrale è costituito da: 2 peduncoli posti anteriormente, a cui fanno seguito le masse apofisarie con i processi trasversi laterali per l’articolazione con le coste. 2 lamine poste posteriormente dalla cui confluenza in posizione mediana si proietta all’indietro il processo spinoso Processi articolari, 2 superiori e 2 inferiori per le articolazioni vertebrali

CONSIDERAZIONI FUNZIONALI Le vertebre sono articolate tra di loro e presentano dei legamenti a livello delle articolazioni. A livello del corpo sono presenti sinartrosi con la presenza di un disco intervertebrale; a livello dei processi si articolano attraverso diartrosi. Le articolazioni consentono tanti piccoli movimenti che nell’insieme consentono la mobilità di tutta la colonna con movimenti laterali, movimenti di flessione e di estensione, di torsione. Il disco intervertebrale è formato da un nucleo polposo rivestito dall’ anello fibroso; in condizioni patologiche si può verificare una sua compressione tale per cui il disco fuoriesce dalla sua sede andando a comprimere il midollo spinale o un nervo spinale causando una condizione detta ernia del disco.

REGIONE CERVICALE Le 7 vertebre cervicali sono le più piccole, sostengono il peso della testa e formano lo scheletro del collo. Le prime due, atlante ed epistrofeo sono particolari, le altre sono simili tra loro, tranne la settima, detta vertebra prominente, perché presenta un lungo e sottile processo spinoso. Il corpo è piccolo, il processo spinoso è corto e bifido. I processi trasversi presentano il foro trasverso attraverso cui passano le arterie e le vene vertebrali.

ATLANTE Le prime due V cervicali, atlante ed epistrofeo, sono particolari: Sostengono il cranio, stabilizzano la posizione dell’encefalo e del midollo spinale, controllano il movimento della testa . La prima vertebra cervicale, atlante è un anello osseo con un arco anteriore dove alloggia il dente dell’epistrofeo, un arco posteriore da cui passa il midollo e due masse laterali che si articolano con i condili occipitali; Non ha corpo.

L’EPISTROFEO Ha un corpo caratterizzato da una prominenza sull’estremità superiore, il dente o processo odontoide; Il dente è l’asse attorno al quale ruota l’atlante per i movimenti laterali;

REGIONE TORACICA Comprende 12 vertebre toraciche; sono più cospicue e resistenti delle cervicali. Sono caratterizzate dalla presenza di faccette articolari per le coste sui processi trasversi in posizione laterale e sul corpo (semifaccette). Il processo spinoso, prominente è rivolto verso il basso. Le ultime tre si modificano progressivamente somigliando alle vertebre lombari

REGIONE LOMBARE Il segmento lombare della colonna vertebrale è costituito da 5 vertebre lombari che, sostenendo il peso maggiore del corpo sono le più grandi in assoluto. Hanno un corpo massiccio senza faccette articolari; Il foro vertebrale è di forma triangolare. I processi trasversi o costiformi sono rudimenti di coste saldate alla vertebra. .

La colonna vertebrale è la struttura essenziale nel determinare la stazione eretta, inoltre sopporta il peso della testa, degli arti superiori e del contenuto del tronco e lo scarica sugli arti inferiori. Nel sostenere queste “prestazioni statiche” la colonna è però sostenuta da suoi muscoli Si distinguono: Muscoli superficiali Muscoli medi Muscoli profondi

LA GABBIA TORACICA E’ una struttura ossea e muscolare che: protegge gli organi accolti nella cavità toracica Fornisce inserzione ai muscoli coinvolti nella respirazione Posiziona e stabilizza la colonna vertebrale Interviene nel movimento del cingolo scapolare e dell’arto superiore. E’ delimitata: Anteriormente dallo sterno Posteriormente dalle vertebre toraciche Lateralmente dalle coste. Presenta 2 estremità inclinate fra loro a 45°: Estremità superiore (Apice):è delimitata posteriormente da T1, lateralmente dalla I costa ed anteriormente dal manubrio dello sterno. Attraverso l’apice della gabbia toracica passano l’esofago, la trachea ed i vasi sanguigni ed i nervi che entrano ed escono dal torace Estremità inferiore (Base): è delimitata posteriormente da T 12, lateralmente dalla XII costa ed anteriormente dal processo xifoideo. Inferiormente è chiusa dal diaframma, lasciando solo il passaggio alle strutture che entrano nella cavità addominale (Apparato digerente)

LO STERNO E’ un osso piatto e allungato posto sulla linea mediana nella parete anteriore del torace Delimita anteriormente la gabbia toracica Si estende dall’alto in basso per circa 20 cm da T2 a T12. E’ composto da 3 porzioni: Il Manubrio: di forma triangolare è la porzione più ampia dello sterno. Il margine superiore presenta due incisure giugulari per l’articolazione con la clavicola; lateralmente il margine inferiore presenta due faccette articolari per la I e II costa Il corpo: formato dalla fusione di 4 segmenti. I margini laterali presentano faccette articolari per l’articolazione con le coste Il processo xifoideo: di forma irregolare, è sempre la porzione più piccola dello sterno. Le tre porzioni dello sterno si articolano fra loro tramite due sinfisi fibrocartilaginee: Articolazione manubrio- sternale Articolazione xifo-sternale

Articolazione Manubrio-sternale Articolazione xifo-sternale

LE COSTE 12 paia di ossa di forma simile a nastri, composte da una parte posteriore (ossea) e da una parte anteriore (cartilaginea). Decorrono a partire dalle vertebre toraciche e costituiscono la parete laterale della gabbia toracica. Posteriormente si articolano con le 12 vertebre toraciche, anteriormente direttamente o meno con lo sterno. Si dividono in: Coste vertebro-sternali o coste vere: 7 paia, sono connesse direttmente allo sterno da segmenti di cartilagine Coste vertebro-condrali o coste false: dalla VIII alla XII. Non si connettono direttamente allo sterno, ma dall’VIII alla X si fondono tra loro prima di raggiungere lo sterno, mentre le ultime due sono fluttuanti.

Sono costituite da: Una testa: rappresenta l’estremità posteriore e presenta 2 faccette articolari, separate da una cresta Un collo: posteriormente presenta il tubercolo costale che si articola con il processo trasverso della vertebra toracica corrispondente. Le coste si articolano con le vertebre attraverso: l’articolazione costovertebrale propriamente detta L’articolazione costotrasversaria Tramite queste articolazioni, ogni costa si articola due volte con la vertebra toracica corrispondente ed una con quella superiore.

ARTICOLAZIONI COSTOVERTEBRALI 1. Articolazione costovertebrale propriamente detta: Si stabilisce tra le 2 superfici piane presenti sulla testa della costa e la superficie composta dai corpi di 2 vertebre contigue Es. la VI costa si articola, mediante la testa, con la V e VI vertebra.

2. Articolazione costotrasversaria Tra la superficie articolare presente sul tubercolo costale e quella posta sul processo trasverso della vertebra corrispondente (VI costa-processo trasverso della VI vertebra).

ARTO SUPERIORE Cintura scapolare o toracica - scapola e clavicola Parte libera - braccio  omero - avambraccio  radio e ulna - mano  carpo, metacarpo, falangi

Il cingolo dell’arto superiore, cioè, la struttura di legame dell’arto superiore al tronco è composto, quindi da: La clavicola che rappresenta l’unico legame diretto con il tronco La scapola La parte libera dell’arto superiore è invece costituita da: Avambraccio: Omero II. Braccio: Radio lateralmente Ulna medialmente III. Carpo (polso): Ossa carpali IV. Mano: Ossa metacarpali Falangi

CLAVICOLA Osso piatto piatto e ha forma ad S. Rappresenta l’unico legame diretto dell’arto superiore con il tronco. Si estende dall’incisura giugulare (estremità sternale) fino alla scapola (estremità acromiale) Faccia inferiore: presenta una superficie rugosa caratterizzata dalla presenza di rugosità e rilievi; in posizione mediale la tuberosita’ costale e in posizione laterale il tubercolo conoide che dà attacco al legamento coraco- clavicolare.

SCAPOLA Osso piatto piatto. Si trova in posizione postero-superiore rispetto al torace (3a-7acosta). Ha forma triangolare con la base in alto e l’apice in basso. Presenta 3 margini e 3 angoli: Margini: superiore Mediale (vertebrale) Laterale (ascellare) II. Angoli: Superiore Inferiore Laterale

faccia posteriore: presenta la spina della scapola che origina dal margine mediale e si porta in fuori verso il margine laterale; la spina termina con un robusto processo detto acromion il quale presenta una superficie articolare per la clavicola. La spina separa la faccia posteriore in due metà dove trovano inserzione i muscoli: Fossa infraspinata Fossa sovraspinata margine superiore: presenta verso l’estremità laterale il processo coracoideo angolo laterale: presenta la cavita’ glenoidea, superficie concava per l’articolazione con l’omero

ARTICOLAZIONI CINGOLO SUPERIORE Le ossa che compongono l’arto superiore si articolano tramite diartrosi: Articolazione sterno –clavicolare: tra sterno e clavicola Articolazione acromio-clavicolare: tra scapola e clavicola Articolazione gleno-omerale: tra scapola e omero

ARTICOLAZIONE STERNO-CLAVICOLARE Legamenti intracapsulari: Legamento steno-clavicolare anteriore Legamento sterno-clavicolare posteriore Legamento inter-clavicolare Legamenti accessori: - Legamento costo-clavicolare

ARTICOLAZIONE ACROMIO-CLAVICOLARE Connette tramite faccette articolari, la superficie laterale della clavicola alla scapola tramite l’acromion. Alcuni autori sostengono la presenza di legamenti acromio clavicolari superiori ed inferiori ma in realtà questi sono ispessimenti della capsula articolare variabili a seconda dell’individuo La robustezza dell’articolazione è invece dovuta alla presenza dei legamenti trapezoide e conoide.

ARTICOLAZIONE GLENO-OMERALE E’ detta anche articolazione della spalla , tra la scapola, a livello della cavità glenoidea, e la testa dell’omero. E’ una sferartrosi. La capsula articolare stabilizzata da legamenti ad andamento prevalentemente orizzontale, ma anche obliquo e trasverso. Legamenti intracapsulare: Legamenti gleno-omerali(superiore, medio, inferiore), Legamento omerale trasverso Legamenti accessori: Legamento coraco-omerale, un legamento orizzontale accessorio che tuttavia si inserisce nella capsula articolare Legamento coraco-acromiale che forma un arco che completa l’articolazione al di sopra della testa dell’omero

OMERO Costituisce la porzione scheletrica del braccio E’ un osso lungo composto di due epifisi ed una diafisi. L’epifisi prossimale presenta una porzione rotonda, la testa che si articola con la fossa glenoidea della scapola attraverso l’articolazione gleno-omerale. E’ divisa dal solco del collo anatomico da due tuberosità, la piccola tuberosità e la grande tuberosità; la porzione distale dell’epifisi presenta, inoltre un ulteriore solco denominato collo chirurgico per la frequenza con la quale va incontro a fratture. Il corpo o diafisi, presenta in posizione laterale, la tuberosità deltoidea che rappresenta il punto d’inserzione del muscolo deltoide OMERO

La diafisi presenta forma cilindrica superiormente e triangolare nella metà inferiore dove costituisce l’epifisi distale. L’epifisi distale presenta le superfici articolari per le ossa dell’avambraccio; si riconoscono, infatti, due condili: - Condilo mediale o troclea per l’articolazione con l’Ulna Condilo laterale per l’articolazione con il radio La superficie posteriore dell’epifisi distale dell’omero presenta, inoltre, una depressione, la fossa oleocranica che accoglie durante l’estensione del gomito il becco dell’ulna.

MUSCOLI DEL BRACCIO Si distinguono in: Anteriori: Bicipite brachiale Muscolo coraco-brachiale (profondo; origina dal processo coracoideo insieme al piccolo pettorale ed al capo breve del bicipite brachiale) Muscolo brachiale, piatto costituisce una suola su cui poggia il bicipite brachiale Posteriori: Tricipite brachiale

ULNA Osso lungo, si trova in posizione mediale rispetto all’altro osso dell’avambraccio cioè al radio. Presenta una epifisi prossimale, un corpo e una epifisi distale. Articola con l’omero (estremità prossimale) e con il radio sia a livello prossimale che a livello distale.

RADIO Osso lungo, si trova in posizione laterale rispetto all’ulna. Presenta una epifisi prossimale, un corpo e una epifisi distale. Articola con l’omero (estremità prossimale), con le ossa carpali(estremità distale) e con l’ulna sia a livello prossimale che a livello distale.

ARTO INFERIORE Come l’arto superiore è formato da un cingolo e da una parte libera. Il cingolo è costituito dalle ossa dell’anca e posteriormente dal sacro e dal coccige La parte libera è costituita dalla coscia, dalla gamba e dal piede. L’arto inferiore provvede alla deambulazione, al sostegno del corpo ed al mantenimento della posizione eretta; le ossa che lo compongono sono, pertanto, più robuste e hanno dimensioni maggiori rispetto alle rispettivi controparti dell’arto superiore.

LA PELVI Struttura a forma di coppa, derivata nell’adulto dalla fusione di 3 ossa: Ileo Ischio Pube, Dai loro e dai muscoli che ne formano il pavimento (perineo). Specializzata nella specie umana a bilanciare due necessità: il bipedismo e la stazione eretta da un lato ed il parto dall’altra. Struttura maggiormente dismorfica fra i due sessi (adattamento alla gravidanza e al parto nella donna).

ADATTAMENTO ALLA STAZIONE ERETTA Nelle scimmie antropomorfe i visceri addominali sono mantenuti esclusivamente dalla muscolatura della parete addominale. Nell’uomo per favorire ulteriormente la posizione eretta, gli organi contenuti nella cavità addomino-pelvica sono sostenuti anche dai muscoli perineali del pavimento pelvico; maggiore è la dimensione della pelvi, maggiore sarà l’appoggio fornito ai visceri Di contro però più ampia sarà la pelvi, più stretto sarà il passaggio tra la grande e la piccola pelvi. Muscolatura modificata: il grande gluteo che negli scimpanzè è soprattutto un abduttore della coscia e muove l’arto inferiore lateralmente e ha origine lateralmente, nell’uomo a causa dell’ampiamento posteriore dell’ileo ha origine principalmente posteriormente → muscoli posturali che bilanciano il tronco ed impediscono il dondolamento

L’ILEO presenta: Una porzione laterale per l’articolazione con il femore Una porzione superiore slargata sulla quale poggiano parte dei visceri addominali. - La superficie interna concava delimita una depressione denominata fossa iliaca i cui margini superiori costituisco la cresta iliaca con le spine antero-superiori ed antero-inferiori. - Il suo margine inferiore delimitato dalla linea arcuata che lo separa dall’ischio sottostante L’ISCHIO prende parte con l’ileo alla formazione del’acetabolo. Presenta una superficie anteriore a forma di «C» Una superficie posteriore dotata di rilievi, le tuberosità ischiatiche su cui viene scaricato il peso del corpo in posizione seduta. Il PUBE tramite il proprio corpo fuso con l’ileo e l’ischio determina la porzione antero-inferiore dell’acetabolo

ART. SACROILIACA (DIARTROSI) Artrodia (Articolazione piana) Legamenti sacroiliaco anteriore e posteriore SINFISI PUBICA (SINARTROSI) Disco fibrocartilagineo interpubico ART. SACROCOCCIGEA (SINARTROSI) Sinfisi con disco fibrocartilagineo   

Osso lungo; insieme alla patella costituisce la porzione scheletrica della coscia l’epifisi prossimale presenta: una porzione slargata, la testa dove si inserisce il legamento rotondo che stabilizza l’articolazione coxo-femorale. Posteriormente ed inferiormente sono presenti due rilievi ossei, il piccolo ed il grande trocantere che danno attacco ad i muscoli Il collo anatomico, una regione ristretta che fa seguito alla testa Il collo chirurgico che separa l’epifisi distale dalla diafisi. Quest’ultima è percorsa sulla sua superficie posteriore dalla linea aspra che fornisce inserzione ai muscoli. FEMORE E ROTULA

L’epifisi distale presenta le superfici articolari per la tibia e la rotula; si riconoscono, infatti: Due condili, mediale e laterale per l’articolazione con la tibia, separati posteriormente dalla fossa intercondiloidea, ma fusi anteriormente a formare la troclea femorale, ossia la superficie articolare per la rotula o patella. La rotula è un osso breve di forma sesamoide, che presenta la base in alto e l’apice in Basso accolto nello spessore Del tendine del quadricipite femorale

TIBIA E FIBULA Costituiscono lo scheletro della gamba: La tibia si trova in posizione mediale La fibula si trova in posizione laterale. Entrambi sono ossa lunghe La tibia presenta: un’epifisi prossimale di forma piramidale con i condili per l’articolazione con il femore; i due condili mediale e laterale sono separati da un rilievo, l’eminenza intercondiloidea. Inferiormente all’epifisi si trova la tuberosità tibiale punto di inserzione del quadricipite femorale. La diafisi è percorsa posteriormente dalla linea poplitea per l’inserzione del muscolo popliteo. L’epifisi distale, meno voluminosa, presenza in posizione mediale una sporgenza, il malleolo mediale TIBIA E FIBULA

La fibula, posta in posizione laterale rispetto alla tibia è un osso lungo dalla forma grossolanamente quadrangolare che presenta a livello dell’epifisi prossimale una faccetta articolare superiore per la tibia, mentre l’epifisi distale presenta la faccetta articolare inferiore per la tibia e lateralmente il malleolo laterale che si articola sia con la tibia e sia con l’astragalo il rimo osso del tarso.

ARTICOLAZIONE DEL GINOCCHIO Il ginocchio è un ginglimo angolare le cui superfici articolari sono costituite dai condili femorali e da quelli tibiali. Poiché i condili femorali hanno una superficie più curva rispetto a quelli tibiali, le superfici articolari non combaciano perfettamente determinando una forte incongruenza nell’articolazione.

I MENISCHI I limitati punti di contatto fra le superfici articolari sono «tamponati» dalla presenza di due menischi, il mediale ed il laterale, che prendono attacco a livello dell’eminenza intercondiloidea della tibia. I menischi sono membrane di fibrocartilagine generalmente presenti per risolvere le articolazioni le cui superfici articolari risultano incongruenti

CAPSULA ARTICOLARE E LEGAMENTI I legamenti che stabilizzano e rinforzano la capsula articolare sono: I legamenti collaterali: Legamento collaterale tibiale Legamento collaterale fibulare 2. I legamenti crociati: Legamento crociato anteriore Legamento crociato posteriore