Il capitale (3) analisi quantitativa Prof. G. Bronzetti.

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Transcript della presentazione:

Il capitale (3) analisi quantitativa Prof. G. Bronzetti

Capitale: analisi quantitativo-monetaria Per esprimere il capitale di un’impresa in termini sintetici è necessario omogeneizzare i singoli elementi eterogenei di cui esso si compone … è necessario individuare una unità di misura che renda omogenei (quindi sommabili) i diversi elementi … quella che si presta meglio allo scopo è la moneta … a ciascun elemento del capitale sara abbinato il suo valore monetario Prof. G. Bronzetti

Capitale: analisi quantitativo-monetaria Occorre adottare una diversa terminologia: non si parlerà più di investimenti e finanziamenti, bensì di attivita e passivita. Investimenti ATTIVITA’ Finanziamenti esterni o di terzi PASSIVITA’ Prof. G. Bronzetti

Analisi quantitativo-monetaria Le attivita esprimono valori con segno positivo Le passivita esprimono valori con segno negativo L’attribuzione di segno è funzionale alla determinazione di una differenza tra le due grandezze (A) + (- P) = Fondo netto di valori Esprime la ricchezza di pertinenza del soggetto economico Prof. G. Bronzetti

Vantaggi dell’analisi quantitativa L’attribuzione di un valore ai singoli elementi del capitale ha due vantaggi: - dà la possibilità di conoscere il valore dell’intero capitale (dato dalla somma dei singoli elementi); - facendo la differenza tra gli elementi attivi e passivi, permette di determinare il fondo netto di valori, cioè la ricchezza spettante all’imprenditore. Prof. G. Bronzetti

Analisi quantitativo-monetaria (A) + (- P) = Capitale netto A > P il fondo netto di valori ha segno positivo e prende il nome di capitale netto (CN) A < P il fondo netto di valori ha segno negativo e viene definito deficit patrimoniale (DP) Prof. G. Bronzetti

Fondamentale uguaglianza quantitativo-monetaria del capitale A = P + CN Interpretando l’uguaglianza in termini qualitativi, essa sta a significare che: l’entità degli investimenti, da cui è formato il capitale in un dato istante, è pari alla somma dei finanziamenti di terzi e dei mezzi propri Prof. G. Bronzetti

Capitale: analisi quantitativo-monetaria Nella fase iniziale della vita di un’azienda si ha: A = CN ESEMPIO: i soci versano €100 per costituire una società: ATTIVITA’ PASSIVITA’ E NETTO Denaro in cassa 100 Capitale sociale 100 Prof. G. Bronzetti

Capitale: analisi quantitativo-monetaria Successivamente, acquisendo capitali anche da terzi per un importo di € 50 si ha: A = P + CN ATTIVITA’ PASSIVITA’ E NETTO Denaro in cassa 150 Capitale sociale 100 Finanz. Bancari 50 Prof. G. Bronzetti

Capitale: analisi quantitativo-monetaria Successivamente il denaro liquido viene investito nei fattori necessari alla produzione. Se supponiamo un investimento in sole merci, per €150, l’uguaglianza continua a mantenersi anche se varia la sua composizione: A = P + CN ATTIVITA’ PASSIVITA’ E NETTO Merci 150 Capitale sociale 100 Finanz. Bancari 50 Prof. G. Bronzetti

Capitale: analisi quantitativo-monetaria Supponendo di rivendere le merci a €180, si realizzano profitti (π) pari a €30 che vengono trattenuti nell’impresa; l’uguaglianza diventa: A = P + CS + π CN ATTIVITA’ PASSIVITA’ E NETTO Denaro in cassa 180 Capitale sociale 100 Utile 30 Finanz. Bancari 50 Prof. G. Bronzetti

Capitale: analisi quantitativo-monetaria Se invece l’impresa distrugge ricchezza, il valore degli investimenti si riduce Non si riducono tuttavia i debiti contratti per realizzare tali investimenti La parte di valore degli investimenti perduta è dunque da attribuirsi anzitutto al CN Prof. G. Bronzetti

Capitale: analisi quantitativo-monetaria Se l’impresa vende le merci a € 100 si distrugge ricchezza per € 50 (perdita) e l’eguaglianza diventa: A = P + CS - perdita CN ATTIVITA’ PASSIVITA’ E NETTO Denaro in cassa 100 Capitale sociale 100 Perdita -50 Finanz. Bancari 50 Prof. G. Bronzetti

Capitale: analisi quantitativo-monetaria Se l’impresa vende le merci a € 50 si distrugge ricchezza e le perdite sono tali da coprire la consistenza del patrimonio netto In tal caso l’uguaglianza diventa: A = P ATTIVITA’ PASSIVITA’ E NETTO Denaro in cassa 50 Capitale sociale 100 Perdita -100 Finanz. Bancari 50 Prof. G. Bronzetti

Capitale: analisi quantitativo-monetaria Se l’erosione di valore continua, si crea un “buco”: il deficit patrimoniale (DP) A + DP = P Se ad es. le merci fossero state vendute a € 30: ATTIVITA’ PASSIVITA’ E NETTO Denaro in cassa 30 Deficit 20 Finanz. Bancari 50 In tale ipotesi una parte del passivo risulta scoperta Prof. G. Bronzetti

Capitale: analisi quantitativo-monetaria Il massimo valore che il “buco” può raggiungere è: DP = P ATTIVITA’ PASSIVITA’ E NETTO Deficit 50 Finanz. Bancari 50 In tale ipotesi (teorica) il valore delle attività dell’impresa è ormai azzerato. Prof. G. Bronzetti

Il capitale netto e le parti ideali Capitale sociale + Riserve (di utili e di capitale) + Utile d’esercizio - Perdita d’esercizio PARTI REALI Attività - Passività Capitale netto = = N.B. Il concetto di capitale sociale differisce dal concetto di capitale netto. I due concetti coincidono nella fase di costituzione dell’impresa, poi tendono a divergere Prof. G. Bronzetti