Di che cosa parliamo quando parliamo di vita

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Transcript della presentazione:

Di che cosa parliamo quando parliamo di vita Trento, 6 Ottobre 2008 John Dupré Egenis, University of Exeter

Il problema generale della individualità biologica Come si possono suddividere dei sistemi fortemente integrati e interconnessi in componenti separate? Esiste un solo modo per farlo? Geni Specie Organismi

Gerarchie, cooperazione e autointeresse In genere la natura biologica viene rappresentata come una gerarchia: Molecole, cellule, organismi, gruppi sociali (ecc.) Gli individui di livello superiore sono consorzi di individui di livello inferiore che cooperano temporaneamente perché ciò contribuisce ai loro scopi immediati (‘egoistici’), oppure sono fusi in totalità uniformemente votate al bene del collettivo? Questo modo di pensare è guidato spesso da considerazioni antropocentriche

Al di là dell’individuo umano: “Non esiste una cosa come la società” Ai nostri giorni si dà per scontato che gli individui umani siano essenzialmente egoisti, con alcune particolari eccezioni: La parentela genetica dà origine a impegni qualificati nei confronti degli altri membri di una famiglia L’interesse individuale promuove alcune varianti di associazioni legate da vincoli contrattuali (reciprocità) Un’educazione appropriata può rendere automatici alcuni tipi di altruismo, che però si riveleranno probabilmente instabili se posti di fronte a seri costi individuali In genere l’“altruismo” richiede una spiegazione. Perché? La selezione naturale? Che cosa seleziona la selezione?

Contestazioni a questo modello Empiriche: davvero il comportamento umano è tipicamente autointeressato? (non è qui all’opera un assunto etnocentrico?) Concettuali: il concetto d’individuo utilizzato è intuitivamente autoevidente, o non elude forse la questione davvero cruciale? (ossia la domanda circa ciò che viene selezionato.)

Riassunto del ragionamento biologico tipico Le cellule come mattoni (units) fondamentali della vita (ipotesi di partenza contestabile) Tipi di aggregazione cellulare Realismo promiscuo riguardo agli individui Implicazioni ulteriori: nuove unità di selezione

Cellule Tutti gli organismi sono composti da cellule, molti esistono (a volte) come cellule independenti In genere le cellule hanno confini chiari e un funzionamento interno integrato È una questione ‘meramente semantica’ se i virus, i plasmidi, ecc., sono vivi — in ogni caso sono una componente cruciale dell’ambiente in cui vivono le cellule

Macrobi e Microbi Differenziazione tradizionale di tipi di organismo: unicellulari, multicellulari Microbi: procarioti, lieviti, protisti Macrobi: piante, animali, alcuni funghi Questa, però, è una classificazione molto semplicistica Gran parte della vita è, ed è sempre stata, microbica: ‘Il nostro pianeta è sempre stato nell’“Epoca dei Batteri”’, Stephen Jay Gould

Concezioni semplici della diversità biologica

Eucarioti e l’Albero della Vita

Tipi di aggregazione cellulare Colonie di cellule simili con livelli differenti di struttura (vari batteri; cuscinetti (mats) micelici; biofilm monospecie) Colonie omogenee con tipi cellulari occasionalmente differenziati (mixobatteri; alcune muffe mucillaginose (micetozoi); i funghi) Colonie genomicamente omogenee con tipi cellulari funzionalmente molto differenziati (visione tradizionale dei macrobi) Tipi cellulari genomicamente distinti con divisione cooperativa del lavoro (biofilm multispecie; licheni) Come 4, ma in simbiosi forzata con una discendenza cellulare come in 3 (macrobi, concezione alternativa; coralli) Associazioni di numerosi macrobi simili o diversi (colonie di formiche; gruppi sociali umani)

Colonia clonale con più o meno struttura more or less Structure Colonia clonale con più o meno struttura Armillaria: cuscinetto micelico Colonia di Paenibacillus Biofilm rizobatterici del trifoglio

Colonie clonali con tipi cellulari occasionalmente differenziati Muffe mucillaginose Carpofori Mixobatteri Amanita Muscaria

Colonie microbiche genomicamente diverse Placca dentale Biofilm nelle pozze di Yellowstone

Macrobi

Umani Circa il 90% delle cellule sono simbionti microbici Circa il 99% dei geni si trova in simbionti microbici Essenziali per lo sviluppo, la digestione, l’immunità, ecc. L’umano evolutivo vs. l’umano funzionale

Quesito fondamentale: È possibile stabilire in maniera empiricamente conclusiva quali di questi assemblaggi costituiscono individui distinti di livello superiore?

Individualismo promiscuo Un caso (relativamente) familiare: ramet e genet Un caso meno familiare (ma molto più importante): l’olobionte* (comunità simbiotica) e i componenti distinguibili dell’olobionte (inclusi i macrobi monogenomici). La comunità simbiotica è una (forse tipicamente la) unità di selezione *Rosenberg et al., Nature Reviews Microbiology, 2007, 5: 355-362.

Comunità simbiotiche come unità di selezione Le totalità simbiotiche sono tipicamente ciò che interagisce con l’ambiente. Posto che siano in grado di riassemblarsi in maniera affidabile, non c’è motivo di non considerarle come unità fondamentali della selezione. (Tuttavia, se i tipi cellulari che le compongono sono coinvolti in totalità simbiotiche diverse, lo studio della dinamica del tipo cellulare può richiedere che anche i costituenti siano trattati come individui.) L’integrità evolutiva (in quanto unità selezionata dall’evoluzione) è alla base di molti argomenti a sostegno dell’individualità dei macrobi monogenomici. Proprio per questo, il punto precedente è decisivo per contestare tale assunto.

Alcune questioni filosofiche più ampie Se gli individui sono definiti dai poteri causali, la promiscuità è inevitabile Gli individui biologici sono sempre astrazioni da processi Le capacità degli individui sono determinate sia dalle capacità dei costituenti sia dall’appartenenza a totalità più ampie

Gruppi umani In sostanza, gli esseri umani sono ontologicamente simili alle altre astrazioni dalla gerarchia dei processi biologici Sono tipicamente membri di molti gruppi dai quali dipendono le loro caratteristiche più specificamente umane (ad esempio il linguaggio) Il gruppo e l’individuo sono punti di vista appropriati per questioni differenti Margaret Thatcher aveva torto: quella cosa che chiamiamo società esiste davvero

Biologia e società: conclusione storica Gran parte della spiegazione della naturalità della prospettiva individuale è storicamente contingente Com’è noto, vi è stata un’influenza reciproca tra le idee generali provenienti dalla teoria sociale e dalla biologia, si pensi solo a cos’ha significato: Malthus per Darwin; (Smith?) Darwin per il darwinismo sociale (post-spenceriano), ma anche per i socialisti darwiniani (Marx ed Engels; Kropotkin) Le convenzioni sociali di Mill, il gregge di Nietzsche, il totalitarismo: l’individualismo come mossa politica contro la percezione di una determinazione da parte del gruppo Non esistono ragioni inequivocabili per considerare l’individuo come l’entità fondamentale anziché come qualcosa di reciprocamente costituente e costituito dai gruppi (come avviene, ad esempio, in Mill, Kropotkin, Darwin (?) L’individualismo astratto non è altro che una filosofia della storia progressiva costruita nel XIX sec., collegando Hobbes, Smith, Mill e Darwin come precursori dell’economia neoclassica, della teoria della scelta razionale, ecc.

Qualche altra questione filosofica Qual è la differenza tra essere ecologicamente interdipendente e far parte di un individuo (sistema?)? Che cos’è un sistema? Individui (cose) vs. processi Quali sono le implicazioni politiche del riconoscimento della tradizionale individualità umana come una prospettiva teorica opzionale

Mi preme menzionare con gratitudine il sostegno ricevuto dall’Economic and Social Research Council (ESRC). Il lavoro presentato rientra nel programma dell’ESRC Genomics Network at Egenis. Un grazie anche a molti colleghi di Egenis, e in particolare a Maureen O’Malley, Regenia Gagnier, Barry Barnes e Steve Hughes