di Dante Alighieri QUESTO E’ IL VIAGGIO DELL’UOMO ALLA RICERCA DELLA SALVEZZA. “Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura che’ la diritta via era smarrita.”
INFERNO “Per me si va nella città dolente, per me si va ne l’etterno dolore per me si va tra la perduta gente.” L’inferno dantesco si presenta come una voragine a forma di imbuto. Qui si trovano le anime dei peccatori che sono costretti alla dannazione eterna. Conficcato nel centro della terra si trova Lucifero, orrendo mostro a tre teste.
PURGATORIO “…e canterò di quel secondo regno, dove l’umano spirito si purga e di salire al ciel diventa degno.” Uscito dall’inferno, sotto la guida di Virgilio, Dante riemerge sulla spiaggia di un’isola su cui si innalza la montagna del Purgatorio. Qui si trovano le anime dei peccatori che potranno redimersi dopo aver espiato le pene per i peccati commessi.
PARADISO “Nel ciel che più de la sua luce prende fu’ io, e vidi cose che ridire né sa né può chi di là sù discende;” Lasciata la guida di Virgilio, Dante è accompagnato da Beatrice nel Paradiso dove si trovano le anime dei beati immersi nella contemplazione di Dio. Anche Dante percepisce, per un attimo, la felicita’ assoluta che lo fara’ tornare sulla terra per essere d’aiuto agli altri uomini.
L’USO DEL VOLGARE Particolarmente significativa si e’ rivelata la scelta di Dante di impiegare il volgare, cioe’ la lingua parlate dal popolo fiorentino nel Medioevo. La Commedia e’ stata infatti la prima opera in quella che sarebbe stata la lingua italiana.