Capitolo 9 Urgenze Pediatriche Regione Lombardia 2006
Identificare le principali cause di urgenza pediatrica Obiettivi Identificare le principali cause di urgenza pediatrica Conoscere i relativi principi di trattamento
EVOLUZIONE PEDIATRICA
fornire il miglior trattamento La comunicazione è la chiave per fornire il miglior trattamento Il bambino ha differenti modi per farsi capire dal mondo degli adulti Ha paure e stress differenti Non dobbiamo trattare solo il bambino, ma anche la famiglia I parenti devono essere coinvolti nella cura del bambino
Lattante: dalla nascita a 1 mese Infante: da 1 mese a 1 anno Classificazione in base all’età Lattante: dalla nascita a 1 mese Infante: da 1 mese a 1 anno Bimbo ai primi passi: 1-3 anni In età prescolare: 3-5 anni In età scolare: 5-10 anni Adolescente: 10-17 anni
Dipende completamente dai genitori Sta seduto, gattona INFANTE (da 1 mese a 1 anno) Dipende completamente dai genitori Sta seduto, gattona Segue con lo sguardo, attirato da suoni e luci Respira attraverso il naso e usa prevalentemente i muscoli addominali Scarsa capacità di termoregolazione Testa grossa: fonte di perdita di calore
Come trattare: Tenere vicino ai genitori Tenere al caldo! INFANTE (da 1 mese a 1 anno) Come trattare: Tenere vicino ai genitori Tenere al caldo! Usare un tono di voce calmo e rassicurante
Ha coscienza di se, esprime volontà Teme le separazioni e il dolore Bimbo ai primi passi (1-3 anni) Comincia a parlare Ha coscienza di se, esprime volontà Teme le separazioni e il dolore Cammina ed esplora il mondo che lo circonda Non avverte il pericolo Esegue ordini semplici
Bimbo ai primi passi (1-3 anni) Come trattare: Mantenere almeno il contatto visivo con i genitori, se possibile Mettersi al loro livello Esaminare con i genitori, se possibile
Molto espressivo e comunicativo Pensatore magico e fantasioso Età prescolare (3-5 anni) Molto espressivo e comunicativo Pensatore magico e fantasioso Ha concetto di se ancora incompleto Teme il dolore, le deturpazioni e le separazioni Molto mobile
Come trattare: Incoraggiare il gioco e la fantasia Età prescolare (3-5 anni) Come trattare: Incoraggiare il gioco e la fantasia Incoraggiare la partecipazione al trattamento Trasportare con il bimbo il giocattolo o l’indumento preferito
Si esprime correttamente Capisce la struttura e le funzioni del corpo Età scolare (5-10 anni) Si esprime correttamente Capisce la struttura e le funzioni del corpo Ragiona Non comprende il concetto di morte Teme la perdita di funzioni, le deturpazioni e la morte
Come trattare: Spiegare le procedure prima di eseguirle Età scolare (5-10 anni) Come trattare: Spiegare le procedure prima di eseguirle Spiegare il perché delle procedure Progettare un’evoluzione favorevole del trauma Rispettare il pudore Lodare la collaborazione
Determinato a vivere nuove esperienze Ha capacità decisionale Adolescente (10-17 anni) Determinato a vivere nuove esperienze Ha capacità decisionale Il gruppo di amici è spesso il suo riferimento Teme la perdita di autonomia Teme la morte e la deturpazione
Come trattare: Interrogare in assenza dei genitori, se necessario Adolescente (10-17 anni) Come trattare: Interrogare in assenza dei genitori, se necessario Consentire scelte e controllo Rispettare l’autonomia Non ridicolizzare di fronte ai coetanei
Età FR (a/min) FC (b/min) PA sist (mmHg) Peso (Kg) neonato 30-50 Parametri vitali e peso per età Età FR (a/min) FC (b/min) PA sist (mmHg) Peso (Kg) neonato 30-50 120-160 60-80 3-4 infante 30-40 120-140 70-80 8-10 2-4 aa 20-30 100-110 80-95 12-16 5-8 aa 14-20 90-100 18-26 8-12 aa 12-20 80-100 26-50 > 12 aa 60-90 100-120 > 50
Domande
Paediatric Basic Life Support P-BLS Paediatric Basic Life Support
Prevenire i danni cerebrali da mancanza di ossigeno Obiettivi Acquisire conoscenze teoriche, abilità pratiche e schemi di comportamento Prevenire i danni cerebrali da mancanza di ossigeno
SUPPORTO di respiro e di circolo (RCP) P-BLS il P-BLS comprende PREVENZIONE RICONOSCIMENTO PRECOCE dell’arresto respiratorio e/o cardiocircolatorio ALLARME tempestivo SUPPORTO di respiro e di circolo (RCP) Riconoscimento e trattamento della OSTRUZIONE delle VIE AEREE da corpo estraneo
Raramente è di origine cardiaca Insufficienza Respiratoria Cause di ACC nel Bambino Raramente è di origine cardiaca Malattie respiratorie gravi Convulsioni protratte Avvelenamenti Corpo estraneo Disidratazione Infezioni Traumi gravi Insufficienza Respiratoria Shock ARRESTO RESPIRATORIO BRADICARDIA ACC
La catena della sopravvivenza Prevenzione PALS Allarme Precoce RCP Precoce
(da 1aa all’inizio PUBERTA’) ABC del P-BLS A Vie aeree IRWAY B Respiro REATHING C Circolo IRCULATION CON MODALITA’ DIVERSE LATTANTE (da 0 a 1 anno) BAMBINO (da 1aa all’inizio PUBERTA’)
Valutazione del rischio ambientale Sequenza P-BLS Valutazione del rischio ambientale prima di intervenire accertarsi che non vi siano pericoli per il soccorritore ed il bambino stesso Valutazione dello stato di coscienza stimolo verbale è chiamare ad alta voce stimolo tattile è scuotere delicatamente (Attenzione al trauma!!)
Favorire il contatto con la madre Bambino COSCIENTE Favorire il contatto con la madre Se possibile assecondare la posizione da lui scelta Valutare le condizioni Rassicurarlo costantemente Contattare la C.O.E.U.
POSIZIONARE IL BAMBINO Bambino INCOSCIENTE ALLERTARE L’EQUIPE POSIZIONARE IL BAMBINO INSTAURARE PERVIETA’ VIE AEREE
Estensione del capo e sollevamento del mento nel BAMBINO A – vie aeree Estensione del capo e sollevamento del mento nel BAMBINO Posizione neutra del capo nel LATTANTE
La cannula di Mayo impedisce la caduta della lingua all’indietro A – vie aeree La cannula di Mayo impedisce la caduta della lingua all’indietro POSIZIONAMENTO: utilizzare abbassalingua NON rotazione cannula OPZIONALE
G uardo A scolto S ento Respiro G.A.S. + Mo.To.Re. Max 10 secondi B – Respiro C – Circolo G uardo A scolto S ento Respiro G.A.S. + Mo.To.Re. Max 10 secondi
Tecnica di ventilazione B – Respiro RESPIRO ASSENTE 5 VENTILAZIONI Tecnica di ventilazione posizionarsi alla testa del bambino; ogni insufflazione dura 1 secondo; utilizzare un pallone autoespansibile da 500 ml. collegato a O2 ad alti flussi e reservoir; se inefficaci riposizionare capo e mascherina ed effettuare altre 5 ventilazioni
Cause più frequenti di ventilazione inefficace e complicanze B – Respiro Cause più frequenti di ventilazione inefficace e complicanze Malposizionamento della maschera Posizione del capo non corretta IPOVENTILAZIONE DISTENSIONE GASTRICA Insufflazione troppo rapida o brusca
C – Circolo Nella valutazione dei segni di circolo (MOTORE: MOvimenti, TOsse, atti REspiratori) prestare molta ATTENZIONE al colore della cute e al tono muscolare CIRCOLO PRESENTE 20 VENTILAZIONI/min (rivalutazione MO.TO.RE. dopo 2 min) CIRCOLO ASSENTE CTE (15:2) per 2 minuti (se > 1 aa applicare protocollo DAE)
(a due mani se necessario) C – Circolo Punto di repere CENTRO del TORACE Tecnica a due dita: LATTANTE Tecnica ad una mano: BAMBINO (a due mani se necessario)
Tecnica di Compressione C – Circolo Tecnica di Compressione deprimere il torace di 1/3-1/2 del suo diametro A/P mantenere una frequenza di 100 compressioni/min rilasciare totalmente la pressione sul torace tempo di compressione/rilasciamento 1:1 rapporto compressioni/ventilazioni 15:2
Cause più frequenti di CTE inefficaci e complicanze C – Circolo Cause più frequenti di CTE inefficaci e complicanze LESIONI DI ORGANI INTERNI (POLMONI, FEGATO, MILZA) Punto di repere scorretto Compressioni troppo brusche CIRCOLO INSUFFICIENTE Tecnica scorretta
Algoritmo universale (1) Sicurezza della scena Valutazione stato di coscienza Risponde NON Risponde Osservare Trattare se indicato PERVIETA’ VIE AEREE Valutazione presenza RESPIRO e SEGNI di CIRCOLO GAS + Mo.To.Re (per max 10 secondi)
Algoritmo universale (2) Respiro G.A.S. + Mo.To.Re. (Polso opzionale) Respiro presente Respiro ASSENTE (o Gasping) NESSUN MOVIMENTO Posizione Laterale di Sicurezza ALLERTA COEU INIZIA RCP per 2 minuti) (15:2 per 8 cicli)
Dopo circa 2 minuti (8 cicli) Rivalutazione Dopo circa 2 minuti (8 cicli) Ricercare la presenza di circolo: Mo.To.Re. (+ polso opzionale) max per 10 secondi LATTANTE BAMBINO
Ogni 2 minuti (durante la rivalutazione) CAMBIARE SOCCORRITORE CTE B-C Ogni 2 minuti (durante la rivalutazione) CAMBIARE SOCCORRITORE CTE Mo.To.Re ASSENTE (polso opzionale) RCP PRESENTE MAX 10 secondi G.A.S. ASSENTE 20 Ventil./min. PRESENTE Coscienza ASSISTENZA
da 0 a 1 anno se FC <60 battiti/min trattare come ACC LATTANTE da 0 a 1 anno se FC <60 battiti/min trattare come ACC
Domande
Defibrillazione in età pediatrica Indicazioni Età < 1 anno: NON utilizzare DAE Età > 1 anno: ATTENUATORI di energia (è consentito l’utilizzo delle placche da adulti solo nel caso in cui non si disponga degli attenuatori di energia)
Sequenza operativa P-BLSD Valutare il paziente (ABC) 2 min. RCP (8 cicli – 15:2) On Avviare procedura DAE Analizzare il ritmo Enunciare la filastrocca di sicurezza Analisi Shock Erogare la scarica se indicato IMMEDIATA RCP (2 min. – 15:2)
Sternum: sottoclavicolare, parasternale destra Posizione piastre Sternum: sottoclavicolare, parasternale destra Apex: centro della piastra sulla linea ascellare anteriore altezza 5° spazio intercostale 3 cm Se non è possibile distanziare le due piastre di almeno 3 cm utilizzare la posizione ANTERO-POSTERIORE L’impedenza trans-toracica è in relazione a: Posizione degli elettrodi Aderenza degli elettrodi
analisi, carica, scarica Sicurezza Durante le fasi di analisi, carica, scarica Nessuno deve essere a contatto con il paziente
Sicurezza Durante l’erogazione dello shock allontanare il flusso di Ossigeno dal paziente Durante analisi e shock mantenere sempre CONTROLLO VISIVO della zona circostante
Filastrocca di sicurezza sono via Io siete via Voi sono via Tutti
Algoritmo universale P-BLSD Arresto cardiaco RCP 2 minuti (8 cicli) 15:2 Avvia procedura DAE Shock indicato FV/TV Analizza (Mo.To.Re) Shock NON indicato non FV/TV Eroga 1 scarica RCP per 2 minuti RCP per 2 minuti Continua secondo protocollo locale
Ripresa di CIRCOLO e RESPIRO Evoluzione Ripresa di CIRCOLO e RESPIRO Arrivo dell’MSA Disposizioni della COEU 118 Constatazione di decesso (scritta) da parte di personale MEDICO Esaurimento Fisico dei Soccorritori
Domande
Migliore perfusione coronarica e cerebrale Conclusioni L’ACC NEL BAMBINO E’ RARAMENTE PRIMITIVO IL TRATTAMENTO CARDINE E’ RCP PRECOCE RAPPORTO 15:2, 8 CICLI (2 MINUTI) CONSENTITA LA DP SE > 1 ANNO DI VITA Migliore perfusione coronarica e cerebrale aumento dimissioni senza esiti cerebrali
OSTRUZIONE VIE AEREE da Corpo Estraneo
Riconoscimento Incidenza massima Corpo Estraneo Ostruzione MODERATA Ostruzione vie aeree da C.E. Incidenza massima 6 mesi -> 2 anni Corpo Estraneo Alimenti, giocattoli… Riconoscimento Ostruzione MODERATA Ostruzione GRAVE
MODERATA NESSUNA MANOVRA di DISOSTRUZIONE Ostruzione vie aeree - DIAGNOSI MODERATA IL BAMBINO RIESCE A PIANGERE, TOSSIRE (PARLARE) NESSUNA MANOVRA di DISOSTRUZIONE INCORAGGIARE IL PICCOLO A TOSSIRE COMUNICARE CON COEU SEGUIRE PROTOCOLLO LOCALE
GRAVE MANOVRE di DISOSTRUZIONE Ostruzione vie aeree - DIAGNOSI GRAVE IL BAMBINO NON RIESCE A PIANGERE, TOSSIRE (PARLARE) – RAPIDA CIANOSI MANOVRE di DISOSTRUZIONE Tutte le manovre di disostruzione hanno lo scopo di aumentare bruscamente la pressione intratoracica per creare una TOSSE ARTIFICIALE
LATTANTE COSCIENTE con ostruzione GRAVE tecniche di DISOSTRUZIONE LATTANTE COSCIENTE con ostruzione GRAVE Colpi interscapolari Compressioni toraciche Se il lattante è cosciente eseguire in successione 5 colpi interscapolari + 5 compressioni toraciche fino a quando si risolve il problema o il lattante diventa incosciente
la testa del bimbo va tenuta più in basso rispetto al tronco tecniche di DISOSTRUZIONE COLPI INTERSCAPOLARI posizionare il piccolo sull’avambraccio in modo da creare un piano rigido la testa del bimbo va tenuta più in basso rispetto al tronco appoggiare l’avambraccio sulla coscia applicare fino a 5 colpi vigorosi in sede interscapolare con via di fuga laterale
COMPRESSIONI TORACICHE tecniche di DISOSTRUZIONE COMPRESSIONI TORACICHE mettere il bimbo su un piano rigido (con la stessa metodica utilizzata per le pacche dorsali) eseguire 5 compressioni toraciche con la stessa tecnica utilizzata per il massaggio cardiaco (ma più profonde e più lente)
BAMBINO COSCIENTE con ostruzione GRAVE tecniche di DISOSTRUZIONE BAMBINO COSCIENTE con ostruzione GRAVE Colpi interscapolari Compressioni subdiaframmatiche Se il bambino è cosciente eseguire in successione 5 colpi interscapolari + 5 compressioni subdiaframmatiche fino a quando si risolve il problema o il bambino diventa incosciente
tecniche di DISOSTRUZIONE COLPI INTERSCAPOLARI porsi posteriormente al bambino con una mano appoggiata al suo torace per sostenerlo eseguire fino a 5 colpi vigorosi in sede interscapolare con via di fuga laterale
COMPRESSIONI SUBDIAFRAMMATICHE tecniche di DISOSTRUZIONE COMPRESSIONI SUBDIAFRAMMATICHE Si esegue con bambino in piedi o seduto: porsi alle spalle del pz ed abbracciarlo dal dietro con le dita della prima mano comporre una C che collega l’apofisi xifoidea con l’ombelico all’interno della C porre il pugno della seconda mano con il pollice all’interno staccare la prima mano ed afferrare il pugno somministrare un colpo deciso in direzione antero-posteriore e caudo-craniale
INCOSCIENTE LATTANTE e BAMBINO tecniche di DISOSTRUZIONE LATTANTE e BAMBINO INCOSCIENTE POSIZIONARE IL BAMBINO SU UN PIANO RIGIDO INSTAURARE LA PERVIETA’ DELLE VIE AEREE ISPEZIONARE IL CAVO ORALE E RIMUOVERE, se possibile, L’EVENTUALE CORPO ESTRANEO ESEGUIRE 5 VENTILAZIONI DI SOCCORSO, RIPOSIZIONANDO IL CAPO AD OGNI TENTATIVO FALLITO SE INEFFICACI, ESEGUIRE ALTRE 5 VENTILAZIONI (ALMENO 2 VALIDE) SE PERMANE L’OSTRUZIONE, ESEGUIRE CTE (15:2) PER 2 MINUTI (SENZA VALUTARE L’ATTIVITA’ CIRCOLATORIA) GUARDARE IN BOCCA PRIMA DI OGNI INSUFFLAZIONE SEGUIRE PROTOCOLLO LOCALE
OSSIGENO SEMPRE 10 - 12 lit/min. Ostruzione vie aeree OSSIGENO SEMPRE 10 - 12 lit/min.
Domande
ASMA - INSUFFICIENZA RESPIRATORIA ACUTA
Obiettivi Sapere: riconoscere rapidamente i segni clinici di insufficienza respiratoria in età pediatrica Saper fare: mettere in atto i principali provvedimenti terapeutici di base Saper essere: gestire l’ansia che solitamente accompagna gli operatori sanitari nell’evento
Parametri vitali: FR – FC – Sat. O2 (se possibile) Cosa valutare Stato di coscienza, agitazione Parametri vitali: FR – FC – Sat. O2 (se possibile) Modalità di respiro: - Utilizzo muscolatura accessoria; - Alitamento delle pinne nasali; - Rientramento del giugulo; - Rumori respiratori patologici Colorito cutaneo: cianosi, pallore…
Breve anamnesi su precedenti respiratori o cardiologici Cosa chiedere Breve anamnesi su precedenti respiratori o cardiologici Eventuale terapia in atto Presenza di febbre recente Modalità di insorgenza del quadro: acuto, progressivo,ricorrente …..
La frequenza respiratoria fisiologica nei bambini decresce con l’età e diventa sovrapponibile a quella degli adulti solo nell’adolescenza. Per questo motivo, in bambini di età differenti una identica frequenza ventilatoria può avere un significato clinico diverso.
segni molto preoccupanti Esaurimento Respiratorio Deterioramento della coscienza Perdita del tono muscolare Presenza di cianosi Frequenze ventilatorie molto elevate Respiro inefficace (gasping) Bradicardia !! (FC < 80/min) segni molto preoccupanti
BAMBINO TONICO E COSCIENTE Provvedimenti operativi BAMBINO TONICO E COSCIENTE Rispettare la posizione scelta dal bambino per respirare Non allontanare i genitori Fornire ossigeno se possibile Obiettivo: non aggravare la dispnea aumentando le richieste di ossigeno
ESAURIMENTO RESPIRATORIO Provvedimenti operativi ESAURIMENTO RESPIRATORIO Eseguire rapida valutazione ABC Fornire O2 ad alti flussi (10-15 l/min) Posizionare il bambino semiseduto se ancora cosciente; supino se non cosciente AVVERTIRE LA COEU E PREDISPORSI AD AFFRONTARE ARRESTO RESPIRATORIO
Domande
Importante è riconoscerla immediatamente Conclusioni L’insufficienza respiratoria acuta in età pediatrica è un evento pericoloso Importante è riconoscerla immediatamente Nelle fasi di compenso assecondare il bambino senza aggravare i suoi sforzi Nelle fasi di esaurimento aumentare il monitoraggio clinico e prepararsi a un possibile PBLS
LA FEBBRE
La febbre È un aumento della temperatura corporea superiore a 37° C se misurata per via cutanea (ascellare), o superiore a 37,5° C se misurata per via rettale o orale.
Valutare l’insorgenza e la durata La febbre Febbre 38° - 39° C Febbre “alta” 39° - 40° C Febbre “molto alta” 40°- 41° C Valutare l’insorgenza e la durata
Le cause principali sono le infezioni da virus e batteri. Febbre - cause Le cause principali sono le infezioni da virus e batteri.
Come fa l’organismo ad aumentare la temperatura? La febbre Come fa l’organismo ad aumentare la temperatura? BRIVIDO: produce calore. VASOCOSTRIZIONE CUTANEA: riduce la perdita di calore (senso di freddo).
La febbre è un meccanismo di difesa L’aumento della temperatura corporea impedisce alla maggior parte dei “microbi” di moltiplicarsi, ed il sistema immunitario diventa più efficiente.
Quando gli antipiretici ? La febbre - TRATTAMENTO Quando gli antipiretici ? Sempre se la temperatura > 40° C. Se temperatura >39° C con sintomi fastidiosi. Febbre lieve ma con mal di testa o dolori. Il paracetamolo è il farmaco di prima scelta ed ha il picco di azione circa dopo 1 ora e 1/2 dalla somministrazione.
Scoprire e favorire la dispersione termica La febbre - TRATTAMENTO Evitare disidratazione (segni di disidratazione: mucose e cute secche, diuresi scarsa, poche lacrime in caso di pianto, nei neonati fontanella affossata) Scoprire e favorire la dispersione termica
La febbre - TRATTAMENTO Le spugnature Consentono di abbassare la temperatura corporea rapidamente di 1° - 2° C in attesa che l’ antipiretico faccia effetto È indicata quando la temperatura > 40° C Usare alcool o acqua tiepida
ABC - Stato di coscienza - Qualità del respiro La febbre – VALUTAZIONE bambino ABC - Stato di coscienza - Qualità del respiro Difficoltà a muovere la testa Dolore addominale Dolore alle orecchie Vomito - Diarrea Disidratazione CONVULSIONI
Domande
CRISI CONVULSIVA
Saper essere: superare l’ansia presente nella gestione dell’evento Obiettivi Sapere: riconoscere l’insorgenza delle crisi convulsive valutandone le principali caratteristiche Saper fare: fornire un’assistenza di base adeguata nella fase critica e postcritica Saper essere: superare l’ansia presente nella gestione dell’evento
E’ un’evenienza clinica abbastanza frequente in età pediatrica Crisi convulsiva E’ un’evenienza clinica abbastanza frequente in età pediatrica Generalmente è un fenomeno autolimitante già esaurito al nostro arrivo In rari casi è, invece, più duratura e severa e rappresenta un vero problema clinico
Può avere caratteristiche cliniche molto variabili Crisi convulsiva Perdita temporanea della coscienza associata ad alterazioni dello stato sensitivo-motorio Può avere caratteristiche cliniche molto variabili Le forme più gravi sono le crisi “tonico- cloniche” (ipertono diffuso scosse muscolari degli arti)
Crisi convulsiva Nella maggior parte dei casi gli attacchi convulsivi sono brevi (< 5’) Se sono più prolungati (> 30’) si parla di “stato di male” che può arrecare danni cerebrali permanenti Ne deriva che una crisi convulsiva prolungata va comunque interrotta qualunque sia la causa
Crisi convulsiva - VALUTAZIONE In corso di crisi: osservare le caratteristiche e la sede della contrazione, soprattutto se non è bilaterale e simmetrica In fase “postcritica”: valutare la ripresa della coscienza che può non essere immediata e rapidamente soddisfacente
Crisi convulsiva - VALUTAZIONE Anamnesi personale o familiare positiva per epilessia ? Caratteristiche della crisi: durata, localizzazione, perdita di urine o feci Presenza di febbre o di altre malattie al momento della crisi Recente trauma cranico
Crisi convulsiva - TRATTAMENTO In corso di crisi: non trattenere, allontanare ogni oggetto per evitare lesioni traumatiche secondarie In fase postcritica: valutazione ABC, supporto con ossigeno ad alti flussi, monitoraggio delle funzioni vitali
Crisi convulsiva FEBBRILE 90% dei casi si manifestano nelle prime 24 - 36 ore di febbre. Trattare sempre con antipiretici anche temperature di 37.5° C nelle prime 24 -36 ore. Il genitore molto probabilmente è stato istruito sull’ uso di farmaci per via rettale (benzodiazepine).
Crisi convulsiva FEBBRILE Crisi “benigna” causata dall’effetto irritativo della febbre sull’encefalo Sono molto brevi (< 5’) e presentano un rapido recupero neurologico Spesso i bambini hanno anamnesi personale o familiare positiva per episodi analoghi
Domande
Se crisi in atto: osservarne le caratteristiche Conclusioni Generalmente le convulsioni in età pediatrica sono fenomeni benigni di breve durata Se crisi in atto: osservarne le caratteristiche Se fase postcritica: attento monitoraggio clinico e neurologico
Alterazioni dello Stato di COSCIENZA
Si possono intendere diversi stati dal meno grave al più grave Alterazioni stato di coscienza Stato neurologico anormale Si possono intendere diversi stati dal meno grave al più grave irritabilità non responsività
“il bambino non si comporta nel solito modo” Alterazioni stato di coscienza Credere al genitore: “il bambino non si comporta nel solito modo” meno attento meno interattivo inconsolabile non distraibile indifferente alle cose circostanti
Alterazioni stato di coscienza VALUTAZIONE ABCDE AVPU
Attività motoria: simmetrica coordinata finalistica Postura Flaccidità Alterazioni stato di coscienza VALUTAZIONE Attività motoria: simmetrica coordinata finalistica Postura Flaccidità Pupille: diametro confronto reazione alla luce
valutare meglio l’evento Alterazioni stato di coscienza TRASPORTO se non recupera rapidamente uno stato “normale” trasporto immediato (eventuale ulteriore valutazione in ambulanza) se ritorna “normale” valutare meglio l’evento
quanto veloci i sintomi? Alterazioni stato di coscienza VALUTAZIONE secondaria quanto veloci i sintomi? diabete o altre malattie? Assunzione cibo (ultimo pasto) Assunzione medicine? Intossicazione? Se non è il primo episodio, quanto frequentemente accade? se è neonato: diabete materno?
Domande
Alterazione di coscienza = Comportamento non abituale Conclusioni Alterazione di coscienza = Comportamento non abituale Comportamento non abituale -> Trasporto immediato
AVVELENAMENTI
dato nazionale CAV Niguarda (MI) Avvelenamenti INCIDENZA nel 2004 58.200 segnalazioni di avvelenamenti il 52% riguarda bambini fino ai 14 anni dato nazionale CAV Niguarda (MI)
< 5 aa : non intenzionale singola sostanza piccola quantità Avvelenamenti DIFFERENZE per ETA’ < 5 aa : non intenzionale singola sostanza piccola quantità
più spesso intenzionale per esperimento o a scopo suicida Avvelenamenti DIFFERENZE per ETA’ età scolare : più spesso intenzionale per esperimento o a scopo suicida analgesici e farmaci vari
sostanze euforizzanti o analgesici a volte più di una sostanza Avvelenamenti DIFFERENZE per ETA’ Adolescenti : intenzionale sostanze euforizzanti o analgesici a volte più di una sostanza spesso grossa quantità a volte a scopo suicida se rifiuto trasporto:forze dell’ordine COEU S.S.U.Em. 118 Brianza
Esposizione a materiale pericoloso Avvelenamenti Esposizione a materiale pericoloso può avvenire a qualsiasi età spesso sono coinvolte più persone
Prima dell’arrivo… a volte la sostanza è già nota Avvelenamenti Prima dell’arrivo… a volte la sostanza è già nota se viene riferita improvvisa variazione di comportamento, pensare a esposizione a tossici
attento a possibili sostanze tossiche sui vestiti o sulla cute Avvelenamenti VALUTAZIONE della SCENA attento a possibili sostanze tossiche sui vestiti o sulla cute osserva la zona: porta via contenitori, sostanze sospette, piante, siringhe se il parente si oppone al trasporto fallo parlare con la COEU
valutazione iniziale: quale sostanza quando quanta peso del bambino Avvelenamenti VALUTAZIONE del paziente valutazione iniziale: quale sostanza quando quanta peso del bambino ABCDE COEU S.S.U.Em. 118 Brianza
Domande
L’avvelenamento si riscontra in qualunque fascia d’età Conclusioni L’avvelenamento si riscontra in qualunque fascia d’età Sospettare sempre!!! Anamnesi dettagliata