Le figure retoriche Un percorso di sintesi

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Transcript della presentazione:

Le figure retoriche Un percorso di sintesi Federica Scarrione, Liceo “Galilei”, Voghera Licenza Creative Commons

Definizione generale Per “figura retorica” si intende un modo diverso da quello quotidiano di usare le parole, che serve ad esprimere concetti più complessi e suscitare emozioni in chi ascolta. La figura retorica è quindi un modo per far assumere al linguaggio un forma particolare, anche molto diversa da quella abituale. L’aggettivo “retorico” allude al fatto che si tratta di un artificio del linguaggio volto a creare un effetto che possa impressionare favorevolmente chi legge o ascolta.

Un distinzione Al fine di memorizzare meglio le figure retoriche e le loro funzioni, distinguiamo: Figure di suono Figure di ordine Figure di significato

Figure di suono Le figure di suono sfruttano la sonorità delle parole per ottenere un effetto in genere non utilizzato nel linguaggio comune. Si tratta di una caratteristica frequente nella poesia, che conferisce alla lettura del testo un particolare suono: dolce, aspro, piano, solenne, vivace.

Esempi di figure di suono Onomatopea: si ha quando il suono delle parole evoca e suggerisce il rumore prodotto dall’oggetto a cui si riferiscono. Esempi: toc toc din don frusciante fremito …ascoltare tra i pruni e gli sterpi  schiocchi di merli, frusci di serpi.  (E. Montale, Meriggiare pallido e assorto, vv 3-4)

Esempi di figure di suono Si parla, inoltre, di armonia imitativa se l’effetto di imitazione si estende a un verso o una frase intera. E le galline cantavano, Un cocco!  ecco ecco un cocco un cocco per te!   (G. Pascoli, Valentino, vv 15-16)

Esempi di figure di suono Le cosiddette RIME IMPERFETTE Assonanza: è determinata dall’uguaglianza di vocali nella parte finale in due o più parole. Esempio: climi/mattini ; padella/casetta ; mare/male Consonanza: è determinata dall’uguaglianza di consonanti nella parte finale di due o più parole. Esempio: lotta/aspetta ; bara/sera ; padella/ampolla

Esempi di figure di suono Allitterazione: figura retorica che consiste nella ripetizione della stessa lettera o sillaba all’interno di una porzione di testo. Esempi: "di me medesmo meco mi vergogno" allitterazione della lettera "m” In "La madre or sol, suo dì tardo traendo," vi è allitterazione delle lettere "s", "t“, “r” e "d". ”Africa terribili tremit horrida terra tumulto" con ripetizione insistente della lettera "r", ma anche della"t".

Esempi di figure di suono Paronomasia : consiste nell’accostamento di due o più parole di suono uguale o assai simile, ma di significato diverso. Esempi: …amore amaro ... tra le più dense frasche alla fresca ombra … volente o nolente

Esempi di figure di suono Poliptoto: figura retorica che consiste nel ripetere, in un giro di frasi relativamente breve, una parola, cambiandone le funzioni morfo-sintattiche: e li 'nfiammati infiammar sì Augusto (Dante) Simile è la Figura Etimologica, che consiste nell'usare a scopi a espressivi, nell' ambito della stessa frase, due parole aventi in comune l'etimologia, come ad esempio nel dantesco “selva selvaggia”.

Figure di ordine Ottengono un effetto espressivo modificando l’ordine che normalmente le parole assumono all’interno di una frase. L’italiano è una lingua di tipo SVO: l’ordine consueto delle parole nella frase è SOGGETTO-VERBO-OGGETTO

Esempi di figure di ordine   Climax: consiste nell’enumerazione di termini di forza lessicale via via crescente (es.disagio, paura, terrore; oppure: vai, corri, fuggi; oppure: bruttino, brutto, bruttissimo, spaventoso, orrendo). In greco, infatti, questo termine significa “scala”. L’ordine può essere anche decrescente ed in tal caso si parla più propriamente di anticlimax; in alternativa, si usa distinguere climax ascendente e climax discendente.

Esempi di figure di ordine L’inversione, che consiste nel capovolgimento dell’ordine di alcuni elementi della frase. Due esempi leopardiani: “sempre caro mi fu quest’ermo colle” al posto di “quest’ermo colle mi fu sempre caro”, oppure “dolce e chiara è la notte senza vento”.

Esempi di figure di ordine   Anastrofe: figura che consiste nell'alterare l'ordine normale di due elementi di una frase, anteponendo, ad esempio, il complemento oggetto al predicato (le tue botte ad aspettar) o il complemento di specificazione al sostantivo (di me più degno). Cercavano il miglio gli uccelli ed erano subito di neve; (S. Quasimodo, Antico inverno, vv 5-6)

Esempi di figure di ordine   Iperbato: rottura dell'ordine naturale della frase o del periodo per ottenere particolari effetti di espressività (in genere ottenuta inserendo un altro termine tra due che dovrebbero essere contigui). ... io parlo de' begli occhi e del bel volto, che gli hanno il cor di mezzo il petto tolto. (L. Ariosto, Orlando furioso, C. VIII, vv 639-640)

Esempi di figure di ordine Il chiasmo, che dispone in ordine incrociato gli elementi corrispondenti di due versi o frasi (struttura AB-BA). Es: “Le donne, i cavalier / l’arme, gli amori” “Immota e come attonita ste' alquanto; poi sciolse al duol la lingua, e gli occhi al pianto.” (L. Ariosto, Orlando furioso) “Bei cipressetti, cipressetti miei, fedeli amici d'un tempo migliore”

Il chiasmo, come si può osservare, può essere realizzato sia sul piano del significato: “Le donne, i cavalier / l’arme, gli amori” Persona A / Persona B Oggetto legato a B / oggetto legato ad A

Il chiasmo, come si può osservare, può essere realizzato sia da un punto di vista solo formale e morfologico: “Immota e come attonita ste' alquanto; poi sciolse al duol la lingua, e gli occhi al pianto.” (L. Ariosto, Orlando furioso) Complemento indiretto / complemento diretto (oggetto) Complemento diretto (oggetto) / complemento indiretto

Esempi di figure di ordine   Il parallelismo, che consiste, al contrario del chiasmo, nel disporre nello stesso ordine gli elementi corrispondenti di due versi o frasi.

Esempi di figure di ordine   Il parallelismo, dunque, consiste nello sviluppare un’idea attraverso una disposizione simmetrica di brevi enunciati.

Esempi di figure di ordine  es. di parallelismo: ''Mandò le tenebre e fece buio'' (Salmi, 104, 28)

Esempi di figure di ordine: le enumerazioni L’asindeto, che consiste nell’eliminazione delle congiunzioni tra un termine e l’altro, lasciando solo la virgola a separarli. Il polisindeto che, al contrario dell’asindeto, consiste nella ripetizione della congiunzione prima di ogni elemento dell’enumerazione, con l’effetto di dare molta enfasi (es. e sempre corsi, e mai non giunsi il fine).

Esempi di figure di ordine Anafora: ripetizione di una o più parole all’inizio del verso. Un esempio è nei versi di Dante, "Divina Commedia“ (iscrizione sulla porta dell’Inferno): « Per me si va nella città dolente,/per me si va nell'eterno dolore/per me si va tra la perduta gente. »

Figure retoriche di significato Hanno il compito di rafforzare il valore allusivo e suggestivo del testo. Ad esempio, la parola “sera”, nel suo significato denotativo , cioè letterale, oggettivo, indica un determinato momento della giornata. La stessa parola “sera”, in un significato connotativo però, può evocare in ciascuno di noi altri significati che dipendono dall’esperienza che abbiamo della sera: può ricordare solitudine, tristezza, senso di malinconia, ma anche tranquillità, un senso di pace e di serenità a seconda dei casi.

Figure retoriche di significato Nei componimenti poetici, ma spesso anche in prosa, dunque, le parole vengono usate per evocare particolari immagini. Le figure retoriche di significato, inoltre, incidono sul significato della parola, cambiando, ampliando, evidenziando; insomma, rendendolo diverso.

Esempi di figure retoriche di significato Similitudine: il poeta, anziché descrivere direttamente un soggetto, una persona, una qualità, li presenta paragonandoli a qualcosa che considera somigliante. La similitudine classica è introdotta generalmente da nessi logici quali: “come…così” “quale….tale” etc.

Esempi di figure retoriche di significato Sono similitudini: “Le persone importanti sono come gocce sul viso che non cadono mai” “Fulmineo precipita il frutto di giovinezza, come la luce d’un giorno sulla terra” da Mimnermo E come li stornei ne portan l'ali nel freddo tempo, a schiera larga e piena, così quel fiato li spiriti mali di qua, di là, di giù, di sù li mena; (…) Quali colombe dal disio chiamate con l'ali alzate e ferme al dolce nido vegnon per l'aere, dal voler portate; cotali uscir de la schiera ov'è Dido a noi venendo per l'aere maligno, sì forte fu l'affettüoso grido. (Dante, Inferno, canto V)

Esempi di figure retoriche di significato Metafora: è spesso definita come una similitudine abbreviata. In essa il poeta, anziché fare un paragone tra due immagini, presenta un’immagine sola, oppure usa al posto di una parola un’altra, fuori dal suo ambito proprio, ma che ha con essa un rapporto logico o di somiglianza. A differenza di quanto accade nella similitudine, non vengono utilizzati i nessi sopra elencati. Esempi: “Quell’uomo è un leone” (La similitudine sarebbe “Quell’uomo è forte come un leone”) “Non ho voglia di tuffarmi in un gomitolo di strade” da Natale di Ungaretti “Sei una volpe!” “Erano i capei d’oro a l’aura sparsi” (Petrarca)

Esempi di figure retoriche di significato Personificazione:il poeta attribuisce a cose inanimate o astratte caratteristiche, sentimenti normalmente riferiti alle persone. Esempi: Leopardi, nel testo A Silvia, parla con la speranza, immaginandola come una donna che può rispondergli e la rappresenta nell’atto di indicare la tomba. “Rabbrividì l'aria” “su la marina dove 'l Po discende per aver pace co' seguaci sui.” (Dante, Inferno, V)

Esempi di figure retoriche di significato Quando il poeta oltre ad attribuire a cose inanimate o astratte caratteristiche, sentimenti normalmente riferiti alle persone, le fa parlare, si ha una prosopopea. Si parla di prosopopea anche quando l’autore fa parlare persone assenti, lontane o morte.

Esempi di figure retoriche di significato Sinestesia: consiste nell’associare, all’interno di un’unica immagine, nomi e aggettivi appartenenti a sfere sensoriali diverse. In generale la sinestesia caratterizza la poesia e richiede uno sforzo di fantasia e di intuizione per interpretarla. Esempi: “dolce profumo” in cui la sensazione gustativa (dolce) è unita a una sensazione olfattiva (profumo). “urlo nero” in cui la sensazione uditiva (urlo) è unita a una sensazione visiva (nero). “io venni al luogo d’ ogni luce muto” da Dante

Esempi di figure retoriche di significato Analogia: si basa sullo stesso processo della similitudine e della metafora ma non si può considerare una vera figura retorica. Si può considerare un procedimento in cui l’immagine è evocata in modo tanto singolare da esigere una particolare concentrazione del lettore; è più soggettiva rispetto alla metafora, che si fonda su un’intuizione o un ragionamento fondati su percezioni comuni. E come nella metafora il rapporto di comparazione diventa un rapporto di identità. Esempio: la "balaustrata di brezza" di Ungaretti. “Orologio! Dio sinistro, spaventoso, impassibile!” (Baudelaire) “Sole collo tronco” (Apollinaire)

Esempi di figure retoriche di significato Metonimia : consiste nel sostituire un nome con un altro che ha significato simile ● contenitore per il contenuto bevo un bicchiere ● la materia per l’oggetto i legni= le navi ● la causa per l’effetto e viceversa l’ho guadagnato col sudore della mia fronte, cioè con grande fatica 

Esempi di figure retoriche di significato Iperbole: un’espressione che usa parole esagerate, per sottolineare fortemente un concetto (es. fa un freddo polare oppure Ho sceso un milione di scale  nella nota poesia di Montale).

Esempi di figure retoriche di significato Antitesi: accostamento di due parole o frasi di senso opposto, in contrasto l’una con l’altra: ”Non’fronda verde ma di colore fosco, Non rami schietti ma nodosi e’nvolti, Non pomi v’eran ma stecchi con tosco.” (Dante) In questa frase riconosciamo l’antitesi facilmente: è data dalla congiunzione avversativa “MA”, che separa frasi dai significati opposti; riconosciamo anche l’anafora di “non”. Vano error vi lusinga: poco vedete, et parvi veder molto, ché 'n cor venale amor cercate o fede. (F. Petrarca, Italia mia, benché 'l parlar sia indarno, vv 23-25) In questo esempio la contrapposizione, che si riscontra sul piano dei contenuti, è meno evidente a livello morfologico.

Esempi di figure retoriche di significato Perifrasi: esprime con più parole un unico concetto. E’ usata per non riferire direttamente un significato (es. “Don Abbondio non era nato col cuore di leone”: questa perifrasi indica che Don Abbondio non era affatto coraggioso ed era una persona fragile.) Dante usa delle perifrasi per non nominare Dio nell’Inferno: “Colui che mai non vide cosa nova”

Esempi di figure retoriche di significato Sineddoche: consiste, come nella metonimia , nel sostituire un nome con un concetto legato al precedente da affinità    · una parte per il tutto- tetto=casa ● il singolare per il plurale- l’italiano ama la buona cucina=gli italiani…

Esempi di figure retoriche di significato l’ossimoro è una sorta di antitesi con cui si accostano le parole di senso opposto: “O viva morte, o dilettoso male” (Petrarca) “dolcemente feroce alzar vedresti la regal fronte” (Tasso) Sentia nell'inno la dolcezza amara de' canti uditi da fanciullo;... (G. Giusti, Sant'Ambrogio, vv. 65-66)

Esempi di figure retoriche di significato Litote: significa affermare una cosa negando il suo opposto per usare un’espressione meno meno forte (es. quel ragazzo non è un genio = ha un’intelligenza mediocre, non hanno riso = hanno pianto).

Esempi di figure retoriche di significato Sospensione o reticenza : figura retorica consistente nel lasciare volutamente interrotto un discorso.

Esempi di figure retoriche di significato Adynaton: avvalorare l'impossibilità che si realizzi un evento ipotizzando per assurdo la realizzazione di un altro fatto che non potrà mai verificarsi: “Prima divelte, in mar precipitando / spente nell'imo strideran le stelle,/ che la memoria e il vostro / amor trascorra o scemi” (G.Leopardi)

Esempi di figure retoriche di significato Eufemismo: figura retorica adoperata per attenuare una espressione ritenuta troppo cruda Forse tu fra plebei tumuli guardi vagolando, ove dorma il sacro capo                del tuo Parini?... (U. Foscolo, Dei Sepolcri, vv 70-72)

Esempi di figure retoriche di significato Ellissi: consiste nell' eliminazione all' interno di un particolare enunciato, di alcuni elementi, per conseguire un particolare effetto di concisione e icasticità. In pratica, una o più parole vengono omesse, sottintese. Sed id alias, nunc quod instat = Ma di ciò [tratteremo] altra volta, ora [tratteremo] di quel che preme.

Esempi di figure retoriche di significato Preterizione: figura retorica che consiste nel fingere di voler tacere ciò che in realtà si dice. Ad esempio: Non ti dico il calore, l'affetto, la cordialità con cui siamo stati accolti.

Esempi di figure retoriche di significato Endiadi: consiste nell'adoperare, per esprimere un concetto, due termini complementari, coordinati fra loro (due sostantivi o due aggettivi),in sostituzione di un unico sostantivo accompagnato da un aggettivo o da un complemento. "Così vedo splendere la luce e il sole" sta per "vedo splendere la luce del sole".

Fonti G. Bàrberi Squarotti, Storia e antologia della letteratura. Per le Scuole superiori, Strumenti di analisi e scrittura, Atlas, 2005 N. Botta, Il viaggiatore senza bagaglio. Percorsi nella letteratura e nell'arte. Per il biennio vol. 3 , Loescher, 1998 R. Berardi, Dizionario di termini della critica letteraria, Le Monnier, 1966 "Parallelismo (retorica)," Microsoft® Encarta® Enciclopedia Online 2008 http://it.encarta.msn.com © 1997-2008 Microsoft Corporation.  http://it.wikipedia.org/wiki/Figura_retorica www.gpeano.org/ipertesti/paesaggio/Le%20figure%20retoriche.htm www.letteratour.it/dizio/c00dizret.htm www.calogeromartorana.it/figure_retoriche.htm www.itispozzuoli.it/studenti/appunti/secondaB2006/Figure_retoriche.htm www.poetare.it/figure.html